Ancora due anni di vita

Bjorn Borg e John McEnroe al netto di esibizioni e tornei master hanno chiuso sul 7 pari una rivalità grandissima sì, ma durata di fatto solo tre anni (1978-1981) e chiusa troppo presto per logorio mentale dello svedese. Con la vittoria di ieri a Madrid dopo sette anni di sfide Rafa Nadal è invece in vantaggio sul più anziano, di cinque anni, Roger Federer per 14 a 7.
Questa la contabilità, ma la prima partita fra i due miti dopo un anno di astinenza (quella precedente proprio a Madrid, dodici mesi fa vinse Federer) ha detto anche molto altro. Prima di tutto che oltre al fisico, ormai tornato a livelli da David Ferrer, Nadal ha recuperato anche la testa: lo ha dimostrato alzando il livello del suo gioco e la gradazione dei suoi angoli ogni volta che il rivale stava per staccarsi. Situazione evidente sia nel primo set giocato con paura da entrambi, che nel secondo in cui si è quasi sempre tirato a tutto braccio. Madrid ha detto anche che Federer sta arrivando al Roland Garros nella forma giusta e con l'idea, ancora più giusta, che Nadal non si può battere facendo il fenomeno da fondo campo (tanto meno al meglio del quinto set) ma prendendo rischi: notazione da bar del tennis, se non fosse che i rischi lo svizzero è in grado di prenderseli quasi sempre. L'elenco delle occasioni sprecate nel secondo set, specie alla fine, lo autorizza ad essere moderatamente ottimista. Insomma, dopo una vita sulla terra battuta alla Boris Becker (che si incaponiva nel voler superare i maratoneti con le loro armi, con il risultato di non vincere su questa superficie nemmeno il torneo più lurido) a 29 anni Federer ha avuto l'umiltà di capire che un Roland Garros vinto in finale su Nadal e non su Soderling passa attraverso una tattica offensiva che percentualmente paga più delle altre. Poi è facile ricordare bellissime sconfitte giocando alla Nadal, come nella meravigliosa finale di Roma 2006, ma in questo molto relativo crepuscolo federeriano le scelte sono obbligate. Più passanti di controbalzo e attacchi in controtempo in back, meno sventagliate due metri dietro la riga di fondo: probabile glielo abbia detto anche il suo 'non coach' Luhti. Poi ci sono tonnellate di numeri, che risparmiamo (invitiamo a visitare il sito dell'Atp, noi siamo schiavi degli head to head): il più importante è comunque il 2, visto che da oggi il maiorchino è di nuovo il secondo giocatore del mondo anche per il computer e quindi a Parigi non c'è il rischio che incontri Federer prima della finale. Il resto è una rivalità di livello sportivo ed etico così alto che non ci fa rimpiangere le telecronache di Rino Tommasi (ma perchè Sky lo ha congelato?) e ci fa vergognare anche solo di pensare al tifo: fino a Londra 2012, intesa come Olimpiade, c'è un almeno un motivo per vivere.
stefanolivari@gmail.com

9 commenti:

Simone ha detto...

Well done.
Ieri l'ultima mezz'ora è stata fantascientifica;un passante in corsa di Nadal,con rincorsa stile minotauro,incredibile;un rovescio di Federer a tutto braccio sulle righe con il rivale quasi ammirato...
Sarei stato curioso di assistere al terzo:bastava quel dropshot un centimetro più in là.
E dopo quel punto c'è stato l'unico scambio con i due genuinamente terrorizzati di sbagliare...
Per il Rolando penso che sarà decisivo il tabellone e le condizioni:l'anno scorso due settimane di caldo e vento lo trasformarono quasi in un torneo su cemento...

Simone ha detto...

Ah,una cosa:Federer penso sia l'unico atleta contemporaneo a vantare un pulsante.
Ha scritto,da qualche parte,on/off..Perchè la sua metamorfosi,dopo le "prodezze" con Montanes una settimana fa,non ha altre spiegazioni.

Calvin ha detto...

simone: tra quelli col pulsante hai dimenticato Rasheed Wallace :)

VVVVVVVVVVVVVVVV ha detto...

Solo che Sheed ha anche il pulsante dell'autodistruzione! :-))

zoleddu ha detto...

La compilazione del tabellone dirà parecchio sul prossimo RG. esclusi per infortunio kolya e delpo gli unici che possono battere rafa 3 su 5 sulla terra sono djoko e youznhy(facendo la partita della vita però) anche se io sogno una rivincita con soderling. in murray non credo poi tanto. gli altri comparse. (verdasco e almagro, forse) federer più difficile ma se resta concentrato e passa la prima settimana..tra lui e laver (e budge)c'è solo il maiorchino..

supersonicsoul ha detto...

La rivalita' tra Borg e McEnroe duro' molto meno anche perche' c'erano molti piu' campioni in giro, da Connors a Lendl, e il livello dmedio del cicuito era nettamente superiore. Oggi oltre al duopolio c'e' semplicemente il nulla.

Stefano Olivari ha detto...

Vero, ma vero anche che la rivalità terminò per il ritiro di Borg a soli 25 anni, dopo la finale degli Us Open 1981...anche se il ritiro ufficiale sarebbe arrivato solo un anno e rotti più tardi...la fortuna della rivalità Federer-Nadale è secondo me che Federer è diventato Federer a 22 anni, Nadal Nadal a 19...la differenza di età anagrafica si è quindio quasi azzerata...e il tennis dello spagnolo è anche più logorante...

Silvano65 ha detto...
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Silvano65 ha detto...

Se riuscite a scaricarla dal sito di Radio24, hanno fatto di recente un'edizione di "Destini Incrociati" su Federer e Nadal. Ha appassionato anche me che abitualmente non seguo il tennis, anche se mi piace leggere ogni tanto Gianni Clerici e vedo con piacere le trasmissioni sul satellite che parlano dei grandi del passato.