Anche Aldo Gold Grasso però... Il Bulba era però informatissimo e competente... non molto coinvolgente né come tono di voce né come originalità dei commenti, questo di sicuro.
La mia croce personale, come ho già detto e continuerò a ripetere tutte le volte che potrò, è invece Gianni "Dente Avvelenato" "Rabbia Omicida Rattenuta" Cerqueti.
Piu che altro è il tono di voce che ti fa salire il sangue al cervello e ti scatena manie omicide, sia nel buonismo di Bubu sia nell'insinuante Dente Avvelenato. Io saro sempre fedele a Bizzotten, che da tre-quattro giri a tutti in Rai.
Ivan, al Lombardia dopo che Cunego non ha combinato niente per tutta la gara, se ne è uscito con "Cunego ha provato a fare il vuoto ma non c'è riuscito..." Uno così va messo dietro i fornelli al posto della Clerici.....
Quello di sabato 17 ottobre è stato un Giro di Lombardia molto triste. Doveva vincere Damiano Cunego (almeno nei pronostici degli specialisti) e invece ha vinto il belga Philippe Gilbert battendo lo spagnolo Sanchez: è lui il re dell’autunno ciclistico. No, è stato triste perché un altro re dell’autunno (inteso come tramonto dell’Occidente) se n’è andato. Il mitico Auro Gold Bulbarelli ha dato l’addio alle telecronache perché, in una recente seduta, il cda della Rai lo ha designato a incarichi dirigenziali in un’infornata con Jacopo Volpi, Giampiero Bellardi, Sandro Fioravanti, Bruno Gentili, Maurizio Losa e Raimondo Maurizi. Come nei Ragazzi della via Paal anche in Rai ci sono solo ufficiali, non si trova più un soldato. Ma per l’ultima telecronaca di Auro Gold Bulbarelli non bisognerebbe stappare champagne o tirare il collo a un Barolo Cannubi del 2001? Non è stato il campione assoluto della banalità? Non è lui che ci ha ubriacato di noia e di inutili mail dei suoi fans? Non è lui l'artefice del «bulbarellismo», quel giornalismo prodigo di storditezze universali, coraggioso nelle opinioni altrui e saggio con lo spirito del prossimo? E non è probabile che senza la presenza fastidiosa di Auro Gold, Davide Cassani ritrovi l’antico smalto e ricominci parlare di ciclismo? Il fatto è che dietro la bella notizia se ne nasconde una assai tragica: Auro Gold Bulbarelli è stato nominato vicedirettore di Raisport. In base a quali meriti non è dato sapere, perché se stiamo alla qualità delle sue telecronache qualcosa non torna. Pare che Auro Gold goda delle simpatie della Lega di Umberto Bossi, un partito che si è sempre opposto alla lottizzazione. Smessi i panni pleonastici del telecronista, Auro Gold metterà la sua ovvietà al servizio del Servizio pubblico. Evviva!
10 commenti:
che dire ..... BIP (Broadcast in peace)
non è giusto. anche giacobbo è diventato vicedirettore di rai2 ma mica ha dovuto rinunciare a voyager..
Anche Aldo Gold Grasso però... Il Bulba era però informatissimo e competente... non molto coinvolgente né come tono di voce né come originalità dei commenti, questo di sicuro.
La mia croce personale, come ho già detto e continuerò a ripetere tutte le volte che potrò, è invece Gianni "Dente Avvelenato" "Rabbia Omicida Rattenuta" Cerqueti.
soprannomi azzeccatissimi, Cerqueti è mellifluo, continuamente insinuante, non dice ma vuol far intendere...
Piu che altro è il tono di voce che ti fa salire il sangue al cervello e ti scatena manie omicide, sia nel buonismo di Bubu sia nell'insinuante Dente Avvelenato. Io saro sempre fedele a Bizzotten, che da tre-quattro giri a tutti in Rai.
mi sogno ancora di notte (e nn so se è un bene o un male) il suo urlo agli scatti di Franco Pellizotti....IL DELFINOOOO DI BIBIONEEEEEE!
L'importante era levarlo dalle palle.....
A me non creava particolari problemi. Fabbretti e Roata mi sembrano ben peggiori.
Ivan, al Lombardia dopo che Cunego non ha combinato niente per tutta la gara, se ne è uscito con "Cunego ha provato a fare il vuoto ma non c'è riuscito..."
Uno così va messo dietro i fornelli al posto della Clerici.....
In memoria del «bulbarellismo»
Quello di sabato 17 ottobre è stato un Giro di Lombardia molto triste. Doveva vincere Damiano Cunego (almeno nei pronostici degli specialisti) e invece ha vinto il belga Philippe Gilbert battendo lo spagnolo Sanchez: è lui il re dell’autunno ciclistico. No, è stato triste perché un altro re dell’autunno (inteso come tramonto dell’Occidente) se n’è andato.
Il mitico Auro Gold Bulbarelli ha dato l’addio alle telecronache perché, in una recente seduta, il cda della Rai lo ha designato a incarichi dirigenziali in un’infornata con Jacopo Volpi, Giampiero Bellardi, Sandro Fioravanti, Bruno Gentili, Maurizio Losa e Raimondo Maurizi. Come nei Ragazzi della via Paal anche in Rai ci sono solo ufficiali, non si trova più un soldato. Ma per l’ultima telecronaca di Auro Gold Bulbarelli non bisognerebbe stappare champagne o tirare il collo a un Barolo Cannubi del 2001? Non è stato il campione assoluto della banalità? Non è lui che ci ha ubriacato di noia e di inutili mail dei suoi fans? Non è lui l'artefice del «bulbarellismo», quel giornalismo prodigo di storditezze universali, coraggioso nelle opinioni altrui e saggio con lo spirito del prossimo?
E non è probabile che senza la presenza fastidiosa di Auro Gold, Davide Cassani ritrovi l’antico smalto e ricominci parlare di ciclismo? Il fatto è che dietro la bella notizia se ne nasconde una assai tragica: Auro Gold Bulbarelli è stato nominato vicedirettore di Raisport. In base a quali meriti non è dato sapere, perché se stiamo alla qualità delle sue telecronache qualcosa non torna. Pare che Auro Gold goda delle simpatie della Lega di Umberto Bossi, un partito che si è sempre opposto alla lottizzazione. Smessi i panni pleonastici del telecronista, Auro Gold metterà la sua ovvietà al servizio del Servizio pubblico. Evviva!
Aldo Grasso
20 ottobre 2009
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