di Stefano Olivari
L'espulsione della Fortitudo Bologna non solo dalla Legadue, ma da qualsiasi campionato (fintamente) dilettantistico nazionale, oltre alle solite considerazioni sul basket italiano ne suggerisce anche qualcuna nuova. Le solite sono, appunto, le solite: uno stato di reiterata insolvenza nei confronti dei giocatori e dei fornitori in generale (la rotazione frenetica dei nomi ha l'unico scopo di non pagare quelli della tornata precedente), un patron con più promesse che soldi (l'incredibile Sacrati), sponsorizzazioni inesistenti o di piccolo calibro, promesse megalomani basate su progetti immobiliari che farebbero ridere anche rapportati al calcio.
Rispetto ad altri tracolli quello della Fortitudo, che non è tecnicamente un fallimento (infatti la società campione d'Italia 2000 e 2005 ripartirà dalla Prima Divisione o più realisticamente dalla Promozione), non ha nemmeno la giustificazione del disinteresse del pubblico visto che il suo è fra i più appassionati e presenti-paganti d'Italia: uno zoccolo durissimo di 4mila bolognesi che hanno risposto presente anche in A Dilettanti (serie C, per gli amici). In mezzo alle varie cordate locali e alle società di medio cabotaggio pronte a cedere un diritto, è stato molto istruttivo il tentativo di azionariato popolare promosso dal tifo organizzato (cioé la Fossa) per creare una Fortitudo 'pura' da contrapporre a quella sputtanata di Sacrati. Euro più euro meno, abbiamo letto che la raccolta si è fermata a circa 300mila euro (secondo la Gazzetta, poco più di 200mila secondo altre fonti). In altre parole, anzi in altri numeri, ogni tifoso 'vero' della Fortitudo ha in media ritenuto che l'esistenza in vita della sua squadra valesse 75 euro (300mila diviso 4mila). Questo è l'azionariato popolare che ogni tanto ci mettiamo in bocca per far sognare qualcuno e soprattutto sognare noi. Da sottolineare: squadra di grandi glorie recenti, città di basket, un palazzo come il PalaDozza dove si è fatta la storia della pallacanestro, entusiasmo della gente anche se i nomi non erano quelli dell'era Seragnoli. E allora? Le poche centinaia di spettatori, a Firenze, per una Nazionale che bene o male presentava due giocatori NBA, fanno pensare che tutto ciò che sta fra la base e le vette assolute sia destinato entro pochi anni a scomparire.
18 commenti:
scusa stefano, non c'entra con l'articolo (ma anche si'), pero' ho appreso solo oggi che sono saltate le final four di eurolega a torino....
al di la' della figuraccia di per se', da sottolineare che:
-Meneghin/ petrucci non han detto una parola.
-la scusa della regione per gettare la spugna e' stata economica. Si parla di 1-2 milioni di euro e della loro preoccupazione di non fare il tutto esaurito (immaginate una citta' che rifiuta la finale di champions league perche' ha paura di avere lo stadio vuoto)
Allora, come li chiamiamo? Imbecilli o malavitosi? Fate voi, per me e' uguale
-
ho avuto lo stesso pensiero suo ... dove vogliamo andare se una partita della nazionale si svolge a spalti vuoti?
per il resto ... il tifoso medio deve tirare la fine del mese non è che abbia pi di tot da dare alla squadra a fondo perduto.
possiamo sognare ma lo sport costa e se non hai tornanconto economico o di immaginare i soldi mica li butti.
ed il problema del baskt e dello sport in europa sta tutto li.
Malgrado 4000 tifosi non riesci a tirare la fine del mese ... malgrado sky e uno stadio mezzo pieno etc non riesci a chiudere i bilanci in tattivo senza il ricco scemo che ci mettee i soldi.
certo l'udinese e il genoa ci guadaganano compando e vendendo giocatori ma sono la minoranza non solo a livello italiano ma anche europeo mi pare di capire
Pensavo all'Olivari mentre leggevo sul web la notizia e i commenti..
Quoto anche le virgole,vorrei aggiungere che l'odissea della 40T2do(Pellacani docet)è l'emblema massimo della decadenza del basket nostrano.
La beffa,tra soldi scialacquati allegramente e dilettantismo strapagato,è ricordare chi(qualche anno fa)si rifiutò di discutere(in Lega)il meccanismo delle retrocessioni...
@Transumante:quelle due parole descrivono perfettamente i nuovi padroni di casa della Regione.
Ma dovresti aggiungerne un'altra per completarne il ritratto.
Abusivi.
Rifiutarsi di investire 1-2 milioni su un evento che negli anni passati ha garantito il tutto esaurito ovunque anche senza squadre di casa è semplice idiozia.
Tra l'altro senza considerare tutto quello che gira intorno: alberghi, ristoranti, promozione per la città e il territorio.
Le finali di EuroCup 2008 non mi sembra siano andate deserte e di certo l'interesse è infinitamente minore.
I 200-300mila € raccolti dai tifosi in poco tempo non sono pochi, almeno per il basket, e non si tiene conto dei soldi degli abbonamenti e di tutte le altre entrate.
Certamente non parliamo di budget sufficiente per contrastare Siena, ma potrebbe garantire una discreta lega A.
Se è vero, come ha affermato Bertomeu in un'intervista alla Gazzetta, che l'Uleb sarebbe stata pronta ad accollarsi gli oneri di organizzazione del Final Four a Torino e che al 'pubblico' (nel caso, mi pare, la Regione) sarebbero toccati solo quelli per così dire territoriali (spese vive, sicurezza, gestione del traffico), la rinuncia sembra ancora più folle...tanto più che l'esaurito dipende dal seguito delle squadre partecipanti e quasi mai dal calore della città...
@finale
Probabile che i "nuovi" amministratori piemontesi siano convinti che a barcellona ci giochi solo messi e che ad atene ci sia la crisi..
@nazionale
certo che se oltre al poco pubblico, si aggiunge che con i due "nba" si perde con la bulgaria, direi che non siamo messi proprio bene. (solo Franco Lauro è convinto che si vincerà l'europo, il prossimo mondiale, nonchè l'olimpiade a londra).
Dalle prime partite (ieri sera pur nella sconfitta c'è stata a metà partita una grande reazione allo svenataggio, accontentiamoci) con la squadra al completo sembra che Pianigiani voglia percorrere la strada di Bargani '5'...non il 5 NBA, ruolo in cui peraltro Bargnani ha anche giocato qualche mese, ma quello da pick and pop alla Lavrinovic...può essere la scelta che fa la differenza, perchè l'Europa è piana di 4 che tirano bene ma di lunghi che mettono la palla per terra con coordinazione ce ne sono sempre pochi...nella stessa direzione è il Belinelli 'grosso' da ala piccola...lacrime e sangue va bene, ma ci vogliono anche i punti...ottimo Maestranzi, in questo senso, e senz'altro cin un atteggiamento migliore del Vitali della situazione...detto questo, la Nazionale non è sulla carta meglio di Montenegro, Israele e Lettonia...sarà insomma un bell'agosto...
concordo, aggiungerei:
bargnani 5 non è anche l'unica scelta? crosariol è a tratti inguardabile, gigli rimane un rincalzo come 4. anche se secondo me proprio bargnani risente dell'assenza di gallinari: a fare il rpimo violino proprio non ce lo vedo (quello che ha tutta la presisone del mondo su alcuni tiri), penso che possa rendere molto di più come 2° opzione offensiva. dmanda: anche lei direttore l'ha visto un pò "imbolsito", aldilà del fatto di essere appensa arrivato? mi sembrava a tratti impacciato con i piedi.
interessante veramente maestranzi: da verificarlo contro play un pochino più tosti.
Di sicuro, il basket ha bisogno di un forte rilancio mediatico: vicende come quelle di Napoli dello scorso campionato e la presenza di uno squadrone ammazzacampionato come la Monte Paschi, tra l'altro slegata dalla grande città, aiutano poco il movimento. In ogni caso la notizia è che si siano trovate così tante persone disposte a metterci dei soldi a fondo perduto con la sola speranza di vedere la squadra sopravvivere e non vincere: io dico che non è una cosa da poco, e che non so se sarebbe successo in un'altra città e con una squadra diversa.
Ormai c'è il terrore di spendere, causa i famigerati Patti di Stabilità...
Peccato che poi restino in cassa (a Roma) oltre 25 milioni di Euro di residuo dall'attività di Torino 2006 e poi si rinunci alla finale di Euroloega come alla gestione del sito di Pragelato, che potrebbe essere usato alla grande sia in inverno che in estate ed affittato ad atleti di tutto il mondo...
Ma sappiamo bene, purtroppo, che in Italy siamo scarsissimi nella gestione delle cose che abbiamo...
Per il Palaolimpico era stata sbandierata la superflessibilità a costi ridotti, poi si scopre che ogni volta tocca spendere e spandere per allestire postazioni TV e quan'altro...
Ora a Torino stanno finendo (con 4 anni abbondanti di ritardo) la nuova piscina olimpica coperta... Scommettiamo che poi sarà pressoche inutilizzata perchè "costa troppo la gestione"???
Sconfortante poi sentire i soliti soloni dire "siamo costretti a fare emigrare i nostri atleti perchè non ci sono le struttre all'altezza"!!!
Ho una passione per Crosariol, che va contro l'evidenza dei fatti (a 26 anni ha il bagaglio tecnico di quando ne aveva 19): è uno dei pochi lunghi bianchi nel mondo ad avere esplosività...per dire, Gasol che è dieci volte più forte di lui di esplosività ne ha meno...in generale, oltre che di se stesso, Crosariol è stato vittima di un basket in cui si cambiano squadra ogni anno (quando va bene) e due allenatori a stagione...ma ha ancora tempo per diventare qualcosa che si avvicini al miglior Stefano Rusconi...
premesso che non ho ancora visto nessuna partita della nazionale, non mi sembra un dramma perdere durante la preparazione, anche contro una squadra non eccelsa come la bulgaria. poi se si pensa di essere all'altezza delle migliori d'europa è un altro discorso.
al momento, ammesso di trovare una quadratura di squadra, l'italia è una nazionale di medio livello, che in un europeo realisticamente galleggerebbe tra il quinto e il dodicesimo posto grossomodo. se va bene magari ti intrufoli sul podio, se va male non ti qualifichi neppure per la competizione.
con gallinari , un po' più d'esperienza e altri due giocatori di livello (possibilmente un play e un centro, ma all'orizzonte non vedo fenomeni) si potrebbe pensare un po' più in grande.
Una curiosità sugli sviluppi piemontesi è che il presidente della Regione (al di là delle vicende di questi giorni), mio quasi omonimo, è anche presidente onorario della LegaDue e appassionato di basket, così almeno risulta. Immagino dunque che il problema non stia certo nella scarsa conoscenza dell'importanza delle Final Four di Eurolega, ma in altro che ovviamente non conosco.
@stefano: il tuo pezzo centra il problema, quello della vacuità delle soluzioni di azionariato popolare che vengono periodicamente proposte. Vero però che sono brutti tempi, per impegnare denari in qualcosa il cui esito è perlomeno vago.
Quel che non colpisce nemmeno più è che ci siano persone autorizzate di fatto dalle leggi (o dalla loro mancata applicazione) ad operare in costante spregio di tutte le norme, anche etiche. Proprietari di squadre, così come editori (arieccoci), e altri, sia chiaro.
@Roberto Gotta
la vicenda torinese è ancor più incredibile proprio per la premessa che hai fatto...
sembra ormai che a livello europeo ci sia più di qualche dubbio sulla capacità italiana di gestione di eventi sportivi di caratura internazionale...
la speranza è che la Magners League di rugby non chiuda il cerchio...
@Stefano Olivari
hai ragione in pieno, quello che sta tra base e vertice è destinato a scomparire. anche se la forbice è stata allargata (almeno in italia) da media che seguono solo sport con grandi numeri e federazioni con una stategia marketing stile mordi-e-fuggi (non m'interessa a che ora trasmetti le partite, con quali mezzi e qualità, basta che mi paghi...), problema è non averlo capito per tempo che avere campionati come la C2 calcistica (ovvero la seconda divisione Lega Pro, nome elucubrato dopo uno studio approfondito alfine di rendere il torneo decisamente più 'accattivante') è stato un suicidio non solo economico.
Però il bello è che anzichè radere al suolo il sistema e ripartire una volta per tutte con tornei e società sane, suddivisioni nette tra 'pro' e dilettanti con requisiti certi - stadi, fatturato, pagamenti ecc - come sempre nel basket come nel calcio si finisce con i ripescaggi che portano a livelli troppo 'alti' società che tra dodici mesi non saranno in grado di mantenersi.
Macalli dice che perdere 18 società in un colpo è stato un tributo di sangue: mi chiedo perchè le sostituiscano con altre 18 che per dimensioni e potenzialità con molte probabilità tra un anno saranno nelle stesse situazioni delle fallite. L'unica soluzionè è eliminare un girone da subito e in un paio d'anni eliminare la C2 assimilandola alla D in un ambito regionale che, oltre essere quantomeno più avvincente unicamente per motivi di campanile, preveda costi decisamente in linea con le possibilità...
@Paolo S: eventuali dubbi credo che siano non solo sulla capacità italiana di organizzare - e le poche volte che le cose vanno bene poi ci fanno una testa così, gli organizzatori, per quel che dovrebbe essere normale... - ma anche su quella di organizzare senza casini o danni collaterali, come le quasi inevitabili inchieste giudiziarie ogni volta che da noi si apre un cantiere per qualcosa di nuovo, non solo in ambito sportivo.
Sul discorso delle riforme dei campionati, leggo oggi che le presenze nell'Italian Baseball League, cioé il campionato italiano, si sarebbero quasi dimezzate nel giro di due anni. Non credo che il baseball, grossolanamente parlando, interessi la metà rispetto al 2008, probabilmente è l'ennesimo esempio di sport "minore" (?) massacrato dalla concorrenza della tv, finta alleata di tutti questi sport che non si chiamano calcio. Analisi frettolosa, lo so. Ma mi sembra che la situazione di tutti questi sport, motori a parte (e poi per me non è sport, quello), sia in peggioramento costante.
Non sarei così catastrofista sulle cifre dell'azionariato popolare (sulla cialtroneria di molti suoi proponenti sì). Alla fine anche i soci del Barcellona mi pare che paghino 100-150 euro all'anno. Il problema è che per funzionare servono decine di migliaia di soci (e non 4000), una struttura societaria solida, credito dalle banche, grandi ricavi "esterni" da diritti, merchandising, stadio...
In pratica, la quantità di soldi che gli azionisti popolari sono disposti ad investire è un fattore quasi marginale. L'esatto contrario rispetto al sistema dei "patron" attuale, dove conta solo la disponibilità a cacciare soldi rispetto al management.
La vera disgrazia del basket professionistico europeo è che nemmeno se ben gestito sarebbe in attivo senza interventi dall'esterno, al contrario di quanto avviene nel calcio (gli ultimi vent'anni di bilenci Manchester United e Bayern Monaco lo dimostrano)...rispetto ai soci del Barcellona (dove il settore basket è in perdita costante, va purtroppo ricordato) l'intervento dei teorici soci Fortitudo non è una normale ricapitalizzazione, ma la differenza fra la vita e la morte...
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