Corsa alla Damiani

di Libeccio
L'esperienza di Leonardo, gli interessi del Manchester United, il vento della Roma e la sciarpa di Mancini.


1. L’Inter impone la sua legge durissima sul campionato con una gara esemplare per assetto tattico, concentrazione, intensità di gioco, compattezza. E dire che le condizioni per una vittoria del
Milan c’erano tutte (Inter condizionata dagli infortuni e in fase calante nelle ultime gare, Milan invece con il vento non solo mediatico in poppo). La sconfitta riaprirà le polemiche sulla scarsa esperienza di Leonardo (che quando vinceva era quindi esperto), l'immobilità della squadra, le scelte di mercato non sempre lineari. Diceva Flipper Damiani, ieri sera in tv, che anche a 60 anni (quelli che ha) di sicuro avrebbe corso molto di più di quanto abbiano fatto durante la gara Pirlo, Beckham e Ronaldinho. Come al solito in Italia si esagera in un senso e poi nell’altro (e nessuno dei tre citati ha Damiani come procuratore, giova ricordare). Leonardo prima tonto e poi geniale, attaccato da tutti e poi da tutti applaudito. Ronaldinho prima descritto come un ex giocatore, poi celebrato come affetto da seconda strabiliante giovinezza. La verità? Meglio pensare alla Champions.
2. Tutto il mondo è paese? Per anni ci hanno detto (e noi lo credevamo anche) che le squadre inglesi fossero maestre nella buona (corretta) gestione del calcio, al contrario di quelle nostrane, piene di debiti e ancora archeologiche in termini di modelli di gestione che approcciano al calcio in chiave di marketing e quindi segmentano ogni ambito sfruttabile commercialmente e lo incrociano a prodotti appetibili da collocare nel frastagliato mondo del tifo e non. La società inglese al top di questo tipo di impostazione è stata da sempre il Manchester United, che ora si scopre essere stato gestito come una squadra italiana qualsiasi, tanto da accumulare una massa debitoria di quasi un miliardo di euro (quasi l’intero debito del campionato di calcio italiano). Ma se il Manchester la fa da padrone in tema di debiti, gli altri attori del calcio inglese non sono da meno. Si parte dai 130 milioni del Chelsea, per passare ai 380 milioni dell'Arsenal, ai 440 milioni del Liverpool, per arrivare infine ai 964 milioni
del Manchester United. Quasi 2 mila miliardi di vecchie lire. Detto ciò, occorre precisare che non tutti i debiti del calcio inglese sono uguali (e non solo per dimensioni). I debiti del Chelsea sono quasi tutti nei confronti del magnate russo Abramovich, il quale potrebbe, volendo, estinguerli in un batter d'occhio (tipo Moratti con l’Inter, per intenderci). Quelli dell'Arsenal sono quasi interamente legati alla costruzione del mega-stadio di Ashburton Grove, in altre parole sono una specie di mutuo e potrebbero
addirittura essere iscritti alla voce investimenti indiretti. Anche secondo la Uefa (che ha aperto un focus sul fenomeno) questo tipo di esposizione è - tutto sommato - accettabile. Diverso invece, e assai più rischioso, il rosso di Liverpool e Manchester United. In entrambi casi si tratta quasi esclusivamente di debiti verso le banche contratti per l'acquisto del club stesso. Un escamotage – quello tecnicamente detto del «leveraged buy-out» - che ha fatto molto discutere e funziona più o meno nel seguente modo: per comprare il Manchester United l'attuale proprietà ha chiesto un prestito di poniamo 500 milioni di euro ad una nota banca inglese. Ottenuto il prestito e comprata la più gloriosa società britannica la medesima proprietà ha chiesto attraverso il Manchester United un nuovo prestito di 600 milioni di euro alla stessa banca che lo ha nuovamente autorizzato. Dopo averlo ottenuto la proprietà restituisce i soldi alla banca che in origine le aveva accordato il prestito per l’acquisto del club. Risultato? La proprietà ha comprato il Manchester senza tirare fuori una sterlina (e senza avere più debiti) e lo United si trova invece con un debito di 600 milioni di euro (solo di interessi il Man U paga circa 38 milioni di euro l’anno). Bravi, no? Basta solo trovare una banca che si presti al giochetto: la vera abilità, chiamiamola così, è questa. 
3. La Juve esce malconcia dalla sconfitta della gara con la Roma e Ciro Ferrara è oramai vicinissimo al commiato. Come è noto è sempre l’anello più debole a saltare e nella Juve, nonostante siano tanti i responsabili del quasi disastro stagionale che si sta consumando, sarà solo Ferrara a pagare il dovuto. La Juve avrebbe la possibilità di comportarsi da Juve confermando Ferrara senza se e senza ma almeno fino alla fine del campionato, ma non lo farà per eccesso di debolezza, necessità di risultati subito e ad ogni costo, lo spauracchio (sistematico confronto) del vecchio blasone che incombe su ogni cosa. Sull’altro lato invece la Roma e Ranieri si prendono una soddisfazione enorme, dimostrando che nel calcio si può passare dall’abisso al paradiso in pochi, impalpabili istanti. Solo pochi mesi fa la Roma era sul punto di implodere, ora è a ridosso della vetta e viaggia con vento favorevole. Visto che Spalletti e Ranieri sono della stessa categoria e che Toni per quanto utile è quasi al capolinea, si può dire che non sia cambiato niente: il calcio è spesso senza senso.
4. Moratti e tutta l’area commerciale dell’Inter si stanno mangiando le mani per non aver sfruttato come la situazione avrebbe consentito le sciarpe di Mancini quando allenava l’Inter (già allora le portava esattamente così). A Manchester è diventato il primo gadget venduto, in quantità mai raggiunte nella storia della società. Anche tifosi di altre squadre lo comprano, anche se immaginiamo che fra gli acquirenti non ci sia il c.t. Capello, rivale quando entrambi si sono incrociati da allenatori ma soprattutto nemico del Mancini giocatore (ai tempi di Bologna e Sampdoria), con il quale quasi venne alle mani. Amici residenti a Manchester ci dicono che non si può capire l’innamoramento collettivo della città celeste per il Mancini Style, al momento accompagnato anche dalle vittorie (l'ultima ieri sullo Scunthorpe). Siccome quando si esce dall'Italia si muore mediaticamente (a Barzagli essere il miglior difensore della Bundesliga non è servito per essere preferito a Gamberini e Legrottaglie), la cosa ci fa piacere. Difficile che torni in Italia in una squadra del suo rango, gli 'uomini di calcio' gliel'hanno giurata.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

24 commenti:

axel shut ha detto...

1. parterre de roi ieri a Controcampo, oltre al solito Mughini Damiani con un look che se lo vede Lapo (s)viene, Berti ubriaco, Ordine rosicante e Sacchi che cercava di ingoiare l'articolo scritto per la Gazza la mattina
2. sta cosa mi fa impazzire, comprare qualcosa senza tirar fuori un euro, credevo che succedesse solo in Italia (tipo le autostrade), a quanto pare i furbetti esistono anche altrove, mi stupisco che gliel'abbiano lasciato fare ma tant'è
4. potrebbero provare con la cravatta di Mourinho (no Nick stavo scherzando, no, ahhhhhhh...)

mizio71 ha detto...

Caro direttore, perchè non si candida alla presidenza della FIGC ??? io lo voterei subito ... nel calcio manca spesso il buon senso, meglio si gestisce lo stesso come sport (quando fa comodo), come business soloo a seconda convenienze ...Per quanto riguarda il Milan, rimango della idea che tutto sommato molte cose sono state fatte bene, tipo non continuare ai sovvenzionamenti del socio di maggioranza e darsi da fare con idee e giovani. probabilmente Leonardo ha molto da imparare da una vecchia volpe come Mourinho, che ha però una squadra che ormai gioca a memoria da qualche anno ed assorbe bene i nuovi arrivati. Però, venendo al suo secondo punto, oramai il calcio sovvenzionato dai soci paperoni non regge, la tanto decantata In Inghilterra ha i conti in rosso e lo stesso Abramovic mi sembra non esagerare come prima. Insomma, resta solo lo sceicco ... Anche in altre nazioni le grandi si sono calmate, eccezion fatta il solito Reale delle plusvalenze patrimoniali ... credo che le società con i conti in regola entro 3-4 anni saranno di nuovo le prime in europa. Quanto a Ferrara, è vero che la Juve dovrebbe avere uno stile, ma quando ti ritrovi a perdere sempre, a non avere mai un gioco, a fare errori clamorosi sul mercato, devi anche prendere atto di avere intrapreso una strada errata. Spero che la proprietà (se esiste ancora, visto che gli Elkann mi sembrano sempre più "internazionali" e meno "nazionali"), dovrebbe fare ciò che è inevitabile: cambio di panca e di dirigenza. Si sono anche spesi bei soldini negli ultmi anni per indebolire sempre più la squadra. Su Mancini dico solo che guardo loa sua avventura con curiosità, non lo credevo un grande allenatore, ma se continua così ci dovremo ricredere. Ultimo apputo, concordo con Lei che Lippi è un grande allenatore, ma non come talent scout ... ci pensi la Juve prima di affidargli al'era tecnica, un conto sarebbe appunto riprenderlo in panca, un conto come testa pensante .... E Barzagli ai mondiali sarebbe ua buona cosa, magari lasciando Legrottaglie a gite mistiche a Lourdes (molto meglio), Cannavaro a fare il capitano NON giocatore e Grosso a fare il palo della bandierina (come rimapingo il caro vecchio terzinaccio mandato in Spagna ....)

Stefano Olivari ha detto...

Solo per dire che Libeccio non sono io, come provato dal riferimento a Controcampo...saranno anni che non ne guardo nemmeno un minuto! Se non su You Tube, quando c'è qualche scazzo divertente...

cuginostivi ha detto...

Caro libeccio:...Storie le società inglesi sono ricchissime, l'ha detto Franco Rossi, quindi.....

clinter ha detto...

Bah! Secondo me Leonardo sta facendo il suo, come al solito il giudizio sugli allenatori e ondivago e domenicale.
Certo l'impiego dello spyces' boy
sfugge ad ogni logica calcistica, ma se giocano Abate, Antonini e Favalli, può solo voler dire che di meglio non ha a disposizione. Gattuso, Ambrosini, Seedorf e Pirlo, non sono ancora da buttare, ma, giocoforza risentono di tanti anni giocati ai massimi livelli. R80 è ancora capace di numeri estempranei, maramaldeggia con le medio-piccole, ma quanto a tensione agonistica lascia a desiderare. Se poi nel derby gli mancano Nesta e Pato, mi sfugge quale addebito gli si possa fare.

jeremy ha detto...

Clinter, a pranzo mi hanno detto che Leonardo ha un po' dormito, che all'espulsione di Sneijder doveva calare la seconda punta e buttarla da subito in tutti avanti.

clinter ha detto...

In effetti, il rilievo mi sembra innappuntabile, in linea teorica, poi vai tu a sapere se avrebbe avuto efficacia o se avrebbe agevolato il contropiede interista. Visto il risultato, son contento così.
Comunque son tutte analisi fatte con il senno di poi.

tasaril ha detto...

Con il senno di poi mica tanto, l'unico schema del Milan era palla a Beckam (o Ronaldinho) e cross dalla trequarti (raramente dal fondo) in area. Però in area c'era sempre solo Boriello e la difesa dell'Inter aveva vita facile.
Leonardo a me piace tanto per come parla e si rapporta al resto del mondo (almeno per quello che si vede in TV), però ha grosse colpe sulla partita di ieri; 11 vs 11 ieri non c'era partita, ma dopo l'espulsione se Milan ed Inter si fossero scambiati gli allenatori anche il risultato per me si invertiva.

clinter ha detto...

Vale a dire che se l'allenatore del Milan, chiunque fosse, avesse adottato l'ormai famoso modulo spermatozoico, se lo applica Mourinho, o l'equivalente modulo fantasia, se lo applica Leonardo, il Milan avrebbe vinto? Può essere, io avrei provato, conscio del rischio contropiede. Comunque son convinto che, applicata la correzione, se il risultato finale fosse stato il medesimo, ' Leonardo avrebbe intasato ulteriormente l'area' se fosse cambiato ' Leonardo avrebbe azzeccato i cambi'. Certo, visto il risultato, nessuno può darti torto, peggio che perdere non sarebbe potuto succedere.

tasaril ha detto...

Certo, ci sta che il Milan perdeva lo stesso, però visto che hanno scelto di usare come schema soprattutto il cross dalla trequarti ed buttato una marea di palloni nell'area dell'Inter, non mi sembra il massimo aver lasciato Boriello da solo per quasi tutta la partita.

Onestamente io la questione di buttare dentro tutti gli attaccanti non la capisco, in particolare non capisco dove sta l'errore.

Ho sempre in testa Lippi e la semifinale con la Germania, in uno stadio dove loro avevano fatto 12 partite e 12 vittorie, li abbiamo asfaltati (anche se i gol sono arrivati alla fine) e non ricordo nessun altro CT fare i cambi così spregiudicati.

Quindi per me bisogna capire quando si può e quando non si può fare.

Se Leonardo avesse messo tutti gli attaccanti che aveva nel derby di andata il risultato poteva anche essere triplo :)

Nonno ha detto...

non è però detto che con il modulo spermatozoico il centrocampo del Milan sarebbe riuscito ad arrivare al cross. Per assurdo avremmo persino potuto condurre la partita noi se il Milan avesse sfoltito il centrocampo.

Pierfrancesco ha detto...

possiamo en passant far notare il travaso di bile che ha avuto Damiani ieri sera a Controcampo?
A memoria ricordo nell'ordine:
1- l'insistenza sul fatto che l'Inter deve essere contenta ha vinto "per sei a zero in due partite", cercando subliminalmente di ricordare il celebre sei a zero (in una partita) di un'era geologica fa
2- la certezza che il tocco di Maicon di mano nel primo tempo fosse volontario e quindi rigore (cla-mo-ro-so), quando dalle immagini si vedeva già benissimo che la palla toccata da Ronaldinho era da una parte e Maicon guardava dall'altra...
3- la "scandalosa simulazione" dello stesso Maicon sull'entrata di Favalli che ha portato alla punizione del due a zero ("se io fossi un arbitro, questi falli non li darei mai")
4- la bizzarra teoria sul contrasto in area Kaladze-Milito del primo tempo, un mezzo rigorino reclamato dall'Inter (più no che sì), che però in mano a Damiani diventa addirittura "fallo di Milito" (!!!)

...dimentico nulla?
Si ci è aggiunto pure quell'altro derelitto di Ordine, che ha censurato con incalcolabile sdegno la "solita vergognosa figuraccia" di Materazzi con la maschera di Berlusconi...
Mai vista una simile rosicata concentrata in così poco tempo

Ivan.fab ha detto...

1. Sul gioco come concetto in se sento troppe fesserie. Leonardo sta facendo bene col materiale che ha in mano ma come la maggior parte degli allenatori delle Big si è messo totalmente in mano al talento dei suoi giocatori. No perchè basta vincere due partite e si diventa strateghi del Dio pallone e Ancelotti in fondo era bolso.
2. Si sapeva ma per alcuni è più comodo il solito Italia merda all'estero si che...
3. Gia detto di Grazie Marcello nell'altro post. Ferrara però sembra scarso forte, Candreva e Paolucci mandati allo sbaraglio.
Su Controcampo inutile esprimersi, è un morto che cammina. Idem quelli che ne fanno parte.

giulietto ha detto...

per quanto riguarda i bilanci delle società mi sembra improprio fare paragoni che potrebbero indurre a pensare mal comune mezzo gaudio.una cosa è avere un bilancio corrente sostanzialmente positivo come il manchester, un'altra è produrre annualmente una marea di debiti come fà per esempio l'inter(chi sarebbe mai così pazzo da pensare di acquisirne la proprietà?).la verità è che le società italiane da questo punto di vista si trovano ancora al paleolitico e si basano sul paron che ripiana a fine anno procurandosi il cumquibus nelle maniere più fantasiose(ricordo che nella trasmissione report un cittadino,evidentemente non interista, si lamentava per il fatto di dover pagare all'enel mensilmente la tassa pro-ibrahimovic).

Dane ha detto...

Giulietto sei rovinato, ho già sentito Morticia suonare il gong...

Italo Muti ha detto...

1.
Visti ieri sera al derby, altissimi dirigenti e gestori di Blackrock, grandissima casa di gestione del risparmio americana. Si sono divertiti un sacco nella mangiando e bevendo nella saletta vippissima dove hanno visto anche la partita. Ubriachi persi alla fine. Un altro modo di passare il tempo.

Oggi al convegno, ancora a parlare di un derby che hanno visto e non visto.

4.
Con tutti i venditori abusivi, lasciati tranquilli di vendere la merce fasulle, l'Inter, come il Milan o la Juve non avrebbe potuto fare nulla. A meno di non far intervenire i tank, molto poco democratici ma risolutori.
Certo se i tifosi si rifiutassero di comprare certa merce, i venditori chiuderebbero da soli, ma qui entrano in gioco altri approcci, tipo legalità, senso dello sport, per cui perdiamo in partenza.

Italo

giulietto ha detto...

scusa dane, ma non afferro il senso

Tani ha detto...

giulietto, si vede che sei nuovo qui...:-)

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

@Giulietto: d'accordo sul fatto che una certa gestione delle squadre di calcio basata sul "paga papà" abbia poco futuro ma l'Inter non ha debiti, perchè il capo ripiana il disavanzo. Quindi, visto che ti sei permesso di infangare la Famiglia Adams, arriverà immediatamente Lurch a fustigarti...

jeremy ha detto...

Tecnicamente sono finanziamenti dei soci/azionisti. Sono passività verso altri soggetti, ma se il soggetto è papà, è chiaro che sono debiti solo sulla carta. E tra l'altro non producono interessi passivi che aggravano anche il conto economico.

giulietto ha detto...

ma anch'io ho parlato di paron che ripianano. mi piacerebbe semplicemente che il mondo del calcio fosse meno subordinato alla politica come lo è nelle altre principali nazioni europee dove non si assiste settimanalmente alle rappresentazioni di cinema e varietà a cui siamo ormai abituati e che rovinano non poco il gusto per il nostro sport preferito. basta guardare una partita di premier league per percepire subito la differenza

giulietto ha detto...

jeremy è vero che il debito non c'è perchè il mecenate ripiana, ma è altrettanto vero che, alle strette, il Manchester lo vendi come il pane.una squadra italiana chi la vuole? anche il tifoso starebbe più tranquillo con una società ben amministrata

jeremy ha detto...

giulietto, son due cose diverse. Il Manchester ha valorizzato il propri marchio, che ha un valore enorme, probabilmente superiore ai 600 milioni di debiti. Nemmeno io prenderei una squadra italiana a modello, ma l'indebitamente selvaggio è un metodo anglosassone che a me non ha mai convinto in pieno.