di Giovanni Capuano
Se davvero il palmares non si prescrive e l’etica nemmeno, come hanno ricordato prima il presidente federale Abete e poi il comunicato con cui la Juventus ha commentato l’archiviazione (per prescrizione) del fascicolo Calciopoli Bis a carico dell’Inter, il calcio italiano corre il rischio di dover riscrivere un buona fetta della sua storia recente.
E a perderci, per paradosso, potrebbe proprio essere chi ha atteso i pronunciamenti di Consiglio Federale e Tribunale di Napoli per passare all’incasso e cancellare la vergogna dell’estate 2006. Occorre ricordare, infatti, che sotto il capitolo ‘Prescrizione’ sono finite alcune delle vicende più oscure degli ultimi vent’anni. E non si tratta di prescrizione per la giustizia sportiva, ma di processi chiusi davanti a tribunali ordinari con centinaia di pagine di motivazioni. Molto più di quanto possa servire alla Figc per stabilire se un campionato sia stato o meno vinto correttamente sul campo.
La sentenza che nel novembre 2002 manda prescritto Silvio Berlusconi per la vicenda-Lentini apre, ad esempio, uno spaccato su quanto accaduto nella stagione 1991-92 quando il presidente del Milan (è scritto nelle carte del processo) per alcuni mesi risulta padrone anche del Torino di cui Borsano, all’epoca inguaiatissimo numero uno granata, gli ha girato una buona quota di azioni come garanzia della prima tranche di pagamento (in nero) del trasferimento di Lentini in rossonero. Una cosa vietata dai regolamenti sportivi e certamente punibile con la revoca dello scudetto conquistato sul campo dal Milan (il dodicesimo della storia) e, magari, con la sua assegnazione alla Juventus seconda classificata. Invece nulla. L’inchiesta sportiva aperta già nel 1992 si chiude in tre mesi con il proscioglimento di tutti e quando, qualche anno più tardi, il lavoro della Procura ricostruisce quando accaduto realmente in quella primavera, dal pagamento in parte in nero del giocatore alla cessione a garanzia di quote societarie del Torino, è troppo tardi per intervenire. A nessuno viene in mente di dire che il palmares (e l’etica) non si prescrivono. Il Milan si tiene lo scudetto e la storia finisce lì.
Ancora più intrigante la vicenda-doping che portò la prima Juventus di Moggi e Giraudo in Tribunale. Il dispositivo con cui nel marzo 2007 la Cassazione ha cancellato l’assoluzione in appello per Giraudo e Agricola, riportando l’orologio alla sentenza di primo grado del novembre 2004 ma escludendo passi ulteriori per via della prescrizione, lascia pochi dubbi su quanto accaduto nel quadriennio 1994-98 a Torino. L’inchiesta era nata dalla famosa intervista di Zeman all’Espresso in cui il tecnico boemo parlava per primo dello stretto rapporto tra calcio e farmaci facendo nomi e cognomi. La sentenza di primo grado aveva assolto la Juventus dall’accusa di aver fatto uso di Epo e Giraudo da quella di frode sportiva attraverso la somministrazione eccessiva di farmaci non essendoci la prova che sapesse cosa accadeva nello spogliatoio juventino. Dove – e da lì la condanna a un anno e 10 mesi per il dottor Agricola – il responsabile medico era stato ritenuto responsabile di aver abusato di farmaci su atleti sani per alterare risultati sportivi. Accuse cadute in appello in cui si faceva prevalere l’inesistenza prima del 2000 del reato di doping, ma ritenute valide dalla Cassazione che arrivò a parlare di “… palese violazione dei principi di lealtà e correttezza…”. Tutto, però, caduto in prescrizione e quindi non perseguibile con buona pace del palmares juventino che in quel quadriennio si era arricchito di 3 scudetti e una Champions League. Cosa accadrebbe se oggi Lazio, Parma e Inter, le squadre finite alle spalle di Lippi in quegli anni, chiedessero oggi un giudizio alla Federazione?
Sempre che il Parma ne abbia titolo o non debba anche lui riscrivere un pezzo consistente della sua storia alla luce di quanto emerso nell’inchiesta sul crac Parmalat dalla quale è emerso che Tanzi controllò dal 1998 al 2004 sia il Parma che il Verona, entrambe società di serie A e che, per aggirare le norme Figc, intestò le quote a un prestanome (Giambattista Pastorello). Tutto provato in sede penale con tanto di sequestri di conti correnti e tutto denunciato dall’allora presidente del Napoli Corbelli. Nessuno si mosse né prima né dopo, quando i termini per la prescrizione sportiva erano scattati. Quel Parma aveva messo in bacheca una Coppa Uefa, due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
Per non dimenticare dell’affare passaporti falsi nel quale nel 2006 uno dei massimi dirigenti dell’Inter (Oriali) patteggiò una condanna a 6 mesi di reclusione per concorso in falso e ricettazione nella vicenda del passaporto italiano di Recoba dopo essersela cavata nel processo sportivo con un anno di inibizione (e due miliardi di lire di ammenda per la società). Reato che, regolamento alla mano, avrebbe portato l’Inter e non solo, visto che lo scandalo aveva colpito anche Milan, Roma, Lazio, Udinese, Sampdoria e Vicenza, a penalizzazioni monstre.
Tutto prescritto, tutto da riscrivere?
Giovanni Capuano
(per gentile concessione dell'autore, fonte: Calcinfaccia)
229 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 229 di 229Poi va ricordato che la violazione dell'art. 6 fu chiesta già nel 2006 per altre squadre e fu rigettata dal tribunale. Non vedo perché avrebbero dovuto rigettarla per il Milan (esempio) e non per l'Inter.
Sennò facciamo confusione tra accusa e sentenza...
@Pan
perchè la violazione dell'art. 6 è contestata al compianto Facchetti, non a Moratti al quale è contestato solo art 1. Non essendo più tra noi è chiaro che il reato non può essere perseguito, ma parlavamo della revoca dello scudetto assegnato e su di essa la violazione dell'art 6 (presunta intendiamoci) pende di fatto come un macigno. Poi credimi per me sarebbe meglio che tutto restasse com'è...
@ Nicola
perché vorresti che tutto restasse com'è? Per evitare l'infinita serie di corsi e ricorsi?
Questo vorrei evitarlo anch'io perciò la speranza mia (vana ovviamente) è che ci tolgano quel maledetto scudetto e che Moratti accetti la decisione senza andare oltre, perché la vicenda ha stufato alquanto...
@Pan
si esatto Pan, proprio per porre fine (?) alla vicenda che rimarrebbe confinata negli sfottò tra i tifosi. Non credo che Moratti non interverrebbe e sarebbe anche giusto, in fondo se ritiene di essere nel giusto perchè non dovrebbe difendersi in qualunque sede?
@ Nicola
Moratti se lo ritiene giusto fa bene ad andare avanti. La speranza mia era solo per poter finalmente (tutti) guardare avanti.
La prescrizione di otto anni per l'art.6 è stata stabilita dopo i famigerati fatti del biennio in questione. Credo valgano i termini prescrittivi dell'epoca, ergo cinque anni. E qui l'inter l'ha sfangata.
Non credo sia una questione legata alla scomparsa di facchetti perchè comunque permarrebbe la responsabilità della società. A me risulta ci fossero all'epoca dei fatti termini prescrittivi più ristretti rispetto a quelli attuali. Se non erro, poi magari qualcuno ne sa di più.
"Credo valgano i termini prescrittivi dell'epoca, ergo cinque anni"
ci fosse andreotti direbbe che a pensar male
faccina che ride (mi raccomando eh)
O perlomeno questa è stata l'INTERpretazione di palazzi, poi magari su questo punto potrebbe svilupparsi una guerra giuridica inter-juve da consumarsi rigorosamente in quel di jericho. Di sicuro si è già capito che il consiglio federale è impotente sulla faccenda.
@Arturo
hai ragione ho riletto il dispositivo, viene applicato il vecchio codice, quindi 5 anni.
Ma Palazzi, magistrato di sinistra nel 2006, è diventato di destra?
Mumble mumble, non ci capisco niente....
Leo
adesso capisco cosa provavano gli interisti a leggere i vari commenti nei forum ju29ri vari...
C'è da morir dal ridere
Io gobbo, come tu credo, al di là delle battute, li capisco. Anch'io quando uscirono le intercettazioni sui Della Valle non ci volevo credere, ed ero convinto che fosse una macchinazione contro la Fiorentina (ed in parte lo era, perché il dossier è esistito), ma le telefonate erano reali e, piano piano, elabori il lutto, crescono gli anticorpi ed accetti la situazione.
I più ragionevole tra gli interisti, prendo per tutti ad esempio Clinter, non me ne vogliano gli altri, sono in questa situazione, semplicemente non vogliono credere, che, più che Moratti, il loro Facchetti abbia fatto questo (a Firenze ancora tutti vorrebbero Antognoni dg scordandosi volutamente gli anni con Cecchi Gori) e in parte stanno lottando contro l'equazione, per loro funesta, facchetti uguale Moggi (portata avanti dagli squali che difendono ancora il moggismo, cancro del calcio, non dai veri e onesti tifosi della juve, che non sono e non sono mai stati tifosi di Moggi). Piano piano eleboreranno il lutto, arriveranno a comprendere che nessuno sta dicendo questo, e a capire che si sono voluti difendere da squali (Moggi, Galliani, ecc) comportandosi da piccoli barracuda, facendo cose che non si possono fare e che altri hanno pagato, ergo anche loro avrebbero dovuto avere i loro trenta punti di penalizzazione, non fare la champion's (dato che l'Inter quell'anno non fece certo 80 punti) ripartire con 5-10 punti di penalizzazione e non vantarsi di un'onestà che Moratti e lo stesso Facchetti (non i giocatori, che non c'entrano niente come niente c'entrarono i Del Piero e Buffon con la triade) sapevano essere effimera, tutto qua.
Nessuno chiede una penalizzazione dell'Inter, che il fatto è prescritto; a nessun altro tranne qualche juventino e qualche milanista rancoroso importa che lo scudetto 2006 sia o meno restituito; a tutti gli altri tifosi di tutte le squadre è invece importato, e per questo ringraziamo la recusatoria o arringa (dove, non scordiamolo, ci sono altre squadre e altri personaggi proclamtisi santerellini all'epoca) o che caspita è stato, inquadrare, dopo cinque anni cos'è stato il processo affrettato di calciopoli. Ovvero una mancata occasione per fare pulizia, non di squadre o società, ma di personaggi o di modus operandi.
@ cydella io un velo pietoso lo stenderei su altro (a buon intenditor) sì, i campionati (se non viene dimostrato il contratrio, e non al BAR ma in TRIBUNALE) sono regolari!!!! Saluti..
Direi che con l'ultimo ( e ottimo) commento di Leo, non ce ne bisogno di aggiungere altro.
mah Tani, averlo preso in quel posto per 10 anni (e so esattamente di cosa sto parlando) e sentirsi poi dare anche del ladro non è il massimo...volgarmente detto, tutti i penalizzati hanno avuto in quegli anni il loro tornaconto e l'Inter come ne uscirebbe da tutto ciò ? Cornuta e mazziata ? A questo punto ci sta e ci deve stare una richiesta di danni...e anche consistente.
p.s. sull'onesta di Facchetti, io continuo a mettere la mano sul fuoco...anche oggi.
Straw, guarda che il concetto di essere il fesso della compagnia dei ladri e non aver vinto nulla non è una giustificazione a nulla. Se hai tentato di rubare e non ti è riuscito, resta il tentativo e per la lealtà sportiva basta e avanza. E non si capisce perchè si debba parlare dell'onestà di Facchetti, che, da impiegato, faceva quello che gli diceva il suo capo. O si sostiene che le intercettazioni sono un falso o si deve quantomeno ammettere che Facchetti faceva il lavoro sporco. Magari controvoglia, con imbarazzo, ma lo faceva.
D'altro canto,nella stagione 2003/04, alla fine,il Facchetti medesimo fece una bellissima figuraccia allorquando esonerò Zaccheroni,dopo che,prima dell'ultima giornata,aveva detto che se l'Inter avesse raggiunto il quarto posto,lo avrebbe certamente riconfermato.
Quarto posto raggiunto e Zaccheroni cacciato.
Probabilmente faceva il lavoro sporco e la mente era proprio il Re degli onestoni.
mi piacerebbe sapere quale fosse il lavoro sporco...ricevere una telefonata da Bergamo (e sottolineo RICEVERE) mentre stai per partire per Cagliari (cazzo, programmata alla grande sta combine...se Bergamo non chiama va tutto a ramengo) e lamentarti di un fottuto killer che te ne ha fatte di tutti i colori (in modo ingenuo e goffo, sono d'accordo) ? Oltretutto ti fai pure prendere per il culo (visto che il muovere la casella 5 te lo dice Bergamo...) e poi ? Dove è tutto sto lavoro sporco ? Metti...? Il regalo di Natale ?
Per me solo fessi. e anche tanto...essere ladri è un'altra cosa. Ma di sicuro avremo fatto sparire qualche centinaio di intercettazioni...
@straw: rispondo solo perche' sei tu :-). Vorrei rimanere fuori dalla battaglia...
La penso come Stefano nel altro post.Semplice.
Per me GF e' anni luce lontano dalla merda di ieri e di oggi del calcio italiano. Moralmente intendo. Chi su questo blog ha provato a fare delle battute squallide su Facchetti come minimo e' una persona di cativo gusto.E non perche' non si puo parlare male dei morti, ma semplicemente, perche' Facchetti era di un altra categoria. Usato pero, in malo modo, prima di tutto da Moratti. Che oggi vergognosamente fa finta di indignarsi. Io ritengo l'Inter colpevole solo di un "reato": se sai che ce' del marcio, fai semplicemente saltare il banco, non cerchi di "arrangiarti". That's all, my man.
Comunicazione di servizio: urge articolo su Strauss-Kahn che da stupratore, costretto a pagare una cauzione di 6 mln $, minacciato di 15 anni di galera con prove schiaccianti è passato a martire perseguitato...
non facciamo come Galliani che dice che era in trattativa con Jordan per l'Olimpia e poi non si dice più niente, né sì, né no.
tani
ottimo
è quanto scriveva stefano allora, insieme ad altri, nel mio piccolo anch'io.
non aver fatto saltare il banco, specie dopo il 98, è colpa grave
Thanks man ! :-)...non posso che darti ragione, l'errore colossale di Moratti è stato quello di sedersi sempre allo stesso tavolo di bari, sperando nelle briciole.
Spike...spiegati meglio:in che modo dopo il 98 Moratti avrebbe potuto far saltare il banco?
Non l'ho capita questa...
campatelli
doveva solo scegliere modo e gradazione.
hai presente quanti soldi, veri tra l'altro, metteva all'epoca moratti nel sistema?provocazione. iscriveva l'inter alla bundesliga, panico in lega e in sala stampa. infatti assunse lippi
Ma certo! La colpa della merda del calcio italiano non è di Moggi, che lo ha condizionato per anni, o di Galliani che rimestava nell'ombra, la colpa è di Moratti che doveva rinunciare a beccarsi i soldi delle Tv e metterci del suo per non farsi rompere le palla dai tifosi se non avessen comprato top-players. Moratti doveva fare la fine di Zeman, ciòè farsi compatire come un novello Don Quijote. Cornuto e mazziato.
Ricordo a questo geniale consesso che prima del 2006, ogni rimostranza veniva classificata come piagnisteo, ogni ipotesi di magheggio classificata come complottismo paranoide. L'ipotesi di arbitri corrotti era più avversata della rivoluzione copernicana, infatti si è visto.
Eh! Certo se Moratti si fosse iscritto alla Bundesliga, nessuno avrebbe riso, nessuno gli avrebbe dato del matto, tutti i tifosi delle altre squadre avrebbero pensato: 'Ah! Se Moratti se ne va, vuol dire che c'è del marcio.
Allora i miei scudetti non valgono un cazzo, mi guardo la Bundesliga e tifo Bayern'.
Sì,sì, sarebbe andata proprio così è certo.
@ clinter: c'è modo e modo di far saltare il banco, comunque tu prova ad iscrivere l'inter, che come peso e rilevanza non è l'acireale, con rispetto parlando, alla bundesliga, e poi forse il della valle di turno, alla telefonata para-mafiosa e ricattatoria, invece di chinare la testa e pigliarlo pure in quel posto, li manda a quel paese e fa altrettanto...
per fare un esempio qualche anno fa nel basket sostanzialmente esautorarono gli organismi internazionali europei creando l'eurolega con una scissione (per un paio di stagioni infatti ci furono 2 competizioni concorrenti).
sul comportamento dell'inter emerso dalle intercettazioni invece la penso come leo nel suo post: non è equiparabile a moggi & co., ma a della valle sì (può essere un po' meglio o un po' peggio a secondo di come e di chi la guardi, però siamo lì).
Chad sinceramente ormai quel che è successo è successo, come ho scritto nel post del direttore, e io non voglio vedere né l'Inter penalizzata (perché ora? Che senso avrebbe? Sarebbe ingiusto, come ingiusto è stato allora non considerare quelle intercettazioni), né lo scudetto revocato (che me frega?), mi interessava soltanto che venisse fuori il fatto che il processo calciopoli fu un mero regolamento di conti, con penalizzazioni, come ricordato da ricca, date alla cazzo (i 30 punti famosi, utili per non far retrocedere la Lazio e qualificare in cl il Milan, oppure la restituzione, l'anno dopo di 2 punti alla reggina e 4 a noi, non si capisce perché), che portò però al più esaltante campionato dell'era Della Valle, e, soprattutto, all'impresa storica della Reggina (provate a togliere 11 punti ad una qualsiasi squadra, facendola partire con questo handicap, si salverebbero in 5 o 6), per me il campionato capolavoro di Mazzarri.
Adesso tornerei volentieri a parlare di romulo e arouca...
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