Non è da questi particolari che si giudicano Zico e Platini

di Andrea e Marco Lippi
La partita più bella del Mondiale 1986 e i suoi grandi protagonisti, consapevoli di essere davanti all'ultima occasione della carriera per alzare la Coppa...

I Mondiali del 1986. I Mondiali delle tante stelle contemporaneamente riunite su un unico palco: Platini, Zico, Rummenigge, Lineker, Matthaus, Butragueno,… I Mondiali delle tante stelle ricordati poi come i Mondiali di una stella sola, Diego Armando Maradona, talmente brillante da offuscare tutte le altre, giocando in una maniera che era difficile anche solamente immaginare. Ma accanto a quel gol pazzesco contro l’Inghilterra quella coppa del mondo riservò al pubblico una grandissima quantità di emozioni, come forse negli anni successivi non è più stata in grado di fare. Messico ‘86 fece conoscere al mondo il “calcio totale” sovietico del colonnello Lobanovski, una squadra che nel girone eliminatorio fu un’autentica armata, ma che venne poi fatta fuori negli ottavi di finale dal solido Belgio di Guy Thys. Messico ‘86 fece conoscere al mondo la “Danimarca Dinamite” di Michael Laudrup e Preben Elkjaer, che si prese il lusso di sommergere l’Uruguay con sei gol, ma che poi dovette chinare la testa di fronte alla Spagna. Messico ‘86 fece conoscere al mondo una squadra africana, il Marocco, in grado di competere con le grandi e che si arrese solo a due minuti dalla fine alla Germania che sarebbe poi diventata vice-campione del mondo. E soprattutto Messico ‘86 mostrò al mondo una delle partite più belle, ingiuste e crudeli dell’intera storia dei mondiali: l’incontro valevole per i quarti di finale tra Brasile e Francia.
21 giugno del 1986, stadio di Guadalajara. Sono di fronte la squadra favorita per antonomasia in ogni campionato del mondo: il Brasile, e la squadra campione d’Europa in carica, la Francia, guidata dal tre volte Pallone d’oro Michel Platini. Il Brasile ha un ruolino di marcia invidiabile: quattro partite, quattro vittorie, nove gol fatti e zero subiti. Una squadra molto più concreta e solida di quella peraltro splendida che si era arresa all’Italia in Spagna quattro anni prima. Nel girone iniziale aveva sconfitto dapprima la Spagna, non senza qualche difficoltà, per uno a zero, poi l’Algeria, ancora con un risicato uno a zero, e infine l’Irlanda del Nord con un convincente tre a zero, partita nella quale si era messo in mostra il centravanti Careca con una doppietta.
La vittoria più netta era stata quella degli ottavi di finale, contro la Polonia. I biancorossi non avevano più la squadra che era riuscita a raggiungere due terzi posti negli ultimi tre Mondiali, ma costituivano sempre un osso duro. I verde-oro asfaltarono Boniek e compagni sotto quattro gol, mettendo in mostra il terzino rivelazione Josimar, capace di un gol straordinario. Ancora una volta destò impressione la solidità difensiva dei brasiliani, caratteristica insolita per questa nazionale. Un portiere finalmente competitivo – Carlos – supportato da un reparto difensivo decisamente all’altezza. I due centrali difensivi: l’esperto Edinho e il giovane e roccioso Julio Cesar erano affiancati da due promettentissimi terzini: Josimar, di cui si è già detto, a destra e Branco a sinistra. Il centrocampo era sicuramente meno tecnico di quello di Spagna ‘82, ma sicuramente più quadrato. Accanto ai “vecchi” Socrates e Junior due interditori: Elzo e Alemao. Davanti, accanto al tecnico ma fragile Muller, un centravanti di grandissimo livello: Antonio Careca, veloce e dotato di un tiro secco e preciso. Una squadra sicuramente attrezzata per vincere. L’unica nota stonata, se così si può dire, in quell’ottima prima parte di mondiale, era la situazione di Zico, il più grande fuoriclasse della nazionale brasiliana. Problemi al ginocchio affliggevano il “Galinho” ormai da diversi mesi e i medici avevano consigliato al giocatore un’operazione chirurgica. Ma Zico, ormai trentatreenne, sapeva che operarsi avrebbe significato rinunciare ai Mondiali e che quella del Messico sarebbe stata l’ultima occasione di guidare la nazionale verde-oro al titolo. Quindi aveva stretto i denti e rinunciato per il momento all’operazione. La sua autonomia era però assai scarsa e il tecnico Telè Santana lo aveva impiegato fino a quel momento con il contagocce: 22 minuti con l’Irlanda del Nord e 20 minuti con la Polonia.
La Francia aveva invece faticato all’inizio della manifestazione, ma era andata sicuramente in crescendo. Dopo il risicatissimo uno a zero iniziale sul Canada, con fortunoso gol del giovane Papin a dodici minuti dal termine, un pareggio per uno a uno contro la fortissima Unione Sovietica e un convincente tre a zero sull’Ungheria di Lajos Detari. Quindi la qualificazione agli ottavi di finali e lo scontro con i “cugini” italiani.
Francia e Brasile scendono in campo a mezzogiorno agli ordini dell’arbitro rumeno Igna. La Francia deve rinunciare al terzino Ayache, sostituito da Tusseau, per il resto è in formazione tipo. Telè Santana tiene ancora una volta Zico in panchina e si affida alla formazione che aveva sconfitto la Polonia. Francia: Bats; Amoros – Tusseau – Bossis – Battiston; Fernandez – Tigana – Giresse – Platini; Rocheteau – Stopyra.  Brasile: Carlos; Josimar – Edinho – Julio Cesar - Branco; Elzo – Alemao – Socrates – Junior; Muller – Careca. La partenza brasiliana è fulminante, i francesi sono completamente schiacciati nella propria metà campo e dopo pochi minuti è Muller a stampare un suo destro in corsa sul palo alla sinistra di Bats. Al diciottesimo minuto il Brasile passa in vantaggio. L’azione è un capolavoro: Alemao manovra il pallone sulla fascia destra e lo cede a Muller, spalle alla porta, circondato da tre avversari. L’attaccante brasiliano vede Junior vicino a sé, gli cede la palla, si volta e scatta in avanti all’improvviso per dettare il passaggio. Junior gli rende il pallone istantaneamente tagliando fuori il centrocampo francese, l’attaccante brasiliano si invola verso la porta, ma ad attenderlo c’è la scivolata di un difensore transalpino. Muller è più svelto e ha il tempo di rendere ancora la palla, sempre di prima, a Junior, che ha seguito l’azione. Due passi in avanti e esterno sinistro verso Careca che è ormai solissimo sulla sinistra con la difesa francese completamente spiazzata dall’avvolgente manovra brasiliana. Careca batte un destro secco e preciso un metro dentro l’area di rigore e insacca. Brasile in vantaggio e torcida in tripudio.
I transalpini sono storditi e non riescono a reagire adeguatamente. Anche Platini non è in grado di illuminare il gioco come al solito e sono i verde-oro ad andare vicino al raddoppio in più di un’occasione. Ma quando il primo tempo si sta per chiudere, in maniera casuale, come spesso accade nel calcio, la Francia pareggia. La palla la porta Amoros sulla destra, ma la difesa brasiliana è ben chiusa a difesa del vantaggio. L’appoggio è per Alain Giresse. Il terzino Branco cerca la chiusura ma Giresse è più svelto e vede lo scatto di Rocheteau sulla destra. Il passaggio è di prima, il pallone non è precisissimo, ma Rocheteau fa in tempo ad uncinarlo e a crossarlo al centro. Una deviazione rallenta decisamente il cross che si avvia verso l’area piccola. Sarebbe una palla per il portiere Carlos che stavolta però è incerto ed esce solo all’ultimo momento quando vede avventarsi sulla palla il centravanti Stopyra. Portiere e attaccante si disturbano a vicenda e nessuno dei due riesce ad agguantare il pallone che sfila via sulla sinistra. La difesa brasiliana è presa in contropiede dallo sviluppo dell’azione e si dimentica di Michel Platini che sta arrivando di gran carriera dalle retrovie. Michel arriva sul pallone silenzioso come un felino e lo deposita di sinistro nella porta ormai sguarnita. Il primo tempo si conclude così: sull’1-1.
Telè Santana e Henri Michel non fanno cambi. Il risultato non si schioda dal pareggio e il tecnico brasiliano, finalmente, decide di rischiare il tutto per tutto. Fa scaldare Zico, la tifoseria brasiliana è in subbuglio. Al minuto settantadue il “Galinho” entra in campo al posto di Luis Muller. La torcida è una polveriera. Zico entra in campo come entra un capitano sul campo di battaglia. Per ottanta secondi assiste alla partita. Poi tocca il pallone. Lo tocca a centrocampo. Glielo appoggia sui piedi Alemao. Zico alza la testa e vede quello che gli altri non vedono. Vede Branco che taglia il campo dritto verso l’area di rigore, lo vede e colpisce di destro. Di esterno destro. E’ una rasoiata che passa in mezzo alla difesa transalpina e arriva sui piedi di Branco. Il terzino brasiliano entra da solo in area, gli si fa incontro il portiere Bats, Branco è bravissimo a evitarlo, Bats non può fare altro che franargli addosso. L’arbitro indica il dischetto del rigore, i brasiliani si abbracciano. Zico sa che il destino lo sta aspettando lì, a undici metri dalla porta difesa da Bats. Sul pallone va Edinho, no, sul pallone non può andare che lui, l’idolo di tutta una nazione: Zico. E’ entrato da poco più di due minuti sul terreno di gioco, Zico, forse non si è ancora riscaldato a sufficienza, ma quanti rigori ha tirato e segnato nella sua carriera, quante volte ha ripetuto quel gesto, in partita e in allenamento, quante volte per non essere sicuro di segnare? Pregano i brasiliani e pregano i francesi, tutti pensano, tutti sanno che Zico non sbaglierà. E Zico sbaglia. Tira a mezza altezza, senza angolare troppo e senza forzare troppo la conclusione, Bats intuisce si tuffa e respinge, i difensori francesi mandano il pallone in calcio d’angolo. In TV si vede l’immagine di Michel Platini, il grande rivale, che si avvicina al “Galinho” e lo consola con una carezza. Poteva capitare a chiunque, anche a un grande campione come te. Zico ha il morale a terra ma sa di avere perso una battaglia e non la guerra e assieme alla squadra cerca di rialzarsi. E’ ancora il Brasile a rendersi pericoloso, con Careca, prima e poi ancora con Zico, con un bel colpo di testa. Ma la Francia resiste. Finisce uno a uno e si va ai supplementari.
Le squadre sono stanche, i giocatori sono sulle ginocchia, la partita sembra avviarsi verso i calci di rigore. Mancano pochi minuti alla fine oramai quando Michel Platini riceve la palla sulla sua tre quarti campo e come aveva fatto Zico, mezz’ora prima, vede quello che gli altri non vedono. Dà via il pallone di prima verso la metà campo brasiliana, dove sembra non esserci nessuno, ma in realtà qualcuno c’è. Platini ha visto il neo-entrato centravanti Bellone che sta galoppando da solo verso il portiere Carlos. La difesa brasiliana è completamente presa in contropiede. Il portiere Carlos esce dall’area e si butta alla disperata verso Bellone. Lo colpisce, quasi lo stende. Bellone non si lascia cadere, è fuori area, se l’arbitro fischiasse non sarebbe nemmeno rigore, cerca di rimanere in piedi, la porta ormai è vuota. Ma l’intervento di Carlos è servito, la difesa brasiliana recupera e riesce ad anticipare l’attaccante francese buttando il pallone in fallo laterale. I francesi reclamano il fallo e l’espulsione di Carlos, l’arbitro Igna non fa una piega. La partita è destinata ai calci di rigore. E’ la seconda volta, nella storia della Coppa del Mondo, che il passaggio di un turno viene deciso dai tiri dal dischetto. La prima volta era stata quattro anni prima a Siviglia, semifinale mondiale tra Francia e Germania.
Lancio della moneta, comincia il Brasile. Batte Socrates. Tira quasi da fermo, come nel suo stile. Tiro a tre quarti di altezza alla destra di Bats. Il portierone francese vede il tiro, si tuffa dalla parte giusta e respinge il pallone con la mano sinistra. Per i verde-oro il dischetto sembra stregato.
Sta ai francesi. Stopyra: rete.
Poi i brasiliani. Batte Alemao, davvero freddo come un tedesco: rete.
Poi è il francese Amoros, aveva tirato anche quattro anni prima contro la Germania, non aveva sbagliato. E non sbaglia neanche stavolta.
I brasiliani sono sempre sotto di un gol. I tifosi tremano perché sul dischetto si sta avviando Zico. Zico non ripensa al rigore dei tempi regolamentari, al rigore che se lo avesse segnato forse ora non sarebbe qui a doverne tirare un altro con davanti gli occhi di tutto il mondo. Ma Zico non aveva avuto paura prima quando aveva sbagliato. E non ha paura ora. E segna. Pallone a destra, portiere a sinistra.
Ora la Francia. Sul pallone va Bellone, che aveva avuto sui piedi la palla per vincere ai supplementari. Tira forte e rasoterra alla sinistra del portiere. Carlos intuisce ma il pallone lo supera. Non vede niente il portiere, sente solo il pallone che gli rimbalza sulla spalla e entra in porta. Cos’ è successo? E’ successo che il pallone calciato da Bellone ha colpito il palo, è rimbalzato verso il campo, ha colpito la spalla del portiere ed è entrato in porta. I francesi esultano, i brasiliani protestano, dicono che il gol non è valido. L’arbitro non sembra sapere che pesci prendere, stavolta non se la sente di scontentare i transalpini. Per lui il gol è buono. 3 a 2 per la Francia.
Tocca ai brasiliani. Un errore ormai sarebbe fatale. Tira Branco. Non sbaglia. 3 a 3.
Ora i francesi. Sul dischetto va Le Roi, Michel Platini. Non può sbagliare, dicono i brasiliani e pensano i francesi. Michel sa che è il rigore più importante della sua carriera, ancora più di quello tirato nella maledetta notte dell’Heysel contro il Liverpool. Va sul dischetto sicuro, rincorsa breve, fa una finta. Vede, forse intuisce o forse non vede Carlos che si sta buttando sulla sua sinistra. Michel per un attimo pensa di tirare basso alla destra del portiere. Poi però forse riflette per un istante – o forse non riflette – e invece di tirare rasoterra come fa sempre decide di alzare il pallone. La sfera si alza da terra e va verso il sette della porta, Carlos è steso a terra come un pugile, guarda il pallone galleggiare in aria e vede la rete che non si gonfia. Il pallone è volato alto sopra la porta di Guadalajara. Platini ha sbagliato. Poteva capitare a chiunque, anche a un grande campione come te. Ha le mani nei capelli e non c’è nessuno a consolarlo. La situazione è di nuovo pari: 3 a 3 e manca un rigore per uno. Devono tirare Julio Cesar per il Brasile e Fernandez per la Francia.
Ecco il difensore brasiliano. Lui non è da tocchi vellutati: gran fisico, buon colpo di testa e castagna potente, soprattutto da fuori area. Julio Cesar tira una cannonata. La palla sibila come un siluro, Bats è concentratissimo e si butta dalla parte giusta. Ma il tiro è troppo angolato e non ci arriva. E’ davvero troppo angolato. La palla incoccia violentemente contro il palo e rimbalza verso il campo. Questa volta non batte contro la testa del portiere. Il deng del palo rimbomba nella testa di tutto il Brasile.
Luis Fernandez ha la palla per eliminare il Brasile e per mandare in semifinale la Francia. Pregano i brasiliani, pregano i francesi, prega chi crede e chi non crede perché si prega quando non si sa fare altro, forse pregano anche Zico e Platini. Parte Fernandez. Pallone da una parte e portiere dall’altra. E questa volta la rete si gonfia.
Andrea Lippi e Marco Lippi
(per gentile concessione degli autori, brano tratto dal loro libro 'Linea di porta - Emozioni e ingiustizie in 14+1 episodi della storia del calcio')
 

73 commenti:

Simone ha detto...

Partita struggente,da polvere di stelle,zeppa di rimpianti.
Anche Platini giocò il Mondiale menomato da una tendinite fastidiosa,gli eroi erano stanchi e l'altura messicana non fece altro che accentuare il loro disagio.

Tre note tre.

Ricordo benissimo Francia-Canada:Papin sbagliò l'impossibile,Platini stesso(nel post partita)lo paragonò a Pacione...

L'Urss di Lobanovski contro il Belgio sperimentò un nuovo regolamento Fifa:i finitimi havelangiani li costrinsero a giocare in undici contro dodici.
Un guardalinee americano(nel 1986..)fece il lavoro sporco contro i sovietici.
Un gol belga fu assurdo:un fuorigioco chilometrico che la terna non ravvisò.

Non so se qualcuno abbia già scritto dell'Algeria-Germania Ovest di Espana'82:quella fu la prima nazionale africana veramente forte.
Infatti per eliminarla dovettero organizzare una combine...

Italo Muti ha detto...

Ricordo ancora sia il passaggio di zico, sia la sua faccia quando sbagliò il rigore, sia la sua freddezza quando segnò il secondo, Galinho, un moderno Ettorre domatore di cavalli. Epopea allo stato puro, mancava solo Andromaca.

@Simone
io ricordo ancora Polonia-Germania Ovest 1974, cominciai a capire da lì.

Le terne arbitrali hanno sempre indirizzato alcuni mondiali, Inghilterra 1966, Argentina 1978 poi...solo il palo negò a Rensembrink un successo storico, anche contro le terne. Tra l'altro l'arbiro era italiano.

Italo

spike ha detto...

certo che sarà difficile rivedere una generazione di fenomeni come quella. Platini Zico Rummenigge el Diez. Irripetibile.

Simone ha detto...

@Italo:se Rensenbrink avesse segnato quel gol,un centimetro più in là,avremmo sperimentato il coraggio di Gonella,il "nostro" arbitro.
E' incredibile che la carriera di un campione,la sua valutazione odierna,sia dipesa da quella singola azione.
Con il 2-1 olandese avrebbe vinto mondiale,titolo di pichichi e Pallone d'Oro,invece...
Il buon Robert era un fuoriclasse,inferiore nei tulipani solamente a Re Johann.

Pierfrancesco ha detto...

struggente è il ricordo dell'intero Mexico 86. Avevo 10 anni, ma ricordo tutto, dal fantastico gol di Josimar sotto l'incrocio dei pali, alla sforbiciata del messicano Negrete contro la Bulgaria, alla fantasmagorica rovesciata di Boniek contro il Brasile (quella però uscita di un niente). Ricordo con struggente nostalgia, spesso espressa qui su indiscreto, anche la grafica della regia messicana: il nome del giocatore era in caratteri oro sulla bandiera del suo paese, e quando si trattava di mostrare qualche statistica, un angolo della Tv diventava nero e c'erano i simbolini per il numero di gol, di cartellini, di presenze...
quel Francia-Brasile, poi, fu fantacalcio puro. A proposito del rigore di Bellone, pare che fosse davvero regolare, ma che il cambiamento delle regole, avvenuto qualche mese prima, non fosse stato comunicato all'AIA e alla FIGC: quindi, se ci fosse stato un arbitro italiano, quel gol sarebbe stato annullato (o almeno così si disse nei giorni successivi alla partita).

Italo Muti ha detto...

@Simone
L'Olanda come la Grande Ungheria avrebbero meritato il gradino alto del podio. Nel 1978 l'Olanda senza Cruijff avrebbe preso quel che le spettava e il regime argentino avrebbe assaporato il sapore della beffa dopo aver messo in piedi la truffa con il Perù, ma il palo sarà sempre lì implacabile a ricordarci l'amarezza del destino.
Magari fosse un film alla Capra, magari.

Italo

Dane ha detto...

Oh, è incredibile...siete riusciti parlare di Argentina 78 anche in questo post. Eh sì che Italo aveva citato anche Inghilterra 66...
Vabbè, io dribblo tutti come El Diez e faccio complimenti ed applausi agli autori di questo pezzo che mi hanno riportato giovane.
Magari un giorno avrò la piacevolezza di leggere anche un pezzo sul Mondiale del 34 dell'italiano Monti, nel frattempo mi accontento dell'articolo di questi due autori, la cui piacevolezza è indirettamente proporzionale a quella del cognome......

Italo Muti ha detto...

@Dane

Vuoi dire che siamo vecchi e anche rincoglioniti?
Oppure sopraffatti dalla malinconia?
May be.....

Italo

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

No, Italo, intendevo dire che in qualsiasi articolo sui Mondiali il discorso viene inevitabilmente virato verso gli argentini che rubano, vera e propria ossessione italica. E dire che stavolta avevi pure suggerito Inghilterra 66 come diversivo (chissà perchè mai nessuno raccoglie, mah...), ma evidentemente Argentina 78 rappresenta ben altra attrazione irresistibile...

Igor Vazzaz ha detto...

Accidenti,
ricordo quella partita e il pianto a dirotto che ne conseguì:
impossibile sopportare la sconfitta del mio eroe, dell'idolo assoluto della mia giovinezza pedatoria.
Se avesse segnato quel maledetto rigore, chissà come sarebbe stata la storia.

Peraltro, la memoria fa brutti scherzi, dato che (mi sa che ne avevo parlato tempo fa proprio qui) ero convinto che il rigore "incriminato" con la palla che prese il palo e, tornando verso il centro del campo, rimbalzò su Carlos per poi insaccarsi (cosa che, mi pare, avrebbe dovuto portare all'annullamento della segnatura... GOMBLOTTO!!!), l'avesse tirato il buon vecchio Fernandez e non Bellone.

OT
@Jeremy: al mio ingresso nel Muro del Calcio3.0 non mi sono riferito al Galinho (mica sono blasfemo, almeno in queste cose), ma a Ivica Šurjak, mezzala che precedette Lui come 10 dell'Udinese (in un campionato che ci vide sesti e che rappresenta il miglior piazzamento degli anni Ottanta).

jeremy ha detto...

Ok Igor, grazie. Ma il riferimento alla traversa piu bassa non era ai tempi di Zico? Chiedo perche vado a pezzettoni di memoria presi qua e la nel mio cervello...:-)

Igor Vazzaz ha detto...

No, no, era proprio all'ex stella dell'Hajduk Spalato: nell'estate successiva alla sua unica stagione friulana, si accorsero che la porta dove aveva colpito alcune traverse su punizione (credo 6, ma potrei sbagliarmi) era più bassa di 7cm...

Zico le punizioni le segnava, a prescindere.
19 toppini in 24 partite, per fare meglio di lui, al debutto in A per uno straniero, credo che si dovette aspettare il Ronaldo dell'Inter di Simoni...

Basta così, ché i tifosi (tutti i tifosi), sono un po' patetici quando si fanno assalire dalla memoria nostalgica.

spike ha detto...

@Igor
non concordo. Le memorie nostalgiche sono una delle cose belle del calcio.

Ritornando ai mondiali, considero quelli dell'82 il picco più alto tra quelli da me visti tecnicamente parlando 78 e 86 ci vanno vicini. Generazione di fenomeni irripetibile. Se penso a quelli di ora mi metto a piangere...

@Dane
furti ai mondiali ce ne sono stati a bizzeffe, arg78 è l'ultimo in ordine cronologico e per questo è il più impresso nella mente. Purtroppo per l'arg, la corea nel 2002 non vinse.

Italo Muti ha detto...

@Igor

Sul Galinho ti quoto totalmente, pensa che beffa...eh, eh, eh...
Un campionissimo baciato dagli dei ma non dalla fortuna, forse proprio per questo ha le fisique parfait, l'eroe per antonomasia,
come Sandor Kocsis della grande Ungheria. Sulle punizioni meglio anche di Paltini, almeno non aveva quela faccia da francese del cazzo, seppur di origini italiane.

@Spike
Sul bello delle memorie nostalgiche, come non posso essere d'accordo con te? Ah, ah ,ah

@Dane
Argentina e Brasile furono derubate alla grande nel '66, arbitri e mediani killer.

Tu pensa che ho cercato di animare il dibbattito (non è un refuso) su Monaco'74, ma nessuno raccoglie, troppo giovani?
Oppure vogliamo ricordarci del campo inzuppato alla grande dai tedeschi per non dare a Lato l'arma della velocità che avrebbe cambiato le cose in tavola?

Io sto con Rensembrink, comunque,non contro l'Argentina

Che giornata ragazzi...

Italo

Igor Vazzaz ha detto...

@Italo:
sottovaluti la mia tranquillità, al punto che sospetto d'esser assai meno ideologico di te. :)
Il "problema" legato alla memoria di Arthur Antunes (e qui vengo pure al buon Spike) è che, in quanto "memoria nostagica", equivale a qualasiasi altro ricordo dello stesso tipo e se ci intrappoliamo nel solipsismo memore, si rischia di parlare da soli.
Ma questo, lo riconosco, è un posto di condivisione e scambio, quando funziona per bene.

A quella stagione (e ritorno a Italo):
avevamo una difesa da ridolini, con Cesarone Cattaneo a sostituire l'ottimo (e sfigato) Tesser nel riassetto della linea arretrata.
Uno stopper scarso per un terzino sinistro forte.
La squadra dell'anno precedente, meno lustrini, più equilibrio, fece assai meglio, però senza entusiasmare: 20 pareggi su 30 incontri, coi tre punti a vittoria sarebbe stato un massacro.

Zico aveva la faccia e la storia del campione predestinato: piedi da poeta, umiltà caratteriale, tiro precisissimo e una visione di gioco tra le più geniali che io ricordi.
Quest'ultimo è un dettaglio che spesso passa, ingiustamente, in secondo piano: chi gli giocava accanto migliorava sensibilmente le proprie statistiche, perché comunque, e qui si distingueva secondo me dal Platini (specie quello della Juve in campionato), non era un accentratore egocentrico.
Non so, se penso agli italiani, mi viene in mente, a debita proporzione, Baggino per il piede fatato (specie da fermo) e il Mancio per la capacità di innescare i compagni.

Pensierino:
come cazzo avrebbe fatto France Football negli anni Ottanta, se l'assegnazione del Pallone d'Oro fosse stata aperta anche ai non europei???

jeremy ha detto...

Igor, a occhio: Platini avrebbe preso un Pallone d'oro in meno e Belanov e Gullit nessuno. Diciamo che nell'85 se lo sarebbero giocato Zico, Platini e Maradona, nel 86 e 87 Maradona senza storia e forse Diego si sarebbe andato a prendere quello di Van Basten del 1989 e si sarebbe giocato sicuramente quello del 90 con Matthaus.

Italo Muti ha detto...

@Igor

Sul Galinho ti straquoto, su ogni aspetto.
Resta solo quell'amaro in bocca, come per Olanda e Ungheria, ma tant'è.
In questo caso sull'ideologia stavo giocandoci sopra, jokin' about.
France football avrebbe trovato una scappatoia, sicuro come l'essere diversamnete astinente di SB.
Italo

Dane ha detto...

@Igor: "@Jeremy: al mio ingresso nel Muro del Calcio3.0 non mi sono riferito al Galinho (mica sono blasfemo, almeno in queste cose), ma a Ivica Šurjak, mezzala che precedette Lui come 10 dell'Udinese"

Gliel'avevo già spiegato io, ma Jeremy è de coccio.....come molti italiani l'Udinese è solo una squadra in cui incidentalmente giocò un po' di partite Zico... :-D

"Basta così, ché i tifosi (tutti i tifosi), sono un po' patetici quando si fanno assalire dalla memoria nostalgica."

Basta così un par di palle! Surjak, Zico, l'Udinese di Carnevale, Mauro, Virdis....se potessi io ti obbligherei per contratto a parlarne più spesso!....

"Pensierino:
come cazzo avrebbe fatto France Football negli anni Ottanta, se l'assegnazione del Pallone d'Oro fosse stata aperta anche ai non europei???"

Esattamente come ha fatto con Zidane. 15 giorni, un Pallone d'Oro. Esiste giocatore più concreto?!...

@Italo: "Argentina e Brasile furono derubate alla grande nel '66, arbitri e mediani killer."

Dimentichi l'Uruguay, ma tanto non c'erano mitra di destra fuori dal campo (solo in campo...) e quindi va bene tutto...

"Tu pensa che ho cercato di animare il dibbattito (non è un refuso) su Monaco'74, ma nessuno raccoglie, troppo giovani?"

Eh, sì, troppo giovani...diciamo così...

"Oppure vogliamo ricordarci del campo inzuppato alla grande dai tedeschi per non dare a Lato l'arma della velocità che avrebbe cambiato le cose in tavola?"

Lascia perdere, se no arriva il fenomeno che ti dice "troppo comodo giocare solo su campi belli, un vero campione si adatta alle difficoltà per combatterle..."

"Io sto con Rensembrink, comunque,non contro l'Argentina"

Chiariamoci: non è che non si possa esser contro quell'Argentina (intesa come istituzione e non come squadra) o quel Mondiale (i giocatori più di tanto non è che c'entrino...). E' l'ossessivo riferimento monotematico che lascia interdetti, anche perchè sinceramente credo che la cosa venga ingigantita perchè ne fu protagonista una dittatura (tra l'altro di destra, che con un Fidel Castro o uno Stalin al posto di Videla non so se il clima delle discussioni sarebbe lo stesso...). Ma al netto dei magheggi politici, faccio fatica a ricordare molti Mondiali diversi da quello.....

"Sul Galinho ti quoto totalmente, l'eroe per antonomasia,
come Sandor Kocsis della grande Ungheria. Sulle punizioni meglio anche di Paltini"

Secondo me non solo sulle punizioni, anche se negli anni 80 in Italia era vietato dirlo. Rischiavi di passar da solo tutte le ricreazioni e i pomeriggi al campetto...

@Jeremy: "nel 86 e 87 Maradona senza storia e forse Diego (...) si sarebbe giocato sicuramente quello del 90 con Matthaus."

Ma stai scherzando?!... :-D

jeremy ha detto...

Guarda Dane, uno a Van Basten glielo devi dare per forza. Al netto di France Football e del Colonnello figlio del Brasilero, ma ci sarebbe stato un limite a tutto. Diciamo che un conto di 4 Palloni d'oro (i due gia detti piu altri due tra 85 88 89 e 90) mi sembrerebbe onesto...

Leo ha detto...

Per come viene assegnato il pallone d'oro, nel '90 l'avrebbe vinto il tedesco (conta vincere i mondiali: infatti nel '94, anche per il rigore sbagliato, non lo dettero a Baggio). Secondo me avrebbe vinto sicuramente anche quello dell'89. Se invece contasse, come dovrebbe, essere il calciatore più forte di un'annata, ne avrebbe vinti cinque o sei di fila!!!

jeremy ha detto...

Leo, contiamo uno a Van Basten. Ma anche 5 sarebbe un conto onesto....

Dane ha detto...

Jeremy, su Van Basten non saprei, nell'88 vinse scudetto ed Europeo quindi per il metro del Pallone d'Oro avrebbe anche potuto arrivare prima di Maradona. E' il tuo dubbio su quello del 90 che mi fa morir dal ridere. Mi sa che non avete capito niente, ma me lo tengo per me e ne parlerò via mail con Nick, perchè ho capito che qua rischierei solo i lazzi delle scimmie...

p.s.: a ripensarci anche il dubbio su quello dell'85 (con Platini campione di Vergog...pardòn, d'Europa...) mi fa ridere...

jeremy ha detto...

I "dubbi" sono per quello che intendi tu, Dane.... E comunque tra 85 (nel pieno dei campioni anni 80) e il 90, credo che i "dubbi" veri (senza seconde letture...) siano sul primo e non sul secondo....Per questo parlo di 4 Palloni d'oro come conto "onesto", perche senno andiamo verso i 5-6 di Leo....

Leo ha detto...

Io, se consideriamo i criteri France futbol, gliene assegno tre/quattro, gli altri vanno, come hai detto, nell'88 a Van Basten e nel '90 a Mattheus.

Però, di diritto, gliene vanno almeno cinque.

Igor Vazzaz ha detto...

Sul Pallone aureo ipotetico:
probabilmente la vera mina vagante a sparigliare le carte sarebbe stato, a buon ragione, El Diez più che il Galinho...
Non si tratta di giudicare la qualità in senso assoluto, ma l'impatto sulle stagioni e la prima annata di Zico, per mille motivi eccezionale e strabiliante, sarebbe stata comunque messa in secondo piano da quella di altri giocatori segnalatisi a livello europeo.
Oddio, potremmo provarci col Fifa World Player ipotetico... :)))

Simone ha detto...

Non vedo assolutamente perchè non si debba parlare di quel mondiale pilotato:è accaduto quasi sempre e il caso Quiroga è un bell'esempio degli interessi che si muovono in quei frangenti.
Io e Italo invece discutevamo di Rensenbrink,se volessimo allargarci ai reality Fifa dovremmo raccontarne per settimane.
Partiremmo da Zamora e non finiremmo più...
L'edizione più finta di sempre fu in Cile nel 1962,c'erano i documenti per invalidare l'intera edizione.
Si,anche nel 1974 ci fu un discreto "home court advantage",come del resto anche a Italia'90.
Il Pallone d'Oro è un premio politico ed istituzionale,come l'Mvp dell'Nba.
Quindi si premiano i campioni al posto giusto nel momento giusto:proprio per rispettare certi equilibri,ai tempi del Muro,erano importanti anche i voti dei giurati orientali.
E' il motivo per il quale riuscì a vincere un buon ronzino come Belanov...
E il prescelto deve far parte di squadre vincenti,altrimenti le discussioni tecniche diventano pari alla determinazione del sesso degli angeli.
Quindi il Maradona del 1985 non l'avrebbe mai vinto.
Ma non è un grande problema:Nowitzki e David Robinson,due Mvp Nba,non sono nemmeno paragonabili a Bernard King e Rick Barry,due che quel premio lo videro solamente in cartolina.
In fin dei conti Charlie Chaplin non vinse mai l'Oscar con le sue sue "discrete" opere filmiche...
Lo premiarono quando era già un postumo in vita.

jeremy ha detto...

Beh Igor, non saprei ma in Sudamerica giocavano delle madonne (tipo il Borghi cinematografico della prima metà anni 80) e lo stesso Zico del Flamengo credo che toglierebbe gli ipotetici Fifa World Player anche ai vari Platini e Rumenigge.

jeremy ha detto...

Simone, faccio il blasfemo: Tom Cruise verrà ricordato come il Charlie Chaplin dell'Era Moderna.....ti autorizzo a rotolarti dalle risate......:-)))))

Simone ha detto...

@Jeremy:Giuliano,I'm a rollin'stone...

Italo Muti ha detto...

@Simone
Ma come, anche tu affermi che è l'interesse che muove la macchina sia sportiva che non? Allora anche tu sei un cinico conservatore?
Sui premi artistici, anche lì si sono inventati i premi alla carriera, per coprire le loro dimenticanze mai nate per caso.
Sai com'è, il Britannia ha sempre ragione, come in questi giorni....
Italo

Dane ha detto...

"Non si tratta di giudicare la qualità in senso assoluto, ma l'impatto sulle stagioni e la prima annata di Zico, per mille motivi eccezionale e strabiliante, sarebbe stata comunque messa in secondo piano da quella di altri giocatori segnalatisi a livello europeo."

Sono d'accordo, al di là del fatto che solo Maradona era davanti al Galinho (ma in senso assoluto, perchè se ci limitiamo alla contemporaneità finchè han giocato tutti e tre secondo me il podio vede 1. Zico 2. Maradona 3. Platini; oddio, tirando fino all'86 Maradona primo, ma perchè Zico era già in fase calante), giocare nell'Udinese è stato un merito, una medgalia al valore, ma una sordina alle sue imprese. Immaginatevi uno Zico nel Milan di Berlusconi o nei Galacticos..

"Oddio, potremmo provarci col Fifa World Player ipotetico... :)))"

Peggio che andar di notte...

"Non vedo assolutamente perchè non si debba parlare di quel mondiale pilotato"

Simone, non ho mai detto che nons en edebba parlare, figurati s pretendo di stabilite l'ordine del giorno. Il mio discorso era diverso, ma o ti sei perso le migliaia di discussioni identiche nelle altre pagine o non hai capito la spiegazione che ho dato a Italo...

"è accaduto quasi sempre (...) se volessimo allargarci ai reality Fifa dovremmo raccontarne per settimane."

Non dirlo!!! Ti daranno del dietrologo complottista!!!....

"non saprei ma in Sudamerica giocavano delle madonne (tipo il Borghi cinematografico della prima metà anni 80)"

In reaktà ad altisismo livello Borghi ha ballato per 2 o 3 stagioni e non aveva una grande immagine, non so se sarebbe entrato in premi come quelli. Certo resta uno dei miei più grandi rimpianti ed anche dell'intero Sudamerica (un po' per colpe sue e un po' per colpe altrui: vero Diego?!...): tempo fa un servizio di una tv brasiliana lo definì "il più grande spreco del calcio Mondiale", ma chiudiamola qua se no arriva il Pragmatico in transito su Marte a spiegarci che "se Colombo ha scoperto l'America prima di tutti un motivo c'è".....

"Sui premi artistici, anche lì si sono inventati i premi alla carriera, per coprire le loro dimenticanze mai nate per caso."

Su premi e consensi individuali di cinema e arte ci sarebbe da aprire un Muro apposito con risate di sottofondo, tipo sit-com televisive. Ovviamente Italo, prima puntata sul tuo "amico" fermato alla dogana col baule pieno di marenghi e dobloni...

enzima10 ha detto...

tutti, giustamente, parlano del secondo gol di Maradona contro l'inghilteraa come di un gol monstre...
ma che dire di quello segnato al turno successivo (a dimostrazione che il primo non era un lampo isolato...che una volta nella vita può capiatare a tutti) al Belgio con l'intera squadra belga schierata come un muro davanti all'area e maradona che prende palla sui 30 metri e li sfida saltandoli in slalom e cercandosi lo spazio per il tiro?
questione di gusti, io trovo quello contro il belgio un gol mondiale (forse anche più difficile, visto che si è dovuto cercare un varco in un muro, mentre quello con l'inghilterra aveva il campo aperto...)...mi stupisce che se ne parli meno....forse dipende dall'appeal dell'avversario...

enzima10 ha detto...

su zico, concordo con tutti voi...oggi nella vulgata risulta offuscato da maradona, ma tecnicamente era raffinatissimo....pensiamo non solo ai gol....esempio: assist a socrates nel gol contro l'italia o quello a junior contro l'argentina...sempre nell'82....
forse, a trovargli un difetto, gli mancava un pò di cattiveria, aveva un'indole più malinconica che scugnizza e questo, anche nell'immaginario, l'ha bloccato....

Dane ha detto...

Enzima, questione di indigestione. Dopo il gol con l'Inghilterra (in cui 5 fessi lo rincorrono senza mai metterci il piede: quando dico che ogni gol nasce da un errore della difesa...) tuti si erano rimeiti la apncia e la bocca del "gol più bello della stoia del calcio" e none rano pronti epr dire quello del Belgio, che è rimasto lì sul tavolo semi ignorato. Un po' come lo zampone di mezzanotte a Capodanno, dopo i bagordi della cena.....

p.s.: io stesso ricordo il gol all'Inghilterra più come pretesto per la famosa battuta di Enrique (forse la più bella di tutti i tempi, non male anche quella di Soriano anche se più becera...), mentre come gol simbolo ricordo anch'io più il gol al Belgio. Ma credo pesi anche il nome dell'avversario...

Dane ha detto...

Enzima , l'assist a Socrates dopo aver dribblato di tacco due difensorini mica male.... ;-)

enzima10 ha detto...

dane, concordo...probabilmente, da un lato il possibile significato extracalcistico del gol con l'inghilterra e dall'altro, come dici tu, la pancia piena, hanno messo in ombra il gol successivo...che, ripeto, un pò per il fatto di essere venuto dopo quello con l'inghilterra e, quindi, di essere una conferma, la prova del 9, e poi per il livello di difficoltà (per me più alto) è ancora più significativo...

ma perchè? l'assist a junior contro l'argentina non è stato sublime...geometrie delicatissime, la palla che passa in mezzo alla difesa schierata, lenta lenta, la velocità giusta perchè il compagno se la trovi accomodata per una conclusione facile...

quello contro l'italia, per quanto riguarda (a parte il dribbling di tacco sulla trequarti a rientrare, mandando a spasso due non proprio tenerini..)l'assist d' esterno, è simile a quello contro la francia dell'86 nell'azione del rigore....sempre per il discorso che con questi due (zico e diego) non si trattava di lampi isolati....ma di marchi di fabbrica....

michelroj ha detto...

@ Italo
Io ero piuttosto giovane nel '74, quel mondiale l'ho conosciuto anni dopo su tv e libri ma c'è una cosa che non mi quadra su Germania- Polonia: secondo la mia fonte, una storia dei mondiali del Guerin Sportivo, ci fu una forte pioggia prima della partita. Ti cito il passo: "(...) Un'ora prima della partita un violentissimo acquazzone inzuppa il campo tanto da renderlo impraticabile. Ma entra in funzione l'organizzazione dei tedeschi: i pompieri riescono nel giro di mezz'ora a rendere praticabile il terreno di gioco estraendovi l'acqua con ogni genere di pompe meccaniche e con giganteschi rulli di spugna. La Polonia è più pronta ad adattarsi alle condizioni del terreno, Gadocha, Lato, Deyna cominciano a insidiare Maier che sventa due difficilissime palle gol...." Certo che, se è vero quanto dici, ne raccontano di vaccate...

Ale ha detto...

In effetti, pur avendo visto da bambino la partita Germania Ovest-Polonia del 1974 ricordavo solo il campo inzuppato. Tuttavia nel film sul mondiale si parla (e ci sono anche le immagini) di un nubifragio abbattutosi sulla zona con il rischio di dover rinviare la partita. Il campo era una risaia e lavorarono molto (aiutati dal ritorno del sole) per renderlo praticabile. Non ho certezze ma credo che se davvero avessero voluto bagnarlo probabilmente la cosa gli era sfuggita di mano...
Di certo quella era una gran bella Polonia e secondo me quel mondiale il più bello e innovativo tra quelli visti. Nel 1986 c'erano tanti campioni ma quasi tutti sul viale del tramonto al contrario di 4 anni prima. Francia-Brasile una partita davvero memorabile, Maradona fenomenale, un bel Marocco ma poi tante meteore (giocatori e squadre). L'Urss di Lobanovski poteva sparigliare le carte ma Fredriksson e i guardalinee (di cui uno qualche anno fa confessò la combine) furono i killer mandati dalla Fifa per evitare intrusioni. Sul 1978 dò ragione a Dane: rimane negli occhi la farsa col Perù ma l'Argentina era comunque forte e l'Olanda, pur grande, non era quella del 1974. Truffetta, non truffona come la Corea o l'Inghilterra o il Cile. Su Rensenbrink d'accordo con Simone: un fuoriclasse sottovalutato. A tal proposito per chi non l'avesse fatto consiglio di rivedere la finale di Coppa delle Coppe Anderlecht-West Ham del 1976.

Dane ha detto...

"Sul 1978 dò ragione a Dane: rimane negli occhi la farsa col Perù ma l'Argentina era comunque forte e l'Olanda, pur grande, non era quella del 1974."

No, no, calma: io non ho mai inteso dire che l'Argentina era imbattibile, l'Olanda vecchia e sopravvalutata e quindi l'Argentina avrebbe vinto lo stesso. Il mio è un discorso completamente diverso, ma a sto punto dispero di riuscire a spiegarmi.....

Italo Muti ha detto...

@Michelroj-Ale
L'acquazzone deturpò il piano, peraltro non nuovissimo. Infatti, il diluvio aggravò lo stato del campo preventivamente innaffiato copiosamente.
Dopo, corse teutoniche per rimediare, ma alla fine Lato fu limitato, come l'odiata Polonia.
Italo

transumante ha detto...

Simone: questo tuo rilievo e' davvero azzeccato

"E il prescelto deve far parte di squadre vincenti,altrimenti le discussioni tecniche diventano pari alla determinazione del sesso degli angeli."

Complimenti, perche' pur cimentandoti spesso nel cantare il passato degli scapigliati sconfitti, dimostri di riconoscere il valore della vittoria

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

Vabbè, chi gliela spiega?!...

transumante ha detto...

Dane: se vuoi te la spiego io....visto il tuo flame, ti ho teso l'amo. Bravo pesciolone, da tonno a totano

So benissimo come la pensa simone, e in questo siamo in disaccordo totale. Per questo mi son divertito a storpiare il suo discorso, visto che tanto non se la prendera'

Bravo va, mi fai sempre divertire. Alla prossima, boccalone!!!

Dane ha detto...

Visto il mio flame hai teso l'amo?!....la devi smettere di leggere il monitor a testa in giù....

transumante ha detto...

Italo: scusa eh, ricordavi che fu innaffiato il campo ma non ricordavi l'acquazzone? Con tutta la stima, per carita' ma forse hai avuto una giornata lunga


O magari l'acquazzone fu provocato dai tedeschi. Dane!!!!!

transumante ha detto...

Il pragmatico in transito da marte chi sarebbe? E si che di post ne avevo scritti ben 0!

Dane ha detto...

"Il pragmatico in transito da marte chi sarebbe?"

Minchia che diesel...

"E si che di post ne avevo scritti ben 0!"

Bèh, le tue minchiate sono più prevedibili di una papera di Dida: "O magari l'acquazzone fu provocato dai tedeschi. Dane!!!!!"...

transumante ha detto...

e scusa ho letto solo adesso. Io sono sempre nei tuoi pensieri, tu per me sei una battuta in una pausa caffe'

Vai di la' che ti do' ragione su mourinho novello joan lui

Italo Muti ha detto...

@Transumante
L'acquazzone era alla portata di tutti, il resto un pò meno. non sono stanco, sono stufo di scoprire schifezze, come in questi giorni.Contiamo veramente poco, non che fossi all'oscuro, ma la brutalità del conctto che ti arriva in mezzo agli occhi non è proprio una cosa bella.
Italo

Dane ha detto...

@Transumante, io il cafè nemmeno lo bevo e nei miei pensieri ci entrano a fatica Leone e Kurosawa, figurati tu...

@Italo, al prossimo aperitivo (ti devo ancora il DVD...) mi spieghi questa: http://www.fastandfixed.com/?p=489

Italo Muti ha detto...

@Dane
Ja, ja.
Ti ribadisco che Hillman non mi piace, lo trovo pedante.
Italo

transumante ha detto...

Italo Muti: certo, ma promettimi che quando poi arriveranno i tank farete piazza pulita per davvero, col processo di norimberga e tutto il resto. Devo aspettare ancora molto?

Ah, io non scambierei la mia vita con uno di quelli del britannia. Anzi, non li invidio per niente. Forse tu si', in tal caso mi dispiace per te.

Italo Muti ha detto...

@Transumante
Direi che non ci sarà molto da aspettare, ammesso che Giacobbo non abbia ragione, am allora perchè fare un libro, scappa cazzo, scappa.
Quelli del Britannia non sono neanche avvicinabili, neanche da me e ne sono contento. Gli amici italiani di questa simpatica gente, sono dei traditori che si credono democratici e fanno mooolto i fighi. io sono sempre dell'idea che i muri vadano usati, ci sono apposta.
L'unico modo per rialzare il paese è una tabula rasa, senza toppe.

Italo

jeffbuckley ha detto...

"Oppure vogliamo ricordarci del campo inzuppato alla grande dai tedeschi per non dare a Lato l'arma della velocità che avrebbe cambiato le cose in tavola?.." Italo, e Dane che ovviamente gli ha dato sponda per inzuppare il biscotto nelle sue teorie sui complotti, mi spiace ma proprio ieri sera su sky c'era il film dei mondiali 74. Prima di germania -polonia nubifragio incredibile, una spanna d'acqua in campo e organizzazione che fa di tutto per asciugarlo con pompe, rulli etc... Prostituzione intelletuale?

Ale ha detto...

@ Dane Non intendevo dire che l'Argentina era imbattibile nè che non sia stata favorita. Come ha scritto bene Simone "E il prescelto deve far parte di squadre vincenti,altrimenti le discussioni tecniche diventano pari alla determinazione del sesso degli angeli". Diciamo che in un mondo ideale l'Argentina avrebbe avuto il 50 % delle chances di eliminare il Brasile ed il 50 % di battere l'Olanda. Non facile ma comunque possibile. L'Inghilterra 1966 aveva più avversari e più forti per cui l'intrallazzo necessitava di una trama più ampia. Non parlo nemmeno di Cile 1962 e Corea 2002. Come già scrissi in un'altra occasione: se vuoi vincere l'Arc de Triomphe è molto difficile farlo con un ronzino, improponibile con un asino. Ingiusto e puerile accanirsi con l'Argentina 1990 solo perchè aveva eliminato l'Italia. Codesal killer e reo confesso ma ricordiamo che il peccato originale argentino in quel mondiale era stata la partita con la Russia nel girone di qualificazione. Seleccion obbligata a vincere per passare il turno. Fallo di mano di Maradona sulla linea: rigore ed espulsione. Un altro killer di professione, tale Fredriksson, chiuse ancora una volta gli occhi. Vittoria per 2-0, ottavi raggiunti e Russia a casa (che non si sa mai....). Poi è chiaro che un'Argentina che aveva vinto due dei tre precedenti mondiali era destinata al ruolo di vittima contro chi era alla terza finale consecutiva senza vittorie e con alle spalle la federazione in quel momento più potente (la giubilazione di Agnolin nella fase a eliminazione diretta dice qualcosa ?).

Dane ha detto...

@Ale: non mi interessava analizzare ocsa avevi detto tu (sono più o meno d'accordo con quanto dici adesso) ma cosa NON avevo detto io, visto che il tuo post pareva attribuirmi pensieri mai esternati.
Pe il resto la differenza tra Fredriksson (che evitò un 2-1 faticoso...) e Codesal (che mise in piedi il Teatro dei Pupi) l'hai precisata tu: Codesal è reo confesso, il suo collega no. E comunque, eventualmente (siamo nel campo delle ipotesi, come detto), l'URSS pagò un sentimento anti-comunista, di certo non una sceneggiatura messa in piedi a favore degli argentini. Direi che è un po' diverso dalla corruzione diretta da parte del vincitore.
Poi se vuoi farmi credere che tutto il teatrino messo in piedi da Gialappa's e uomini della strada dipese dalla partita con l'URSS mi arrendo...

@Jeff: guarda sta storia del complottista ossessionato comincia a farmi girare i maroni. Io non ho bisogno di inzuppare nessun biscotto, le storie sono molte e tutte conosciute. Poi a seocnda dei casi le si ricorda come fa comodo o si ricordano solo quelle che fanno comodo.
Il mio discorso è tutto lì, poi vedo che anche tu sei passato agli insulti adeguandoti al clima e quindi passo e chiudo...

p.s.: informati su chi finanzia e produce i film dei Mondiali...

@Transumante: Joan Lui mi ha piegato dal ridere!... :-D

@Italoa: non lo so, io ho visto il primo quarto d'ora e mi è parso interessante. Non capisco però se dicono cazzate oppure no..... :-P

jeffbuckley ha detto...

"p.s.: informati su chi finanzia e produce i film dei Mondiali..." Quindi hanno manipolato le immagini relative al nubifragio .....?

Dane ha detto...

Oddiomio, no! Ma la ricostruzione è quella di Italo. Solo che nel film ufficiale non te lo possono raccontare, quindi parlano genericamente di nubifragio. Così come nel film ufficiale del 90 ti parlano di un Codesal contestato ma non corrotto.....

jeremy ha detto...

Quella dei tedeschi che inzuppano il campo contro la Polonia è una cosa risaputa. Tanto risaputa che pure un giornale scomodo e antigovernativo come TOPOLINO mise questo aneddoto nella sua "Storia dei Mondiali", ai tempi di Spagna 82 (lo ripresero in un speciale per Italia 90 che ho ancora a Palmi). Lo ricordo perfettamente.

jeffbuckley ha detto...

“Oddiomio, no! Ma la ricostruzione è quella di Italo. Solo che nel film ufficiale non te lo possono raccontare, quindi parlano genericamente di nubifragio”.
"Quella dei tedeschi che inzuppano il campo contro la Polonia è una cosa risaputa. Tanto risaputa che pure un giornale scomodo e antigovernativo come TOPOLINO mise questo aneddoto nella sua "Storia dei Mondiali", ai tempi di Spagna 82 (lo ripresero in un speciale per Italia 90 che ho ancora a Palmi). Lo ricordo perfettamente."
Ragazzi, Orwell al Vs. confronto era un visionario dilettante. Oggi a Milano ci sono trenta gradi. Mi arrendo.

jeremy ha detto...

Jeff, semplicemente il fatto dell'inzuppamento coatto è una cosa risaputa e non un segreto di Stato nascosto nei decenni. Poi magari è solo una leggenda dovuta al campo pesante per l'acquazzone.

Ale ha detto...

@ Dane Codesal è reo confesso, Fredriksson no ma un suo guardalinee di Urss-Belgio 3-4 (mondiali 1986) sì. Ora possiamo pure pensare che 4 anni dopo Fredriksson non concedendo il rigore e l'espulsione di Maradona proprio contro l'Urss fosse tornato ad arbitrare in buonafede ma ad occhio e croce credo sia più plausibile il contrario. Non per favorire l'Argentina ma per togliere di mezzo i russi. Poi è stato buon gioco (ma ribadisco molto puerile, ridicolo e di cattivissimo gusto) dire: l'Argentina ha rubato con l'Urss e ha eliminato l'Italia quindi anche se le danno un rigore contro inesistente è una compensazione.

Dane ha detto...

@Jeremy: lascia perdere, Topolino è letteratura troppo alta per certa gente...

@Jeff: "Ragazzi, Orwell al Vs. confronto era un visionario dilettante."

E si vede che in tutto il mondo in cui raccontano sta storia son tutti visionari. Invece il film prodotto da chi organizza certi magheggi è più credibile (come se Moggi presiedesse la giuria chiamata a sentenziare su Calciopoli...).
Va bene, hai ragione tu. E nel 54 i tedeschi presero l'epatite.....

@Ale: "@ Dane Codesal è reo confesso, Fredriksson no ma un suo guardalinee di Urss-Belgio 3-4 (mondiali 1986) sì. Ora possiamo pure pensare che 4 anni dopo Fredriksson non concedendo il rigore e l'espulsione di Maradona proprio contro l'Urss fosse tornato ad arbitrare in buonafede ma ad occhio e croce credo sia più plausibile il contrario."

Quindi tutte le partite post-Calciopoli sono taroccate esattamente come quelle pre-Calciopoli: gli arbitri (a parte De Santis e Paparesta) erano gli stessi.....

"Non per favorire l'Argentina ma per togliere di mezzo i russi."

E allora de che stamo a parla'?!...

"Poi è stato buon gioco (ma ribadisco molto puerile, ridicolo e di cattivissimo gusto) dire: l'Argentina ha rubato con l'Urss e ha eliminato l'Italia quindi anche se le danno un rigore contro inesistente è una compensazione."

Ah, Codesal l'ha mandato la Giustizia Divina! E minchia, potevate dirmelo subito, eh!....

jeffbuckley ha detto...

"E si vede che in tutto il mondo in cui raccontano sta storia son tutti visionari. Invece il film prodotto da chi organizza certi magheggi è più credibile (come se Moggi presiedesse la giuria chiamata a sentenziare su Calciopoli...).
Va bene, hai ragione tu. E nel 54 i tedeschi presero l'epatite....." Dane ho sempre pensato che tu non sia affatto diverso dai peggiori negazionisti di calciopoli. Io non ho nessun problema a dire che non tutti i singoli episodi che vengono citati per negare le attività di Moggi siano stati effettivamente errori arbitrali in buonafede (per dirne due: il rigore su ronaldo a chievo no, il rigore di cordoba a udine si), il che naturalmente non annulla tutto il resto. Per te invece, appurato che i mondiali sono spesso "indirizzati", e nessuno lo nega (come ho detto: sin dalla struttura dei sorteggi) ogni mezzo è buono per sostenere la tua tesi (ma si.., citiamo anche Topolino e diamo per cosa certa il processo alle intenzioni sul palo di rensenbrink, cazzo te l'hanno detto sin da quando eri bambino....). Ma si, continuiamo a equiparare certe operazioni di mercato ai fuorigioco di un centimetro, così prima o poi avrete la moviola in campo e potrete postare centinaia di cazzate per far vedere come siete svegi e introdotti nell'ambiente (mio cuggino mi ha detto....) Per inciso, tranquillizzati, nessuno ce l'ha con l'Argentina. Il mondiale 78 è più citato di quello del 66 come esempio di scandaloso pilotaggio solo per banali ragioni politiche, in Inghilterra non buttavano le persone dagli aerei. Mi spiace di non poter vantare il copyright della definizione, già inventata da altri: sei il Franco Rossi del muro.

Dane ha detto...

Jeff, cercherò di semplificare al massimo per venire incontro alle tue facoltà mentali.

"Dane ho sempre pensato che tu non sia affatto diverso dai peggiori negazionisti di calciopoli."

Cos'ho negato io?!...

"Io non ho nessun problema a dire che non tutti i singoli episodi che vengono citati per negare le attività di Moggi siano stati effettivamente errori arbitrali in buonafede il che naturalmente non annulla tutto il resto."

Appunto, e allora che cazzo vuoi?! Qua per negare Codesal (reo confesso, lo ricordo) mi si cita Argentina-URSS...

"Per te invece, appurato che i mondiali sono spesso "indirizzati", e nessuno lo nega (come ho detto: sin dalla struttura dei sorteggi) ogni mezzo è buono per sostenere la tua tesi"

E allora se "sono spesso indirizzati" cosa rompi i maroni?! La mia tesi quale?! La tua semmai, l'hai detto tu adesso...

"ma si.., citiamo anche Topolino"

Topolino l'ha citato Jeremy (a testimonianza di come certi fatti siano acclarati presso l'opinione pubblica), io lo considero addirittura letteratura troppo alta per gente che si beve le favole abitualmente.....

"e diamo per cosa certa il processo alle intenzioni sul palo di rensenbrink, cazzo te l'hanno detto sin da quando eri bambino..."

Era una battuta, riferita al fatto che per dimostrare la corruzione di quel Mondiale si dice spesso "se il palo di Rensenbrick fosse entrato Gonella avrebbe annullato il gol". Prendendola ad esempio dicevo "bèh, con la moviola sarebbe stato un pochino più difficile annullarlo...".
Non vedo il crimine nella mia battuta...

"Ma si, continuiamo a equiparare certe operazioni di mercato ai fuorigioco di un centimetro, così prima o poi avrete la moviola in campo e potrete postare centinaia di cazzate per far vedere come siete svegi e introdotti nell'ambiente (mio cuggino mi ha detto....)"

Svegli e introdotti nell'ambiente?! Stiamo parlando di cose che sanno anche i bambini, confessate dagli stessi protagonisti...

"Per inciso, tranquillizzati, nessuno ce l'ha con l'Argentina. Il mondiale 78 è più citato di quello del 66 come esempio di scandaloso pilotaggio solo per banali ragioni politiche, in Inghilterra non buttavano le persone dagli aerei."

E IO COSA CAZZO STO DICENDO DA ANNI?!...

"Mi spiace di non poter vantare il copyright della definizione, già inventata da altri: sei il Franco Rossi del muro."

Lo prendo come un complimento, visto che normalmente mi trovo a discutere con Gambaro del forum come te che dopo giri di parole si trovano a sostenere la tesi che stavano cercando di confutare...
Memorabile la discussione dell'altra sera.
Pizzul: "Il calcio è uno sport anche fisico..."
Gambaro: "bèh, se la metti così allora Maradona non avrebbe mai potuto giocare a calcio!..."
Franco Rossi: "Enzo, guarda che Maradona fisicamente era solidissimo!..."
Gambaro: "E lo dici a me, che c'ho giocato assieme?!...Maradona era uno sgorbio ma aveva un fisico robustissimo, col quale riusciva a resistere a spallate di difensori che avrebbero buttato già qualsiasi giocatore!..."
Fantastico, prima cita Maradona come esempio di giocatore senza fisico che non potrebbe giocare nel calcio moderno e poi ne fa l'apologia!...
Tu sei uguale. Prima mi contesti, per poi arrivare a dire che tutti i Mondiali sono indirizzati (fin dai sorteggi...) e che Argentina 78 è ricordata più di Inghlterra 66 solo per motivi politico-mediatici.
Benissimo, da oggi so che anche tu sei uno di quei troll che intervengono giusto per la l'adrenalina di contestare il sottoscritto, per poi sostenere le mie stesse tesi che si intendeva contestare inizialmente.
Il solito "Giro di Dane in 80 post"....

jeffbuckley ha detto...

tutto e il contrario di tutto, proprio come franco rossi.

Dane ha detto...

Sì, sì, ciarla ciarla, campione mondiale di Parolamiatornaindietro....

jeffbuckley ha detto...

io lo dico da anni... io che già sul muro di nesti..., io le partite non le guardo, le osservo... io che un giorno vi dirò cosa mi disse il tale... io, io, io... specchio delle mie brame, chi è il più bello del reame?

Dane ha detto...

Il più bello del reame non esiste, è che anche gli zirconi come me appaiono diamanti perchè circondati da troppi fondi di bottiglia come i concorrenti del Giro di Dane...

Ale ha detto...

@ Dane "Qua per negare Codesal (reo confesso, lo ricordo) mi si cita Argentina-URSS..."
Già dalla tua risposta precedente mi ero accorto che non avevi compreso i miei post. La frase sopra riportata me ne dà una conferma. Forse non hai letto attentamente o forse mi ero espresso male, comunque la sostanza è questa: a Italia90 Argentina strumento usa e getta nelle mani della Fifa. Prima serve per eliminare i russi poi rompe le balle all'Italia e infine viene penalizzata in finale perchè la coppa aveva già un padrone. I babbei sono contenti che l'Argentina sia stata punita ma il fine era un altro. Codesal reo confesso alla pari del guardalinee di Fredriksson. Uno è ladro ma l'altro pure e con recidiva. L'Urss di Lobanovski nel 1986 poteva davvero sparigliare le carte ma la Fifa l'ha estromessa e nel dubbio ha fatto lo stesso 4 anni dopo. Morale: le truffe son sempre truffe con la differenza che la seleccion qualche scheletro nell'armadio l'aveva (sotto con l'Urss e senza Maradona diventava dura passare il turno) per cui la favola dei torti e dei favori che si compensano ha attecchito nella mente degli italiani medi di cui mi onoro di non far parte. Claro ?

Dane ha detto...

Ale avevo capito, semplificavo per la Mente Semplice. Per il resto continuo a ritenere le partite con URSS e Germania due casi ben differenti.
Sull'Argentina che serviva a rompere le balle all'Italia poi non mi esprimo perchè l'equivoco e il flame sono dietro l'angolo. Alla notizia che l'Argentina ha rubato pure la semifinale contro l'Italia potrei non resistere e non rispondere più di me..... ;-)