Il paese dove i giornalisti si credono importanti

di Dominique Antognoni
Siamo già in crisi di astinenza da calcio giocato, quindi ci siamo ridotti a leggere i giornali. Ovviamente si parla di Mourinho, anche adesso che è in partenza e non regalerà più titoli ai cultori del 'Ci aspettano dieci finali'. Si continuano ad analizzare le sue parole sull'ipocrisia del calcio italiano, ipotizzando chissà quale travaglio interiore. Eppure sarebbe tutto molto chiaro.
Non lo scriverà mai nessuno sui media che contano (secondo loro stessi), ma le cose stanno così: visto che non ha voluto dare il numero del telefonino ad alcuna presunta grande firma si é fatto un esercito di nemici a prescindere, trasversale rispetto all'appartenenza editoriale e di tifo (molti giornalisti simpatizzanti dell'Inter fanno a gara nel parlarne male: vedranno la cordialità di Capello...). Giornalisti che nella loro presunzione assoluta, non capendo che il proprio giornale si regge sulla pubblicità e non sui loro articoli privi di interesse per chiunque abbia un televisore, l'hanno presa malissimo. E' andata più o meno così, stando a un testimone oculare: "José, mi daresti il tuo numero cosi magari ci sentiamo ogni tanto?". Risposta: "No". "José, ti va di fare un'intervista di una pagina?". Risposta: "No". Per noi la sua grandezza sta qui, nel fregarsene dei media. Se vinci a cosa ti serve un articolo elogiativo? Se guadagni 11 milioni cosa te ne fai di un'intervista bolsa?
Comunque comanda lui, dice quello che gli fa comodo e, attenzione, con le conferenze stampa in diretta su Sky Sport 24 i giornali non possono avere il pallino in mano e decidere di dimenticare le parole scomode. Questo non é mai piaciuto alla stampa italiana che preferisce sempre l'allenatore in difficoltà, quello che si vuole fare amici e vuole trasmettere messaggi mielosi ai tifosi, al presidente e via di questo passo. L'allenatore che traballa, ma che in cambio di una telefonata privata può contare sul giornalista che scrive quanto sarebbe ingiusto cacciarlo. Da questi meccanismi nascono gli allenatori 'signori' o 'antipatici'. Non piace ai giornalisti over 50 il non avere più il potere fra le mani e non poter mandare dei messaggi semi-mafiosi del tipo "José, dai, facciamo sta intervista sennò il direttore vuole scrivere che...".
Questa è la realtà quotidiana del nostro giornalismo, nelle metropoli e a maggior ragione in provincia dove quell'unico giornale (comprato per i necrologi, peraltro) crede di essere il New York Times. A naso, il popolo interista ha capito la storia. Quando lo speaker di San Siro pronuncia il suo nome lo stadio impazzisce. Non si era mai visto qualcosa del genere, se non in maniera soft con Mancini. La gente non é poi così stupida: sfoglia i giornali, vede le trasmissioni, sa valutare, intuisce. José ha avuto la fortuna di allenare in una società poco protetta, in parte anche per l'incapacità di alcuni dirigenti. Fosse al Milan o alla Juve sarebbe stato difficile fare il muro contro muro, nel nome dei così detti buoni rapporti fra i giornali, i direttori, i proprietari e le società. "Sai José noi siamo amici loro da sempre, ci trattano bene, scrivono sempre in maniera positiva, nascondono le notizie, sarebbe utile che tu rilasciassi delle interviste". Avete presente i discorsi del genere, vero? L'Inter non é mai riuscita ad entrare nelle stanze del potere giornalistico, seppur Moratti goda a prescindere di un credito infinito. Ecco, Moratti non si può toccare ma tutto il resto sì. "Lei presidente merita di più", sibilano sempre giornalisti anziani e meno anziani sotto gli uffici della Saras. Fosse povero Moratti non troverebbe alcuno di questi e si dedicherebbe magari alle bocce. Ma si sa, il mondo va avanti anche cosi.
Ecco, José ha colpito nel segno e hanno provato a dargliela sui denti con la stessa moneta. Senza riuscirci. Per farla breve a Mourinho faceva schifo tutto ciò, più ancora dei battibecchi con i colleghi che hanno sempre fatto parte del gioco (non è che con Guardiola si scambierà messaggi d'amore). I giornalisti adesso possono stare tranquilli, sul piano tecnico magari arriveranno in Italia cento allenatori migliori di lui ma in generale uno come Mourinho non ci sarà più.
Anche se Capello sarà comunque interessante da osservare: difatti non riusciamo ad immaginare Sconcerti che gli fa delle domande scomode e gli snocciola dati del tipo "La sua squadra nei primi 15 minuti fa una media di 2,4 tiri in porta, mentre nell'ultimo quarto fa 3,8 fraseggi orizzonali e 4,5 verticali, come mai?". E della casa di Marbella nessuna chiave e nessuna vacanza a sbafo. Forse non é che sia una buona notizia, il suo arrivo ad Appiano, per i giornalisti. Per non dire che detesta gli sconosciuti che gli danno del tu biascicando cose del tipo  "Fabio, puoi spiegarci il cambio Chivu-Stankovic?". A Madrid si parla poco di tattica e ti chiamano alle 2 di notte per commentare una notizia inverosimile. Ma é tutto più rilassato e soprattutto i giornalisti si prendono meno sul serio. Insomma, si sta meglio.
Dominique Antognoni
(in esclusiva per Indiscreto)

25 commenti:

axel shut ha detto...

sto rileggendo riga per riga perchè mi viene da quotare tutto e ne sono sorpreso

Italo Muti ha detto...

@Dominique

Ciao Dominique, è smepre un piacere leggerti. Quoto tutto, ma i giornalisti esistono ancora?
La comunicazione frontale di Mourinho a me è sempre piaciuta, cinico a tutto tondo con un sentiero tutto suo che percorre di buon passo. Il fatto è che gli italiano a livello di percezione-comunicazione sono dei dilettanti che si spacciano per professionisti, Mourinho è nell'iperspazio e vince 20 a 0.
Tutto ciò a prescindere dal Mourinho allenatore.
Italo

Silvano65 ha detto...

Ma siamo proprio sicuri che il Mascellone verrà ad allenare sulla sponda sbagliata del Naviglio? E' vero che é un cinico, però davvero Moratti crede che il popolo bislerone, nel probabile (statisticamente parlando) caso che le cose non vadano bene come quest'anno, gli perdonerebbe il suo passato, sopratutto quello recente come allenatore della Giuve moggiana? Per il resto, faceva bene a comportarsi così con i giornalisti, però qualche eccesso, a volte sconfinato nella cialtroneria, se lo poteva evitare.

clinter ha detto...

Che Mourinho si sia trovato, artatamente o meno, nel calssico muro contro muro è fuor di dubbio.
Credo non si possa dubitare neppure del fatto che una situazione del genere sia psicologicamente stressante assai.
In soldoni, tenere fede al suo personaggio sarebbe stato impossibile per il portoghese, in primis per lo stress, secondariamente perchè un bel gioco è tale se è corto. Un Mourinho 'normalizzato' non sarebbe più lui, del resto vivere costantemente a Gaza, irrilevante da quale parte, rompe le palle, a lui, ma anche a noi. Il suo rapporto con i giornalisti è stato godibilissimo, per chi non ama un certo tipo di giornalismo.
Ho assistito, da parte di alcuni, ad un attacco continuo, lungo due anni, dal primo all'ultimo giorno. Son partiti dicendo che se non avesse vinto la C.L. avrebbe fallito, in perfetta malafede, e son stati sbertucciati(giusto per essere educato) con massima soddisfazione dei simpatizzanti nerazzurri. La mia lista di proscrizione personale vede in testa il giapponese, seguono a ruota Signori, Pastorella e Laudisa. Godo maggiormente a vedere le loro facce che per aver conquistato una Coppa, tutto sommato complementare.
Adelante Josè, vai e conquista la Spagna, ma per un anno l'INVINCIBILE ARMADA è stata NERAZZURRA. Muchas gracias

clinter ha detto...

Hai ragione Silvano, il CONTIGUO, non lo vogliamo!

mario ha detto...

mi sa che qualcuno si è perso le manciniane prime pagine di sportweek, gli editoriali dei vari Monti o Severgnini di turno, oppure la recente ufficializzazione del segreto di pulcinella RCS=inter house organ.

alla fine si scopre che il complottismo mouriniano (il jornu delu scandalu, il calendario, etc) è opera dei giornalisti

mah.

Ishtar ha detto...

adesso sì che con le conferenze stampa di Allegri e Del Neri ci sarà da sbrodolarsi di giuggiole! ...roba da onanismo selvaggio!

jeffbuckley ha detto...

So di una frase rimasta famosa (ma non so se è vera) detta da un giornalista ad un allenatore anni fa: "guardi che tra un po' di tempo lei non ci sarà più ma noi saremo ancora qui....". Nella sua effettiva verità, mi sembra rappresenti al meglio lo squallore di certa stampa e di tanti allenatori italiani che passano con indifferenza da un esonero a un contrattino parttime con squadre di decima fascia all'altro e poi pontificano in TV (memorabile il mitico Mazzarri: "io sono disposto a perdere se gioco peggio, non se gioco meglio..." Lui si riferiva a torti arbitrali (ma come, non è solo il Mou che si lamenta degli arbitri?) ma detta così, a proposito del calcio, la cosa mi fa troppo ridere). Quoto il post di Dominique in toto. P.S. Come ho già scritto in altro post: Capello no grazie.

Nick ha detto...

Quoto tutto tranne poche parole:
"la gente non è poi così stupida".

Se questa frase fosse vera, non sarebbero solo gli interisti (e neanche tutti) ad essersi accorti di ciò che scrivi.

Ergo...sì: la gente è così stupida. Poi, ma anche prima.

sergio65 ha detto...

mario ha detto...
mi sa che qualcuno si è perso le manciniane prime pagine di sportweek, gli editoriali dei vari Monti o Severgnini di turno, oppure la recente ufficializzazione del segreto di pulcinella RCS=inter house organ.

alla fine si scopre che il complottismo mouriniano (il jornu delu scandalu, il calendario, etc) è opera dei giornalisti

mah.

tranquillo mario,un giorno l'altro cresci e ti passa...forse

mario ha detto...

sergio, hai ragione.
d'altronde di fronte a tanta eloquenza di argomentazioni, come potrei risponderti?

Silvano65 ha detto...

Mario, é stato un complotto dei mediaservi. Lo hanno fatto arrabbiare così se ne é andato, e ora senza di lui i bisleroni non vinceranno più e l'Invicibile Armada Rossonera tornerà grande. Per certe vedove di Mourinho sarà il tormentone del futuro. Non si può parlare seriamente di questo argomento senza prenderti del rosicone dal solito bislerone di turno. Digli che lo Specialone é il migliore del passato, del presente e dell'avvenire e che se ne é andato per un complotto, l'ennesimo contro l'Inter, unico vero baluardo della sportività, dell'onestà e unica Società contro il Sistema. Ragazzi, giù dalla pianta ;-)

Nick ha detto...

Cos'è questa? La nuova teoria scritta da un non-interista pronta per essere messa in bocca a un interista?
La nuova domanda alla quale dare delle risposte?

spike ha detto...

bel post. purtroppo le pratiche descritte non sono esclusiva del mondo del calcio. anche per questo le eccellenze scappano e non riusciamo a crescere

eros ha detto...

JM vede solo nemici dappertutto...c'è un'altra persona in italia che utilizza lo stesso metodo...guardi che quello che dicono gli allenatori in conferenza stampa non è il calcio ma solo roba per trasmissioni coglione (mou se avesse giornalmente fatto cosi in inghilterra era out da tutto) .....NON vedo mai commenti o confronti sul gioco espresso...ma SOLO giudizi su frasi/comportamenti che al 95% sono sempre maleducati e scorretti...come quell'altro italiano che mi fa' provare vergogna da 30anni.
Ma milano(o roma) queste cose non le percepisce piu...vivete in un altro mondo rispetto a piccole citta come la mia...milano ha allevato e protetto SB e quindi immagino che JM sia un idolo...

clinter ha detto...

Eros che minchia di paragone sarebbe? A Milano Mourinho è un idolo perche a Milano son abituati ad idolatrare le teste di cazzo?
Mi pare che dividi il mondo in due categorie: quelli che ti stanno sulle palle e quelli che no.
Non è che da questa divisione puoi far discendere categorie assolute.
Non è che se a te non piacciono cani e gatti, tu possa dire che chi ama i cani ama anche i gatti, o viceversa.

Un gobbo ha detto...

Il corriere,e la gazzetta, sono gli organi di stampa di moratti
A volte gli interessi coincidono con quelli dell'inter,a volte no.

Argomento Mourinho-Giornalisti
Messa così ha ragione mille volte mourinho.Un milione di volte.
Mi sarebbe piaciuto leggere certe critiche però quando per 6 mesi ,quelli iniziali, ce lo hanno presentato come il Messia,ridendo sguaiatamente ad ogni sua battuta.

eltopo1971 ha detto...

cazzo 6 mesi a confronto di 50 anni di genuflessioni di fronte alle cazzate del battutaro..

MB ha detto...

6 mesi forse contando a partire dalla presentazione a giugno, perchè già a fine novembre 2008 partivano i primi confronti con i risultati di Mancini e conseguenti scazzi con i vari Varriale e Sconcerti. Lì la situazione tra Mourinho e la stampa era già poco simpattica, per dirla alla Moratti. Ovviamente ancora niente a confronto con quanto è venuto dopo.

Italo Muti ha detto...

@Eltopo1971

Però l'orologio sopra il polsino, Mourinho, lo poteva anche mettere no.....
Italo

sergio65 ha detto...

mi piacete sempre di più:il blog delle pacche sulle spalle,ma quanto siamo bravi noi,ma quanto rompono i coglioni gli interisti estranei...
mario,vedo che ti sei fatto anche l'avvocato difensore

jeffbuckley ha detto...

"Il corriere,e la gazzetta, sono gli organi di stampa di moratti"
Forse Tu sei abituato alla Stampa...

"Argomento Mourinho-Giornalisti
Mi sarebbe piaciuto leggere certe critiche però quando per 6 mesi ,quelli iniziali, ce lo hanno presentato come il Messia,ridendo sguaiatamente ad ogni sua battuta" Non capisco quel "però": confermi che il problema sono i giornalisti, no....?

jeremy ha detto...

ah ok sergio65, sei qui per fare il troll....potevi dirlo prima...

Un gobbo ha detto...

jeff
certo,alcuni giornalisti.

mario ha detto...

"L'Inter non é mai riuscita ad entrare nelle stanze del potere giornalistico"

19 Marzo 2010

Secondo indiscrezioni giunte alla nostra redazione, l’F.C. Internazionale sarebbe vicina alla chiusura dell’accordo con la nuova struttura che curerà le sponsorizzazione della squadra nerazzurra.

Come è noto, sia Inter sia Milan hanno terminato il rapporto con Digitalia ‘08, che ha deciso poi di dedicarsi solo alle attività del digitale terrestre. Il Milan ha già trovato il sostituto, la Infront; secondo indiscrezioni invece l’Inter dovrebbe affidarsi a Rcs Sport, che segue già la Figc nelle attività di sponsorizzazioni.

rcs, figc, inter. tutti una grande famiglia