Torri di guardia

di Libeccio
L'antidoping impotente,  l'amichevole senza senso, la normalità di Cassano e la parente di Materazzi.


1. Le dichiarazioni di Ettore Torri sul doping, nonostante la bufera che hanno suscitato, ai più sono sembrate scontate. Siccome tutti si dopano è giocoforza arrivare al punto di riconoscere a tutti la possibilità di farlo. Quindi secondo Torri se il doping non fosse dannoso per la salute degli atleti una soluzione possibile, per non configurare “ingiustizie” e disparità di trattamento, sarebbe la legalizzazione dell'abuso di farmaci. Ora, facendo i necessari distinguo, è come se essendo noto che in politica moltissimi rubano tanto varrebbe riconoscere a tutti i politici questa opportunità senza che poi abbiano a scattare sanzioni. Oppure, saltando di palo in frasca, sapendo che molti adulterano i prodotti alimentari, tanto varrebbe riconoscere a tutte le aziende alimentari la possibilità di frode senza sanzioni. Avremmo capito le dichiarazioni di Torri se le avesse fatte l’uomo della strada o un opinionista qualunque, magari in vena di provocazioni. E’ inaccettabile che questo ragionamento venga invece effettuato dal Capo della Procura Antidoping del Coni che il doping deve solo combatterlo per funzione e stipendio, magari con sanzioni talmente dure da scoraggiare qualsiasi ricorso alle sostanze proibite. A questo punto sarebbero opportune le dimissioni di Torri. Se è stanco se ne vada in pensione, lui che può farlo.

2. Discutibile l’ipotesi adombrata da Prandelli di organizzare una partita amichevole della Nazionale per far giocare “insieme” Totti e Cassano. La nazionale è cosa seria e quando il suo nome viene utilizzato dovrebbe essere per ragioni di elevato significato generale. Nulla contro Totti e Cassano, ma veramente difficile comprendere il razionale di tale iniziativa. Quando ha dovuto gestirsi, per motivi di età e infortuni, Totti ha privilegiato la Roma. Scelta legittima, ma perchè la Nazionale dovrebbe onorarlo? Cassano invece è appena tornato in azzurro dopo un purgatorio durato qualche anno (tutta la fase Lippi) e con molti distinguo circa i suoi comportamenti: come se fosse un miracolo che un ventottenne si comportasse in maniera diversa da un diciottenne. L'iniziativa dell'amichevole in ogni caso rimane completamente incomprensibile. A quando un’amichevole per festeggiare Gattuso (ci starebbe, eccome) e Nesta il cui addio alla Nazionale ha motivazioni simili a quelle di Totti?

3. A proposito di Cassano, nonostante l'esaltazione mediatica ci sembra però che abbia subito una involuzione tecnica che ne ha di molto ridotto gli effetti sul campo. Per mesi e mesi (soprattutto prima del mondiale del Sudafrica) è stata montata una campagna tesa a riportarlo in Nazionale nonostante Lippi lo vedesse come il fumo agli occhi. Passato Lippi e arrivato al comando Prandelli, Cassano è stato dai più presentato come uno che arrivava per fare sfracelli e polvere di ogni avversario. La realtà lo sta proponendo come un giocatore di sicura classe ma che non cambia mai le sorti di una partita di alto livello. Insomma, al Cassano normale fuori del campo fa da perfetto contraltare quello normale in mezzo al campo.

4. La stessa notizia viene data con tre versioni diverse. Voi direte che non c’è da scandalizzarsi. Noi invece riteniamo, da non giornalisti quali siamo, che i professionisti dovrebbero controllare le fonti.  Su un giornale apprendiamo che la nonna di Marco Materazzi sarebbe stata aggredita brutalmente a scopo di rapina. Su un altro giornale la nonna diventa zia e la rapina viene raccontata con toni soft. Su un terzo giornale la rapina torna ad essere con serie conseguenze traumatiche per le percosse subite, ma la vittima sarebbe una pro-zia del difensore dell'Inter. Nelle pagine economiche o politiche di quegli stessi giornali ci sarà la stessa approssimazione? La risposta è sì.


Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

43 commenti:

marcopress ha detto...

3) cioè come si dice di Ibrahimovic?

Anonimo ha detto...

1) Discorso molto più complesso. Se pensiamo al trattamento subito da Pantani e da Armstrong (tanto per fare un esempio) quello che dice Torri non è cosi folle
2) Ipotesi già smentita oggi da Prandelli....
3)Come è stato detto da più su indiscreto, su Cassano bisogna intendersi: non è un fenomeno, non vale altri grandi numeri 10 del recente passato ma è quello che passa il convento, l'unico con un minomo di classe e inventiva

Nick ha detto...

1. Sono d'accordo. Con Torri, dico.
Se parliamo al netto dei danni alla salute (cosa dalla quale prescindeva anche Torri, a quanto ho capito) non vedo alcuna differenza fra il doping "fisico" e quello, consentito, "tecnico" (le nuove tecnologie applicate allo sport: racchette, sci, costumi, scarpette etc).

2. La giocano fra l'uscita 13 e la 14 del GRA?

4. Professionisti?

spike ha detto...

anch`io concordo con torri e con quello che dice francesco su cassano

eltopo1971 ha detto...

1) d'accordo con torri:
se non puoi vincerli fatteli amici..

lo sport (almeno ad alti livelli) è uno spettacolo e se i farmaci garantiscono protagonisti più in forma e più reattivi che male c'è?..

riguardo ai rischi per la salute, ci sono in tutte le professioni.. non vedo il problema, se non lo vedono loro..
e mi pare che non lo vedano a giudicare dall'uso che si dice ne facciano..

jeremy ha detto...

eltopo, in linea di massima, hai perfettamente ragione. Chi lavora a contatto con un altoforno rischia la salute, chi sale su un'impalcatura rischia la salute, chi fa mille km al giorno in camion rischia la salute, chi gira a 300 km all'ora su una moto che pesa meno di una lattina di birra rischia la salute. Il problema non è sicuramente "rischia la salute", il problema è l'imbroglio che c'è dietro il doping. E' un problema prettamente etico: se liberalizziamo il doping, che messaggio diamo alle persone?

Dane ha detto...

Scusate, ma era così difficile capire che quella di Torri era una provocazione?!...
Anch'io dico provocatoriamente che sono per il doping libero, consapevole, con staff medico FEDERALE che controlla gli atleti, illustra le controindicazioni e ottiene liberatoria firmata dall'atleta. Non è tanto per le necessità televisive o di calendario (le gare non sono comunque mandate in onda intere, un'altro alibi spesso usato è quello del calendario fitto d'impegni: vero, ma come la mettiamo con quei fenomeni che poi in un anno corrono solo il Tour?!) quanto per eliminare una certa ipocrisia presente anche tra i Savonarola antidoping: i giornalisti francesi ad esempio (a differenza dei babbi di minchia italiani) tuonano sempre contro il doping, uno di loro anni fa s'è fatto il Tour da solo (50 anni, con pancetta.....'na pagliacciata...) per dimostrare quali sarebbero i tempi reali senza doping, poi però quando 4 anni fa la WADA introdusse il nuovo protocollo antidoping (adottato dagli organizzatori del Tour) la stessa stampa francese si premurò di sottolineare delusa come la media oraria delle prime 5 tappe del Tour era scesa di ben 2 (DUE!!!...) kilometri orari! Ragazzi, mettetevi d'accordo e poi fateci sapere come la pensate...
Col doping libero "in teoria" partirebbero tutti alla pari, nel senso che non se ne gioverebbe solo il più furbo o il più bravo a nascondersi, a quel punto ci resterà solo la tristezza di dover considerare tra le componenti del "talento naturale" anche la fisiologica predisposizione di risposta al doping: se io valgo 7 e tu 8, non è detto che dopandoci io varrò 8 e tu 9. Magari io salgo a 9 e tu passi da 8 a 8,5, e in quel caso i valori delle forze in campo verrebbero completamente ribaltati. Scientificamente dimostrato.
Però almeno sarebbe chiaro che ognuno potrebbe ricorrere ai medesimi aiuti, che è un po' come poter correre tutti con le stesse biciclette. Cambiano le prospettive di ognuno (con le bici di 40 anni fa, molte classifiche cambierebbero...) ma almeno sarebbe identico il principio.
Almeno leviamoci l'ipocrisia, quella di tutti. Dei tifosi che fanno i finti ingenui: "ci sentiamo traditi!...", ma andate a cagare...
Dei giornalisti che passano da biografi a inquisitori, come Candido Cannavò che prima dà del piangina a Tonkov (cazzo, gli bastava mettere un praticante della redazione a spulciare i dati parziali della crono per capire tutto subito, ma sai: ""bisogna difendere il made in Italy"...) e poi fa l'amante tradito deluso da Pantani (allora perchè non restituisci i soldi delle Gazzette vendute grazie alla prime pagine su Pantani, merda?!...).
Delle mogli dei calciatori anni 70, che piangono perchè il marito muore a 45 anni di leucemia. Sarò cinico, ma c'è gente morta di tumore per aver lavorato 20 anni in una fabbrica d'amianto, c'è gente che lascia moglie e figli a 50 anni per aver fatto il minatore tutta la vita, figurati se mi scandalizzo se muore uno sportivo più o meno miliardario per una "malattia professionale".
Sei libero di sacrificare una vita in cambio di figa, copertine, Porsche e champagne: ma almeno assumitene la responsabilità, cazzo......

jeremy ha detto...

Dane, scusa ma mi era sfuggito il fattore Cannavò (tu sai quanto ho apprezzato il suo lavoro....spero che Pantani lo insegua in bici con un forcone per l'eternità, a quella grandissima faccia di culo)..... Messa così: Viva il doping!

eltopo1971 ha detto...

jeremy

nella vita tutti ci dopiamo : a lavoro non ci prendiamo un caffè prima di affrontare un problema urgente?

jeremy ha detto...

Si certo, ma infatti sono d'accordo con te. In linea di massima, direi che al posto del caffè puoi dire pista di coca. Che magari è quello che differenzia me o te da un top manager da 200 mila euro l'anno....mi devo dare alla cocaina?!

eltopo1971 ha detto...

la coca è illegale produrla e importarla mi pare, un medicinale no.
solo assumerlo in competizioni sportive, che io sappia.

comunque immagino parliamo di roba da prendere dietro ricetta medica.
per i prodotti da banco, se già la gente li acquista liberamente non vedo la differenza.

Panjisao ha detto...

Dobbiamo immaginarci un futuro calciomercato di dottori e farmacisti?

Eppoi siete sicuri che aumenterebbe lo spettacolo con squadre zeppe di velocisti drogati?
Ed io che credevo che per giocare a pallone ci volessero i piedi buoni...

jeremy ha detto...

Beh le robe piu pesanti sono illegali. Ma molti farmaci comunissimi e in commercio sono dopanti (io stesso in casa ho diuretici e betabloccanti, a tutti gli effetti dopanti e riportanti la dicitura sulla confezione).

Dane ha detto...

Panijsao, tu parli di futuro ma stai descrivendo il presente.....

Ale ha detto...

In teoria il doping libero potrebbe anche essere una soluzione, sia pure eticamente insostenibile (ma l'etica ha ancora un valore ?). Se invece ci fosse un bravo atleta (o più d'uno), dotato di talento ma che tuttavia non ne vuole sapere di assumere sostanze, cosa facciamo ? Gli diciamo di ritirarsi perchè lo sport pulito non va bene e solo i drogati possono aspirare al successo ? Finchè ci sarà un solo atleta non disponibile al doping, gli altri saranno sempre truffatori, comunque la si metta. E la ragione qui sta da una parte sola. O altrimenti creiamo le categorie dei dopati e dei puliti ma vuoi vedere che tra i puliti.....

Andrea ha detto...

1 - Torri è stato provocatorio, ma il tema mi sembra fin troppo complicato da essere risolto. nel ciclismo, purtroppo, il miglioramento delle prestazioni dovuto all'assuzione di sostanze (o simili, come emotrasfuzioni) dopanti è troppo netto, soprattutto in relazione alla difficoltà/pesantezza di certe competizioni. Ci sarà sempre qualcuno disposto a tutto pur di emergere. Non c'è e non ci sarà soluzione, almeno a breve. Tuttavia, se lasciassero campo libero ne morirebbero una decina all'anno di infarto, perchè si farebbero proprio di tutto, come i cavalli del Palio di Siena!
2 - A me è parso che l'argomento fosse emerso solo per riempire qualche spazio sui giornali, ma non è mai stata un'idea seria
3 - è un grande talento, indiscutibile, ma non un campione. Per essere un campione ci vuole quella continuità (con annesso spirito di abnegazione e sacrificio) che manca a Cassano. Non succede solo nello sport, ma in ogni ambito della vita.

Dane ha detto...

"nel ciclismo, purtroppo, il miglioramento delle prestazioni dovuto all'assuzione di sostanze (o simili, come emotrasfuzioni) dopanti è troppo netto"

Nel ciclismo?!..... :-O

eltopo1971 ha detto...

"Tuttavia, se lasciassero campo libero ne morirebbero una decina all'anno di infarto, perchè si farebbero proprio di tutto"


ed è un problema nostro?

Andrea ha detto...

@ Dane
ho menzionato il ciclismo perchè il problema si presenta sempre, ma vale per tutti gli sport, soprattutto quelli, diciamo, di fatica. Soprattutto, non esclusivamente

Nick ha detto...

Scusate,
ma qual è la differenza fra doping farmaceutico e bici in carbonio?
C'è chi si adatta meglio e chi peggio, se non ti piace non la usi...quindi?

A parte i problemi per la salute, dico.

chad palomino ha detto...

la differenza sono proprio i problemi per la salute, me par... se non ci fossero quelli non avrebbe senso parlare di doping.

transumante ha detto...

Il punto 1 é da incorniciare. Perfetto

durango_carachou ha detto...

doping libero. gli olandesi potrebbero farsi anche le canne legalmente - già li vedo, in occasione di olanda-italia, i giornali nostrani a piangere "eh ma loro fumano la mariagiovanna, sono spudoratamente avvantaggiati, la droga è una rovina e blah blah..."

Dane ha detto...

"ho menzionato il ciclismo perchè il problema si presenta sempre, ma vale per tutti gli sport, soprattutto quelli, diciamo, di fatica"

Tutti gli sport sono di fatica (il ciclismo è solo quello dove fanno i controlli: per quello ne beccano tanti) , o siamo ancora alla balla che "in certi sport serve la tecnica, quindi il doping non ti aiuta"?!...no, perchè sta cosa mi è già stata detta settimana scorsa su un forum di rugby......

p.s.: no, dico: RUGBY!!!...

"Scusate,
ma qual è la differenza fra doping farmaceutico e bici in carbonio?
C'è chi si adatta meglio e chi peggio, se non ti piace non la usi...quindi?
A parte i problemi per la salute, dico."

Il problema è proprio quello infatti. Col doping libero saresti costretto ad avvelenarti anche tu, altrimenti è inutile che partecipi. Con la bici in carbonio no.
Il problema è che è un discorso che vale solo in teoria, perchè nella pratica non ha senso perchè tanto già così sei costretto ad avvelenarti per stare al passo. E mi fanno ridere quei genitori che sul forum di rugby mi han detto "non si può rendere libero il doping, come farei a mandare mio figlio a giocare"?!...
Ma perchè, c'è qualche regolamento che vieta alle star dello spettacolo di drogarsi?!...siete a conoscenza di esami antidoping dopo i concerti?!...c'è qualche genitore che ha impedito al figlio di studiare chitarra per paura che si drogasse come un Rolling Stones?!....

Simone ha detto...

Concordo con Libeccio che il buon Torri dovrebbe dimettersi.
Negli anni del passaporto biologico,lo strumento fondamentale per ripulire lo zoo,bisognerebbe riflettere prima di parlare a vanvera.
Gli ultimi due campioni mondiali sono un esempio etico per la ciurma:valorizzare i passi in avanti fatti,non le zone d'ombra.
E trattare tutti gli atleti con pari dignità:per esempio,quest'estate,far sfilare davanti alla procura un calciatore positivo sarebbe stato un bel segnale.
Invece l'Ettore si è precipitato a casa sua e lo ha assolto immediatamente.
Cosa si fa per un autografo con dedica al nipotino...

Il rumore cialtrone da bar sport ha distratto il vero caso dell'anno:la guerra in corso tra poteri sportivi.
Interessantissima.
Sono annunciati altri due-tre casi di positività iberiche.
Il conflitto all'interno della Wada si sta espandendo all'Uci,torneremo sull'argomento...

Nick ha detto...

Oh.
Quindi, se il problema è solo di salute,
dov'è che sbaglia Torri nel dire che "se non fosse per il problema di salute il doping andrebbe liberalizzato"?

A me continua a sembrare una gran bella provocazione, altro che dimissioni.

jeremy ha detto...

Certo, Torri è quello della puntura di Cannavaro....bel personaggio..... Cio non toglie che la provocazione ci sta. Come ci stanno le dimissioni dopo una dichiarazione del genere, che è un chiaro messaggio come la battaglia sia persa.

transumante ha detto...

oh, per una volta che libeccio ne dice una giusta

avremmo capito le dichiarazioni di Torri se le avesse fatte l’uomo della strada o un opinionista qualunque, magari in vena di provocazioni. E’ inaccettabile che questo ragionamento venga invece effettuato dal Capo della Procura Antidoping del Coni

Davvero cio' che si e' perso e' il senso del proprio ufficio: a casa tua in pantofole puoi dire tutte le cazzate che vuoi, ma quando parli in pubblico sei quello che deve combattere il doping. Se non senti che tale ruolo ti appartiene, dimettiti, che nessuno ti ha legato alla sedia.

mizio71 ha detto...

Al di la di tutto non è che sia Torri il problema ... Il problema è che sino a quando ci sono in palio soldi e contartti, ma anche solo una targhetta ricordo, troverai sempre qualcuno che intende barare. Di doping si parla tanto, se ne parla addirittura in varie forme: doping amministrativo (chi bara sui conti economici delle società sportive per vincere), doping tecnologico (all'ultimo Tour si è accusato Cancellara di avere vinto una crono con una bici elettrica ...). La verità è che è una lotta continua, ma che serve a far rimanere lo sport in un qualche margine di credibilità. A me i Ben Jhonson non piacciono, rovinano lo sport e tolgono la volgia di vederlo. L'emozione di una finale dei 100 m è tale anche se si corre in 9,90, invece che 9,40 ....

eltopo1971 ha detto...

ah i ben johnson non ti piacciono..

e dicci, sulla sua medaglia d'oro (?) possiamo dire che pesano dei "forti se"?..


e dicci, la medaglia d'oro (?) di lewis come deve essere considerata visto che per i paladini del "il più pulito ha la rogna" leggiamo quanto segue su wiki:

Questione doping [modifica]
Nel 2003 il dottore Wade Exum, direttore del controllo anti-doping del Comitato Olimpico degli Stati Uniti ha rivelato e poi documentato con 30 mila pagine di documenti i casi di positività degli atleti statunitensi (oltre 100), coperti dal comitato olimpico americano;[13] tra questi oltre a CARL LEWIS (positivo per efedrina, pseudoefedrina e fenilpropanolamina), ....

In un'intervista al quotidiano Orange County Register lo stesso Lewis ha ammesso di essere risultato positivo per tre volte, ma "ognuno era stato trattato allo stesso modo, vi erano state centinaia di atleti che non erano stati puniti".

mizio71 ha detto...

eltopo, ma dobbiamo fare polemica anche sulle intenzioni ? Ho per caso scritto qualcosa su Carl Lewis ? Non l'ho fatto proprio perchè mi ricordo della questione da te citata.

eltopo1971 ha detto...

mizio


quale polemica sulle intenzioni? ti ho chiesto un parere su di un argomento che a quanto pare sta a cuore a molti..

mizio71 ha detto...

Eltopo, devo dirti che Carl Lewis è stato una grande delusione. è vero che in quel periodo competere con le armate dell'este europa e col doping di stato non era facile senza aiutini ... però da lui che era un grande campione, classe pura in ogni suo gesto, non mi aspettavo il doping "spicciolo". Ma abbiamos coperto come negli USA il doping nell'atletica leggera fosse ben sviluppato. Gli incredibili record della Florence Griffith-Joyner, poi scomparsa a soli 39 anni, la storiaccia della Marion Jones. Insomma, non so veramente più a chi credere ... ma non voglio nemmeno pensare che siano tutti dopati

transumante ha detto...

mizio: si potrebbe dire che per competere con l'armata americana e il suo doping di stato quelli dell'est furono costretti a doparsi.

Oh, la griffith era costretta, poverina, a diventare un abominio della natura mentre la krabbe era la strega cattiva coi baffi

eltopo1971 ha detto...

"è vero che in quel periodo competere con le armate dell'este europa e col doping di stato non era facile senza aiutini ... "

leggasi :

è vero che in quel periodo competere con certe squadre non era facile senza commettere a propria volta qualche leggerezza..

come'è che però di solito quando si tratta di questo argomento non leggo altrettanta comprensione e rassegnazione, ma livore e astio?

Anassagora ha detto...

Bell'inciso eltopo....

Poi quali erano questi fortissimi avversari dell'est di Lewis?? Burrel? Powell? Il caro Ben??

K

eltopo1971 ha detto...

andrea K


sta a vedere che se viene fuori che carl lewis è interista cominciano con :
"eh, ma la medaglia di cartone"..
"eh, non dovevano assegnarla"..
"eh, dovrebbe restituirla"..
"eh, ma tra i giudici avevano messo Hill"..

Simone ha detto...

Come si evince dall'intreccio di post sull'atletica la frase di Torri è "..una cagata pazzesca."
Gli Ottanta per la pista in tartan fu Anabolica almeno quanto fu Epolandia per bici e sci nei Novanta.
Comunque,se vi interessa,Paavo Nurmi faceva pubblicità per un ritrovato alle anfetamine negli anni venti.
E Pelissier,nel leggendario "I forzati della strada",narrava delle polpette alla cocaina per svegliarsi nei finali di corsa...

A Seul nel 1988 lo screening delle urine fu esemplare:tutti i finalisti erano zeppi di bicarbonato.
Ovvero il coprente più banale per opacizzare l'uso di anabolizzanti.
Carl Lewis fu l'atleta modello di quel sistema,comunque(già a livello juniores)il più talentuoso di tutti.
Bastava leggere le sue falcate.
Johnson si spinse troppo in là,creatura di Ben Francis,"mitico" preparatore del gotha degli sprinter e oltre(Nfl,Nhl,Nba..).
Quella coreana fu comunque una vittoria della politica yankee:i controlli furono mirati al target del canadese balbuziente,mentre la Griffith(prime mover del gh)distrusse la concorrenza in un oceano di imbarazzo.
Il ritiro immediato della pluriprimatista fu consigliato dalla federazione americana...
Riposi in pace.

Rimangono incredibili,riviste dopo trent'anni,le parabole limpidissime di Simeoni e Mennea.
Soprattutto il pugliese diventa uno degli atleti più inarrivabili dello sport mondiale.
Ossessivo,metodico,stakanovista.
E puro come l'acqua di una sorgente.
Sorella Sara,fratello Pietro...

Dane ha detto...

Bèh, adesso......puro..... :-P

mizio71 ha detto...

Eltopo, come vedi le tue affermazioni su calciopoli sono da tifoso. Non me ne volere, ma uno Juventino direbbe l'opposto: per potere competere con i soldoni di Moratti e Berlusconi, con i passaporti falsi, con le pressioni che comunque esercitavano due grandi società come le milanesi e i due potenti presidenti, il "povero" Moggi si doveva dare da fare. Insomma, diciamola tutta, la differenza è che se certe telefonate le avesse fatte Agnelli o qualcuno più educato e profumato (come Facchetti), forse e dico forse la storia sarebbe stata interpretata diversamente. Scusate lo sfogo, ma non è tanto rivolto a calciopoli, ma come in genere in Italia si valuti non solo da qual che uno fa (e per carità Moggi aveva lo stile e non solo, di Al Capone), ma anche da chi è.

mizio71 ha detto...

Dimenticavo, nessuna scusa per il doping anni '80 degli USA ... era quello che era.

Dane ha detto...

E se non è una presa per il culo questa:

http://www.ilsussidiario.net/News/Calcio-e-altri-Sport/2010/10/16/DIRETTA-CICLISMO-Giro-di-Lombardia-in-diretta-live-streaming-su-Rai-tv/2/120014/

"...Intanto il tribunale dell’antidoping ha dato uno sconto di squalifica di 9 mesi a Di Luca per la collaborazione offerta alle indagini dell’antidoping. Il ciclismo italiano ritrova uno dei volti più amati dal pubblico. Ovviamente non ci sarà in corsa, ma probabilmente sabato guarderà la gara in televisione con più leggerezza dei mesi scorsi...."

Silvano65 ha detto...

Scusate, ma perché paragonare il doping alla bici al carbonio? Il doping é occulto, per prima cosa, la bici al carbonio é palese. Il doping é pericolso per la salute, la bici al carbonio non mi sembra. Quest'ultima é frutto dell'evoluzione tecnologica: certo, si può discutere sul vantaggio che dà averla e sull'opportunità che, a questo punto, ce l'abbiano tutti. Però é come per la Formula 1: se uno si inventa una soluzione per fare andare le macchine più forte, dal punto di vista areodinamico o di motore, vuol dire che é stato bravo a pensarci. Gli altri si mettano (metaforicamente, ora non si usa più e c'é il computer) davanti al tecnigrafo e si inventino qualche cosa anche loro.