La fine della Lega Pro non è inevitabile, se in ogni realtà locale ci si renderà conto che il bilancio finanziario delle società sarà sempre e comunque in passivo: a maggior ragione in anni di crisi economica e di minore presenza di pagamenti in nero, vera architrave delle cosiddette ‘minors’ di ogni sport. Per questo quanto sta succedendo a Como ha attirato l’attenzione di molti addetti ai lavori. Sì, ma cosa sta succedendo a Como?
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14 commenti:
Ottima l'idea. Bisogna vedere se e' possibile in ogni piazza mettere insieme 10-15 imprenditori disponibili a fare cio', specialmente di questi tempi.
Purtoppo ancora oggi lo scenario piu' probabile e' quello del mecenate (vero o presunto) che cimette un sacco di soldi (veri o presunti) per farsi della pubblicita' e per avere condizioni agevolate per le sue attivita' commerciali sul territorio.
Direttore, ha dato piu' idee lei per il futuro della C in questo post che Macalli, il cui ultimo contributo e' stato il patetico rebranding da 'Serie C' a 'Lega Pro'.
Magari falliscono lo stesso, ma almeno non sono nelle mani del riciclatore di turno...quantificando, la Lega Pro se la possono permettere quelle città in cui ci siano almeno una decina di imprenditori disposti a buttare via 100mila euro (veri) l'anno... quante ne sono rimaste?
a occhio ne rimangono poche. per esempio, dalle mie parti probabilmente fallirà il piacenza.
non proprio un paesino.
fino ad oggi tutte le varie "cordate" lamentavano la mancanza di un "socio forte".
in pratica: va tutto bene fino a che non devo cacciare i soldi.
Ho l'impressione, invece, che questi imprenditori non vogliano perderci nemmeno un euro.
Credo che l'idea sia quella di tenere l'ordinaria amministrazione al minimo indespensabile (dietro la formula del "puntiamo sul vivaio"..)e nel frattempo trovare un grosso compratore che al momento dell'acquisto ripaghi quanto già speso e in più versi la differenza di valore (effettiva o meno che sia...).
In definitiva non mi sembra un'operazione romantica tout court..
Ovviamente ciò non toglie che possa essere giusta e apprezzabile.
Mah, per fare le cose belle, caro Stefano, basta la buona volontà. L'idea sembra semplice e grandiosa. Solo che in Italia, il 90% delle persone li considererà dei coglioni che buttano via i soldi, e i deficenti della curva e non solo, comicerá a gridare"tirate fuori i soldi" dopo appena tre sconfite in casa...
Stefano, a Spezia non c'e' proprio una classe imprenditoriale (a parte piccolissimi imprenditori) e in questi anni non si e' mai fatto avanti nessuno dalla citta'. Fai conto che Spezia ha una tradizione industriale quai tutta basata sulla presenza dello Stato (vedi l'Arsenale).
Per cui qui' non ci sarebbero alternative all'imprenditore ricco che arriva da fuori.
Concordo con Tani. In certe piazze non puoi fare operazioni di basso cabotaggio basato sul vivaio. I tifosi non lo accetterebbero.
Per esperienza personale so che il tifoso medio di Lega Pro preferisce il padre-padrone magari anche cialtrone alla Borgorosso Football Club, piuttosto che una dirigenze magari con pochi coldi am con un progetto serio e sostenibile.
io vorrei essere antonero
(un paio di minuti...per provare giusto l'effetto che fa')
No, dai, cugino. Non vorresti essere un povero coglione...:-)
Un paio d'anni fa un gioielliere (mi pare di Vicenza) ha portato ad una fiera 250 pistole Beretta 92S con il calcio pieno di diamanti, ad un prezzo di 200mila euro l'una...sono andate esaurite...
Anche secondo me l'idea sarebbe ottima.Al sud però sarebbe improponibile purtroppo.I cosiddetti imprenditori qui da noi preferiscono chiudere baracca piuttosto che cooperare con la concorrenza,e questo succede per il loro settore produttivo principale,figuriamoci per il calcio quanto durerebbe una simile iniziativa...
Sì, Direttore, era di Vicenza. Ed anche la Fiera era quella di Vicenza...
Tani@ giusto per provare le sensazioni del vuoto cosmico.
Chissa se avrà emesso scontrino o regolare fattura ......
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