Altro che Barcellona-Real Madrid: tre giorni dopo il Superclasico del Camp Nou LeBron James torna per la prima volta da avversario alla Quicken Loans Arena con i suoi balbettanti e anche un po' strani (l'arma tattica Miller è sempre stata fuori, il collante Haslem lo sarà per un pezzo, Wade sembra che aspetti solo il ritorno in panchina di Pat Riley sulla falsariga di quanto avvenne nel 2005-2006 ai danni di Stan Van Gundy) Miami Heat. Il cui record rimane decente in generale, ma imbarazzante contro le squadre del livello massimo: fra quelle incontrate battuta solo Orlando, con sconfitte contro la stessa Orlando, i Celtics (due volte), gli Hornets e i Jazz.
Ma se in Europa, non solo in Italia, i 'devi morire', gli 'zingaro di merda' e le teste di maiale fanno colore (ci si indigna solo per i buuu, che invece spesso riguardano sia bianchi che neri), la stessa cosa non si può dire per chi deve vendere il suo prodotto in tutto il mondo (partita prodotta da TNT) e non può vedersi l'immagine rovinata da qualche centinaio di frustrati. Per questo si sta leggendo un po' dappertutto di pressioni della NBA sui Cavs e sulla locale polizia perché dentro quello che ci piace chiamare palazzetto (scalda il cuore) non ci siano nemmeno una maglietta o un cartello offensivi. Non è un caso che Dan Gilbert, il proprietario infuriato dopo il tradimento dell'8 luglio scorso (in realtà James ha solo fatto i suoi interessi, ma ha sbagliato nella forma), si sia parzialmente calmato e che inviti al buon senso giungano un po' da chiunque. Certo è che fra polizia supplementare e agenti sotto copertura (annunciati) la NBA è forse per la prima volta nella sua storia entrata in una logica calcioide. Per disposizione di Gilbert le magliette con offese a James e ai suoi familiari saranno sequestrate all'entrata dagli steward, dando in cambio una maglia di Cleveland. Rimane il discorso di fondo: LBJ è andato dove credeva di avere più possibilità di anello, come era nel suo diritto, ma scegliendo una forma pessima per comunicarlo: la 'Decision' in diretta Espn con testi davvero mal scritti e poca riconoscenza (almeno a parole) verso un ambiente che si era svenato per costruirgli intorno una squadra di supergregari superpagati. James non c'è più, ma gli stipendi dei Jamison rimangono. Ma questo piccolo temino era per dire che 'figlio di puttana' non va detto, nemmeno in uno sfogatoio e protetti dal branco. Poi quello del bar, mentre compila la sua schedina del SuperEnalotto in modo da perpetuare la propria condizione di suddito, argomenterà che 'Se non ci si può sfogare allo stadio...'. Andate, andiamo, a dirle in faccia certe cose. Senza nascondersi dietro una tribuna o un nickname.
8 commenti:
Mah, sarò da ricovero ma io i tifosi di Cleveland un po' li capisco, forse perchè ho vissuto una storia simile quando Stefanel spostò armi e bagagli da Trieste a Milano.
Ricordo la prima partita della Stefanel Milano a Trieste, in campo arrivarò un tal numero di capi di abbigliamento capaci di rivestire una cittadina di media grandezza... Con l'aggiunta di alcuni striscioni offensivi ("Dalla zappa a Mediobanca è la classe che ti manca" quello rimastomi in mente) e degli immancabili cori finì lì... Finì male quell'anno perchè perdemmo la partita in maniera disastrosa e Milano vinse il campionato, finì male dopo perchè la pallacanestro Trieste fallì ed ancora oggi naviga fra B1 e B2 con 2.000 presenze fisse sugli spalti (non c'è niente da fare sui campi di pomodori del circondario la domenica pomeriggio...); e come in ogni campo di pomodori che si rispetti si continua a vivere sui ricordi e sulle favole; non passa estate senza che non circolino i soliti rumors sul ritorno di Stefanel a Trieste o su Boscia Tanjevic che cerca finanziatori per rilanciare il basket locale.
Avendo visto nel calcio alcuni "artisti di concetto" prendere alla lettera l'ultima frase del post e:
1) Prendere a sberle presunto fuoriclasse per scarso impegno
2) Prendere a calci nel sedere giovane portiere promettente per presunto scarso impegno
3) Prendere a cinghiate in bocca durante una partita di play-off un giocatore a caso della propria squadra dopo che questa aveva preso il gol che la condannava a rimanere per l'ennesimo anno nella Quarta Serie Nazionale
dico...
Beh, se proprio dovete far qualcosa urlate...
Tutto vero, ma chi urla il 'Devi morire' è la maggioranza nel caso rumorosa che in parte giustifica chi dà le cinghiate...fischiare LBJ, perché umanamente (non nel merito, forse a Cleveland non avrebbe davvero vinto mai) si è comportato malissimo, è una cosa diversa dalle magliette offensive o dagli insulti puri...poi certo, dal punto di vista dell'ordine pubblico meglio la maggioranza codarda che la minoranza manesca...
quando sono stato a Cleveland a vedermi un po' di baseball mi ha stupito trovare sul seggiolino un cartoncino giallo dove si invitavano i tifosi a mantenere un comportamento civile e a non usare linguaggio che potesse urtare la suscettibilità dei vicini di posto...la ciliegina sulla torta è stato al rito del 7th inning stretch quando invece del solito pezzo rock o pop di successo è partito a palla il "Ballo del Qua-Qua" con 40.000 in piedi ad agitare le braccine con le mani sotto le ascelle...sono curioso di vedere cosa succederà con Lebron...
Grazie, Stefano.
Stefano, condivido lo spirito e le parole dell'articolo.
Gli insulti pesanti detti nascosti nella ciurma sono vigliachi.
Vorrei vedere il gringo di turno che chiama LBJ 'fucking black trash' in una stradina buia dietro al pub...
"LeBron James torna per la prima volta da avversario alla Quicken Loans Arena... chi deve vendere il suo prodotto in tutto il mondo e non può vedersi l'immagine rovinata da qualche centinaio di frustrati"...
io credo che l'attesa per la partita stia proprio nell'atmosfera che ci sarà. Il prodotto che vende l'NBA per questa partita è proprio quell'atmosfera. O a qualcuno frega qualcosa di Cavs-Heat per la partita in sé?
PS: c'è pieno di gente che sa muovere le mani, non è tanto una questione di stazza.
ricordo un torres-catania di 7/8 anni fa in cui a fine gara (la torres vinse 3-0, mi pare) i tifosi catanesi scavalcarono la recinzione e presero letteralmente a calci a fianchi alcuni giocatori nello stupore (e indifferenza) generale. il tutto perchè volevano le maglie di gioco causa "non degni di indossarle".
cmq a occhio non ce li vedrei a fare lo stesso con lebron, artest ecc..
Lo hai detto già tu, Stefano, nel caso di LBJ sicuramente la forma è stata sbagliata più che la sostanza ed è quello che ha mandato su tutte le furie l'ambiente dei Cavs.
Dalle nostre parti di sicuro sarebbe una partita da 'tessera del tifoso'. i tifosi vivono ancora la sindrome della mamma italiana gelosa del figlio: "ti ho fatto crescere, dato tutto e adesso perchè hai conosciuto quella te ne vai?"
Il problema è che la madre poi si abitua, forse anche perchè le porti le paste alla domenica, i tifosi no.
Una per tutti: sono sempre rimasto stupito dal terribile trattamento che la tifoseria doriana ha riservato a molti dei propri 'campioni d'italia' tornati a Marassi da ex. Con nessun rispetto, neppure per la propria storia.
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