La storia siamo noi

Una piccolissima nazione, grande solo nel calcio, contro un continente intero. Questi secondo la retorica del cosiddetto 'new football writing', la corrente letteraria (nei paesi dove esiste una letteratura sportiva, in altri siamo a 'Super Mou' e 'Pato con il Diavolo') che trova significati geopolitici anche nella più insulsa delle rimesse laterali o in una strizzata d'occhio di un terzino che magari è solo un tic nervoso. Secondo noi a Johannesburg si sono viste due grandi squadre, Uruguay e Ghana, che le hanno provate tutte per vincere a dispetto della propria natura difensivistica e della tensione di chi sa che non avrebbe avuto più un'occasione simile nei successivi cento anni.
Ha vinto la squadra che ha tirato meglio i rigori, un merito visto che si tratta di un gesto tecnico, e che nei primi novanta minuti ha costruito le occasioni più pulite grazie ai cross (su uno da sinistra Suarez avrebbe pututo segnare il gol del Mondiale) e alle punizioni di uno scatenato Forlan. Paradossalmente ha smesso di farlo quando Tabarez violentandosi ha buttato in campo Abreu, prima punta pura, togliendo Cavani che una mano al centrocampo la dava. I supplementari sono stati invece del Ghana, che ci ha creduto e ha sfiorato più volte il due a uno prima di un rigore che si candida a diventare il più famoso nella storia della competizione. Al 120' da una punizione dubbia per il Ghana è nata una mischia con uscita sbagliata di Muslera, salvataggio sulla linea di Suarez, ribattuta di Adiyiah e nuovo salvataggio sulla linea di Suarez: questa volta con un fallo di mano volontario, cartellino rosso diretto e calcio di rigore. Parlare di scelta, al centoventesimo minuto di un quarto di finale mondiale, è folle, ma se lo è stata è stata una scelta intelligente e anche generosa. Mi faccio cacciare, senza alcuna possibilità di giocare la semifinale (traguardo massimo, vista la forza dell'Olanda, anche se non si sa mai) anche nel caso difficile che il Ghana sbagli il rigore. In tutt'altra situazione, la stessa scelta che fece Michael Ballack nella semifinale 2002 contro la Corea del Sud prendendosi un cartellino giallo (e squalifica automatica, perchè era diffidato) per interrompere un'azione pericolosa al limite dell'area tedesca. Poi il dramma di Gyan, fra l'altro nettamente il migliore in campo, gli dei del calcio che hanno scelto l'Uruguay, i rigori della serie finale parati da Muslera e il cucchiaio di Abreu. Non un cucchiaio sfiottente, di quelli sul cinque a zero, ma un gesto da inferno o paradiso tipo quello di Totti con l'Olanda a Euro 2000. E per l'Uruguay è stato paradiso, quaranta anni dopo la semifinale di Mexico 1970, sessanta e ottanta dopo le Coppe Rimet alzate. Dispiace per il Ghana, grandissimo anche senza Essien, un po' meno per gli articoli tafazziani (l'Italia moribonda, i paesi emergenti che emergono, roba così) che ancora per quattro anni giaceranno negli hard disk.
stefanolivari@gmail.com

37 commenti:

VVVVVVVVVVVVVVVV ha detto...

'Dispiace per il Ghana, grandissimo anche senza Essien, un po' meno per gli articoli tafazziani (l'Italia moribonda, i paesi emergenti che emergono, roba così) che ancora per quattro anni giaceranno negli hard disk.' Che posso dire? Grazie direttore.

carloblacksun ha detto...

giusto per completezza, vorrei segnalare il motivo per cui gli Americani saranno sempre una nazione di serie Z nel calcio di alto livello e l'Uruguay no: commento del telecronista ESPN sul mani di Suarez "ma come si fa? cosa stava pensando in quel momento? così si fa espellere e non giocherà sicuramente la semifinale, ha fatto una cosa stupidissima"
Mi piacerebbe chiedere a questo tizio come l'Uruguay con Suarez in campo avrebbe rimontato un gol del Ghana al minuto 121.

Unknown ha detto...

Mi dispiace caro direttore che lei parli di un gesto intelligente come quello effettuato da Suarez. Nel Basket quando si toglie la palla dal canestro in parabola discendente o da dentro il canestro stesso, i punti vengono assegnati. Nel rugby c'è la meta tecnica... Per intenderci: nel calcio i furbi vincono! Sono d'accordo con lei nel dire che è un merito vincere ai rigori, ma l'antisportività della regola è evidente. Ed è triste vedere lo sport che considero il più bello del mondo fermo al medioevo da tanti punti di vista: organizzazione dei club (salary cap), tecnologia applicata, sportività giocatori, affidabilità dei vertici... tralasciando la questione dei soldi perché quello è un discorso di società in generale, non di sport.

transumante ha detto...

abreu personaggio di culto vero

comunque semifinale improba senza suarez e tre titolari in difesa, altrimenti non eran battuti per niente
per me uomo partita lo straordinario diego perez

buran ha detto...

D'accordo con Paolopeg, alla luce di quello che è avvenuto, ovvero che una squadra è stata letteralmente scippata della vittoria in maniera "regolare". Gli eventi di questo tipo, se si verificano nel mezzo della partita vengono digeriti, perchè l'espulsione è una pena aggiuntiva abbastanza "afflittiva", ma se si verificano all'ultimo decimo di secondo no, hanno il sapore del risultato falsato. Poi il paragone con Ballack c'entra il giusto: uno avrà interrotto un'azione pericolosa, ma l'altro ha impedito con la mano al pallone di entrare in porta al cento per cento.

Mario ha detto...

Carlo non puoi circolare

http://2010fifaworldcup.tumblr.com/post/763004529/usmnt-forward-jozy-altidore-weighs-in-on-the-la

Mario ha detto...

Per chi non avesse la pazienza di copincollare il link (non dubito invece che parliate fluentemente lo zwaili, let alone l'inglese), trattasi di Jozy Altidore che dimostra sul suo twitter di aver capito come funziona il calcio.

furio ha detto...

Carloblacksun, se gli USA siano o meno una nazione calcisticamente di serie Z si può discutere - secondo me, in rapporto allo scarso interesse generale per lo sport, sono discretamente avanzati - ma quello che è sicuro è che il telecronista di ESPN era Ian Darke che è quanto di più inglese si possa immaginare dopo la regina e Tony Adams

Simone ha detto...

@Paolopeg,Buran:il calcio è il gioco più popolare del mondo proprio per le sue incongruenze regolamentari ed etiche.
E' un flipper divinizzato,che ha il suo fascino nell'irrazionalità assoluta.
E' poi anche una questione soggettiva:a me diverte per un quarto d'ora,poi mi annoia.
E' bello perchè fondamentalmente stupido;è una delle pochissime attività agonistiche che vaneggi sui meriti delle due contendenti.
Perchè premia la quantità dei gol a scapito della qualità della manovra:è privo della nobiltà di altri sport e funziona...
Il risultato non si costruisce come nel volley,nel tennis,nel basket:talvolta è il frutto della casualità assoluta.
Una vittoria come quella della Grecia agli Europei di qualche anno fa non è nemmeno ipotizzabile in altre discipline.
Ha le regole più oscene e precarie,impossibili da fischiare correttamente.
Il fuorigioco è otticamente inapplicabile ed è decisivo almeno nella metà degli incontri disputati.
I falli vengono giudicati senza un vero parametro,a discrezione di un arbitro che(poveraccio)dovrebbe coprire cento metri di campo con la visuale perfetta.
Demenziale.
Il cartellino giallo non porta sfavori diretti alla squadra che subisce l'irregolarità,bensì(nel caso di un torneo con una continuità di partite)alla successiva!
Non ci sono metrature certe per le punizioni,che possono avere barriere a nove metri e mezzo oppure a sette,e il posizionamento del pallone è il risultato di una gag tra direttore di gara ed esecutori.
Condivide ancora con il rugby la scemenza della rimessa in gioco con le mani:essendo giocato con i piedi è un'idiozia inarrivabile..
Pensiamo alla scenetta della pallacanestro che riprende le ostilità con un passaggio di esterno destro dell'ala piccola..
Il rigore,se fosse realmente rispettato nella sua liturgia,dovrebbe prevedere continue ripetizioni per le infrazioni combinate dagli attori principali.
Non ha un minutaggio garantito,perchè alcuni incontri in quanto a gioco attivo arrivano a fatica ai quarantacinque minuti ed altri,molto più raramente,toccano l'ora.
Trattasi di fasolada arricchita dal linguaggio del corpo degli atleti.
Che simulano e recitano svenimenti,tuffi carpiati:quando tutto è così vago(persino l'attrezzo di gioco!)si è incoraggiati a prendere un vantaggio con ogni mezzuccio a disposizione.
Il sottoscritto,a nove anni,fece un'intera seduta di allenamento con l'allenatore che ci spiegò come "accentuare" i contatti degli avversari in area.
Nel caso specifico,il giocatore dell'Uruguay ha fatto la cosa giusta:ha evitato un gol sicuro e ha permesso ai suoi di giocarsi un'altra chance.
Ha applicato la logica ferrea del foot.

Simone ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Simone ha detto...

Un'aggiunta doverosa ai buchi nell'amministrazione regolamentare del calcio.
Non c'è nemmeno un codice che stabilisca l'aggressività della contesa.
Un match potrebbe non vedere nemmeno il secondo tocco del pallone,con le squadre immobili sul prato,ed essere considerato regolarissimo.
Più atroce di così...

carloblacksun ha detto...

mario

hai ragione! ah ah ah!

furio

il fatto è che il telecronista di un'emittente americana, che si è anche premurato di spiegare che si calciano 5 rigori per parte, ha dimenticato di dire che con quella giocata "astuta" Suarez ha permesso alla sua squadra di avere un 5% di andare in finale, che è molto di piu' di uno 0% causato da un gol di Boateng al 121 minuto.

Ho sentito finora tantissime telecronache, e mi pare che il più competente sia il duo della TV Svizzera, eccellente come imparzialità ma ricco di aneddoti che possono interessare, se non un olivari, almeno dei tifosi medi.

Ieri ho guardato 2 ore Gullit, McManaman, Lalas e Roberto Martinez su ESPN nel prepartita, e nonostante siano stati tutti giocatori di alto livello (non proprio tutti uguali eh), si vedeva che parlavano ad un pubblico neofita.

Secondo me la partita si sarebbe giocata su due chiavi: 1) quanto la coppia centrale olandese, vero punto debole, avrebbe concesso al brasile...e dopo un inizio difficile se la sono cavata. 2) quanto sarebbero pesate le assenze di Elano e Ramires contemporanee, visto che melo, come aveva già fatto notare (mi pare) eriksson, era già in condizioni pericolose dal punto di vista della tenuta mentale.

E invece mandavano a nastro l'intervista a Jay-Z per convincere LBJ ad andare ai Nets (o ai Knicks, non ho capito), l'intervista a Serena Williams, e il duello Robben e Sneijder contro Kakà e Luis Fabiano.

carloblacksun ha detto...

simone

http://www.youtube.com/watch?
v=Fb5KpkSajpw

lo conosci questo filmato, vero?

Simone ha detto...

@Carloblacksun:ricordo la vicenda.
Bisogna anche dire che l'Urss fu sempre politicamente controvento in quella Fifa.
Scippi come quelli messicani del 1986,contro il Belgio,furono quasi la regola.

Anonimo ha detto...

Simone mi permetto (per una volta) di dissentire su alcuni punti:

- Perchè premia la quantità dei gol a scapito della qualità della manovra:è privo della nobiltà di altri sport e funziona...

Non sempre. Nel basket per esempio, succede che squadre dotate di gioco orrendo possono superare squadre "più spettacolari"

-Il risultato non si costruisce come nel volley,nel tennis,nel basket:talvolta è il frutto della casualità assoluta.

Il volley dell'era rally point system è diventato sport totalmente casuale: guardare gli albi d'oro per credere...

-Una vittoria come quella della Grecia agli Europei di qualche anno fa non è nemmeno ipotizzabile in altre discipline.

Appunto vedi sopra...


-I falli vengono giudicati senza un vero parametro,a discrezione di un arbitro che(poveraccio)dovrebbe coprire cento metri di campo con la visuale perfetta.

Vogliamo parlare della discrezionalità (tante volte citata pure da O.Eleni su questo sito) della quale dispone un arbitro di basket?
E anche nel rugby: vedi regole sulle mischie. Ricordate le polemiche dopo Italia-Nuova Zelanda?


-Il cartellino giallo non porta sfavori diretti alla squadra che subisce l'irregolarità,bensì(nel caso di un torneo con una continuità di partite)alla successiva!

Falso. Vedere cosa è accaduto oggi. Dopo il cartellino giallo, Bastos ha smesso di sodomizzare Robben e la partita ha (anche per questo) iniziato a prendere una piega diversa



Su rigori, punizioni,simulazioni hai perfettamente ragione, ma più che del calcio è colpa del malcostume soprattutto di alcuni campionati... Sono casi infatti nei quali basterebbe applicare il regolamento

Simone ha detto...

@Francesco74:sui casi specifici ci sono esempi limite in ogni gioco.

Però la casistica del calcio è sconfinata:quanti Limoges 1993(la squadra più orrenda a vincere l'Eurolega di basket)esistono nel foot?
Si possono vincere Coppe Campioni senza mai tirare in porta durante la finale(ricordo la Stella Rossa a Bari in un match incredibile e uno Steaua contro il Barca..).

Lo spettacolo estetico è sempre relativo:in tutti gli sport si sottovaluta l'importanza dell'organizzazione difensiva.
Ahiloro.

Il volley è diventato monodico:battuta e ricezione,stop.
Ma almeno premia il coraggio di chi sfonda,vivaddio.
Questo pomeriggio nel secondo set,a Wimby,fino al 4-4 Murray aveva fatto 12 punti sul servizio dell'iberico;Nadal appena 2.
Però al tiebreak ha vinto il manacorino:perchè ha più qualità nei momenti che contano.
Appunto,il merito è inserito nel punteggio.
Nel foot NO.

I risultati li fanno,in ogni specialità,gli arbitri.
Escludendo le truffe(..),il metro di giudizio(nell'evo moderno)premia l'aggressività.
Chi arriva in ritardo sull'azione è penalizzato dai fischi.
Ma le regole calcistiche favoriscono le ambiguità e le interpretazioni più bizzarre.

Se ci fosse l'uscita a tempo,stile hockey,si dimezzerebbero i cosiddetti falli tattici e i cartellini avrebbero una funzione veramente importante.
Non ho visto l'incontro ma:quante entrate ha subito Robben prima dell'ammonizione del carioca?
Quale principio tecnico ha motivato quella decisione?
Chi lo stabilisce?
Il regolamento o la terna che lo interpreta?
Ci sono troppe vie di fuga,basterebbe sostituire sei o sette regole per renderlo più fluido e meno casuale...

Però Blatter,mentre sorseggia lo champagne in tribuna vip,ci direbbe:"Don't fix it,if It's not broken".
E anche se lo è,a lui va benissimo così.

clinter ha detto...

Bellissimo articolo Simone, scritto da par tuo. Non riesco a darti torto in nessuna delle osservazioni.
Eh però non mi hai convinto.
Ribadisco la bellezza dell'articolo, ma denuncio l'atteggiamento snobistico che lo ispira, in pratica potrebbe essere preso a manifesto dello snobismo di tutto il blog. Quì c'è gente che si fa merito di non aver visto una partita del mondiale, che, ovviamente, non è un obbligo, per aver visto due pirla che ci han messo non so quanti giorni per decidere chi fosse più bravo a ributtarsi una pallina. Mah! Comunque, tutte osservazioni giuste, ma ritengo che il calcio sia lo sport più democratico e divertente che esista, e parlo di calcio praticato: bastano un tot di bambini e un prato, puoi essere alto, basso, magro, robusto, corri dietro ad una palla e sei felice.
Se poi ti fanno giocare in una squadretta dove ti danno una maglia con un numero, il 'tuo numero', qualunque sia, puoi avere 10 o 40 anni, sei in pace con te stesso. Calcio sport proletario, gli altri sport son fatti per quelli che 'la mamma mi accomagna a tennis, basket, scherma etc...', farebbe eccezione il ciclismo, sport proletario per eccellenza, se non fosse che da tempi immemori si drogan tutti, e parlo con cognizione di causa, oggi perfino i ragazzini e gli amatori.
Alle corte, la gente guarda due squadre orrende, basti dire che Muntari ha fatto il mattatore per un tempo, e si appassiona fino al 120' e vive il dramma di uno che si porta sulle spalle le maledizioni di un continente, può non piacere, ma noi mediomans ci divertiamo così.

nanomelmoso ha detto...

Simone ecco l espulsione a tempo nel calcio una grande idea che appoggerei da subito
Ma hai ragione non interessa a nessuno perché la crudele ingiustizia del calcio è una delle cose più affascinanti del football perché lo rende così simile alla vita

Ishtar ha detto...

il rigore di Mensah va oltre qualsiasi immaginazione di calcio oratoriale

transumante ha detto...

simone: non sono sicuro che non ci sia una regola sull'aggressivita'.

Forse ricordo male, ma mi pare di aver visto una volta un arbitro fischiare una punizione contro il borussia dortmund perche' continuavano a passarsi la palla difensore e portiere (che poteva ancora prenderla con le mani, lo vidi su telepiu' nel 91 o 92 )

Stefano Olivari ha detto...

Nessun dubbio che nel caso di espoulsione al 120' l'espulsione non sia pena abbastanza afflittiva, ma forse siamo così abituati ai tarocchi che quando viene applicato in maniera corretta il regolamento ci esaltiamo...di sicuro il secondo salvataggio sulla linea, di mano dopo quello di piede, nel giro di due secondi durante una mischia al 120'di un quarto di finale, non può essere frutto di un ragionamento 'furbo'...

buran ha detto...

E' stato un colpo della disperazione, come quelli che rinviano comunque anche se la palla è entrata in porta di un metro. Magari, più che il calcolo sul possibile rigore sbagliato, poteva pensare che l'arbitro, nel casino della mischia, non se ne accorgesse.

pierocic ha detto...

beh, infatti è stata la classica scelta della disperazione che compie il singolo in nome di tutta la squadra, in questo non dissimile da quel che fa il portiere quando al 91esimo si butta nell'area avversaria per provare il colpo di testa... gli è andata benissimo grazie al "traversaño de dios". ed il calcio ci ha dimostrato una volta di più il motivo per cui ne siamo innamorati.

in tutto cio' mi ha privato della matematica vittoria al ns contest

gaby69it ha detto...

io ho dei dubbi sulla posizione del giocatore ghanese che effettua il primo tiro respinto sulla linea (regolarmente con le ginocchia mi sembra).Muslera esce a vuoto e sembra che un solo giocatore dell;uruguay si trovi tra il giocatore che tira e la porta.Questione di millimetri ovviamente.I replay sono pochi.C'e' nessuna che ha la possibilita' di verificare,cosi' per curiosita'

Simone ha detto...

@Clinter:sono d'accordo sull'ideale pop del calcio.
Poi bisognerebbe chiedersi,come fecero i Depeche Mode,"If semplicity best or simply the easiest?".
Sono maledettamente snob ma non snobbo la visione di ciò che critico;avendo un background pallonaro riesco ancora a leggere le situazioni tattiche di una partita e quelle tecniche.
Qualche mese fa scrissi,dopo aver televisto il secondo tempo di Chelsea-Inter,che Snijder è complessivamente il miglior giocatore europeo di sistema.
Oggi pomeriggio,dopo il canto(sic) e la finale bambole,mi vedrò un pò di Panzer versus Maradonia.
In tedesco ma con sottotitoli in ungherese.

Però certe attività agonistiche sono proletarie almeno quanto il foot:il basket(che in Lombardia ebbe il boom negli oratori..)lo è in Lituania,in Serbia,in Croazia,nelle Filippine.
Si impara prima sull'asfalto dei playground,poi nelle palestre.
Negli States il settanta per cento dei giocatori Nba arriva da situazioni famigliari spaventose:l'ultimissimo esempio è il numero uno del draft 2010,John Wall,il cui padre è in galera per omicidio...
Cassano,nello standard di certi project americani,è un borghesuccio di Bari Vecchia.
Dipende quindi dalla popolarità di certi fenomeni sportivi,non dalla pratica:altrimenti dovremmo parlare solamente di atletica,ciclismo,sci e boxe.

Sul d****g mi esibisco in una serpentina irriverente,degna di uno dei più grandi calciatori del dopoguerra:Nacka Skoglund.
E' uno scarto dei Super Tele E I Gattoni,faceva parte del materiale accumulato per quel pezzo.
"16 Febbraio 2010.
Ferruccio Mazzola e la Bradipolibri vincono la causa contro l'Inter,dopo la pubblicazione del libro Il Terzo Incomodo,che accusava pesantemente l'Inter degli anni '60 di far ricorso sistematico al d****g".
E' passata sotto le foglie,come tutte le notizie controvento.
Ci sono scheletri ovunque nell'agonismo pro:ieri pomeriggio,se avessero riesumato Lew Hoad come spettatore delle semi di Wimby,avrebbe chiesto se quella roba era tennis.
Uno spettacolo cyber di potenza,precisione e atletismo esasperato:sappiamo che cosa significhi dal punto di vista farmacologico...

Ne convengo che l'entusiasmo che (de)genera il football è contagioso;socialmente è importantissimo,soprattutto quando non veicola le parole d'ordine dei padroni del vapore.
La futbalina.
Da italiano potrei ricordarle le parole aristocratiche ma lucidissime di un Clerici:"Il Bel Paese è un luogo bellissimo,ma con tre problemi gravi.
Il Vaticano,la mafia e il calcio"
Può essere divertente,soprattutto se preso come effetto placebo,ma senza esagerare con le dosi.
"Emanciparsi dalle passioni" cantò un catanese di talento,prete fallito.
Poi,comunque,certe cose risiedono nel nostro dna..
Un mese fa,mentre uscivo da un ufficio,mi è arrivato un pallone da un cortile.
L'ho stoppato al volo di sinistro restituendolo a un gruppo di ragazzi:certi gesti,come la liturgia della messa,sono cristallizzati nell'istinto.

@Nanomelmoso:quella regola sarebbe sacrosanta.
Come altre tre o quattro...

@Transumante:un arbitro di calcio con lo spirito del gioco?
Non farà mai carriera.

transumante ha detto...

gaby: rivedendolo e' fuorigioco

gaby69it ha detto...

Fuorigioco sicuro?e nessuno se ne e' accorto?mah.io quasi subito dopo l'unico replay in linea che ho visto durante la partita.anche se con dubbio.Ma non e' che certi episodi,vengono dolcemente silenziati.Ho letto da qualche parte che la FIFA,che assomiglia sempre piu ad in regime nazista, sta pensando di squalificare Suarez per due Giornate!Caso mai arrivasse in finale.Per curiosita' quante giornate hanno dato a Kewell?

buran ha detto...

Altro che prato: io al calcio ci ho giocato per la strada, con la partita a scartini a una porta che si interrompeva al passaggio delle macchine e poi ricominciava. La porta era quella di un garage e il vetro del fornaio subito accanto non si è mai rotto. Questi sono i veri miracoli. Per la cronaca, nella medesima strada, per lungo, ci si giocava anche a tennis, fino a che non abbiamo provato in un campo vero. Ricordo che ci controllavano le suole delle nostre scarpe da ginnastica e non ce le facevano passare, al che dovemmo andare dal calzolaio che (rigorosamente a gratis) ce le lisciò un po' con la mola.

Dane ha detto...

"Quì c'è gente che si fa merito di non aver visto una partita del mondiale, che, ovviamente, non è un obbligo, per aver visto due pirla che ci han messo non so quanti giorni per decidere chi fosse più bravo a ributtarsi una pallina. Mah!"

Oddio, le lacrime!!!... :-DDD

clinter ha detto...

Bella risposta Simone e bella domanda. Se la interpreto correttamente ci si domanda se la semplicità sia di per sè un pregio o semplicemente la via meno faticosa per esprimere se stessi.
Ebbene sì, parlando di calcio, è il modo più semplice per entusiasmarsi in un gesto ludico sportivo, infatti, fino a certi livelli, non necessita neanche di allenamento. Non richiede le specifità morfologiche del basket, fermo restando che nessuno potrebbe vietare a Brunetta di giocare a basket nel suo cortile, nè la costanza ossessiva ed ossessionante dell'allenamento necessario per gareggiare, non dico per eccellere, nel nuoto o nel tennis. Insomma qualunque fancazzista stortignaccolo può partecipare all'evento calcistico sentendosi protagonista senza sentirsi una nullità, se perde, perchè si perde in undici. Se a questo aggiungi il condizionamento culturale e tutte le componenti sociologiche ecco la spiegazione della nostra 'colpevolezza'.:-)

cydella ha detto...

@transumante: Cremonese-Parma e l'arbitro, dopo 5 minuti che Minotti e Apolloni continuavano a passarsi la palla sulla trequarti, ha fischiato un fallo per la Cremonese. Ero allo stadio. Tutti allibiti.

Unknown ha detto...

Caro direttore, dalle sue risposte non posso che dire che è proprio questo che condanno del suo articolo: lo strano servilismo al giocattolo calcio di una persona che considero uno dei pochi giornalisti sportivi competenti italiani. La cosa peggiore non è la cattiveria dei malvagi ma il silenzio dei giusti.

Stefano Olivari ha detto...

L'etica sportiva non si può purtroppo imporre per legge, il rispetto delle regole e una correttezza formale (che poi diventa quasi sempre sostanziale) sì...

transumante ha detto...

cydella: ma allora esiste sta regola!?!?

pierocic ha detto...

direttore: "L'etica sportiva non si può purtroppo imporre per legge, il rispetto delle regole e una correttezza formale (che poi diventa quasi sempre sostanziale) sì..." perfetto, come sempre

Unknown ha detto...

La distinzione che io farei e` tra "percentage sports" (tennis basket volley) e sports "episodici" (calcio in primis, ma anche altri)
Nel primo caso si ha che ad esempio, Kobe Bryant in una partita fa 30 tiri, mentre nel secondo, ad esempio Gilardino puo non avere nessuna occasione in partita di fare un colpo di testa.
Inoltre nei percentage sports anche il formato a playoff incrementa questo fenomeno. Viceversa ad esempio il football ameriacano ha il superbowl nel formato partita secca...

Un gobbo ha detto...

Ero anche io allo stadio in quel Cremonese-Parma.
Incredibile...e c'è da dire che mentre Apolloni e Minotti si passavano la palla,l'attaccante della Cremonese più vicino era a 10 metri.