di Stefano Olivari
Nadal meglio di Borg, polvere di stelle, la voglia di Volandri e il disinteresse di Panatta.
1. Nadal è tornato quasi lui, il problema sono gli altri. Che almeno sulla terra battuta sono lontani dal loro miglior livello, un po' per imborghesimento (primo segnale i game di risposta buttati via appena si è sotto di trenta, secondo segnale l'abuso di palle corte per uscire dalla ragnatela: qualcuno sta pensando a Djokovic e Murray?) e molto per limiti oggettivi sulla superficie. Gli ultimi internazionali d'Italia solo maschili hanno offerto tante partite un po' così, anche se bisogna resistere alla tentazione di dire che quando Federer viene eliminato subito il torneo interessa meno, ma anche la conferma ad altissimo livello di un Gulbis che ha fatto il salto di qualità come testa e che ha come orizzonte l'elìte mondiale entro gli Us Open. Lo si è visto nella straordinaria semifinale contro Nadal più ancora che contro Federer, nel secondo e nel terzo set per niente centrato: avere esordito così tardi sulla terra non si è rivelata una grande idea, anche se solo dopo un Roland Garros vinto su Nadal e non su Soderling si potrà pontificare sul tema. Di sicuro Nadal con i suoi quinti Internazionali ha riconquistato la fiducia cieca nei suoi mezzi che aveva nel 2008, al punto che il paragone con Borg (indotto dai record, più che dal gioco) comincia a stargli stretto. In tutto il torneo ha perso solo un game sul suo servizio...
2. A proposito di Borg, nel nostro cuore non si è mai ritirato ma anche nella realtà continua a vivere di tennis. A 54 anni ha giocato infatti a Boston in un torneo del circuito Champions Series, affrontando il connazionale Mikael Pernfors (indimenticabili i suoi diritti 'accettati' in recupero): il derby svedese è stato vinto dal più grande, nonostante gli otto anni di vita in più, 10 a 8 al terzo set. Nella semifinale del torneo Borg ha poi perso da...McEnroe (di tre anni più giovane), 6-4 7-6. Comprensibile come l'Atp cerchi di 'tenere bassi' i vari circuiti master, cercando di proporre il proprio (il Champions Tour, il cui attuale leader è Ivanisevic) ma sempre slegato dal carro dei tornei veri. Anche nel tennis una volta era tutto meglio.
3. A Roma gli italiani hanno fatto meglio del previsto, questo va detto uscendo dalla solita autoflagellazione che in uno sport basato sulle motiovazioni individuali è assurda. A 29 anni Volandri ha dimostrato che nei tornei medi sulla terra può dare fastidio anche ai più forti, Lorenzi si è guadagnato la convocazione in Coppa Davis come premio alla carriera, Bolelli ha ritrovato il tempo sulla palla anche se la sua resurrezione dovrà passare da una preparzione atletica vera. Non c'è dubbio che il match del torneo in chiave 'orticello' sia stato il Volandri-Gulbis ottavo di finale di giovedì, con vittoria del lettone in un tie break del terzo set che il livornese avrebbe potuto far suo se solo avesse eseguito in maniera scolastica una volée di rovescio. L'importante è crederci, il fatto che voglia fare le qualificazioni di Madrid è un buon segnale anche se il Volandri del Foro Italico 2007 (quando battè in sequenza Gasquet, Federer e Berdych, venendo fermato solo in semifinale da Fernando Gonzalez) non tornerà più.
4. Venerdì mattina a Milano siamo andati a sbattere contro Adriano Panatta, uno dei due poster (per niente metaforici) nella nostra cameretta. Qualche giorno prima era a Roma, ma non al Foro: presentazione di un'iniziativa alla Canottieri Aniene, altri affari, qualche intervista. Pochi i retroscena di questo suo sbandierato disinteresse per il torneo che nel 1976 gli ha dato gloria eterna insieme al Roland Garros: lì adesso Panatta è sgradito, punto. Sgradito all'organizzazione, che sa di non poterlo trattare come un pupazzo-vecchia gloria, alla federazione che lo detesta, a chiunque si senta oscurato dalla sua personalità. Perchè il tennis in Italia, nell'immaginario collettivo, è sempre lui.
stefanolivari@gmail.com
22 commenti:
Da tifoso di Federer sono SERIAMENTE preoccupato...
Nel primo set era quello vero, anche di più, poi si è battuto da solo...forse era solo condizione fisica...in vista del 3 su 5, comunque un segnale preoccupante...
Appunto: col Garros alle porte e Wimbledon...
E anche fosse solo "testa" mi preoccupo ugualmente (e per certi versi anche di più: la gamba è più roba da Nadal che da Federer)
Nei deliranti commenti dell'anno scorso sul declino di Nadal si leggeva perfino che era in crisi perché perdeva i capelli. Conferma di un talento smisurato appena appena il ginocchio lo tiene su.
Capelli? Scherzerài...
Delirio! :)
1.Abbiamo finalmente un protagonista nuovo in Gulbis,un atleta che si adatta a tutte le superfici.
Nadalito ha recuperato mentalità e diritto anomalo;le caratteristiche tecniche ci sono sempre state,a cominciare dall'abilità negli scivolamenti e la rotazione assassina dei colpi.
Se non cresce ulteriormente,il margine con gli avversari(rispetto al 2008)non è lo stesso.
Sarà un Roland Garros interessante almeno quanto l'edizione passata.
Federer è indietro,ma guai ad applicare le dinamiche degli altri ad uno come lui.
Le gambe di Roger,soprattutto i piedini,sono importantissimi.
Il braccio fatato mette in secondo piano doti atletiche da super.
Vorrei ricordare quello che si scrisse dopo Doha e poi cosa successe agli Aussie Open:a Mago Merlino basta poco,un buon tabellone e i tre su cinque per diventare il solito monolite...
4."..pupazzo-vecchia gloria"...
Da quanti anni vediamo l'inquadratura al duo Pietrangeli-Pericoli?
@Simone
4. il problema è sempre la federtennis(anche qui), meno mafia e più idee, alla fine il talento viene. Ma senza volontà politica...il tank è smepre pronto eh..vai tranquillo.
1.Gulbis e RG10 interessanti novità, Nadal dovrà sudare moltissimo, rischia di fare la fine di Borg, anche se la fiosterapia ha fatto passi giganteschi.
Maga Merlino? Mago Merlino, appunto
Italo
@Italo:dovresti vedere SuperTennis,la settimana Incom della federazione Italiana.
L'accento tutto sulle eroine di Fed Cup e le glorie della Davis,Binaghi che parla di massimi sistemi e una serie di raccomandati da parata.
@SpiritodellaNotte
Perchè mi vuoi istigare? Vuoi davvero che li porti insime a Giacobbo davanti al Krak e li getti nudi in un mare di ortiche?
Guardando meglio le cose, in effetti....già me li vedo, ti ìut sai chi era Newcombe..New chi?
Italo
tu sai, pardon
Italo
A proposito di Giacobbo, ieri sera grande puntata anche se piena di cose riciclate...starei per ore ad ascoltare ragionamenti sul rapporto fra Celestino Quinto e i Templari...poi il solito colpo da maestro del tesoro templare sulla nave vichinga arrivata in America prima di Colombo...
Non sarà mica ancora quella storia del misterioso buco in terra? Se è così Giacobbo ce l'avrà rivogata minimo un altro paio di volte...
@Direttore
Ma c'era anche tutto l'ambaradan della Mappa di Piri Reis e di Atlantide, oppure era nella versione "light" da prima serata ???
Stefano diciamola tutta: in America i vichinghi c'hanno trovato la dinastia Ming scappata dalla fastidiosa curiosità di Marco Polo. Poi è arrivato Colombo e ci ha portato un grappolo di indiani ignari, in fuga dall'attuale Bangladesh... ;-)
Versione light, con tanto di leggenda della quercia...comunque Castel del Monte è un mistero vero, Giacobbo mi ha quasi convinto che il tesoro di Re Salomone è lì (o in Portogallo, o in Scozia)...però Paul McCartney- William Campbell era competitivo...
@Direttore
Aggiungiamoci anche un'isola nel mar baltico fra Danimarca e Svezia, dove qualche traccia certificata c'è, ma Giocobbo non l'ha detto, visto che l'autore, M. Baigent è un concorrente.
Massimo Manfredi è un'altra cosa.
Italo
@Italo
Se parli delle Gotland, ci sono stato: ti confermo che, almeno d'estate, c'è della gran gnocca (ammetto però di non essere molto preparato su tutto il resto)
"il connazionale Mikael Pernfors (indimenticabili i suoi diritti 'accettati' in recupero)"
Direttore, era forse quello che per recuperare la pallina si tuffava come un portiere?!...me lo ricordo sula prima pagina della Gazzetta (LA PRIMA PAGINA?!...) sempre allungato in orizzontale sdraiato sul vuoto!...
Pernfors recuperava (quasi) tutto, ma il re dei recuperatori in tuffo rimane Michael Chang...
@Guus
Bornholm ecco il nome, e l'autore è H. Lincoln e non Baigent.
Interessante il libro, anche per la metrica delle costruzioni templari.
Italo
@Italo
Scusa l'ignoranza, non avresti un link che mi spiega (max 30 righe) che erano sti famosi "Templari".
P.S.: devo iniziare a leggere un libro su Ettore Muti: non è che era un tuo parente (anche lontano) ??
@Guus
http://www.templaricavalieri.it/
Io ho qualche libro, se vuoi approfondire ne te ne presto uno.
Italo
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