Buoni segnali in vista del Bari

di Dominique Antognoni
Domenica scorsa a San Siro ci siamo imbattuti nella inevitabile miracolata tuttologa che ci guardava con quel misto di pena e superiorità, quando abbiamo accennato alla mancanza di personalità e coraggio dei giornali nostrani. Ha vinto lei, diciamolo subito.
Quello che si scrive si scrive, tanto la pubblicità ci tiene in vita (fino al fallimento, almeno) e noi facciamo vedere il volto duro solo quando c'è da scioperare: solitamente di venerdì. Ebbene, cari professionisti dello scatto di anzianità, vorremmo qualche spiegazione su quella che dovrebbe essere la vostra materia. Prima di tutto la spiegazione del perché si parlasse di impresa per l'eventuale vittoria con qualificazione della Roma a Donetsk. Con lo Shaktar, che mai ha sfiorato le zone nobili della Champions e che è allenato da uno che in Italia ha guidato Pisa, Brescia, Reggiana e l'Inter per tre dimenticabili mesi. Con lo Shaktar, che due anni fa ha vinto la Coppa Uefa ma non ha alcun giocatore nemmeno per sbaglio nel mirino di club italiani. Rispetto per lo Shakhtar, ma la squadra che l'anno scorso ha sfiorato lo scudetto (obbiettivo ritenuto possibile anche in questa stagione, fino a circa un mese fa) non doveva comunque espugnare il Bernabeu.
Poco importa il risultato, le partite vanno come vanno, è lo schema giornalistico che ci fa impazzire. Dove vogliamo arrivare? Al solito punto. Alla assurda mentalità dei giornali e giornalisti italiani secondo cui criticare è impensabile perché si offende il tifoso. I colleghi delle tv a pagamento parlano solo di clienti. “Noi dobbiamo conquistare sempre più clienti, per questo si parla sempre bene dei tifosi e delle squadre”, ci dicono all’unisono quando si va sul discorso.Vergognarsi? E perché mai, non si lavora per dare notizie ma per incassare lo stipendio. Forse per questo nessuno ha avuto l'idea di chiedere a Montella come sia stato possibile stra-perdere contro una squadra di medio livello. Hanno lasciato, compiaciuti, il neo allenatore giallorosso esaltare i propri calciatori e sorvolare sui comportamenti di De Rossi e Mexes. 0-3 a Donetsk è roba da nascondersi, ma dalle parole e dagli interventi in studio pareva che si fosse qualificata la Roma. ''Buon primo tempo'', la frase salvagente. Siamo d'accordo, avendo visto la partita, buon primo tempo. E allora? 
Peggio è andata il giorno dopo per Tottenham-Milan. Più milanisti che romanisti, fra gli abbonati e i lettori, quindi ancora più clienti e minore possibilità di critica. Ricordiamo: il Tottenham è la quinta squadra inglese, è esordiente nella Champions ed è amata dagli scommettitori perché incassa valanghe di gol: 14 solo in Champions, fra cui i 5 dell'Inter e i 3 dello Young Boys. Cos’ha fatto il Milan? Zero gol in 180 minuti: la probabile campione d'Italia contro la quinta inglese. I giornali e i commentatori, tranne Mario Sconcerti che fa storia a sé, hanno fatto la gara a chi si dimentica di fare domande ed esprimere concetti. Hanno applaudito la prestazione rossonera (due tiri in porta contro, ripetiamo, la quinta squadra inglese), hanno ascoltato condiscendenti le parole terrificanti di Allegri che sosteneva di meritare la qualificazione perché i suoi complessivamente hanno giocato meglio, per poi andare su un terreno a loro ben conosciuto: ora sotto con la prossima partita. La prossima partita! Come mai non ci abbiamo pensato prima? Questi sì che sono professionisti...
Domenica si gioca con il Bari, perché il campionato è il vero obbiettivo. Ma da quando il campionato è diventato una priorità per il Milan? Non lo è mai stato tranne che nel caso dello scudetto di Sacchi (ai tempi nella massima coppa europea andavano solo i campioni nazionali). Galliani non ha mai perso l’occasione di sottolinearlo, almeno fino a quando la squadra è stata di prima fascia europea. Cioè fino a poco tempo fa. Il Milan non vince nulla dal 2007, ma pare che conti solo la prossima partita, contro il Bari. Vedrete che Ibra segnerà una doppietta e lunedì in prima pagina leggeremo di Ibracadabra. 
Dominique Antognoni
(in esclusiva per Indiscreto)

60 commenti:

kelemvor.wolfsbane ha detto...

Sono un tifoso juventino dal 1982 quando, nonostante non mi fossi mai interessato al calcio prima di allora, vidi la nazionale trionfare al Mundial con i giocatori che colpirono la mia fantasia di undicenne (all'epoca) e che , in buona parte militavano nella Juve.
Fino allo scandalo recente ho sempre letto i giornali sportivi come vangelo convinto che gli scriventi fossero professionisti competenti con un passato nel mondo del calcio. Invece ho scoperto, con somma disillusione, che sono solo dei tifosi che scrivono per essere letti da altri tifosi. Il problema è che lo spirito critico, l'onestà, la deontologia e tutte le altre "amenità" sono andate a farsi benedire pur di salvare lo stipendio. Questo vale anche per i giornali pro Juve nei quali ormai si fà solo il tiro all'allenatore. Evidentemente al tifoso lettore va bene così.....

Dane ha detto...

Lo scudetto per il Milan è diventato prioritario quando (complice la stagione nefasta dell'Inter) è divenuto l'unico trofeo alla portata, mentre la Champions è diventata una chimera. E come per tutti i bambini viziati anche per il Milan, se non puoi vincere, perdere in finale o uscire agli ottavi è uguale.
Per il resto d'accordo su tutto, l'altra sera ad esempio ascoltavo la Sannipoli sulla RAI e mi ha fatto tenerezza. Nemmeno mia mamma avrebbe saputo far meglio......

Mario ha detto...

Come sempre tagliente ed interessante.

Però dimentica di sottolineare come, non tutti certo, molti giornalisti diventino Woodward e Bernstein quando si tratta di scoprire cosa Moratti abbia urlato in faccia a Ibra dopo la sconfitta di Manchester (dove Gattuso avrebbe vinto) o cosa ne pensasse Mou dello scudetto 06 quando l'inter perse a Bergamo il mese prima.
L'inter a Manchester per dire sfiorò un gol in semirovesciata con il triste brasiliano, ma questo non mi impedì di riconoscere che effettivamente meritammo di uscire non avendo fatto nemmeno un gol in 180', peraltro ci pensarono i giornali a darmi una chiara percezione della crisi inter non impedita dal mago lusitano.

spike ha detto...

k.w addebita questa mancanza di professionalità al fatto che sono tifosi, dominique al fatto che devono vendere. Magari.
Sallusti lo ha detto chiaramente,difendono gli interessi di gruppi di potere.

kelemvor.wolfsbane ha detto...

per Spike.
Vero anche questo. Per estensione possiamo dire che , in generale, leggere i media tradizionali è diventato un pò come leggere i programmi di partito.

Anonimo ha detto...

"difendono gli interessi di gruppi di potere"

Be', questa mi sembra un'ovvietà.
(Non solo in Italia: finiamola di idealizzare le mitiche tecnocrazie capitaliste del Nord...)

Basta saperlo, e fare la tara su ciò che si legge e si sente.
Però da che mondo è mondo sono le cose negative a fare notizia, non quelle positive.

Nelle tv locali, ad esempio, si parla sempre molto di più di ciò che NON funziona.
(La squadra che delude, i giocatori che non rendono, le campagne acquisti fallimentari, e così via.)

Forse per i giornali o le tv a pagamento sarà diverso, ma non ne sarei così sicuro: in fondo gli elogi annoiano e irritano (gli avversari dell'elogiato).

Stefano Olivari ha detto...

Sono d'accordo a metà con Dominique. Qualsiasi prodotto editoriale deve vendere, se il numero dei tifosi ottusi è di molto superiore a quello dei tifosi critici (sono convinto che i non tifosi non esistano, nemmeno fra i giornalisti: magari è tifo per le persone e non per le maglie, ma sempre di tifo si tratta) le televisioni e i giornali che ci meritiamo sono questi...andando oltre, credo che il 'vero' giornalismo sia strutturalmente impossibile: sei libero solo quando lo fai per hobby, ma se lo fai per hobby il risultato è nel 100% dei casi penoso...

spike ha detto...

oldboy
É che io ancora m'incazzo per certe cose.

Anonimo ha detto...

Ieri sera su Telenova e Telelombardia ho sentito critiche giustamente severe, e ben pochi elogi.
(Se non da parte degli opinionisti schierati di parte rossonera.)

Durissime quelle di Franco Rossi, Enzo Gambaro e Franco Melli: contro Allegri, Ibra, il Milan e il calcio italiano in genere.

Ed è sempre così: parlano sempre molto di più delle cose negative.
(A volte alla squadra che va bene riservano solo la parte finale della trasmissione.)

Forse per le pay-tv sarà diverso, perché intervistano a caldo i protagonisti, e in quelle circostanze sarebbe imprudente inimicarseli.

Però molti dimenticano un fatto essenziale: quando una tv parla di una squadra, i telespettatori non sono mai solo i tifosi di quella squadra.
Ce ne sono sempre moltissimi che non lo sono, e che anzi godono se la squadra rivale perde.

Quindi non è questione di essere tifosi "critici" oppure "ottusi": gli elogi esagerati annoiano e irritano SEMPRE una buona fetta di pubblico!

Anonimo ha detto...

scusate ma mi sembra che questo articolo sia pieno di banalità mista a luoghi comuni. Sulla gara di ieri sera mi pare che è stato semplicemnte detto che il milan ha fatto una buona gara, ha giocato meglio del Tott. manon avendo fatto nemmeno un gol sia giustamente andato a casa, e su Ibra non ho percepito nessuna tenerezza. Riguardo il giornalismo,è vero quanto ovvio quello che viene scritto ma mi sembra che valga un po' ovunque: basta leggere i quotidiani inglesi di oggi dove si elogia alla meravigliosa prova di difensiva e di carattere del Tott.,che invece, fatta dagli italiani, è solo bieco catenaccio dei soliti furbacchioni......

Unknown ha detto...

Condivisibile il contenuto dell'articolo, ma sostenere che lo Shakhtar è una squadra di medio livello non sta né in cielo né in terra. Di medio livello sarà la Roma, che ha fatto una partita vergognosa e in campo aveva meno della metà del talento degli ucraini.

Dane ha detto...

Bella Ricca! Chissà che ne pensa il poliglotta che legge 25 quotidiani internazionali ogni giorno....

kelemvor.wolfsbane ha detto...

Il giornalismo libero non è strutturalmente impossibile è solo che la condizione essenziale dovrebbe essere l'indipendenza dell'editore che a sua volta non dovrebbe avere altri interessi conflittuali.
In passato, ma non secoli fa, esisteva la figura dell'editore puro che conviveva con il collega legato a determinati gruppi o fazioni. Oggi sopravvive solo l'ultima specie. Che sia una sorta di darwinismo applicato all'editoria.

Dane ha detto...

"Il giornalismo libero non è strutturalmente impossibile è solo che la condizione essenziale dovrebbe essere l'indipendenza dell'editore che a sua volta non dovrebbe avere altri interessi conflittuali."

Eh, ma se non hai "altri interessi conflittuali", come ci diventi editore?!... :-P
Va' che la tua teoria del darwinismo non è mica campata per aria... ;-)

Anonimo ha detto...

Comunque non mi convince l'idea che fare un'informazione compiacente paghi, dal punto di vista dell'audience e delle copie vendute.

Sarà utile per non inimicarsi i poteri forti - che peraltro controllano gli stessi media -, questo non lo discuto.

Però il pubblico calciofilo gradisce la critica, anche feroce, molto più del servo encomio.
Per il semplice motivo che elogiare l'Inter farà forse piacere agli interisti, ma irrita tutti gli altri tifosi-telespettatori, che sono oltretutto di più!

E lo stesso discorso vale per le altre due grandi.
Se le pay-tv fossero più critiche e meno compiacenti farebbero più ascolti (a costo di inimicarsi le società).

E penso che lo stesso valga per i giornali: non sottovalutiamo il sublime sadismo del "tifo contro", che è il sale e il pepe del calcio...

Neuro ha detto...

ma le copie vendute rappresentano un problema relativo. infatti non è praticamente possibile sapere quante siano effettivamente, intendo nella realtà dei fatti.
se l'editoria è in crisi perenne e in perdita costante che interesse dovrebbero avere imprenditori puri nell'investire in questo settore, se non avere un megafono per spostare consensi?
e dopo avere fatto una overdose di acqua calda, ci butto una bustina di the...

Neuro ha detto...

e comunque l'organizzazione di certe campagne stampa contro tizio o contro caio spesso partono da settori della stessa società, per legittimare le scelte di alcuni gruppi di potere. altra acqua calda, grazie...

Stefano Olivari ha detto...

Penso una cosa (squadra che va male uguale maggiore interesse dei suoi tifosi, interessati al mercato e alla rifondazione, e degli antipatizzanti che godono) ma i dati di vendita dei giornali dicono il contrario...con la Juve in lotta per lo scudetto Tuttosport venderebbe (e vendeva) trentamila copie al giorno in più...

Anonimo ha detto...

"ma le copie vendute rappresentano un problema relativo."

Sì, lo so che i giornali vivono più che altro di pubblicità e sovvenzioni pubbliche.

Tuttavia mi permetto di contestare la tesi secondo cui il pubblico calciofilo gradirebbe un'informazione-propaganda, fatta di elogi esagerati ai protagonisti.

Sarebbe (forse) così se ci fosse una sola squadra, e tutti fossero suoi tifosi.
(Ma poi gli italiani si dividono ferocemente anche sulla nazionale, per cui...)

Ma siccome esistono tante squadre di cui almeno tre grandi, molto seguite e divise da un'aspra rivalità, elogiare in modo sperticato una di esse vuol dire annoiare e irritare tutti i tifosi avversari!

Non mi sembra una buona politica.
Non a caso, le tv locali lombarde fanno grandi ascolti dando spazio a opinionisti neutrali senza peli sulla lingua, e a opinionisti-tifosi che contestano, criticano, sfotticchiano senza pietà i rivali.

Forse le pay-tv non possono farlo, dovendo intervistare a caldo i protagonisti, spesso suscettibili e irritabili.
Ma penso che se lo facessero farebbero più ascolti.

Neuro ha detto...

oldboy
le tv locali lombarde sono uno strano fenomeno, secondo me. ma molto, in termini di ferocia nella polemica, è cambiato da quando hanno loro vietato le dirette da stadio. la parte di commento è diventata quindi preponderante e il gioco delle parti ne ha beneficiato.
e infatti le mail, gli sms, la partecipazione "interattiva" del pubblico serve proprio ad alimentare la polemica e a tenere il fuoco acceso.

sui giornali è differente. e qui ciò che diceva adesso il direttore mi conforta, perché le poche volte in cui sono stato tentato di comprare la gazzetta è stato quando l'inter ha vinto partite importanti e non quando ha - per dire - perso o cambiato allenatore.

la gazzetta poi è un prodotto editoriale strano perché essendo milanese ed avendo quindi un bacino di utenza con due squadre di vertice, l'apologia dell'una è di per sé di contrasto con l'altra.

a torino ciò non avviene per intrinseca debolezza dei granata e a roma tutto sommato mi par di capire che le radio hanno un ruolo ancora differente e per certi versi unico.

Anonimo ha detto...

@feyerabend

Ma siamo sicuri che titoloni in prima pagina tipo "Magica Inter", o "Interissima mondiale", trovino il gradimento dei lettori-tifosi non interisti (che sono poi la maggioranza)?...

Io ne dubito, anche se forse a questo punto dobbiamo ipotizzare che il pubblico dei giornali sia molto diverso da quello televisivo.

Bizzarramente, quello televisivo sembrerebbe più critico, aperto, interessato ad ascoltare tutte le campane.
(Contro ogni luogo comune...)

Ma io sono convinto che un giornale battagliero e non compiacente - magari con gli articoli di Franco Rossi e altri critici senza peli sulla lingua - venderebbe più dell'attuale Gazzetta.
D'altronde non abbiamo la controprova.

MB ha detto...

E' vero che le tv locali (almeno quelle lombarde, altrove non è detto che sia così, anzi) fanno informazione soprattutto "in negativo", però la loro autorevolezza è bassissima e i giornalisti e ospiti sono considerati ormai prevalentemente delle macchiette. Non so quanto facciano testo rispetto all'informazione sportiva in generale.

Anonimo ha detto...

"la loro autorevolezza è bassissima e i giornalisti e ospiti sono considerati ormai prevalentemente delle macchiette."

Stai parlando di Franco Rossi, Luis Suarez, Bruno Pizzul, Luca Serafini, Enzo Gambaro, Gino Bacci, Franco Melli, Domenico Marocchino, Sandro Mazzola e così via?...

Mi permetto di dissentire: penso che opinionisti così non abbiano nulla da invidiare a quelli delle tanto celebrate corazzate a pagamento.
Sotto ogni profilo: competenza, indipendenza, libertà di giudizio.

Tani ha detto...

Oldboy, la tua teoria, credo vada bene per le TV, ma non per i giornali.
Il clinter o il Straw, i Nick e gli Axel, ieri sera hanno goduto, e per non farsi mancare niente, magari hanno "sbirciato" le TV locali seduti in poltrona, dove come dici tu "i critici" hanno dato addosso al Milan. Ma dubito che la mattina dopo vedendo la prima pagina della Gazza "MILAN VERGOGNA" correrebbero a comprarla. Mentre i milanisti, se vedono il titolo "Milan :i migliori escono a testa alta", non ci pensano due volte a comprarla perché troveranno la giustificazione per la sconfitta che renderà quest'ultima meno amara. Non so se mi sono spiegato.

MB ha detto...

@oldboy sicuramente alcuni come commentatori sanno il fatto loro, soprattutto certi ex giocatori e quelli tipo Pizzul o Nesti. Ma gli altri sono in gran parte dei cazzari senza speranza!
Poi chiaro, su Sky c'è la D'Amico che intervista Beppe Baresi chiamandolo ripetutamente Franco, però almeno la sua è comicità involontaria...

Anonimo ha detto...

"Mentre i milanisti, se vedono il titolo "Milan :i migliori escono a testa alta", non ci pensano due volte a comprarla"

E sia, ma tutti gli altri lettori-tifosi che cosa faranno?
Per quel giorno la Gazzetta rinuncia a interisti, juventini, napoletani, atalantini e così via, pur di non criticare il Milan?...

Una politica di questo tipo andrà benone per tenere buoni rapporti con le grandi società, quelle che contano.
E non dubito che sotto questo profilo sia azzeccata.

Ma se parliamo di pubblico, un giornale dovrebbe cercare di vendere anche ai Nick, agli Axel e a tutti coloro che ieri sera hanno gufato e goduto!

Non vedo perché i telespettatori di Telenova non possano comprare anche un giornale sportivo, se vi trovano gli stessi contenuti graffianti e irriverenti.

Tani ha detto...

"Non vedo perché i telespettatori di Telenova non possano comprare anche un giornale sportivo, se vi trovano gli stessi contenuti graffianti e irriverenti."

Mah penso che uno normale abbia finito la sbornia mediatica da sconfitta altrui già la sera prima e la mattina si accontenterà di prendere per il culo i vinti. Insomma i giornali vendono solo se una grande vince. Poi ci sono i "malati", ma quelli non dovrebbero entrare nella casistica.
Cazzo, ma come sto parlando? Sembro Crepe'.

P.S. Sarei curioso di sapere se La Gazza ha venduto più copie quando il Milan ha perso ad Istambul, o quando ha vinto ad Atene.

axel shut ha detto...

io credo la differenza di approccio tra i media nasce anche dalla diversa natura dei media stessi
in italiano: se ho in mano in telecomando e ho varie possibilità di scelta a portata di pollice (e gratis) devi fare qualcosa che mi faccia restare lì a guardare proprio te (e allora giù di polemiche, discussioni et similia)
il giornale è diverso: io devo andare a comprarlo (invece di starmene in panciolle sul divano), devo pagarlo (Sky a parte le tv sono gratis)
poi come dice Tani la gioia per la sconfitta altrui finisce la sera stessa, se vinco la Champions cammino a mezz'aria per una settimana

cydella ha detto...

Franco Rossi, Serafini, Sanvito, Graneris,... peggio degli opinionisti di Sky?!
Franco Rossi, da solo, mangia in testa a tutta Sky, siamo seri.
Ma, soprattutto, chi sarebbero gli opinionisti di Sky?!

PS: solo io ho notato che le macchiette/giornalisti tifosi le fanno su altre tv locali, mentre i seri a Telenova? Chirico ha iniziato a fare il pagliaccio quando ha lasciato Telenova, mentre prima commentava egregiamente la Juve.

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

"la loro autorevolezza è bassissima e i giornalisti e ospiti sono considerati ormai prevalentemente delle macchiette."

Stai parlando di Franco Rossi, Luis Suarez, Bruno Pizzul, Luca Serafini, Enzo Gambaro, Gino Bacci, Franco Melli, Domenico Marocchino, Sandro Mazzola e così via?..."

Esattamente, volendo potrei fare pagelle di ogni macchietta citando vaccata per vaccata...

"PS: solo io ho notato che le macchiette/giornalisti tifosi le fanno su altre tv locali, mentre i seri a Telenova? Chirico ha iniziato a fare il pagliaccio quando ha lasciato Telenova, mentre prima commentava egregiamente la Juve."

Cydella, è questione di linea editoriale: Telenova ha un editore che pretende un certo stile, Telelombardia rincorre i numeri portati dalla telerissa.....

cydella ha detto...

Ma quindi la differente linea editoriale fa sì che ognuno si scelga la tv dove si trova meglio.

Ridomando: ma chi sarebbero gli opinionisti di Sky?

Anonimo ha detto...

@Dane
"Esattamente, volendo potrei fare pagelle citando vaccata per vaccata..."

Sarebbe divertente...
Io ci sto.


"Franco Rossi, Serafini, Sanvito, Graneris,... peggio degli opinionisti di Sky?!
Franco Rossi, da solo, mangia in testa a tutta Sky, siamo seri.
Ma, soprattutto, chi sarebbero gli opinionisti di Sky?!"

Pienamente d'accordo, cydella.

eltopo1971 ha detto...

ma in fondo sky che se ne fa degli opinionisti?..

sky vende le partite, ossia la materia prima, non gli servono le chiacchiere..

quelle le vende chi non ha la diretta da proporre allo spettatore..

Lexo ha detto...

Alt. La tivù da ciò che il pubblico vuole, e in tal senso la deriva di sky con "sky in campo" (ovvero, fare la ... tv locale, allestendo il salottino, pur avendo a disposizione le immagini) è esemplificativa di una tendenza che, per esempio, Mourinho, sparando nel mucchio, aveva individuato. In Italia, semplicemente, il calcio non interessa. Interessa l'appendice fallica, in modo da arrivare in ufficio il lunedì mattina e fare "oh oh oh oh, hai perso anche oggi", con la voce dell'orso Yoghi, al vicino di scrivania. Sempre meno praticanti, zero trasmissioni di analisi, stampa sempre più sensazionalistica, seconde voci che si limitano a dire "eh un bel tiro". Pertanto, le tv, seguite a ruota dai giornali, sono piene di figuri che non saprebbero citare la panchina del Brescia, o la formazione del Liverpool, pur essendo pagati per opinare in merito. Lo diceva il direttore qualche tempo fa, uno sport, tre squadre, Valentino Rossi e la Ferrari. Stop. Il resto è meno che spazzatura. El Mundo Deportivo e MArca strillano alla Tuttosport, in copertina, ma avete mai letto le analisi tattiche delle partite, prima e dopo? Buffa a parte, che sarebbe anche uno che si occupa di basket, vi viene in mente qualcuno non che le faccia, ma che sia, su richiesta, in grado di farle? E se le facessero, non interesserebbero a nessuno. Meglio i Corno e Crudeli, sennò la gente s'annoia e cambia canale.

axel shut ha detto...

da un altro punto di vista, va anche detto che oggi è più difficile soddisfare un pubblico che tra Youtube, streaming e altre cose può "scoprire" un talento mesi prima dell'opinionista medio (poi chiama in trasmissione, chiede un parere sul nuovo talento X e si sente rispondere "mi spiace, non lo conosco")
insomma, con questa concorrenza doversi tenere aggiornati diventa quasi un lavoro vero

Lexo ha detto...

Axel certo, ma un conto è non sapere chi sia Alborno, e ci può stare, un conto è sentire i "mica male quel Gallas"...

Anonimo ha detto...

"Con lo Shaktar, che due anni fa ha vinto la Coppa Uefa ma non ha alcun giocatore nemmeno per sbaglio nel mirino di club italiani."
Non sono nel mirino dei club italiani perchè in italia non verrebbero.
Le squadre ucraine sono più competitive.
Sono in champions e in europa leauge, noi la prossima settimana saremo fuori da tutto.
Hanno stadi sono più belli.
Guadagnano di più.
Sono allenati da allenatori veri (lucescu è un maestro, allegri un nessuno).
La quinta inglese è più forte della prima italiana, quindi essere usciti con un solo gol di scarto è un merito.
Cosi come il bayer (a 20 punti dalla prima come la juve) sta per eliminare la seconda italiana.
Del napoli, della samp, del palermo e appunto della juve sappiamo.
Siamo più scarsi, molto più scarsi, quindi usciamo.
Niente di più e niente di meno.

Anonimo ha detto...

@lexo
"In Italia, semplicemente, il calcio non interessa."

E se anche fosse?...
"Il calcio sarebbe il gioco più divertente del mondo, se solo non ci fossero le partite." (F.R.)

Comunque quest'anno la Domenica Sportiva ha addirittura abolito la moviola, per dare spazio all'analisi tattica.
E a Telenova di tattica si parla spesso e volentieri.

axel shut ha detto...

@Lexo: dai, qualcuno l'ha detto davvero?
comunque io (forse non mi sono spiegato) penso che i giornalisti hanno vissuto di rendita per troppo tempo, adesso è ora che si mettano a lavorare sul serio
@Oldboy: può essere però anche lì è dura non essere in ritardo
esempio: la Gazza una volta ha fatto una pagina di tattica sul Barca che in fase di possesso palla si schiera con la difesa a 3 arretrando Busquets
tutto molto bello e vero però la stessa analisi l'avevo letta in inglese un mese prima (http://www.guardian.co.uk/sport/blog/2010/oct/26/the-question-barcelona-reinventing-w-w)

Tani ha detto...

A proposito di "giornalisti" che alla fine giornalisti non sono (si tratta piu' di specialisti di "copia & incolla"), un Roberto Gotta amaro...

http://vecchio23.blogspot.com/2011/03/dammi-un-virgolettato.html

spike ha detto...

ok la teoria è molto bella, ma i fatti dicono che i media sono in modalità non disturbare il manovratore

MB ha detto...

@oldboy mi pare di capire che sei un fan di Telenova...io è un po' che non la seguo, tra digitale terrestre e casini vari.
L'unica (anzi le uniche) che vedo più o meno regolarmente sono Telelombardia/Antenna3, ma praticamente solo tra i due tempi delle partite, mentre sky fa i suoi 15 minuti di pubblicità (pardon, superspot) e in poche altre occasioni.
7 Gold esiste ancora?

cydella ha detto...

@mb: Telenova tira fuori il meglio dei commentatori, mentre le altre il peggio. Ad esempio Marocchino, prima faceva il clown, adesso no. Percorso inverso per Ordine. Probabilmente dipende dall'editore... che credo sia legato alla curia di Milano, comunque all'ambiente Cattolico.
Da questo deriva il fatto che Telenova sia guardabile.

KBLondon ha detto...

@axel: se tutti i giornali sportivi del mondo copiassero quello che scrive Jonathan Wilson leggerli sarebbe un piacere ed il mondo piu' intelligente. Vi segnalo il suo nuovo periodico, www.theblizzard.co.uk Non lo ancora letto (perche' mi sono perso la password paypal e non posso comprarlo online), ma la rota di giornalisti internazionali e' impressionante e tutti i suoi articoli sono sempre intersanti. Chissa' se il direttore non comincera' a scrivere per Wilson.

Tani ha detto...

KBLondon: Gotta nel suo blog parlava proprio di questa "nuova" idea di Wilson. Ho messo "nuova" tra parentesi, perché speravo l'idea di Olivari con "La Settimana Sportiva" si sviluppasse in qualcosa di più di un forum/blog. Ma Stefano è stato sempre scettico su questo fronte.

Silvano65 ha detto...

I Corno e i Crudeli sono la copia delle mille discussioni sui posti di lavoro. Del resto, é molto più facile discutere di un rigore che ci può essere o meno che fare un'analisi tattica, dove servono competenze che uno non si può inventare dall'oggi al domani. Ci vuole tempo, voglia di leggere e magari di cercare immagini del passato per farsi un'idea dei grandi giocatori del passato, e bisognerebbe andare anche allo stadio ogni tanto per cogliere i movimenti senza palla, per capire quali sono i movimenti tattici ed altre piccole amenità. Siccome sono in molti a non potere (o a non avere voglia) di farlo, é logico che una discussione tattica, fatta anche in televisione, non abbia un grande successo, perché in molti non avrebbero gli strumenti per capire, come non li ho io per entrare in una discussione seria di scommesse, giusto per dirne una. Di sfiga, di rigore che c'è o non c'é, delle colpe dell'allenatore, di Rossi che é stato un grande giocatore possono parlare tutti e soprattutto é una lingua che tutti capiscono. Anzichè criticare, pensate al ruolo sociale dei giornali sportivi e alle loro benemerenze nella lotta contro l'analfabetismo di ritorno...

Stefano Olivari ha detto...

Trovo emozionante, come lettore, l'impostazione di The Blizzard...se pagassero i giornalisti più bravi (e fra i 100 presenti qualcuno ce n'è) e quindi questi fossero più motivati a trovare storie originali invece che scopiazzature dai ritagli, anche Linea Bianca avrebbe un futuro...confesso però che non ci credo, gli unici giornali-siti che funzionano senza aiuti pubblici, filantropi o messaggi mafiosi del proprio editore sono quelli schieratissimi, non solo nello sport...poi non avendo bisogno di soldi si possono fare cose bellissime, indubbiamente...

Neuro ha detto...

OT ma non troppo...
io mi occupo di scienza e medicina e negli stati uniti c'è una rivista, seedmagazine (potete trovarla anche in rete), che si occupa di scienza e medicina nonh solo in maniera speculativa e astratta. ma trattando il tema - centrale - del rapporto tra scienza e società.
ho provato insieme ad un amico a portare seedmagazine in italia. per farmi ridere dietro da tutti. qualcosa si potrebbe anche imputare al tessuto socioculturale del paese, dei lettori.

anche perché in italia si preferisce essere disoccupati piuttosto che fare i direttori di una rivista "troppo di nicchia"...

Neuro ha detto...

rientrando in topic

è molto più comodo andare a fare l'urlatore in qualche caravanserraglio televisivo, che farsi urlare addosso in nome della competenza.

jeffbuckley ha detto...

Buffa è di un'altra categoria, anche per gli aspetti squisitamente tecnici vede e dice cose che nemmeno gli excalciatori dicono. In generale skydiretta calcio (o come si chiama...) mi piace, c'è la giusta ironia. telenova meglio delle altre tv, ma avete mai visot le tv locali di altre regioni.? una tristezza.....

MB ha detto...

Corno e Crudeli e il resto del teatrino sono la versione televisiva delle conversazioni al bar o tra colleghi alla macchinetta del caffè il lunedì mattina, ok.
Ci stanno sicuramente e sono divertenti, per questo fanno ascolto. La cosa sbagliata secondo me è la loro pervasività nei palinsesti sportivi delle reti locali. Perché la telecronaca da studio deve essere interrotta dal cabaret, pernacchie, liti furibonde, messaggi degli ascoltatori che provocano ulteriormente la cialtroneria degli ospiti in studio?

MB ha detto...

@feyerabend: bello il sito, ma chi sono quelli che ci scrivono, giornalisti o scienziati?
A proposito di informazione scientifica, ho già letto stamattina del terremoto in giappone con epicentro a 10 km sott'acqua nel Pacifico... e dire che nel 2011 dove non arrivano le rimembranze di geografia astronomica delle superiori basterebbe usare google o wikipedia. Vabbè.

Neuro ha detto...

MB
Seed (subtitled Science Is Culture; originally Beneath the Surface) is a science magazine published bimonthly by Seed Media Group and distributed internationally. Each issue looks at big ideas in science, important issues at the intersection of science and society, and the people driving global science culture. Seed was founded in Montreal by Adam Bly and the magazine is now headquartered in New York with bureaus around the world.

Seed was a finalist for two National Magazine Awards in 2007 in the categories of Design and General Excellence (100,000 to 250,000), is the recipient of the Utne Independent Press Award, and is included in the 2006 Best American Science and Nature Writing anthology published by Houghton Mifflin and edited by Brian Greene.

The magazine publishes original writing from scientists and science journalists. Scientists who have contributed to the magazine include: James D. Watson, Freeman Dyson, Lisa Randall, Martin Rees, Steven Pinker, E.O. Wilson, and Daniel Dennett. Seed's design direction was created by Stefan Sagmeister.

Anonimo ha detto...

@gas031
"7gold e telelombardia sono inguardabili: crudeli, corno (negro a balotelli), biscardi, ecc...
telenova è su un altro livello."

Anch'io penso che l'informazione sportiva di Telenova sia la migliore, come qualità degli opinionisti, ma non sarei così severo con Telelombardia.

Critici come Bacci, Melli e Teotino, e ospiti come Mario Corso, non sono comunque da meno di quelli delle tanto celebrate pay-tv.

E' vero che a TL ci sono momenti un po' folkloristici - disèmm inscì - ma in fondo il calcio è un divertimento: non penso che si possano istituire corsi obbligatori di tattica applicata per tifosi.
(Magari con esame finale scritto e orale...)

E comunque anche i telecronisti-tifosi hanno un loro perché, visto che spesso e volentieri non risparmiano critiche alle loro stesse società.
(Nulla di propagandistico, quindi, per tornare al tema dell'articolo.)

axel shut ha detto...

momenti un po' folkloristici

sabato scorso Chirico si è spogliato fino a restare in mutande, alla faccia del momento folkloristico

Anonimo ha detto...

@axel

Mi riferivo appunto a quello...

Però devo riconoscere che Chirico, ancora prima che iniziasse il crollo della Juve, aveva già cominciato a criticare duramente la società e la squadra, mentre gli opinionisti più compassati e cerchiobottisti se ne guardavano bene.

Comunque non è il caso di scandalizzarsi per così poco, me par.

Panjisao ha detto...

@ Oldboy

credo però che anche la credibilità di un opinionista sia importante.
Se io faccio sì che le critiche vengano dalla macchietta che fa gli spogliarelli, queste non avranno tutta sta forza, non credi?

Detto questo alcune di queste trasmissioni arrivano anche in Toscana, e, personalmente, le trovo inguardabili.

axel shut ha detto...

@Oldboy: aspetto con ansia il momento in cui tale professionalità contagerà anche Sky, soprattutto Ilaria D'Amico

Baba ha detto...

@Oldboy

Chirico faceva le stesse critiche anche l'anno scorso, dopo che il suo parere sulla campagna acquisti era stato questo:
http://www.youtube.com/watch?v=PBPb_0ciuKk