di Stefano Olivari
Tutti abbiamo almeno un amico che ci ammorba con la sua vincita straordinaria saltata solo perché non gli è ‘entrato’ un risultato nella sua giocata multipla composta da partite tutte sulla carta scontate. Al di là dei gusti personali, perché per fortuna dei bookmaker la maggioranza delle persone gioca solo per divertimento e quindi magari lega anche nove partite senza porsi problemi, può essere utile ricordare almeno a inizio 2011 il motivo per cui il gioco sulle multiple è da un punto di vista matematico sempre perdente.
Prendiamo Juventus-Parma di giovedì, con la vittoria della squadra di Delneri data a 1,40, il pareggio a 4,25 e il Parma a 8,00. Con il solito calcolo (la somma di 100 diviso per le tre quote) troviamo che l’aggio del banco è del (71,4 più 23,5 più 12,5) 7,4%. Questo significa che con una distribuzione proporzionale del gioco il bookmaker ha guadagnato il 7,4% del totale e quindi l’insieme dei giocatori ha riavuto indietro il 92,6. Prendiamo Inter-Napoli (1,75-3,60-4,50), dove il margine matematico del banco era del 7% e quindi il pay-out in situazioni di equilibrio per i giocatori risulta del 93%. Questo significa che chi ha scommesso solo su Juve-Parma ha avuto indietro 0,926 euro per euro scommesso mentre chi ha legato le due partite ha osservato un ritorno alla base di 0,86 (0,926 per 0,93) euro per euro scommesso. E aumentando il numero di eventi legati l’arricchimento del banco aumenta in maniera più che proporzionale. Poi il famoso amico, sicuro dell’esito finale di entrambe le partite, vi avrà detto che un prodotto dà un risultato maggiore rispetto a una somma. Ma almeno a inizio anno siate buoni e lasciatelo perdere nel modo che preferisce.
stefano@indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale)
3 commenti:
Scusa Stefano, il tuo ragionamento, dal punto di vista matematico, non fa una grinza. Però parte dal presupposto che il banco allibri come fosse una corsa di cavalli. In realtà il banco scommette, nel senso che mai e poi mai ci potrà essere ripartizione delle giocate su una partita come Juve-Parma, o analoghe. Ne consegue che il banco offre SEMPRE le quote dei favoriti altamente sottoquota, perchè costretto a subire(si fa per dire) il maggior flusso monetario sull'evento favorito. Questa tutela produce anche l'effetto di indurre lo scommetitore dilettante ad inserire l'evento in multiple varie per rimpinguare la vincita.
In effetti il prodotto delle quote aumenta la vincita, ma il prodotto del fattore di incertezza dei singoli eventi aumenta la difficoltà del verificarsi della vincita.
Ti domanderai: che vuole questo? Niente, solo sottolineare la disonestà di fondo delle quote offerte.
Quote di 1,40 sono giustificabili solo in partite tipo Barcellona-Getafe, non certo Juve-Parma.
Vero, ma la filosofia di fondo di ogni bookmaker è di arrivare al fischio di inizio di ogni partita con le giocate ripartite in modo da guadagnare con ogni risultato...la massa che scommette in...massa sulla partita scontata spaventa sempre...questa è la matematica, la realtà invece dice che il nostro bookmaker ufficiale quasi sempre riversa le giocate rischiose su altre realtà per così dire all'ingrosso...esattamente quello che avviene per i prestiti bancari...
gol ospite dell'udinese quotato a 1.60.
masochismo del bookmaker?
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