di Libeccio
Il calcio dappertutto, i cervelli da tenere occupati, le tentazioni dei Paoloni, Report sotto silenzio e quelli della task force.
1. Ogni cosa del calcio è stata piegata al dio denaro nel sostanziale disinteresse di tutti quelli che nel calcio contano qualcosa, tifosi compresi. Le gare di sera, gli sponsor sempre più aggressivi, il calciomercato in ogni momento dell’anno, le finali della italica coppa celebrate a Pechino, le pay tv che spadroneggiano su tutto, le banche che gestiscono la tessera del tifoso. Poi ancora le gare ogni giorno della settimana dal lunedi alla domenica. Ossessivamente. Poi il calcio anche alle 12.30 della domenica. Ogni cosa ha avuto la sua logica, il suo divenire, anche quando non ne aveva affatto.
2. Ora siamo di nuovo immersi in una melma che oscura ogni nostro sentimento buono per il calcio e per i colori per i quali teniamo, complice solo la passione (anche insana). In questa sarabanda continuata poi i colpevoli sarebbero un ex calciatore, un portiere di nome Paoloni e un certo Pirani di professione dentista alla buona ed anche un tabaccaio probabilmente incauto e pasticcione. Siamo un paese che vede Mafia spa al primo posto della classifica del Pil nazionale e la politica spa al secondo (e ognuno tragga le sue conclusioni). E il problema è che i drammi e le dichiarazioni del tipo “è tutto uno schifo” le riserviamo (rigorosamente) soltanto quando emerge calciopoli o quello che sta emergendo adesso. Che sembra troveremo in ogni forma sui giornali (leggasi sistema mediatico) per tutta l’estate, in modo che i cervelli rimangano occupati.
3. E la serie B ribattezzata B-win dove la mettiamo? E il campionato Tim? E i sacerdoti del tempio che per mesi hanno fatto da testimonial per ogni genere di società di scommesse? Lo avevamo anche scritto...Sembra una sorta di legge dantesca del contrappasso che connota come meglio non si potrebbe qualcosa di importante gettato alle ortiche nel modo probabilmente peggiore. E i grandi cartelli delle scommesse legalizzate dove li mettiamo? Mettiamo in piedi un colosso che fattura decine e decine di miliardi di euro ogni anno e poi ci stupiamo se il Sig. Paoloni o un ex calciatore dal futuro incerto e dal vizio per il gioco facile si fanno prendere la mano? E’ come dire che vediamo il dito e lo vediamo chiaramente, mentre la luna no.
4. Qualche settimana fa il solito Report ha confezionato una puntata intera sulle scommesse legali in Italia da far accapponare la pelle per ciò che emergeva. Il giorno dopo mi sarei aspettato che ci fossero arresti a decine e scoppiasse uno scandalo dalle dimensioni immense ed anche che venissero aperti non uno ma dieci filoni di inchiesta. Nulla è successo. Eppure le cose che in quella puntata venivano raccontate avrebbero meritato qualcosa del genere. L’opinione pubblica però dedica massima attenzione quasi esclusivamente a cose come la passeggiata di Mario Balotelli (il reprobo) a Scampia insieme ad accompagnatori pericolosi, anzi pericolosissimi. E giù a dargli al solito, inguaribile, politicamente scorretto, ostinato nella sua dabbenaggine, Balotelli. Con titoli che ancora oggi gridano vendetta tipo: “Balotelli con i Boss”, “Balotelli con la mafia”. Il calcio è marcio per colpa di Balotelli?
5. Ora ci aspettiamo che arrivi presto l’ora della commissione d’inchiesta che in Italia viene invocata ogni volta che un problema di facilissima comprensione e di ancor più facile soluzione viene insabbiato per bene. Che di Task Force abbiamo già sentito le invocazioni da parte dei vertici del calcio che come al solito non c’erano, e se c’erano non hanno visto, sentito.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)
16 commenti:
Sul discorso di fondo del post sono d'accordo, però va detto che le scommesse c'erano anche nell'80 e poi successivamente e chissà quante non ne sono state scoperte precedentemente, quando non c'erano le intercettazioni (vero punto di svolta in Italia): voglio dire, il sistema certamente invoglia ma il desiderio sfrenato di arricchirirsi ed imbrogliare c'era anche nel tempo in cui si stava meglio perchè si stava peggio.....
un saluto
ogni cosa (o quasi ) nel mondo è stata piegata al dio denaro, temo
3. In effetti nella scelta degli sponsor la lega calcio è stata profetica, sia per la serie A-TIM-GUIDOROSSI, sia per la serie B-BWIN-PAOLONI...Temo al pensiero delle prossime sponsorizzazioni, forse qualche azienda di spurghi?
qualche cartiera di fabriano per celebrare il 19esimo dell'Inter!
No, ma Balotelli è un cretino. Iniziamo da lì.
commissione d'inchiesta che as usual serve ad insabbiare.
taglio drastico delle società professionistiche (almeno una quaratina in meno) soldi tv dati con peso preponderante delle classifica,organi di controllo terzi che agiscano in coordinazione con le società di betting. queste alcune proposte per combattere il fenomeno
grande banshee !
Serie A4?
4- non mi stupirei se la procura di Napoli, visto che a Napoli non c'è niente su cui indagare, aprisse un'inchiesta sulla passeggiata di Balotelli a scampia.
Ricca, hai ragione nel fare una similitudine, però occorre anche dire che a quei tempi se volevi giocare qualcosa di extra schedina, dovevi ricorrere ad un picchetto illegale dal quale andare anche con qualche avvertenza e prudenza di fondo. Oggi puoi giocare ogni cosa legalmente, aumentando la base di guadagno e, quindi, anche quella della corruzione.
Marcopress, Balotelli non è di sicuro un gran drago a capire le situazioni, ma dalla sua ha che è giovanissimo e in preda a quella irresponsabilità tipica di chi può avere ogni cosa e senza limiti dopo aver conosciuto la povertà estrema.
Ciao
Balotelli la povertà estrema l'ha conosciuta al massimo attraverso qualche telefilm su Italia1...
Nick,
Da quanto mi risulta, Mario Balotelli nasce a Palermo da genitori ghanesi poverissimi. Ad 1 anno di età viene portato dalla famiglia a Brescia e abbandonato in un ospedale dove viene praticamente accudito per due anni dal personale medico ed infermieristico in attesa che si attivi la procedura di adozione, cosa che avviene a tre anni avanzati. Secondo te il concetto di povertà estrema è applicabile al contesto riferito? Parlo anche di povertà morale e dei bisogni di accudimento di un bimbo così piccolo. Ciao
Libeccio, se parli di povertà "morale" è un altro discorso.
Di certo non credo che un bimbo di tre anni possa avere coscienza di povertà economica, nè tantomeno che questa possa essere definita "estrema" all'interno di una struttura ospedaliera di Brescia.
Insomma, la terra mangiata dai vari Ronaldo e Tevez è un'altra cosa.
Parlando in termini economici, eh.
Nick, ho competenze psico-comportamentali non comuni e posso dirti che nei primi tre anni di vita di un essere umano si giocano quasi tutte le sue prospettive di vita. Una certa tendenza autodistruttiva di Mario (ne avremo esempi sempre maggiori man mano che cresce di età) è in larga misura riconducibile al contesto fortemente deprivato del suo inizio vita. Il concetto di estremo era riferito anche a questo ambito. Fondamentale per un bambino. Ciao
Davanti a competenze specifiche non posso che alzare le mani! :)
Secondo me non ci vogliono neanche le competenze, ma solo la conoscenza della storia di Mario per intuire che gran parte dei suoi problemi comportamentali siano riconducibili ai primissimi anni di vita.
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