di Stefano Olivari
L’unico ente dello sport professionistico mondiale a preoccuparsi per la pulizia dei propri eventi sembra essere l’Uefa, visto che molte partite fra quelle messe nel mirino non hanno dato risultati a sorpresa: parliamo della quarantina, fra Champions League e Coppa Uefa dal 2005 al 2009, analizzate al microscopio. Segno che gli inquirenti conoscono la materia. Coinvolte molte squadre nell’Est, con schema che non ha bisogno di collaborazione degli avversari: la sconfitta sicura rende più della qualificazione improbabile. Basta uno stopper più morbido, subire gol non è complicato. In altre parole, non siamo di fronte al tennista della domenica che batte Federer per miracolo, ma ad una ‘assicurazione’ della vittoria delle favorite. Se io piccola squadra moldava (esempio a caso) gioco l’andata in casa con il Barcellona (altro nome a caso) dato a 1,20 giusto perché non è al Nou Camp, avrò più probabilità di arricchirmi con l’1,20 del Barcellona che con i premi per il passaggio del turno. Non è un caso che la forma di ‘tarocco’ ad avere generato più scandali nella storia è il ‘point shaving’: comunissimo negli sport americani, dove la maggior parte delle scommesse avviene sugli scarti (memorabile nel basket la vicenda anni Settanta del Boston College), ma che si sta diffondendo anche nel calcio europeo. Si tratta semplicemente di accomodare il margine di vittoria, o il risultato a metà gara, in modo da cadere dalla parte in cui l’esito fa comodo ai mandanti dell’operazione. Cosa può far saltare il giochino? Avversari con la stessa idea.
(pubblicato sul Giornale di ieri)
8 commenti:
Beh, ma gli avversari (nell'esempio il Barcellona, ma vale anche per l'NBA) non dovrebbero avere la stessa idea semplicemente perchè sono loro i favoriti...no?
Com'è la storia di Boston?
Se la manifestazione conta poco per tutti (mettiamo la Coppa Italia, o campionato da mezza classifica a fine stagione), ci può essere un paradossale scontro di tarocchi...sulla storia di Boston College sto raccogliendo materiale per non fidarmi solo dei ricordi (ne aveva parlato il Superbasket giordaniano, credo che i fatti siano del 1979), in sostanza c'era un gruppo di scommetitori legati ad una famiglia mafiosa che pagava i giocatori per vincere con determinati scarti o addirittura per andare in campo con una sceneggiatura predeterminata in modo da influenzare il live betting dell'epoca...
Direttore scrivo qui e non nel post precedente per comodità. Qual è il criterio con cui decidi "quanto" coprirti (delle 100 lire x sulla vittoria e 100-x sul pareggio), perché non mi è ben chiara logica con cui a volte metti 30 a volte 20. Esiste un algoritmo o è pura "pancia"?
La logica è proteggere sempre la puntata principale, che rimane la vittoria di una delle due squadre (poi siamo bravi a dire che la ics di Milan-Real era scontata, però lo diciamo oggi): riduco la somma puntata sulla vittoria fino a quando il residuo messo sul pareggio riuscirebbe a coprire. Poi vince il Bordeaux, meritatamente, e noi pensiamo di ammazzarci...
giusto per conferma: marsiglia a 1,33, pari a 5,9. Il minimo per andare a pari in caso di pareggio è 15 euro (5,9 x 15 - 85), quella è la copertura "ideale". Tu poi hai fatto 80-20 e non 85-15, ma la logica è quella, giusto?
Se la tua strategia è la copertura, con quelle quote e muovendosi di 5 in 5 euro, la puntata giusta è 80 sul Marsiglia e 20 sul pari. Mettendo 85 sul Marsiglia, in caso di pareggio andresti in perdita (15 per 4,9, meno 85, uguale a meno 11,5).
ok, giusto. A quel punto io "faccio il tifo" per il pareggio che mi fa guadagnare 18 contro i 6,4 in caso di vittoria, right? se non è così allora non ho capito niente...
Giusto! A voler essere perfetti e rendere il pareggio una pura copertura dovresti mettere 83 e 17 (basta un sistemino di equazioni lineari).
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