di Stefano Olivari
Il saluto ai lettori del direttore in partenza è in tutto il mondo un genere giornalistico a parte, pieno di finti ringraziamenti all'editore (quello che ti ha appena cacciato) e di lisciamenti ai lettori (quelli che hanno decretato la tua morte) o ai colleghi (quelli che non vedono l'ora di prendere il tuo posto): un temino pieno di ipocrisia e di porte che vengono lasciate aperte, perché a questo mondo non si sa mai. Stamattina invece aprendo l'ultimo numero di American Superbasket abbiamo avuto un colpo al cuore: Roberto Gotta ha salutato tutti spiegando una volta tanto perchè la stampa in Italia sta colando a picco, con una sincerità che fa male.
Proviamo a sintetizzare. Punto uno: le persone che fanno i complimenti al giornale, ma che non lo comprano. Punto due: la mancanza di promozione, perché si può mettere insieme il Dream Team dei giornalisti ma se nessuno sa che esisti sei già spacciato. Punto tre: la mancanza di pubblicità vera, quella che prescinde dal favore fatto dal direttore marketing amico. Punto quattro, secondo Gotta (e modestamente anche secondo noi) il più importante: l'assenza di interesse, parlando di grandi numeri e non di nicchia della nicchia, per l'approfondimento in un mondo in cui si ha già la sensazione di sapere tutto. Vale per il giornalismo sportivo, che riteniamo un sottogenere dell'intrattenimento, ma anche in settori che influiscono più direttamente sulla nostra vita. Non è nemmeno un problema del basket, considerando il numero minimo di riviste di calcio in edicola: Eurocalcio ha chiuso, il Guerino è diventato mensile, il resto ha numeri risibili. Conclusione di Indiscreto, in attesa che Steve Jobs ci salvi? Peccato non avere aperto un bar venticinque anni fa: con tutte le persone che conosciamo l'avremmo sicuramente riempito. E' più facile chiedere cinque euro per una focaccia rancida che uno per un giornale. Quello si legge sul bancone dei gelati, facendogli colare sopra una salsa rosa scaduta.
stefano@indiscreto.it
157 commenti:
Sulla considerazione che la gente spende senza fiatare 5 euro per un panino e rogna sul singolo euro per il giornale, applaudo e sottoscrivo.
Servirebbe forse un antropologo per spiegarne le cause recondite. Ci ho pensato mille volte dovendo spesso (nella mia modestissima esperienza di collaboratore della Prealpina per il basket regionale) provare a convincere la gente che 1 euro alla settimana, o anche due se c'è l'inserto sulle giovanili, non sono un salasso atroce per chi si professa appassionato di ciò di cui, bene o male che sia, il giornale in questione si occupa.
Purtroppo il giornale cartaceo è da pochi considerato un bisogno. C'è da dire che, obiettivamente, fino a metà anni '90, o anche fine anni '90, non c'era internet e non c'era l'offerta televisiva di adesso.
Oggi un appassionato legge il sito di Espn, quello di Sports Illustrated e dei vari e-magazine, frequenta i forum dove c'è gente che per hobby scrive cronache e commenti torrenziali, può guardare in tv una dozzina di partite Nba alla settimana: se prima American Superbasket era come acqua nel deserto, oggi è uno sfizio (al di là della diretta concorrenza di Rivista Ufficiale Nba).
Gotta e colleghi fanno un prodotto eccellente, ma sono come un isolotto in un arcipelago, non più un riferimento unico e indiscusso come erano un tempo le riviste.
Poi il calo della pubblicità sarebbe un danno a prescindere da tutto ciò, anche se probabilmente è connesso in buona parte.
Aggiungo che la tua frase "puoi mettere insieme il Dream Team dei giornalisti..." mi fa venire in mente che pochi mesi fa ha appunto chiuso il mensile Dream Team. Insomma "allegria di naufragi".
Beh ragazzi di cosa discutiamo se spendere 1.30 centesimi di euro al giorno per un quotidiao è considerato un salasso e una spesa inutile?
Poi magari si bevono 20 caffe si comprano 10 lattine di coca e la bottiglietta d'acqua la si paga 2 euro ...
Mah certo non leggo riviste italiane ... e snobbisticamente sarei pronto a comprare sport illustrated se lo vendessero in edicola in italia ma è complesso anche fare l'abbonamento con gli states
Quoto un pò tutti a macchia di leopardo.
Io penso che con l'avvento di Internet come la conosciamo ed utilizzamo oggi, la modalità di fruizione delle notizie sia decisamente cambiata, e che quindi anche il modello di business della carta stampata classica abbia al massimo 10 anni di vita (al netto delle sovvenzioni a fondo perduto statali e private).
La notizia di qualche giorno fa che il NY Times on-line sarà a pagamento è abbastanza indicativa del fatto che il web ha cannibalizzato la carta stampata e che fra qualche anno se la sarà mangiata tutta.
@ Guus: ok, ma se i siti d'informazione diventano a pagamento non è un problema, cambia solo la forma di fruizione del prodotto. Il problema è se il quotidiano e la rivista vengono soppiantati da altro, tra la tv, i siti amatoriali fatti da gente che scrive solo per hobby, eccetera.
@Manuel
Anche alla TV "classica" di anni di vita ne rimangono massimo 10 (almeno nei paesi, più industrializzati): a mio parere nel 2020 ci saranno dei televisori dai quali potrai collegarti indistintamente ad un canale via etere/digitale/satellitare/internet senza che l'utente finale sia in grado di distinguere la fonte: conterà soltanto il "pacchetto" che avrà acquistato.
I siti amatoriali ci saranno sempre, però nella maggior parte dei casi non è che diano notizie vere e proprie.
Il giornale cartaceo era un acquisto più abitudinario: io torinese compravo la Stampa e io romano il Messaggero a prescindere dal fatto che fossero fatti bene o male (non a caso le pagine più lette nei quotidiani sono quelle dei necrologi, della cronaca locale e delle offerte di lavoro). Dubito che il web, che necessita di una scelta più cerebrale, possa raggiungere gli stessi livelli pay. Però sperare non costa niente...
@Direttore
l'adolescente di oggi, che recepisce tutte le informazioni tramite supporto non cartaceo (web, tv, telefono/sms) fra 10 anni non comprerà mai un giornale in edicola (mentre per i libri qualche speranza rimane, ma il discorso è diverso).
Io il quotidiano della mia città me lo leggo in PDF al mattino sul PC mentre faccio colazione.
Quanti di noi hanno mai pensato di usare il telegrafo per comunicare con qualcuno ??
E quindi che si fa per uscire dalla depressione? Da un lato sconforta che la prestazione di una donna delle pulizie valga più di un articolo (salvo che per i pochi "regolari" del mestiere), dall'altro forse conviene rassegnarsi che alla società è più utile uno che toglie lo sporco dal cesso piuttosto che l'ennesimo articolo su Lebron o il Montepaschi.
Intervengo solo un attimo chiedendo in prestito il computer ad un amico, e poi sono di parte dunque non è il caso che dica molto. Alcuni parlano qui di "notizie", ma le notizie sono disponibili sul web ormai da oltre un decennio. Da antico fanatico del web - proprio ieri facendo gli scatoloni ho trovato una quarantina di floppy disk del 1997 con l'archivio del calcio inglese - dissi subito, a colleghi completamente non interessati ad ascoltarmi, che ora (1997...) che notizie e dati erano disponibili a tutti, la differenza la dovevano fare la competenza, la presenza nei luoghi, il contatto diretto. Quel che succede in Spurs-Mavericks lo sappiamo tutti, vedendo la partita o leggendo il "recap": quello che vedi nei corridoi, quello che origli negli spogliatoi, quello che scruti tra il pubblico, quello che tu chiedi specificamente ad un giocatore, sapendo che sarà per un pubblico italiano e dunque dovrà essere formulato in maniera diversa, oltre a superare lo scetticismo di chi pensa che al di fuori degli USA nessuno sappia nulla (l'altroieri l'addetto stampa dell'università di Miami mi ha... spiegato - ?! - che in questo periodo il college football è finito... GRAZIE TANTE, NON LO SAPEVO!!!), lo sai solo tu che c'eri, e dunque a mio avviso il web poteva RILANCIARE la carta stampata, dandole modo di approfondire: chissà quante panzane su paesi e persone lontane ci hanno raccontato, ai tempi in cui non c'era modo di verificare nulla, mentre ora se vai in Cambogia e scrivi boiate sul conflitto tra governo e ribelli se ne accorgono in tanti (poi nessuno al tuo giornale ti rimprovererà mai, sia chiaro). Ma questa roba, cioé l'approfondimento e la conoscenza dei luoghi e sui luoghi, non interessa, evidentemente, e bisogna prenderne atto. Ora torno a fare scatoloni, quelli di Lehman Brothers sono dilettanti al mio confronto!
@Manuel
"alla società è più utile uno che toglie lo sporco dal cesso piuttosto che l'ennesimo articolo su Lebron o il Montepaschi."
Su questo non ci piove: se per una settimana non pulisci il cesso ti viene il colera, se non leggi un articolo su $NotoSportACaso al massimo ti manca la carta ...
@ Roberto Gotta: è vero che ormai è una dozzina d'anni che si trova tutto sul web, ma sai bene che la diffusione massiccia è avvenuta solo in tempi più recenti, diciamo dal 2002-2003. Il problema è che non solo la notizia si trova su internet, ma anche l'approfondimento, in quantità sempre maggiori.
Tu parli di qualità e hai perfettamente ragione, ma come ho avuto modo di riscontrare pure io, solo una minoranza ritiene significativa la differenza tra una cronaca o un approfondimento fatti dal primo venuto, o magari da una fonte di parte come un comunicato stampa societario, e quelli fatti da un professionista serio come te e i tuoi colleghi. Così come solo una minoranza sente la differenza tra una vera pizza napoletana e una sfornata da un pizzaiolo improvvisato: la panza si riempie lo stesso, e tanto basta ai più.
Quello che dimentichiamo quando parliamo di autorevolezza e di giornali è che ormai con il web 2.0 l'autorità non è più l'esperto che parla dal palco e che tutti sappiamo essere un venduto.
L'esperto ascolato è il pari che i innalza come esperto perchè è quello che scrive meglio.
In soldoni vale di più quello che uno di noi scrive nei commenti di quello che scrive il direttore o uno degli stimati giornalisti nel corpo del documento.
E vale di più quello che uno scrive in un blog che non sia affiliato con una testata o un ente "ufficiale" di quello che dicono nei giornali.
Questi sono i canoni su cui si muove chi fa marketing nel web 2.0 e infatti una legge americana credo voglia fare in modo che i blogger debbano dichiarare se abbiano ricevuto prebende dalle case produttrici dei bene e dei servizi di cui parlano
@nanomelmoso
Sulla valenza dell'informazione sul cosiddetto web 2.0 (??) sono d'accordo solo in parte: un conto è quello che scrive sul web un personaggio comunque noto e con una sua autorevolezza (es: il Direttore), un'altra cosa è quello che scrive un cazzaro qualsasi (es: me stesso) che dell'argomento in questione è soltanto un appassionato.
I veri cazzari sono sicuramente anche quelli del marketing: non ci capiscono una mazza comunque e navigano a vista sperando di pescare il jolly nel laghetto delle nuove tecnologie, sparando una raffica pseudo-casuale di alcuni dei tanti termini pseudo-tecnologici che vanno tanto di moda (sappiamo tutti quali)
Direttore non capisco!
Intendi dire che Ale ha fatto bene o che ale ti da la focaccia rancida???
:)
K
"Il problema è se il quotidiano e la rivista vengono soppiantati da altro, tra la tv, i siti amatoriali fatti da gente che scrive solo per hobby...I siti amatoriali ci saranno sempre, però nella maggior parte dei casi non è che diano notizie vere e proprie"
Che ti raccontano la loro verità.....come studiare religione sul sito di Al-Qaeda...
"o penso che con l'avvento di Internet come la conosciamo ed utilizzamo oggi, la modalità di fruizione delle notizie sia decisamente cambiata, e che quindi anche il modello di business della carta stampata classica abbia al massimo 10 anni di vita"
Qualcuno diceva che l'inutilità dei quotidiani è stata sancita dall'invenzione della carta igienica...
"Quanti di noi hanno mai pensato di usare il telegrafo per comunicare con qualcuno ??"
Eppure c'è gente che si ostina a spostarsi ancora in auto. Ve l'immaginate gli allevatori di cavalli a scendere in paizza contro i licenziamenti o i pendolari chiedere incentivi per la biada?!...
"un conto è quello che scrive sul web un personaggio comunque noto e con una sua autorevolezza (es: il Direttore), un'altra cosa è quello che scrive un cazzaro qualsasi (es: me stesso) che dell'argomento in questione è soltanto un appassionato"
Il problema è quando le due figure si confondono: alzi la mano chi pagherebbe un giornale per leggere un articolo di Maseri?!...
"I veri cazzari sono sicuramente anche quelli del marketing: non ci capiscono una mazza comunque e navigano a vista sperando di pescare il jolly nel laghetto delle nuove tecnologie"
Il marketing in Italia non esiste.....
Andrea, mai preso la focaccia da Ale! Che per sua fortuna non ha mai fatto il giornalista...Non credo nemmeno ce l'abbia nel menu, la focaccia...davvero ottimi invece le patatine e l'hamburger vegetale (sarà questo il citizen journalism)...quoto Nanomelmoso, dare per scontato che la maggior parte dei giornalisti sia venduta o asservita ad interessi particolari non è certo un errore...il punto è che anche il più bravo commentatore del mondo (che può essere anche un salumiere, un elettricista o un medico appassionato di quella specifica materia) dovrebbe commentare notizie, non altri commenti...
"qualcuno diceva che l'inutilità dei giornali è stata sancita dall'invenzione della carta igienica"
Dissento, io li trovo ancora utilissimi d'inverno nell'accendere il camino
Ad esempio io ero affascinato dalle ultime pagine del Guerino, quelle con i risultati e classifiche di tutto il mondo, internet le ha rese inutili.
Gotta ha ragione quando dice che la differenza dovrebbe farla il trasmettere quel qualcosa in più che la semplice cronaca dell'evnto non può dare, ma quante persone sono davvero interessate a tutto questo?
Il discorso torna sempre al giornale per tifosi: si vendono più copie d'estate con le trattative fantomatiche del calcio mercato che il lunedi con l'analisi di una partita che io spettatore probabilmente ho seguito meglio di chi non deve mandare in stampa un articolo 10 minuti dopo il fischio finale.
Forse a questo punto tanto varrebbe fare la scelta di MicroMega: un mensile con tanto approfondimento, ma al costo di un libro. (ignoro quante copie venda e quanto siai n perdita)
[non ho letto i commenti precedenti]
È un po' come lamentarsi del fatto che la gente non va a teatro... I giornali e le riviste sono mezzi superati, il cartaceo in generale sta "diventando superato" piano piano (non so come faccia la gente a leggere gli ebook... ad ogni modo...).
Più che "un mondo in cui si ha già la sensazione di sapere tutto" è un mondo infantile che vuole sentirsi ripetere sempre la stessa storia allo stesso modo.
Una critica poi va a fatta a chi è "dell'ambiente"... ci vuole più coraggio, più idee (averne una sarebbe già tanto), bisogna aggredire il famoso mercato. Non è nel DNA degli italiani, che fanno sempre riferimento al basso e al campanile, più che all'alto e al mondo esterno.
Gus ho solo documentato un fatto non un mio credo.
Io preferisco sapere chi è l'esperto ch sta parlando sapere di chi è servo o meno e quindi poter parametrizzare quello che mi dice.
Il cosidetto esperto che non ha cointeressi che lo fa per divertimento che lo fa a tempo perso non mi lascia mai convinto.
Anche perchè io lavoro sul web e di maghi maghetti e esperti della domenica ne vedo tanti ... e ne leggo tanti ma poi gratta gratta per avere qualità devi pagare
La focaccia non c'è ma vedrai il nuovo menù in arrivo con gli spiedini!!!
L'hamburger vegetale è frutto di continue lamentele della mia ragazza vegana... certo che il miglior panino è il Kundoburger.
Tornando in tema per i giornali e per i giornalisti la vedo veramente dura.... non so come andrà a finire certo che senza competenza, capacità, etica e (come indicato dal buon signor Gotta) presenza sul posto di sicuro non ne varranno fuori bene.
Io siceramente qualche giornale lo compro e mai guardo il prezzo se è un buon prodotto. Leggo ad esempio internazionale, il national geographic e bolina.
Quotidiani compro il sole ma solo per norme e tributi e l'inserto domenicale... altrimenti è come, se non peggio, degli altri.
Ci fosse un buon settimanale/mensile sul football lo comprerei a qualsiasi prezzo... certo che una piccola strada è stata tracciata con il fatto quotidiano... un minimo di abbonamenti per tirare avanti... ossia un giornale che punta su chi lo scrive. Sinceramente a me non piace ma da questo punto di vista è qualcosa di nuovo.
Fate una bella cooperativa caro direttore... vi tengo la contabilità gratis sino a quando non guadagnate (se mai succederà)... basta che tu non lo dica ad ale!
K
Andrea anche io sono disposto ad abbonarmi ...a prezzi modici ... e posso dire la mia sul web ma non è che sia proprio un grande grafico ...
@Ataru
Quelle pagine del Guerino erano fantastiche. Pensa che a volte cercavo le città sull'Atlante Geografico.
@nano
Ti quoto e ti capisco, sapessi come ti capisco ...
@Andrea
Vabbe, l'hamburger vegetale è praticamente un ossimoro sdoganato, tipo benzina verde. Nel Kundoburgher cosa ci metti ??
Tutto doppio più bacon cipolla maio e ketc ... bandite le altre verdure!
K
andrea mi hai fatto venire fame e sono a dieta ... certo l'hamburger vegetale mi pare un po una sola ma quell'altro mmmmmmmm sperando che la salsa non siamo come quell dipinta nei commenti
a parlando dei nuovi metodi di diffusione delle informazioni tipo tablet pc o e reader... molti non li percepiscono come internet e quindi magari saranno pronti a pagare ....
Semplicemente perfetto l'intervento di Roberto. Non è più questione di notizie, che sono ormai disponibili a tutti in tempo reale, ma questione di competenza, presenza nei luoghi degli eventi, contatto diretto.
Mi permetto di andare oltre, senza voler naturalmente offendere nessuno…ma il ragionamento rischia di diventare scomodo.
Con cosa si acquisisce la competenza (parlo di sport, chiaro)? Con una laurea in scienze della comunicazione, o in lettere e filosofia, o in chissà cosa? Non credo. Con l'iscrizione a un albo? Tantomeno. Si acquisice con la passione, con il seguire giorno per giorno un determinato argomento, con la specializzazione "sul campo".
In questo senso, il singolo individuo può essere tranquillamente più competente della grande firma, senza offesa per quest'ultima.
A maggior ragione in una realtà estremamente specializzata come il web, dove l'argomento non è più semplicemente "il calcio" ma diventa "l'Inter", "la Juve", "il Milan", "il calciomercato", "la Premier Ligue" o, nella migliore delle ipotesi, "la tattica", "i personaggi" eccetera.
Lo dico senza problemi: sull'Inter -storia, tattica attuale, personaggi, calciomercato, voci e via dicendo- ne so sicuramente più io di uno Sconcerti (sostituite con grande firma a caso per la quale nutrite spropositata stima, sto facendo un discorso generale). Sconcerti che ne sa mille volte più di me, scrive mille volte meglio di me, è molto più preparato di me…ma è "costretto" a sapere, scrivere e discernere di una vastità di argomenti enorme, a differenza mia.
Se voglio parlare nello specifico di storia del calcio vado da Gabriele Porri (qualcuno di voi sa certamente di chi parlo), non da Candido Cannavò (Dio lo abbia in Gloria, è solo un altro esempio).
Niente competenza come discriminante, dunque.
Cosa resta?
Presenza nei luoghi, contatto diretto.
Tradotto: soldi.
Per scrivere di cose che già interessano a pochi e che, inoltre, dieci minuti dopo sempre grazie al web sono a disposizione del mondo intero.
Quindi investimenti tanti, rientri nulli o quasi.
Io non vedo un futuro granché roseo, onestamente.
Poi è chiaro che nella cd "blogosfera" o nel web in generale si fa un minimo di selezione fra cazzaro e cazzaro, ed è chiaro soprattutto, come dice Dane, che leggere certi blog è come studiare religione sul sito di Al-Qaeda…ma non si può certo forzare l'interesse delle persone: viviamo in un modo -virtuale- in cui il sito di Tuttosport fa chissà quante volte gli accessi di Indiscreto. Qualcosa vorrà pur dire.
Piacerebbe a tutti -noi- che la gente si soffermasse più sulla cultura sportiva e meno sul tifo…ma a tutti noi, appunto. A quelli che vanno su Tuttosport, no.
E loro, piaccia o no, sono la maggioranza.
E poi in Italia non esisterà marketing (ed è vero), ma i cervelli degli individui sono gli stessi di quelli del resto del mondo.
La confezione conta più della qualità del prodotto.
Primo passo, direttore: cambiamo questo template! :)
Bravo nick... piazziamoci anche qualche foto di donne nude! assicuro che funziona...
K
ma un bell'indiscreto su twitter no? ....
K, esperienza? :D
@nano
stesso discorso per l'uncinetto. Se il Direttore passa anche su Twitter parto con la testata da 5 megatoni.
Gus perchè?
io vedo che è molto usato dai giornalsiti americani ... almeno quelli di sport illustrated online che rispetto usano molto quel mondo per lanciare piccole notizie e rimanere collegati con i lettori.
Ha anche il vantaggio di essere istantaneamente indizzato dai motori di ricerca.
IO penso che sia un mezzo valido e che quindi potrebbe essere interessante vedere cosa ne potrebbe uscire anche grazie alla necessità di sintesi implicita a quel mezzo
@gus ma quello è the catch?
@nano
ESATTO !!!
Che occhio che ho ... ma era facile intuirlo ....
@nano
Non penso che al direttore basterebbero poco meno di 150 caratteri per scrivere di qualcosa. Al massimo per dare il tabellino di una partita.
@gus
vero hai ragione non è adatto ad un aprofondimento come quello di indiscreto twitter ma secondo me ha delle potenzialità sui commenti ....
Roberto hai la mia solidarieta(per quello che puo valere.
Mi piacerebbe prendere un po' di spunti da quello che scrive Nick, ma oggi non ho tempo.
Faro copia/incolla del suo intervento e me lo conservero. Mi sara utile molto presto.
@nanomelmoso
Forse sì, però Twitter è più uno strumento per dare informazioni/commenti "dal campo" ed in tempo quasi reale (e non trascuriamo il narcisismo dei commentatori; Dane per esempio su Twitter non ce la potrebbe mai fare ;-))).
Sei anche tu per i 49ers ??
@Tani, scrivendolo pensavo proprio alla mia esperienza personale...quindi se ti serve per quello, cancellalo pure: sottoscriverei ogni parola in qualsiasi momento.
@Roberto Gotta: "Comunque sia, certi concetti e certe idee sono perdenti, in un mondo così, e non lo scopro certo adesso..."
Roberto to rispondo qui(Stefano ci perdonera) visto che al tuo blog non si possono fare commenti.
Non sono d'accordo. Non saranno prodotti vendibili. Non ti fanno guadagnare soldi.
Ma perdenti un cazzo!
Integrita' morale, competenza, passione per quello che fai, non hanno prezzo. Capisco che quando il giornalista lo fai di mestiere, alla fine della giornata "il pezzo" deve trasformarsi in denari, se no il figliolo non puo coprare l'ultimo PS3, ma io ho piu' paura che un giorno mio figlio pensase :"che padre ipocrita e leccaculo che ho avuto" che "ma 'sto cazzo di papa'poteva mettere da parte l'orgolio e fare come fan'tutti".
Chiudo con due perle di un ubriacone:
""This is the lesson: never give in, never give in, never, never, never, never—in nothing, great or small, large or petty—never give in except to convictions of honour and good sense. Never yield to force; never yield to the apparently overwhelming might of the enemy."
"Success is the ability to go from one failure to another with no loss of enthusiasm."
@Nick: non era in modo polemico. Lo so che sei sincero quando lo scrivi e lo so che ti sei ispirato dalla tua esperienza. Se pensavo che non lo eri, non perderei il tempo a risponderti.
Ma a volte per vedere la cosa ovvia bisogna fare tre-quattro passi indietro. Da lontano si oserva meglio. Quando c'e' l'hai sotto il naso magari ti sfugono dei detagli...
Ok Tani, allora aspetterò che avrai un po' di tempo a disposizione! :)
Personalmente penso che la competenza e passione siano il minimo (non solo nel giornalismo, ma in tutti i settori professionali). Nel giornalismo la cosa piu' importante sono i contatti (anche quelli non lineari), e la capacita' di saper produrre una storia. La capacita' di scrittura e' di creare qualcosa in piu' dell'amalgamare i fatti in un pezzo, e' la capacita' di far vivere un evento (in un intervista o un reportage) o di farti pensare con un opinione. Tutti si ricordano Montanelli e Brera: ad alcuni piacevano, ad altri no - pero' quella capacita' di creare storie e' la quello che fa in modo che le gente si ricorda di loro. Poi questo non vuol dire che si traduce in soldoni...
Mi associo al dispiacere per Roberto. Pultroppo l'old media sta diventando estinto, mentre mentre quelli che lavorano nei new media non hanno ancora capito come fare i soldi. (Aparte Google). Non so se la situazione sia piu' interessante o inquietante (intanto ieri ne hanno seccato 12 dall'old media nel mio uffucio, assumono 8 techinici new media... )
@gus
nemmeno io ho il dono della sintesi e ogni tanto mi innamoro dei miei periodi alla tito livio ...
a dire il vero non ho una squadra ... ovviamente i 49rs di montana sono nel mio cuore, e mi ricordo che vinsero il superbowl contro i dolphins ... il primo che vidi in tv.
Adesso seguo i Colts perchè 10 anni fa lessi un articolo su di lui e mi innamorai dell'immagine del secchione perdente ...
E' come nella NBA dove non avevo squadra anche se adesso con Gallinari e il mitico baffo il mio cuore non può che essere per i knicks
@KBLondon:
"Nel giornalismo la cosa piu' importante sono i contatti (anche quelli non lineari), e la capacita' di saper produrre una storia."
Pensi che(cito due a caso) Suma e Pellegati non hanno contatti nel mondo Milan? Ma quando mai avranno il coraggio(o la convenienza) di scrivere la cosa piu' ovvia del mondo:
"Galliani cosa ci fa lei alla dirigenza del Milan? Lei che ha vendutto gli interessi dei tifosi a quelli della Mediaset? Lei che invece di denunciare i giochini di Moggi, si organizava un altro gruppo mafioso per combaterli? Da Presidente di Lega, poi!
Ma te ce li vedi questi qua a buttare i loro stipendi per fare quello che un giornalista ha il dovere di fare?
Quando Berlusconi nel '94 voleva trasformare Montanelli in un suo zerbino, il vaffa arrivo all'istante....
@Tani: se loro vogliono campare per asservire il capo possono pure farlo. Ma saranno ricordati per quello che sono, non come giornalisti. Poi non voglio fare la morale (non ne ho i requisiti) e dire che dovrebbere cercare merda su Galliani invece che da da mangiare (o la PS3) ai loro figli. Alla fine quasi tutti i migliori nei loro campi hanno avuto il singlemindness di pensare al loro lavoro piuttosto che alla loro famiglia. Certo se fossi figlio di Woodward saresti un po' piu' fiero che se fossi il figlio di Pelegatti (con tutto il rispetto). Detto questo, in Italia ormai se non segui la linea del capo non duri molto...
@KBLondon: I don't blame them. I just don't want to be like them.
It's all a matter of priorities.
There are people that don't know what dignity means.
There are others that cannot live without it.
And easier to comment behind a moniker than in our own names.
What decisions would I take in their shoes? Probably the same as they are taking...
@KB: I can speak only for myself.
I did not accept a job(Albanian Customs) in 1995. The salary was a miserable $200/month, but the bribes more than $10,000/month. Why did I not accept? Corruption was the King. I did not want to be part of it. I did not want my kids to be part of that reality.
The price I paid? Eight years of factory job in Italy, for 10,000 Lire/hour.
Life paid me back!
There are still countries where moral values have significance.
As I said, no one obligated them to be journalists. The moment you decide to do that job, "the truth" must be your boss. It's a deliberate choice they made, not ordered by a doctor.
"È un po' come lamentarsi del fatto che la gente non va a teatro... I giornali e le riviste sono mezzi superati, il cartaceo in generale sta "diventando superato"
Ho iol minchiatometro che suon imapzzito!...il teatro non è superato, è solo che per gli italiani ha un range di porcate troppo basso. Poi certo, il Grande Fratello rappresenta il progresso.....
"Quando Berlusconi nel '94 voleva trasformare Montanelli in un suo zerbino, il vaffa arrivo all'istante...."
Non solo, ma liberatosi dal Giornale ricevette una mega-offerta da Agnelli che Montanelli rifiutò perchè "se avessi accettato tutti avrebbero pensato che avevo dato le dimisisoni perchè avevo già in tasca il contratto dell'Avvocato..."
Poi certo, Dino Zoff è un grande uomo di calcio...
Non mi sembra neanche il caso di mettere sullo stesso piano la corruzione -quella vera- con l'ignavia di un Pellegatti però! :)
Li ricorderemo per quello che sono, appunto.
Così come sappiamo già ora, per certo, che le generazioni future non ricorderanno un Montanelli.
La domanda è: si può crescere senza un Montanelli?
Purtroppo sì, piaccia o meno (a me non piace, per dire)
You are good man, Tani. Your children will be proud of the choices you made. That's more than can be said about the vast majority of people.
Pelegatti ha cantato il milan della mia adolescenza e per me è un ottimo showman non l'ho mai visto come un giornalista ....
il problema non è che manchi montanelli o che ci siano i giornalisti schierati il problema è che non si vuole più il confronto con il diverso che si addita come il male assoluto ... quelli di destra danno agli adulti che non vogliono piegarsi bastoni e olio di ricino quelli di sinistra si pappano i aprgoli ... e oltre questo non si va perchè è facile non farsi domande ed è anche facile governare qualcuno che è perso in queste categorie.
Il demone da odiare impedise di pensare al vacuità del mondo dove viviamo io per primo .
@dane forse la carta morrà ma il bisogno di buona informazione no ... si deve trovare il modo di coniutare aggiornamenti in tempo reale, approfondimenti e portabilità.
I prossimi anni ci diranno molto su come fruiremo delle notizie w non sono così preoccupato che l gente si metta a pagare per i bene.
Ai tempi della ps tutti avevano giochi taroccati adesso molti se li comprano perchè il prezzo è percepito come giusto.
Questo non capita per il giornali e le riviste che sono li statiche e vecchie prima ancora di esserti arrivati in mano e con la musica che fa schifo e che cmq costa troppo cara ... 40 000 per un cd ... cavolo è tanto e anche 20 per 4 file che sti scarichi da internet sono troppoe se non per le novità ....
"@dane forse la carta morrà ma il bisogno di buona informazione no ..."
Forse volevi rispondere a Nick...
@Nick: assolutamente non volevo mettere le cose sullo stesso piano. Ripeto, il mio era un esempio per dire che se si ha il coraggio si possono fare delle scelte. Anche pagando personalmente. Quella che io e te chiamiamo corruzione, in Albania si chiama "spirito di impresa e business" ed io un idiota che non ho accetatto quel posto di lavoro...
@Tani, assolutamente impeccabile.
Potrei raccontarti un altro paio di storie sullo stesso tema e in linea con i tuoi comportamenti, ma insomma...son cose private. :)
Vivendole e avendo certi esempi, però, oltre che apprezzarli non ho potuto fare a meno di chiedermi in quanti si comporterebbero allo stesso modo.
Credo che se lo chiederanno anche i tuoi figli.
La risposta gli lascerà un po' l'amaro in bocca, ma li renderà ancora più fieri e orgogliosi di loro padre.
@Nick, quando ho tempo ti mando un messaggio su fb. Quando lo leggerai capirai che certe cose non hanno prezzo veramente.
@Tani: sono orgoglioso delle mie conoscenze, il "perdente" era riferito al fatto che io di scrittura ci vivo, ed è lì the donkey collapses, insomma casca l'asino.
@Manuel Beck: verissimo quel che dici sulla scarsa capacità di distinguere le veline dal reportage. Ma io non riesco a fare come chi perde le elezioni e accusa gli elettori, e dunque a scagliarmi su chi non va più in là di due highlights su nba.com e tre righe di commento al commento. Semplicemente, prendo atto, dolorosamente. Ma ne prendo atto da anni, come avrà capito chi legge i miei sfoghi sul blog, non è che lo scopro improvvisamente ora che - questa è per Tani - I had to walk the plank, insomma me buttano de sotto
@KBLondon: competenza e passione DOVREBBERO essere il minimo, ma siamo ridotti male, come al capitolo linguaggio e sintassi. Ho ricevuto email di gente che si proponeva per collaborare, e non riusciva neanche a scrivere dieci righe senza fare 2-3 refusi o usare le solite, trite e ritrite espressioni di gergo televisivo, chiara dimostrazione di assenza totale di uno stile o una personalità proprie. I refusi possono scappare, ma non su 10 righe con le quali di fatto ti presenti ad una persona sperando di fare buona impressione, cavolo.
@Ataru: infatti, quante persone? Ripeto, va così, non è colpa di nessuno. Un mio amico ha un figlio di 12 anni che gioca a calcio e guarda le partite in tv, ma non legge nulla e ha purtroppo assorbito la mentalità vippistica propagandata da molte testate al punto che quando ha saputo che suo padre andava a vedere Chelsea-Blackburn Rovers invece di esaltarsi ha detto "che schifo, il Blackburn Rovers!". Molti media - e li conoscete, dai - hanno abituato la gente, proponendo solo squadre famose o calciatori famosi, a considerare spazzatura tutto il resto. Poi il Blackburn Rovers gioca da ribrezzo, ma il discorso è un altro. Per quel ragazzino tutto quel che non è Chelsea, Manchester United, Liverpool e Arsenal è "schifo".
E qui rispondo a @christian tugnoli: con il coraggio perdi. Staccandoti dal campanile perdi. Ed è una cosa rivoltante. Ormai a forza di leggere "il Chelsea di Ancelotti" ho quasi l'impressione che il club abbia cambiato denominazione, non sia più solo "Chelsea", e ora anche il glorioso Manchester City è diventato "il Manchester di Mancini", quasi che il lettore sia così stupido (...) da cambiare pagina se non gli viene offerto un riferimento italiano. Tornando ad altro, io ho messo due volte in copertina giocatori non vip, proprio perché volevo che il lettore imparasse ad apprezzare chi non vola a schiacciare vestito da Capitan America ma sa giocare a basket, e il riscontro è stato negativo. Avessi messo in copertina, come speravo di fare prima o poi, Candace Parker, Geno Auriemma o la faccia di T. Boone Pickens, l'uomo più potente del mondo NCAA, molti avrebbero detto "ma chissenefrega, voglio Kobe o LeBron". Io da sempre seguo proprio il concetto che hai espresso tu, ovvero mai fare appello agli istinti più bassi ma cercare di guardare in alto, proporre non la solita melma ma qualcosa che stimoli alla lettura e sia inedito, imprevedibile, curioso. Poi però ti accorgi che interessa al 10% di chi potrebbe leggerti, e ti fai un fegato così (il mio sembra ormai un pallone da football, colore compreso) perché ti rendi conto che devi abbassarti al "più forte Bryant o Jordan?" e a cretinate del genere. Pensa che per l'estate avevo in programma un numero con copertina di un giocatore "trasparente", cioé come se dentro una divisa ci fosse l'uomo invisibile, e il tema "Nobodies". Dentro, ritratti di giocatori NBA poco famosi ma con storie molto interessanti - gli Anthony Johnson, Anthony Morrow, Taj Gibson, Roger Mason Jr eccetera: storie più interessanti di quelle, fin troppo lineari, di un Ray Allen. Ma avrei dovuto ponderarlo bene: in quanti avrebbero avuto la "testa" di andare oltre la facciata dei soliti noti?
Seconda parte, la prima era troppo lunga:
@Nick; concordo sul discorso delle qualifiche per potersi occupare di un argomento, e chiarisco perché. Non per nulla seguo maniacalmente 2-3 sport ma di tutto il resto dello sport non so nulla: quando parlate di ciclismo o tennis o altro io non ho la minima idea di chi sia certa gente, anche famosa, che nominate, e non chiedetemi chi sia campione del mondo di formula 1 o chi abbia vinto i tornei di tennis importanti dello scorso anno o il giro d'Italia. Non ho (avevo...) tempo per quello che non sia lavoro. E' mio DOVERE MORALE sapere tutto di quel che è il mio campo, per seguire NBA, NFL, Premier League e basket NCAA io non ho visto una sola azione di basket di eurolega negli ultimi due anni e non metto piede in un palasport italiano da altrettanto. Semplicemente, quel tempo sento di doverlo dedicare alle cose di cui devo occuparmi per primo lavoro. La competenza di cui chiedi lumi può nascere anche da questo studio assiduo, costante, quasi ossessivo.
@Tani: non ho figli, ma concordo al cento per cento con te sul lascito morale che dovresti lasciare loro. Quel che mi spaventa è che la maggioranza di eventuali compagni di scuola di eventuali miei figli li prenderebbe per il sedere dalla mattina alla sera facendo di loro dei disadattati, se anche solo osassero applicare un decimo degli insegnamenti che darei loro. Pensa che un mese fa una persona che preferisco non nominare mi ha chiesto se... scrivevo dieci righe in inglese su un animale domestico. Per il figlio di 11 anni, che aveva questo compito. Mia risposta: non credo che rifilino ad un bambino di 11 anni un compito che non saprebbe fare, e se cominciamo ad insegnargli già ora ad aggirare le regole questo tra 10 anni compra le tesi al mercato nero. Mi sono rifiutato, ma quasi mi sentivo IO in colpa, capito come siamo messi male?
Ora però vi lascio in pace: visti anche gli esiti recenti, non vorrei che la semplice esposizione delle mie idee, che peraltro ben conoscete da tempo, diventasse un comizio o una fanfaronata. Ok?
Ci sono più riflessioni interessanti sull'informazione in questi 63 commenti che in un intero numero di Prima Comunicazione, che costa 8 euro...cosa vorrà dire?
Eh no, con CSI New York su un canale, un documentario su Himmler appena finito su Rai Storia e una torta salata in forno (sto facendo pratica di lavori alternativi e dunque aprirò un sito di critica gastronomica, assecondando il grande Dominique... Solo che non bevo alcool e non mangio tre quarti della verdura esistente, come farò?) mi stai chiedendo troppo sul piano intellettivo...
@Direttore
Che quelli che vendono "Prima Comunicazione" ad 8 EURO sono dei geni dell'editoria ...
@ direttore vuol dire che tutti noi viviamo di comunicazione perchè ci piace capire le cose e discuterne con civilità ... mentre la vivono parlando della comunicazione
Pubblicando quasi solo i cosiddetti 'redazionali': l'eufemismo è penoso, i soldi incassati meno...Roberto, come disse quel cialtrone che ti deve 3mila euro (ASB non c'entra, in questo caso), il futuro sta nel lifestyle...
Non me ne parlare...
@Direttore
Infatti, mica ho scritto del giornalismo.
@Direttore,
..azz, un seguace di Lapo, ma con il braccino più corto. Ne ho conosciuti anch'io.
@GuusTheWizard: senza volerlo, l'hai detta quasi giusta...
@Roberto Gotta
Ma a questo personaggio gli hai mai fatto vedere, in maniera occasionale, l'attrezzatura da Baseball (soprattutto la mazza) che tieni nel baule della macchina ?? A me un paio di volte il "diversivo" è, diciamo così, tornato utile ...
gus ... ma mi devo preoccupare dei commenti che scrivo?
@nano
Dipende ..... ;-|
gus tipo se parlassi male di jerry rice?
@GuusTheWizard: non ho certe abitudini, ma la mazza da baseball sì, una bella Louisville Slugger di legno, come del resto dev'essere. Ho anche il casco da football di un tempo, ma in generale purtroppo devo dare per persi quei 3000 euro. Il mio... agente, tale S.O., direttore di un sito web molto ben fatto, non si dà da fare... :-))
@nano
quello non c'entra, anche perchè so gia che non lo faresti mai ;-)
In realtà la questione è:
quanto ne sai tu di lifestyle ?? Perchè in questi casi può veramente fare la differenza ...
@Roberto (scusa se ti do del tu).
Vabbè, allora cambia agente, che quello che c'hai adesso mi sa che non ha polso ..
@nanomelmoso: scusa se mi intrometto, ma occhio a fare certi nomi... Montana-to-Clark credo sia intoccabile, a occhio (...) e croce, ma anche lì rischi grosso, a meno che non parli di Rice versione Raiders1
@GuusTheWizard: ma perché mai dovresti darmi del lei????
@Roberto
perchè ho tolto il cognome dal reply, ma non vorrei urtare la tua sensibilità ...
E comunque per me i Vikings vanno al Superbowl ...
@Roberto: l'ho capito che il tuo sfogo era frutto dell'amarezza. Insomma "parli da uomo ferito". (cit.)
Ed il mio voleva essere un "non sei solo" e un "non ti arrendere".
"Quel che mi spaventa è che la maggioranza di eventuali compagni di scuola di eventuali miei figli li prenderebbe per il sedere dalla mattina alla sera facendo di loro dei disadattati, se anche solo osassero applicare un decimo degli insegnamenti che darei loro."
Se un giorno capiterai da queste parti a vedere i Raptors, avrò delle storie da raccontarti, tra birra e chicken wings...
@gotta era una provocazione ho massimo rispetto epr i miti dello sport di qualsiasi squadra poi il football lo adoro unico sport per cui farei notte e faccio notte
@gus lyfestyle io ? ... non ne so nulla ... ma proprio nulla io sono un geek di prima categoria
@gus penso di si ... se fossimo in europa o nella nba sarei quasi sicuro che gli arbitri farebbero in modo d'avere manning contro favre ma anche manning contro new orleans non male ... e vabbe ny in finale è sempre bello insomma ... siamo in una win win situation
@RobertoGotta
Ciao Bob, ho finito tardi di vedere clienti e, finalmente, ho potuto vedere quest'oasi che chez Olivari.
Questa conclusione non mi sorprende, la schiena dritta è un grande attributo desueto, ma è ben presente in te.
Perdente una sega, vincente come un guerriero nibelungo baciato dal sole di Sassonia.
Uscire alla grande, dando una bella lezione a molti su dignità, onore e professionalità.
Cui Prodest?
A molti, l'esempio tatragono (per usare un termine breriano)serve e resta nella memoria.
In paese che legge poco, senza memoria storica, non c'è molto da sorprendersi, soprattutto in questo momento da basso impero.
Per il recupero crediti, se vuoi la mia vecchia offerta di collaborazione è sempre valida. Anche al Direttore l'avevo fatta, ma lui a quella fissa della democrazia....
@KbLondon
Tani is tani, the best one, simply a rough brother with a solid sense of honour.
Italo
@Italo
Caxxo, proprio stasera che ci servivi nell'altro post, dove, udite udite, sembra sia apparsa una femmina !!
@gus
è solo un miraggio ...
Una femmina?
Dove, Come, Qando?
Non sarà mica qualche fake burlone?
@ataru esatto
Ragazzi, oramai è andata. Rimarrà sempre l'interrogativo su cosa sia veramente successo in quei pochi minuti: un altro dei tanti misteri, tutti comunque collegabili all'Incidente di Roswell del 1947.
... e si dovevamo mettere via le lettine di birra ... e pulire il pavimento dalle carte delle patatine .... e arieggiare i locali dal fumo di sigaro e dall'odore dei wurstel bruciati
Non sono appassionato di basket e sull'argomento editoria italiana mi sono già pronunciato varie volte su questo blog, ma dato che si parla di un giornalista di cui ho profonda stima intervengo volentieri.
Più passa il tempo e più fatico a inquadrare il cuore del problema di cui si dibatte, anche qui ho letto tanti pareri diversi tra loro e nessuno campato per aria. Significa che forse la questione non è riducibile a discorsi economici o di marketing.
Ragionando per esempi posso citare, oltre al Guerin Sportivo anche Linea Bianca, che era una bella pubblicazione trimestrale uscita a cavallo tra il 2004 e il 2006. Mi risulta che avesse raccolto anche un discreto numero di abbonati e debbo dire che il suo Direttore (un certo Mario Sconcerti, incredibile dictu)aveva messo su un prodotto davvero eccellente sul piano della qualità. Peccato che un bel giorno sul sito della casa editrice Limina (che pure si rivolge a un pubblico di nicchia), si annuncia che le pubblicazioni di Linea Bianca sono sospese per motivi redazionali.
Se poi volessimo ampliare il discorso alla televisione, potremmo citare, lo Sciagurato Egidio, L'Osteria del Pallone...tanti plausi alla qualità dei contenuti, un discreto seguito di aficionados, ma tutte segate senza troppi complimenti dai palinsesti Sky.
Faccio questi esempi perchè sono arrivato alla banale conclusione che il pubblico interessato a letture o programmi sportivi di qualità costituisce una minoranza sparuta, ma non troppo. Il problema è che è abbastanza silenziosa, ossia conta poco o nulla nel mercato e questo, secondo me, è stato il fattore decisivo che sta spingendo gli illuminati padroni dell'editoria e dell'etere a dichiarare morte alla qualità, nonostante questa costi molto meno del ciarpame generalista.
Da un altro punto di vista la questione è prettamente culturale o, per usare un termine orrendo, di educazione delle masse: se insisti sui contenuti magari tra la cosidetta ggente troverai qualcuno, o forse più di qualcuno che aprirà la mente e pian piano ti seguirà volentieri.
Non tutti appunto, ma nel momento in cui si decide, a torto o a ragione, che non c'è più posto per le riseve indiane tutto finisce miseramente.
E' un segno dei tempi che stiamo vivendo.
Pardòn,subendo.
I media, che siano giornali di carta o canali televisivi,stanno percorrendo la strada della dissoluzione intellettuale:è una rincorsa sistematica a un profitto che produrrà una sorta di dolce morte del sistema.
Il giornalismo dovrebbe essere pensiero e rielaborazione della notizia;soprattutto oggi.
Perchè è lo sguardo di chi scrive,la sua visione,a rendere interessante e indispensabile questa professione(?).
Il presente,malgrado ciò che ci propinano ossessivamente,non esiste.
Tutto è memoria e rappresentazione di scenari futuri:l'approfondimento come base irrinunciabile della conoscenza.
Ebbene,proprio questo modello si sta estinguendo progressivamente sul cartaceo.
Anche questo è un pezzo del puzzle che ha trasformato le persone in spettatori e gli esseri umani in consumatori.
I padroni del vapore hanno truccato i giornali in vetrine di negozi in svendita e per promuoverli hanno messo il silenziatore alle pause tra una pubblicità e l'altra.
Questi cataloghi non prevedono le distrazioni di un buon articolo,tutt'al più esibiranno contenuti omogenei al mercatino offerto.
Come già scritto al Gotta,l'approccio immorale appare una consuetudine generalizzata.
Ci sono case editrici che ideano stage per neo laureandi in lingue straniere.
Con la promessa di un impiego futuro li utilizzano per tradurre capitoli di libri da pubblicare.
L'editore amalgama questi lavori, ringraziando i ragazzi per la disponibilità:nessuno di loro sarà mai assunto,ma la prossima novella è pronta alle stampe.
Con un bel taglio ai costi...
Questo è il loro momento:ti parlano esibendo una lingua aliena,le cui parole sembrano aver perso significato e significante.
Capisci perfettamente che odiano il prossimo,liofilizzati da qualsiasi umanità.
Patrick Bateman uber alles.
Un'idea per discostarsi da questa cloaca che puzza di Calvin Klein?
Ricominciamo da piattaforme come questa.
E forse tra non molto,finalmente,avremo nostalgia del futuro...
Nell'ultimo anno ho letto qualche libro sportivo, qualcuno "marchettato" anche su questo sito:
- "Quando il Milan era un piccolo diavolo", tempo di lettura mezz'ora. Aneddoti, curiosità notizie inedite: nessuna.
- "La leggenda dei Busby Babes": tempo di lettura un'ora, in 90 pagine (scritte in grosso!) vediamo l'analisi di 40 anni di United. Scritto maluccio, pieno di luoghi comuni e slogan inutili.
- "Masters of football", Dio me ne liberi. Analisi superficiale e incompleta dei britannici giunti nel bel paese. Errori di battitura uno via l'altro.
- "Guida alla premier league 2009-2010": non c'è una statistica, una!, che non avrei potuto reperire sul web.
ASB lo compravo negli anni '90, quando non c'era internet e attendevo i tabellini quindicinali con grande ansia. Oggi sulla rete trovi tutto. magari non raccontato come lo narrerebbe Brera, però se cerchi bene..
@Simone
Indiscreto come resistenza (D_O mi perdoni, mea culpa mea culpa, mea ,maxima culpa)?
Anyway, so già che non sarai d'accordo, ma qualche testata la darei volentieri, anche in maniera huxeliana.
Italo
ITALO, TU QUOQUE!!!... :-D
@Dane
ho già chiesto perdono, vado a Predappio e faccio atto di contrizione, poi giustizio qualcuno.
Italo
@Italo: "ho già chiesto perdono, vado a Predappio "
Sì, ma in bici. Da Montecarlo......
@Dane
Il problema non è la distanza, ma come portare in bici il mio carissimo e motivato M60
Italo
Non fare il furbo Italo, ormai non ci son più scuse:
http://www.christianiabikes.com/
Il futuro è oggi!...
@Italo:da,droc Muti!
@Dane
Allora vado anche in Borgogna nei castelli templari, e giù di Chateaux Margaux 1987.
Secondo me ti conviene seguirmi
Italo
Son già in surplace sulla mia Bianchi Pista!... ;-)
@Dane
Come Maspes?
Ci vediamo a Digione. Ricordati il motto "Non nobis Domini, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam" (Simone mi hai contagiato?)
Italo
Italo, quoto tutto ma preferisco il parallelo con Pettenella, mio mentore e maestro... ;-)
p.s.: aaahhhhh, Digione.....ho ancora nel frigorifero un barattolo di ottima senape.....ma meglio non parlarne sul sito del Direttore... :-P
@nanomelmoso: lo so che scherzavi, guarda che anche io scherzo molto. Condivido ovviamente il giudizio sul football.
@Italo: grazie, anche solo l'idea di sentirmi accostare ad un guerriero nibelungo (magari avrei bisogno di qualche cm in più e di capelli un po' meno corvini, ma almeno ho gli occhi chiari) mi illumina, ma l'unica cosa che ho fatto pro-attivamente è stata scrivere un saluto e metterlo a pagina 66, così da non pormi più importante del giornale e lasciare che il lettore lo finisse, prima di comunicargli cose delle quali a giornale richiuso non gli interesserà più nulla. E ribadisco, anzi chiarisco ulteriormente: "perdente" era solo riferito al fatto che seguendo certi principi si fatica a guadagnarsi il pane, ma sono orgoglioso di averli e di esservi rimasto fedele, perché è soprattutto nei momenti difficili che vengono messi alla prova. Per carità (anche se non vorrei poi esagerare nella santità, e l'ho scritto pure in quell'editoriale).
@Tani: avevo capito bene. Ora come ora non ho la minima idea di quando potrei venire a vedere i Raptors, anche perché non saprei per quale motivo farlo. Dopo 20 anni e ormai quasi 70 trasferte USA per vari motivi devo entrare nel nuovo stato d'animo.
@vincenzo. io ero convintissimo che innalzare il livello di leggibilità e di creatività del giornale potesse avvicinarlo ad una fascia di persone in grado di apprezzarlo, e molto, e sufficientemente numerosa da poterne garantirne non solo la sopravvivenza ma la floridezza. Quel che è mancato totalmente è l'aspetto promozionale, ma questo valeva già da anni: come ha già rilevato il Direttore (quello vero...), se la fascia di potenziali lettori (io non riesco a dire acquirenti, scusate: ho sempre pensato, tra le pernacchie dei colleghi, che i 3,70 di spesa del giornale fossero una - ahem - "quota di adesione ad un'idea diversa di giornalismo") non sa che tale giornale esiste allora non si può nemmeno provare. Nomini opere editoriali e trasmissioni ben fatte, ma purtroppo in alcuni casi si finiva sempre nell"accontentati di vedere il tuo nome su un libro, non vorrai anche soldi?" che ti fa cadere le braccia, se certe cose le fai per lavoro e non per hobby. E quando dici "da un altro punto di vista la questione è prettamente culturale o, per usare un termine orrendo, di educazione delle masse: se insisti sui contenuti magari tra la cosidetta ggente troverai qualcuno, o forse più di qualcuno che aprirà la mente e pian piano ti seguirà volentieri" hai ragione e si torna al discorso di prima, ma l'espressione clou è "se insisti": per farlo devi avere chi crede in una missione come quella. Ci vogliono tempo, pazienza e convinzione. Che gli editori non hanno.
@jfk: l'autore di uno dei libri che descrivi è persona molto seria e preparata, mi sembra strano quel che dici ma ovviamente un giudizio è un giudizio e non è sindacabile. Vorrei però dirti che la casa editrice di uno dei libri che menzioni mi aveva contattato, e mi offriva la principesca somma di... 300 euro per scrivere un libro di calcio inglese. Io per come sono fatto vado come minimo 3-4 giorni nei luoghi dove agisce la squadra di cui parlo così da "annusarne" l'ambiente, cerco dvd con filmati d'epoca, vado a cercare aneddoti e leggo libri... e se ne vanno altro che 300 euro, il triplo. E dato che la soddisfazione egoistica di vedere il mio nome sulla copertina di un libro l'avevo già avuta, dissi semplicemente di no. Perché rovinarmi la vita per una cosa del genere? Poi magari - ma non faccio riferimento ad esempi, sto semplicemente sommando i singoli elementi di casistica che conosco - c'è chi invece ha smanie di protagonismo, accetta zero o anche pochi euro, si trova sotto supervisione nulla, ed escono così libri con refusi e prosa da brivido. Però non mi sembrava il caso che hai citato tu, anzi.
Ora torno agli scatoloni... mi sta passando tra le mani la storia della NBA degli ultimi 30 anni...
Secondo me la mancanza di promozione ucciderà tutto il settore delle riviste non sponsorizzate o collegate . Siamo troppo abituati al bombardamento televisivo , se una rivista non la conosciamo certamente non spendiamo soldi per comprarla.
Secondo me il passaggio in scuro del basket e la cura rai ha peggiorato moltissimo la popolarità del basket .
Sky fà il suo ma gli ascolti di basket parlano chiaro , se non hai un movimento di qualche milione di appassionati è difficile trovare qualcuno che voglia un approfondimento cartaceo.
Secondo me la situzione andrà sempre peggio anche perchè sarà l'occasione con gli editori tenteranno( eufemismo) di far piazza pulita del mestiere di giornalista stipendiato fisso.
@roberto ci mancherebbe si scherza sempre ... ma io tendo sempre a sottolineare ... sono nano mica per altezza ....
@alessioabacetti
mai provato cercare qualcosa in edicola? per trovare la rivista che vuoi devi fare ricerche e mettono in evidenza ciò che vendono e alcune cose le hanno solo perchè gliele danno agratis ... di fronte trovi tutte le riviste da parrucchiera ...
@nanomelmoso+alessiobaccetti: infatti. Come da spiegazione mia. Peraltro insufficiente: con mia frustrazione, dopo che ho spiegato in maniera netta, per non creare equivoci e non essere ipocrita, che la decisione finale di non fare più American non è stata mia, mi sono arrivate tre email di persone che mi chiedevano "ma ha deciso lei di andarsene?". Mi sono cadute le braccia.
@Roberto,
mera curiosità: ma quante copie deve vendere aprossimativamente una rivista come American Super Basket per sopravvivere?
Concordo con Alessio per quanto riguarda il passa parola. Sommando i vari media siamo letteralmente bombardati e ritagliarsi la propria fetta di spazio è sempre più difficile.
Leggevo qui ( http://adage.com/mediaworks/article?article_id=141591 )di nuove possibilità editoriali legate ad Amazon.
Certo il 70% di 3€ è risibile ed almeno da noi il Kindle è tutto fuorché uno standard, ma credo (opinione rafforzata da quanto leggo qui) che per molta stampa specializzata sia questo l'unico approdo possibile.
@ataru vado a memoria ma credo che amazon dia il 30 e che si parli del 70 per lo store di apple più non so se ci saranno pubblicità in futuro grazie alla multimedialità che sarà insita nei nuovi progetti editoriali.
IO sono arrivato ad una convinzione: quando si parla di gnu media e di altre cose ci si ferma al mercato diciamo in lingua inglese.
Fruibile da mezzo mondo as is.
Per far partire una rivista online il costo per distribuire una copia e 100 000 copie sono le stesse.
Perchè devi solo generare i contenuti e metter in piedi un sistema che li invii nel formato opportuno ad amazon, apple, barnes and nobles, feltrinelli, mondadori hoepli, bol, ibs che dir si voglia.
Per ogni rivista in inglese ci sono diciamo centinaia di milioni di potenziali acquirenti ... per le riviste in lingua italiana ci sono diciamo settanta milioni di acquirenti.
Questo in assoluto poi se consideriamo la fetta di cittadini effettivamente interessati ci rendiamo conto che i lettori italiani sono ancora meno di quelli in inglese.
Totale grandi investimenti di struttura e di startup e piccolo mercato per cui prezzi altiche ti portano ad una fascia d'elite.
Certo il vantaggio di essere su una piattaforma informatica fa si che grazie al lavoro del marketing contestuale tu puoi scoprire cose che ti interessano.
Leggi tgutti gli articoli sulla nba di espn online, di sports illustrated online, del ny times online e loro ti dicono perchè non provi american superbasket online 2settimane gratis.
Scopri che ci soo giornalisti competenti in lingua italiana che ti dicono cose diverse da quelli inglesi più interessanti per te e per il modo di vivere lo sport e cavolo ti abboni.
Quindi come al solito siamo su una bilancia a me la cosa diverte parecchio essendo poi io un proto geek .... o un geek definitivo
@Roberto, esatto: il problema non è di chi si accontenta di due minuti di highlights e tre righe di commento, il problema è nostro che ci rifiutiamo di guardare in faccia la realtà.
Gli approfondimenti non interessano.
Punto.
Prima ce ne rendiamo conto, meglio è.
Se vogliamo farli tra di noi, perché a noi interessano, facciamo aprire un blog a Stefano e lì ce la cantiamo e ce la suoniamo. Se vogliamo far soldi (o semplicemente "vivere"), però, non solo conviene ma è indispensabile cambiare mire…altrimenti tanto vale piantare 10€ in giardino e aspettare che cresca un albero.
Imperativo numero uno: smettere di sognare, prendere atto della situazione.
Imperativo numero due: non cercare di cambiarla: non si può.
E' amara, ma è così.
ora anche il glorioso Manchester City è diventato "il Manchester di Mancini", quasi che il lettore sia così stupido (...) da cambiare pagina se non gli viene offerto un riferimento italiano
"quasi"?
se insisti sui contenuti magari tra la cosidetta ggente troverai qualcuno, o forse più di qualcuno che aprirà la mente e pian piano ti seguirà volentieri.
@vincenzo no, appunto…l'educazione delle masse la faranno sempre e comunque quelli che le masse le coprono: Gazzetta dello Sport, SportMediaset, SKYsport24 e compagnia cantante.
Se parti dal basso, copri poco.
Educarne uno alla volta?
Guarda che arrivare a una cifra decente (giusto per far capire che si esiste) è dura…è il caso di Roberto ne è la dimostrazione più lampante.
La realtà è opposta: anche la Gazzetta, se iniziasse a seguire una linea "illuminata" perderebbe copie.
Se è per questo in Italia "il Manchester" è sinonimo di Manchester United, il City prima di Mancini non se lo filava nessuno!
@Nano,
Intanto grazie per i chiarimenti.
Nel link che ho incollato si parla di 70% per autori e/o editori, ma è una opzione aggiuntiva a quella classica quindi si dovrebbero spulciare le varie clausole e farsi 2 conti.
Vero, in inglese avresti un mondo intero di potenziali acquirenti, ma come emergere al cospetto dei giganti? Praticamente impossibile, ma il mercato italiano è troppo stretto. Insomma non se ne esce :(
@ataru grazie per il link a dire il vero secondo me se ne esce grazie ad un fattore:
1 le piattaforme di ereader tablet etc conterranno un sisema di pagamento che permetterà micropagamenti
2 molti non percepiranno questi oggetti come internet
3 potrai publicizzarli bene ma i margini di errore sono bassi e dovrai offrire prodotti davvero di qualità e qua penso che il direttore stia lavorando bene per il futuro sia come argomenti,che utenti siamo messi bene.
Il problema è trovare il prezzo giusto per la massa di utenti che hai per pagarti le spese sia tecnologiche e le spese di produzione degli articoli ... mi è venuto il mal di testa torno ai miei numeri va
@Ataru: sfondi una porta aperta, è un mio vecchio cavallo di battaglia, ovviamente perdente. Devo avere scritto sul mio blogghetto al momento dell'acquisto da parte degli sceicchi che la mia speranza era che il City (Citizens fra l'altro è soprannome poco usato, ma pazienza) diventasse fortissimo così tutti i faciloni che scrivono o dicono da anni "Manchester" per dire Manchester United sarebbero stati costretti finalmente a distinguere... e invece no, si continua ad usare "Manchester" e "di Mancini" sostituisce "City", quasi come qualificante. Allo stesso modo, e ribaltando il discorso, ho dovuto faticare per convincere alcuni colleghi inglesi, roba modesta, non grandi firme, che NON devono dire "inter milan" o "ac milan", ma "inter" e "milan". Cioé chiamare le squadre come le chiamiamo noi, non come pare a loro, oltretutto con l'aggravante che in inglese "L'Inter di Milano" si dice appunto Inter Milan e può creare confusioni. Noi mica chiamiamo l'Arsenal "Arsenal Londra", no? Già l'ho scritto secoli fa, ma a Manchester, dopo la finale di CL del 2003, un ragazzo inglese oltre la mezzanotte passò vicino alla stazione urlando "A-C! A-C!" ("ei-si"). Sperava di trovare conforto in altri tifosi del Milan, che lo guardarono come un marziano. Non siamo solo noi, i faciloni.
Sul discorso copie non posso accontentarti, scusami, per riservatezza, ma confermo che è la mancanza di pubblicità quella che davvero ammazza, a prescindere da quello che viene normalmente (ma non in questo caso) definito "calo fisiologico", espressione che mi ricorda funzioni corporali.
@Nick: esatto, sul discorso approfondimento. Non c'è verso, inutile accusare qualcuno a caso, bisogna prenderne atto. Gli "incompresi" sono una categoria patetica, i maltrattati sono una categoria reale.
@Guus
Non sono scomparsa, vi leggo ancora.
Scusa, ma hai bisogno di rinforzi per rispondere ad una 'femmina'?????
Io ho paura... fate attenzione!
:)
K
"Allo stesso modo, e ribaltando il discorso, ho dovuto faticare per convincere alcuni colleghi inglesi, roba modesta, non grandi firme, che NON devono dire "inter milan" o "ac milan", ma "inter" e "milan". Cioé chiamare le squadre come le chiamiamo noi, non come pare a loro, oltretutto con l'aggravante che in inglese "L'Inter di Milano" si dice appunto Inter Milan e può creare confusioni."
Ahahahah ahahaha ah ah!!!...è successo anche a me coi francesi....niente, non ce la possono fare: Ah Sè Milòn et Enternasionàl Milòn!...niente, gli spiegavo che in Italia il nome di una squadra prescidende dalla città che se si chiama Torino non è perchè sta a Torino ma proprio perchè quello è il nome del club....niente, mi dicono "ma no, non è così...."
Cazzo, sono italiano! Vuoi spiegare a me come si chiaman le squadre italiane?!... :-D
...e insistevano: Ah Sè Milòn.....ma che cazzo è sto Ah Sè?! Ma che nome è Ah Sè?!...
"Non sono scomparsa, vi leggo ancora."
Meno male, hai un ruolo istituzionale qua dentro...
@dane
non ho ancora capito se sei milanista :))))
Ma guardatevi,
compare una donna e tutti subito a correrle dietro come ragazzini. Un poco di contegno per Diana!
E del resto come dice la canzone "oltre le gambe c'è di più"
faccio due contia spanne:
pongo che in Italia ci siano una quarantina di milioni di abitanti che sappiano leggere e possano potenzialmente acquistare un giornale in edicole. Di questi a suppongoche un 50
% si interessi di sport ad un livello un po' meno che superficiale. Se di questi, solo l'1% avesse voglia di leggere approfondimenti ai temi sportivi, parleremmo di un paio di milioni di persone di pubblico potenziale, che credo basterebbero a far vivere dignitosamente quel tipo di pubblicazioni, eventualmente anche in forma elettronica (un pacchetto stile sky sul web?). Il marketing forse potrebbe fare qualcosa per tradurre in realtà questa potenzialità
@Giorgia: io invece non ho ancora capito cosa c'è tra te e il giornalista dell'Equipe...
Contro-:))))
l'1% in questione sarebbe in realtà 200mila persone, e di queste devi prendere solo quelle (io dico 20-30%) che sarebbero effettivamente disposte a spendere una certa cifra per ottenere gli approfondimenti in questione.
Siamo a 50mila.
E ci siamo ancora tenuti alti, visto che non credo che un sito come Indiscreto -gratuito- sia visitato ogni giorno da 50mila utenti unici.
Capito perchè non c'è trippa per gatti?
ecco perchè ho preso due volte l'esame di riparazione di matematica e perchè non farò mai l'imprenditore :-))
10% quindi è una percentuale utopica secondo voi? sui 40 milioni di partenza parliamo di un 5%, percentuale da ultra nicchia.
Ci vorrebbe una sana ricerca di mercato
@giorgia cavoli una donna qua ... mi sono dovuto cambiare e fare la doccia prima di leggere...
@paperoga: è appunto il mio discorso abbiamo una massa critica molto piccola .... per fare le cose in grande ... e la pub cuba pochissimo e la gente è sempre meno interessata a spendere soldi senza ritorni diretti
@giorgia
Non ho chiesto rinforzi, volevo far vedere ai trogloditi di Indiscreto come ci si comporta con una Gentildonna.
Hanno però ancora molto da imparare: pensa che molti di loro non sanno ancora fare la catenella.
@gus what is catenella?
@nano
... però non mi puoi far fare di queste figure ...
@gus sono nuovo qua non conosco le usanze chiedo preventivamente scusa sono pronto a portare la borsa ai nonni di indiscreto
@nano
anch'io non sono un nonno di Indiscreto, però almeno i fondamentali per attaccare bottone con le Gentildonne ...
@giorgia
Vedi, cosa ti avevo detto ....
Guus sta rendendo questo posto più accogliente con sapienti centrini fatti a mano :)
Il mio cruccio è che da oggi dovremo alzare la tavoletta del bagno :(
[Storia vera Mode ON] Pochi anni fa eravamo in visita in uno sperduto paesino della Basilicata quando mia madre viene colta da normali necessità fisiologiche, ma l'unico bar dell'ameno paese era sprovvisto di toilet femminile. Per nostra fortuna ci soccorse una signora del posto che gentilmente aprì le porte di casa sua [Storia vera Mode OFF]
Ecco, Indiscreto fino a ieri era come quell'ameno paesino, ma Giorgia ha rovinato tutto :(
si si ottima idea quella dei centrini ... io ho trovto un quadretto di un artista naiff ... raffigurante una partita di calcio .. lo appenderei sopra il caminetto se vi va bene ...
gus
che vuoi farci ... non ho studiato abbastanza mi spiace ... ma cmq se passa di qua sarà interessata a qualche sport no?
ps
qualcuno sa dirmi se posso abbonarmi in maniera indiscrimenata ai commenti di tutto il blog ?
@nano
l'URL del Feed RSS è questo:
http://nuovoindiscreto.blogspot.com/feeds/comments/default
grazie ora so cosa leggere quando non ho voglia di lavorare
Io spero di riuscire a capire cos'è il FeedRss prima di morire...
p.s.: io intanto preparo l'aperitivo. Sì, Giorgia, lo so: moscato dolce e tartine con solo Philadelphia Light... ;-)
@dane io so che è real simple il resto mi sfugge
Guus, ignoravo l'esistenza di una cosa chiamata feed Rss...devo averlo installato per sbaglio...a beneficio delle bestie come me, puoi dirci come leggere i commenti sulle mail? Così vi leggo dal telefono, adesso prende anche in metropolitana zona Bronx...
direttore se posso ...
i feed rss sono un file che viene aggiornto periodicamente e letto da appositi reader ...
per leggere i commenti dalle mail automaticamente non lo so io mi abbono quando metto un commento
Ma il link che ha indicato Guus dove va incollato? Se non ho capito male, quindi, posso prendere questi feed dei miei blog preferiti e leggerli tutti insieme in un apposito spazio...
stefano si ... se vedi in alto destra su firefox cè una specie di quadratino blue ... con un centro e due ondine quello indica che i feed rss sono disponibili
tu ti puoi abbonare ...
io uso il google reader che è accessibile dall'account di google ma ci sono vari programmi che li leggono.
e' molto comodo.
quelli di indiscreto vengono aggiornati ogni tot ore quelli di altri siti vengono aggiornati in tempo reale
direttore se ci clicca ed è loggato con google ad esempio le dice se vuole metterlo nel google reader senno le chiede che servizio vuole usare
Grazie della spiegazione, ho almeno una decina di blog che mi interessano...ora li raggruppo...
prego ... io vi leggo se,pre con quello soprattutto in ufficio ...
cmq pr completezza si chiama
real simple sindication ...
@Diretto, Google Reader è il più semplice...se poi il suo palmare è un iphone può usare NetNewsWire.
attenzione che i feed sono come una droga dopo un po ne ammassa in maniera infinita e perde le giornate a leggerli :P
Farò una selezione: solo chi è bravo nelle materie che mi interessano (basket, animali, econonomia, anni Ottanta, storia dello sport)...per il resto sono fedele al BlackBerry, non mi sono ancora abituato al mondo touch...
ma se naviga su internet con il blackberry ... la versione mobile di google è fatta molto bene
@dane
preferisco formaggio e vino rosso.
Forse non sono una signorina a modo!
Mi spiace aver rovinato il vostro equilibrio con la mia presenza, ma vi prometto che non interverrò mai più nelle vostre discussioni da uomini, a meno che non ne diciate delle grosse! :)))
@Giorgia: Ok, vada per Bitto con confetture di frutta e Beaujaulais Nouveau, ma non lasciarci: hai un ruolo istituzionale qua dentro, te l'ho detto.......
URL del Feed RSS dei Posts:
http://nuovoindiscreto.blogspot.com/feeds/posts/default
Se serve supporto tecnico:
GuusTheWizard@live.com
@ Ataru
Potrebbe succedere di peggio... la mia ragazza che vive in germania mi ha detto che lì è usanza di tutte le donne insegnare a tutti i bambini a far pipì seduti...
Lei mi ha detto che il solo pensiero di un uomo che la fa seduto la sconvelge e le turberebbe il sonno e la sessualità... mi ha raccomandato di non farlo mai!
Ataru: RESISTERE!
:)
K
ahhh dimenticavo... questa è l'unica concessione.
Per il resto sono uno schiavo.
K
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