di Stefano Olivari
Il quarto posto dell'Inter, il giornalismo per Ibrahimovic, il vantaggio di Sereni, gli arbitri di destra e i fratelli in senso lato.
1. La squadra italiana che trae più benefici finanziari dalla Champions League? Risposta facile: l’Inter, che negli ultimi sette anni ha incassato dall’Uefa 174 milioni di euro di contributi. Praticamente 25 milioni a stagione di media, a cui vanno aggiunti gli incassi delle partite casalinghe e le ricadute indirette su sponsorizzazioni e merchandising. Non è azzardato ipotizzare, quindi, che una buona stagione in Champions valga per Moratti come minimo 60 milioni di euro. Tanti soldi, ma che restringendo il discorso all’Inter rappresentano esattamente la metà del monte ingaggi lordo annuale.
Il quarto posto dell'Inter, il giornalismo per Ibrahimovic, il vantaggio di Sereni, gli arbitri di destra e i fratelli in senso lato.
1. La squadra italiana che trae più benefici finanziari dalla Champions League? Risposta facile: l’Inter, che negli ultimi sette anni ha incassato dall’Uefa 174 milioni di euro di contributi. Praticamente 25 milioni a stagione di media, a cui vanno aggiunti gli incassi delle partite casalinghe e le ricadute indirette su sponsorizzazioni e merchandising. Non è azzardato ipotizzare, quindi, che una buona stagione in Champions valga per Moratti come minimo 60 milioni di euro. Tanti soldi, ma che restringendo il discorso all’Inter rappresentano esattamente la metà del monte ingaggi lordo annuale.
E i soldi Uefa diretti sono solo un quinto del costo del lavoro. Nelle ultime sette stagioni ad avere incassato di più dalla federazione europea è il Manchester United (216 milioni), davanti a Chelsea, Arsenal e appunto Inter. 154 milioni per il Milan (sei partecipazioni e quindi una media di 25,6 a stagione, quest’anno il monte ingaggi del club di Berlusconi è sui 130…), Roma (96,7 in 4 Champions, media 24,1) e Juventus (92,7 in cinque edizioni, media 18,5). Inutile ammorbare con altre valanghe di numeri e di media, il quadro è chiaro: i soldi della Champions hanno cristallizzato gli equlibri nei campionati nazionali (in italiano: chi è più forte rimane più forte) ma non sono stati di stimolo per gestioni aziendali virtuose. Lo sbandierato fair play finanziario entrerà a regime, senza sforamenti tollerati, solo nel 2017, e i dirigenti italiani (Galliani in testa) continuano a mettere enfasi sul lato dei ricavi. Non c’è insomma alcuna speranza che lo schema tipico del calcio (chi ha più soldi vince) possa cambiare nel breve periodo. Quanti milanisti dopo l’acquisto di Ibrahimovic si sono posti il problema del monte ingaggi? Possono cambiare le regole, ma la cultura ha bisogno di decenni.
2. Il diverbio fra Zlatan Ibrahimovic (da San Siro) e Arrigo Sacchi (dallo studio di Mediaset Premium) rischia di diventare una scena di culto. Un po’ perchè gli opinionisti della casa non si sono mai distinti per critiche ad esponenti del mondo Milan, un po’ perchè allo svedese della critica (ma anche del pubblico) è sempre importato pochissimo. Mistero? Lotte interne all’universo Milan, dove Galliani non è fra i primi simpatizzanti di Sacchi (e nemmeno di Ancelotti, a dirla tutta)?
2. Il diverbio fra Zlatan Ibrahimovic (da San Siro) e Arrigo Sacchi (dallo studio di Mediaset Premium) rischia di diventare una scena di culto. Un po’ perchè gli opinionisti della casa non si sono mai distinti per critiche ad esponenti del mondo Milan, un po’ perchè allo svedese della critica (ma anche del pubblico) è sempre importato pochissimo. Mistero? Lotte interne all’universo Milan, dove Galliani non è fra i primi simpatizzanti di Sacchi (e nemmeno di Ancelotti, a dirla tutta)?
Per niente, perchè le critiche che Ibra non ha accettato risalgono ai tempi della militanza con il Barcellona: in sostanza l’ex c.t. azzurro sosteneva che Ibrahimovic fosse dannoso per la manovra di Guardiola, al di là della sua bravura tecnica individuale. Con l’ingaggio rossonero sperava forse che queste critiche passassero in prescrizione, invece quando nel dopo Milan-Auxerre ha azzardato una battuta sul primo gol segnato grazie al piedone (misura 46) Ibrahimovic è scattato come una molla. In un mondo omertoso come quello del pallone è vietato anche esprimere un giudizio tecnico (e un po’ di grande calcio Sacchi l’ha visto da vicino, rispetto al tifoso del bar), figuriamoci raccontare retroscena o andare sul personale. E’ passato ormai il concetto che il bravo commentatore sia quello che Rino Tommasi ha genialmente definito ‘Di scuola positivista’, così come il bravo intervistatore non è quello che fa le domande più intelligenti ma l’amicone (o la sciacquetta) che in un modo o nell’altro porta i protagonisti al microfono. Come Ibrahimovic la pensa il 99% degli sportivi famosi, anche di quelli educati.
3. Lo sfogo del portiere del Brescia Matteo Sereni (”Dedico la vittoria con il Palermo ai miei figli, che non vedo da molto tempo e non per colpa mia”) sembrava fatto apposta per scatenare dibattiti sui diritti negati ai padri divorziati o separati, sulle donne più tutelate dai magistrati e così via. E così è stato, perchè il tuttologo adora queste vicende a suo giudizio rappresentative di un’epoca (”Signora mia, che tempi!”). Non volendo noi entrare nel merito, tutto da chiarire visto che la ex moglie Silvia (anche sua ex procuratrice, fra l’altro) asserisce che da giugno Sereni si è fatto sentire solo una volta, possiamo giudicare il suo impatto mediatico. Siamo di fronte a un caso in cui c’è una palese disparità di opportunità fra i due, definiamoli così, litiganti. Comunque vada a finire la storia, a prescindere dalle effettive responsabilità per la massa del pubblico Sereni rimarrà il povero padre con il cuore spezzato e Silvia la ex moglie cattiva che gli fa i dispetti usando un bambino di 9 e uno di 5 anni. E’ curioso poi notare come a parità di conoscenza dei fatti, quindi quasi sempre poca a meno di non essere amici di famiglia, la stampa italiana si schieri dalla parte del campione (tutti iscritti al movimento ‘L’uomo non è di legno’, anche le donne) mentre quella di altri paesi contro.
4. La battuta di Berlusconi sugli arbitri di sinistra che penalizzarebbero il Milan ha generato il solito dibattito para-moviolistico, ma non ha fatto riflettere su una situazione che esiste da molti anni e che non dovrebbe essere liquidata come una qualsiasi polemica su un fuorigioco dubbio. L’arbitro, anche l’arbitro più onesto del mondo, nella migliore delle ipotesi nasce come calciatore fallito e come tifoso. Un po’ come i giornalisti sportivi, insomma. Sempre nella migliore delle ipotesi, questo arbitro è stato e in molti casi è ancora simpatizzante o antipatizzante di almeno una fra Inter, Milan e Juventus. Continuando a ipotizzare questo mondo privo di condizionamenti, corruzione e carrierismo, l’arbitro ha sue idee politiche che non possono essere lasciate negli spogliatoi quando incrocia una squadra come il Milan che fra le altre cose è un veicolo di comunicazione politica (l’operazione Ibrahimovic, dopo che per mesi gli opinionisti della casa erano stati istruiti per esaltare la strategia del risparmio, è in questo senso istruttiva). In sintesi, pensando che nella vita di un uomo esistano solo tifo calcistico e idee politiche una squadra come il Milan non lascia mai indifferenti: perchè esistono anche gli arbitri di destra (secondo qualcuno di questi fa parte anche quello di Cesena-Milan, il signor Russo) e/o milanisti come quello di serie A che qualche anno fa si allenava indossando la maglia di Shevchenko. Insomma, il problema esiste ma in gran parte è stato creato da chi se ne lamenta.
5. Prima della doppietta Ibrahimovic-Robinho poteva passare per grande colpo dell’estate 2010 anche l’acquisto romanista di Nicolas Burdisso, incattivito con l’Inter al punto di rifiutare il trasferimento alla Juventus. Dopo le prodezze di Cagliari, che Daniele Conti (ma anche Ranieri) si ricorderà per lungo tempo, è all’improvviso tornato quella riserva a volte utile a volte dannosa che era in nerazzurro con Mancini e Mourinho. I pareri cambiano di settimana in settimana, al contrario dei pacchi e pacchetti famiglia. Già, perchè per invogliare Nicolas la Roma ha messo sotto contratto anche il fratellino Guillermo: di sette anni più giovane, ha sostituito Totti contro il Cagliari (il capitano era uscito proprio per l’espulsione del primo Burdisso) e non sembra un fenomeno anche se Maradona qualche mese prima del Mondiale lo aveva tenuto in considerazione. Un filone, questo del contratto di famiglia, che in Italia è sempre stato ricchissimo di esempi. Senza risalire alla preistoria basti pensare a Hugo Maradona che il Napoli in piena era Diego nel 1987 piazzò ad Ascoli, o a Pino Scifo che l’Inter provò a piazzare in serie C durante l’anno nerazzurro del più noto Vincenzo. Sotto il profilo finanziario dannosissimo per il Milan Digao, il fratello di Kakà, adesso prestato al Penafiel in serie B portoghese. Domanda di noi uomini della strada: ma non sarebbe più semplice dare più soldi al fratello vero, che poi in separata sede provvederà a mantenere quello calcisticamente finto? Dirigenti di lungo corso dicono che invece con l’andazzo corrente si risparmia, perchè l’ingaggio del ‘minore’ costa sempre meno dell’adeguamento del ‘maggiore’, oltre a costituire comunque un’arma di pressione nei confronti del presunto campione. Un po’ scherziamo, visto che Guillermo Burdisso a differenza degli altri esempi sembra almeno decente, e un po’ no: perchè fuori dalla logica del cognome quasi sempre per ‘fratelli’ si intendono giocatori dello stesso procuratore.
(articoli già pubblicati sul Guerin Sportivo)
3. Lo sfogo del portiere del Brescia Matteo Sereni (”Dedico la vittoria con il Palermo ai miei figli, che non vedo da molto tempo e non per colpa mia”) sembrava fatto apposta per scatenare dibattiti sui diritti negati ai padri divorziati o separati, sulle donne più tutelate dai magistrati e così via. E così è stato, perchè il tuttologo adora queste vicende a suo giudizio rappresentative di un’epoca (”Signora mia, che tempi!”). Non volendo noi entrare nel merito, tutto da chiarire visto che la ex moglie Silvia (anche sua ex procuratrice, fra l’altro) asserisce che da giugno Sereni si è fatto sentire solo una volta, possiamo giudicare il suo impatto mediatico. Siamo di fronte a un caso in cui c’è una palese disparità di opportunità fra i due, definiamoli così, litiganti. Comunque vada a finire la storia, a prescindere dalle effettive responsabilità per la massa del pubblico Sereni rimarrà il povero padre con il cuore spezzato e Silvia la ex moglie cattiva che gli fa i dispetti usando un bambino di 9 e uno di 5 anni. E’ curioso poi notare come a parità di conoscenza dei fatti, quindi quasi sempre poca a meno di non essere amici di famiglia, la stampa italiana si schieri dalla parte del campione (tutti iscritti al movimento ‘L’uomo non è di legno’, anche le donne) mentre quella di altri paesi contro.
4. La battuta di Berlusconi sugli arbitri di sinistra che penalizzarebbero il Milan ha generato il solito dibattito para-moviolistico, ma non ha fatto riflettere su una situazione che esiste da molti anni e che non dovrebbe essere liquidata come una qualsiasi polemica su un fuorigioco dubbio. L’arbitro, anche l’arbitro più onesto del mondo, nella migliore delle ipotesi nasce come calciatore fallito e come tifoso. Un po’ come i giornalisti sportivi, insomma. Sempre nella migliore delle ipotesi, questo arbitro è stato e in molti casi è ancora simpatizzante o antipatizzante di almeno una fra Inter, Milan e Juventus. Continuando a ipotizzare questo mondo privo di condizionamenti, corruzione e carrierismo, l’arbitro ha sue idee politiche che non possono essere lasciate negli spogliatoi quando incrocia una squadra come il Milan che fra le altre cose è un veicolo di comunicazione politica (l’operazione Ibrahimovic, dopo che per mesi gli opinionisti della casa erano stati istruiti per esaltare la strategia del risparmio, è in questo senso istruttiva). In sintesi, pensando che nella vita di un uomo esistano solo tifo calcistico e idee politiche una squadra come il Milan non lascia mai indifferenti: perchè esistono anche gli arbitri di destra (secondo qualcuno di questi fa parte anche quello di Cesena-Milan, il signor Russo) e/o milanisti come quello di serie A che qualche anno fa si allenava indossando la maglia di Shevchenko. Insomma, il problema esiste ma in gran parte è stato creato da chi se ne lamenta.
5. Prima della doppietta Ibrahimovic-Robinho poteva passare per grande colpo dell’estate 2010 anche l’acquisto romanista di Nicolas Burdisso, incattivito con l’Inter al punto di rifiutare il trasferimento alla Juventus. Dopo le prodezze di Cagliari, che Daniele Conti (ma anche Ranieri) si ricorderà per lungo tempo, è all’improvviso tornato quella riserva a volte utile a volte dannosa che era in nerazzurro con Mancini e Mourinho. I pareri cambiano di settimana in settimana, al contrario dei pacchi e pacchetti famiglia. Già, perchè per invogliare Nicolas la Roma ha messo sotto contratto anche il fratellino Guillermo: di sette anni più giovane, ha sostituito Totti contro il Cagliari (il capitano era uscito proprio per l’espulsione del primo Burdisso) e non sembra un fenomeno anche se Maradona qualche mese prima del Mondiale lo aveva tenuto in considerazione. Un filone, questo del contratto di famiglia, che in Italia è sempre stato ricchissimo di esempi. Senza risalire alla preistoria basti pensare a Hugo Maradona che il Napoli in piena era Diego nel 1987 piazzò ad Ascoli, o a Pino Scifo che l’Inter provò a piazzare in serie C durante l’anno nerazzurro del più noto Vincenzo. Sotto il profilo finanziario dannosissimo per il Milan Digao, il fratello di Kakà, adesso prestato al Penafiel in serie B portoghese. Domanda di noi uomini della strada: ma non sarebbe più semplice dare più soldi al fratello vero, che poi in separata sede provvederà a mantenere quello calcisticamente finto? Dirigenti di lungo corso dicono che invece con l’andazzo corrente si risparmia, perchè l’ingaggio del ‘minore’ costa sempre meno dell’adeguamento del ‘maggiore’, oltre a costituire comunque un’arma di pressione nei confronti del presunto campione. Un po’ scherziamo, visto che Guillermo Burdisso a differenza degli altri esempi sembra almeno decente, e un po’ no: perchè fuori dalla logica del cognome quasi sempre per ‘fratelli’ si intendono giocatori dello stesso procuratore.
(articoli già pubblicati sul Guerin Sportivo)
277 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 277 di 277"E pensare che hanno perso una finale Mondiale ai rigori... Mi sembri alquanto superficiale nei giudizi."
Cazzo, con una squadra che aveva in panchina giocatori che sarebbero stati titolari in qualsiasi delle altre squadre di quel Mondiale!!!.....ha battuto a fatica la Bulgaria che aveva 3 giocatori buoni, un dramma con la Spagna di Luis Enrique (non ancora diventato Luis Enrique tra l'altro...), in finale è arrivato ai rigori con un Brasile che, eccetto Dunga e Romario, aveva come stelle Bebeto e Mazinho. E senza ripetere quello che ha detto Transumante nel commento del 21 settembre 2010 ore 18:34.
Continuate a contare i risultati invece che pesarli, continuate a guardare le partite invece che osservarle.
Eh sì, sono io quello superficiale....
"Dopo di lui, come sempre avviene, tutti si sono affascinati a quelle idee, e così allenatori che fino al giorno prima dicevano "marca lui e seguilo anche nel cesso" hanno iniziato a parlare di zona, fuorigioco ecc, senza avere la minima idea di quello che facevano, i dirigenti poi si affidavano a quei pochi (scarsi davvero) che avevano sempre fatto la zona (Orrico e Maifredi, e ho detto tutto) con risultati leggendariamente negativi."
T'è mai sorto il dubbio che la differenza fosse nei giocatori a disposizione?! Ce l'ha fatto vedere con l'Atletico Madrid quanto ce l'aveva lungo Sacchi, per non parlare del suo ritorno al Milan: me lo ricordo solo io Baggio (o Savicevic, a turno...) in panchina per far posto a Blomqvist?!...
"Per farla breve, Pirlo oggi gioca nel ruolo di Oriali, e nessuno gli dice di prendere nessuno a pedate per 90 minuti. Questo è il risultato, questa, grazie a dio (del pallone), è stata l'evoluzione/rivoluzione del calcio"
No, davvero, siamo arrivati a metà tra il surrealismo di Buñuel e il teatro dell'assurdo di Ionesco......no ma, ci credi in quello che dici o l'hai buttato giù un po' di pancia?!... Inanzitutto Pirlo (che con Sacchi avrebbe fatto la seconda punta nel 4-4-2.....) non gioca nel ruolo di Oriali (lì ci giocava Gattuso) ma semmai in quello di Coluña, Dino Sani, De Sisti, Falcao e Matteoli. Poi il Milan di Ancelotti è stato esattamente il contrario dei dettami di Sacchi, visto che più che sacchiano quel Milan è stato liedholmiano (ma li avete visti i ritmi di gioco?!..). Ma all'idea che se oggi si mette un numero 10 davanti alla difesa senza chiedergli di pressare, difendere o prendere a pedate qualcuno sia merito di Sacchi, onestamente non riesco a rispondere tanto è lo sconcerto....
p.s.: stasera Boateng schierato come punta esterna: evidentemente che un giocatore capace di giocare a calcio non sia un attaccante e stia dietro la trequarti è inconcepibile. Se c'ha i piedi buoni sicuramente è una fighetta che non difende e non pressa, troppo rischioso metterlo a centrocampo. Eccola qua l'eredità di Sacchi.....
Stai a vedere che il Milan di Ancelotti e il Barça discendono da Sacchi...
Certo, anche il Brasile con la spinta sulle fasce di Roberto Carlos e Cafu discende da Sacchi (è noto come i terzini brasiliani spingano poco, generalmente....). Del resto se qualcuno ha tentato di far risalire a Sacchi pure il 3-4-3 di Zaccheroni.....
adooooooro queste diatribe tattiche dove alla fine qualcuno deve per forza avere RAGIONE.... Sacchi ha sempre parlato di professionalitè, intensitè, applicaszione, concentraszione.. (purtroppo non riesco a rendere al meglio il suo meraviglioso accento romagnolo...). Ripeto che questo è stato il suo vero essere rivoluzionario, pensare e riuscire a convincere a farsi seguire da un gruppo di fenomeni (e soprattutto QUESTO non è facile ed è stato secondo me il vero grande merito del Mou all'Inter), che le partite si giocano sempre per vincere e che per farlo bisogna essere concentrati al 100% in ogni momento. Come tutte le rivoluzioni anche la sua aveva un limite temporale (mai vista una rivoluzione che dura tutta la vita, nemmeno a Cuba) e infatti vinceva più nei tornei brevi che in quelli lunghi. Diciamo che tatticamente non ha inventato nulla ma nel calcio ormai si è già visto tutto e però da qui a dire che fosse un pirla che non capiva la differenza tra ala e terzino direi che ce ne passa... Concordo con chi ha detto che più che Sacchi i danni li hanno fatti il sacchismo e i sacchiani, come saempre accade del resto.
"adooooooro queste diatribe tattiche dove alla fine qualcuno deve per forza avere RAGIONE"
Ma no, non è che uno deve aver per forza ragione, si può anche pensarla diversamente.....a patto di portare fatti alle proprie tesi, perchè quando ti dicono che Sacchi valorizzava i numeri 10 (e, perchè no, anche i portieri magari?!...) ti senti un po' preso per il culo...... :-/
"Ripeto che questo è stato il suo vero essere rivoluzionario, pensare e riuscire a convincere a farsi seguire da un gruppo di fenomeni"
Ah sì, lo seguivano talmente tanto che non ce n'era uno che non lo odiasse.....ah, ma lo seguivano, sì sì.....come quando Rijkaard manda a puttane lo schema, parte da solo e scambia stretto con Van Basten per andarsene a vincere una Coppa Campioni, oppure come quando Evani manda a cagare lo schema su punizione e tira fuori dal cilindro un'Intercontinentale... :-D
"le partite si giocano sempre per vincere e che per farlo bisogna essere concentrati al 100% in ogni momento"
Il che è fisiologicamente impossibile (quando un allenatore sa quel che fa...), infatti poi si buttano va gli scudetti contro Verona e Cremonese...
"Diciamo che tatticamente non ha inventato nulla ma nel calcio ormai si è già visto tutto"
Ma come?! Da tre giorni stan cercando di convincermi che da Sacchi in poi è un altro sport!... :-O
"e però da qui a dire che fosse un pirla che non capiva la differenza tra ala e terzino direi che ce ne passa..."
Insisto (e tre): avete mai sentito una valutazione tecnica di Sacchi in tv?! Oppure ci avete mai parlato personalmente?! Avete provato a rivedere i suoi schemi su punizione dal limite?!...
Orrico arriva all'Inter e, dato che giocava a zona, eran già tutti esaltati. Pensavano che fosse il modulo a far vincere. Poi l'Inter ha fatto schifo. Come mai?
PS: Rivers, dopo che ha vinto il titolo coi Celtics, di fronte ai giornalisti che gli facevano i complimenti, ha detto: "Disegno gli stessi schemi dell'anno scorso, solo che quest'anno ci sono Garnett e Allen a eseguirli..."
cyd: piú che altro gli schemi di rivers si riducono a "play together, together, together!", nel senso che é un grande motivatore, poi la difesa la llena un altro e l'attacco non é granché
"Orrico arriva all'Inter e, dato che giocava a zona, eran già tutti esaltati. Pensavano che fosse il modulo a far vincere. Poi l'Inter ha fatto schifo. Come mai?"
Come mai? Perchè hai dei dirigenti pirloni che non hanno mai visto allenare Orrico e lo prendono perchè va' di moda (e lo prendi ad allenare una squadra che fino all'anno prima era del Trap...)... Dopodichè sarò traviato dai ricordi d'infanzia ma x me Orrico non era propriamente un emerito pirla. Ricordo la sua Carrarese terza in classifica in C1 1982-1983 con un gruppo di carneadi, dopo che l'anno prima aveva dominato la C2; ti impediva di giocare con il fuorigioco alto, pressava a centrocampo e ti colpiva di rimessa; oggi è praticamente l'abc del calcio, all'epoca faceva uscire col mal di testa fior di squadre (per la categoria, ovvio...). Il problema dell'uomo, probabilmente, è stato quello di non riuscire ad evolversi e magari di non riuscire ad andare 10 cm oltre il suo mondo...
"Io in questo periodo sto lavorando per le sfilate di moda, lei mi ha procurato recentemente due accrediti per vedere una partita per un amico di Indiscreto. Ci siamo incontrati e ci siam concessi un quarto d'ora di pausa caffè. Io le ho raccontato un po' di gossip modaiolo, e lei mi ha spifferato qualche news succosa di quelle che sui giornali non leggerai mai.
Fossi rimasto nel paesello dove sono nato, a fare il veterinario come sognavo da bambino, tutto questo me lo sarei perso. O no?!... ;-)
Dane...abbi pazienza....se il "TUTTO QUESTO", si riconduce ad uno scambio di...come possiamo definirlo,gossip,pettegolezzo,con una PR, secondo me si può vivere un'esistenza serena e positiva anche senza...
Se le notizie "succose" parlano di una lite nello spogliatoio tra l'x giocatore e l'x allenatore,non mi sembrano eventi che aumentano di chissà quanto il livello di conoscenza di un argomento.
"Il problema dell'uomo, probabilmente, è stato quello di non riuscire ad evolversi e magari di non riuscire ad andare 10 cm oltre il suo mondo..."
stiamo parlando di Orrico o di Sacchi? così, tanto per sapere ;)
Campa, ma come cazzo fai a non capire MAI quello che scrivo?! Non ho mica detto che ringrazio Dio perchè arrivando in città mi si è aperto un mondo!
E' ovvio che anche "secondo me si può vivere un'esistenza serena e positiva anche senza" ma io spiegavo perchè per certe persone è più facile venire a conoscenza di certe cose senza allontanarsi troppo dalla propria vita visto che ti chiedevi quanto durasse la nostra giornata (sai chi erano alcuni dei più grandi informatori dei giornalisti giudiziari durante Tangentopoli?! Custodi e portinai...): mica ne stavo facendo una gara a chi ce l'ha più lungo.
Se sposti continuamente l'obiettivo del discorso è finita.....
p.s.: no, "le notizie "succose" che parlano di una lite nello spogliatoio tra l'x giocatore e l'x allenatore,non mi sembrano eventi che aumentano di chissà quanto il livello di conoscenza di un argomento". Però a volte possono essere una parziale spiegazione a certe cessioni apparentemente incomprensibili, ad esempio... ;-)
Krug, appunto: su Orrico sono perfettamente d'accordo. Non è che invertendo le squadre tra lui e Sacchi magari oggi a far la figura dell' "emerito pirla" sarebbe Sacchi?!... ;-)
Orrico passa per emerito pirla con chi valuta esclusivamente i suoi risultati con l'Inter, senza, a mio modo di vedere, analizzare il contesto in cui il "buon" Corrado operò (non sto dicendo che non aveva colpe e nemmeno che fosse 'sto genio assoluto del calcio, eh), così come Sacchi passa per incredibile genio solo per quelli che prendono l'albo d'oro del Milan. Ribadisco che l'andazzo del discorso su Sacchi era "Sacchi era (è) un emerito pirla che ha avuto esclusivamente il culo di trovarsi una squadra incredibile". Sulla squadra incredibile siamo d'accordo, anche se c'è anche chi è riuscito a fare pena con grandi squadre, per dirne una l'Olanda di Gullit, Rijkaard e Van Basten campione d'Europa non riuscì a vincere una partita ad Italia '90, non siamo d'accordo sull'emerito pirla; e non vuol dire che siccome non lo consideri un emerito pirla lo consideri un genio assoluto...
O magari sarebbe stato sufficente che Orrico allenasse una squadra che veniva da 3 anni di allenamenti con Liedholm invece che da 3 anni di allenamenti con Trapattoni.
A proposito di Orrico mio padre mi racconta sempre di alcuni aneddoti della sua carriera a Carrara.
Ogni tanto ,anzi spesso,faceva allenare i suoi sul campo volutamente annaffiato e infangato
Il segnale lo dava urlando a uno degli addetti al campo.."Mario....fa fango.."
:-)
"Ribadisco che l'andazzo del discorso su Sacchi era "Sacchi era (è) un emerito pirla che ha avuto esclusivamente il culo di trovarsi una squadra incredibile"."
E io ribadisco che non lo dico io ma la storia di Sacchi, soprattutto quella al di fuori di quel Milan.
A parte che la questione era se Sacchi fosse stato un freno a mano (sui risultati ottenuti, non sul gioco) e secondo me sì, comunque secondo me aveva già detto tutto Transumante:
1) Il fallimento di sacchi e' il fallimento della sua filosofia. Ha sempre cianciato di collettivo, ma ha fatto bene solo quando ha avuto grandi individualita'. Quando il mitico collettivo doveva davvero salvare una situazione difficile, e' sprofondato.
2) Non e' che ha fatto male perche' ha vinto due coppe campioni invece che cinque, ha fatto male perche' bastava un pizzico di elasticita' mentale per vincerne cinque, niente di piu', e invece ha sempre voluto imporsi come santone illuminato, e via di signori guardalinee...
Poi alle cose possiamo dare interpretazioni diverse a seconda delle proprie idee e restare ognuno della propria opinione, ma Maradona e Careca han fatto vincere un scudetto anche a Bigon..... ;-)
p.s.: l'Olanda del 90 aveva troppi problemi di spogliatoio e troppi giocatori chiave fuoriforma, non è stato un fallimento tecnico-tattico (per quanto avesse problemi anche da quel punto di vista, a partire da Van Basten che voleva fare il numero 10...).
per quanto riguarda orrico per me non era un incompetente come poi è stato fatto passare, certo non ha fatto sfracelli, ha pagato il fatto di essere stato catapultato ad alti livelli improvvisamente, però la squadra giocava discretamente ma non riusciva a finalizzare, quell'anno klinsmann non ne imbroccava una, impressionante la quantità di gol sbagliati, fontolan rientrava dopo un anno di stop (e anche prima non che segnasse un granchè) ciocci ciccò completamente la stagione e si avviò a un veloce declino. altri attaccanti non ce n'erano, altro che parlare della grandezza o meno di eto'o milito balotelli. anche il resto della squadra non era granchè, brehme atleticamente l'ombra di se stesso (ricordo il derby in cui gullit gli diede 5 metri sullo scatto), matthaus alle prese con separazione dalla moglie, dolce vita e gravi infortuni. dopo che orrico si dimise (unico caso nella storia degli allenatori) rinunciando all'ingaggio, suarez fece molto peggio, sia sul piano del gioco che su quello dei risultati
"brehme atleticamente l'ombra di se stesso (ricordo il derby in cui gullit gli diede 5 metri sullo scatto)"
Ancora con sta storia?! Ma Gullit 5 metri li dava a tutti!!!...cazzo, ma non guarite mai voi interisti?!...Direttore, rimettiamo in piedi quel progetto su "non è da Inter", butto subito già qualche schizzo sulla scenografia....
non so fosse ironico il tuo intervento, comunque nell'88/89 e 89/90 bhreme non prendeva un metro neanche da ben johnson all'apice del doping
Ma Ben Johnson da Gullit ne prendeva 5 o 6...
Stiamo paragonando Fontolan e Ciocci a Donanoni e Massaro? :)
No, credo che l'intento di Spillo fosse esattamente il contrario: insomma, a Orrico non mancano gli alibi... ;-)
"Campa, ma come cazzo fai a non capire MAI quello che scrivo?!"
Sempre gentile eh Dane....va bene,rispondo adeguandomi
"Campa, ma come cazzo fai a non capire MAI quello che scrivo?!
Probabilmente non si capisce un cazzo di dove vuoi andare a parare con i tuoi discorsi.
Dici "Non ho mica detto che ringrazio Dio perchè arrivando in città mi si è aperto un mondo
ma prima avevi detto " Fossi rimasto nel paesello dove sono nato, a fare il veterinario come sognavo da bambino, tutto questo me lo sarei perso"...
Il "tutto questo me lo sarei perso" non sottende un "Meno male che sono andato via da...?"
Ed io ti ripeto...magari tu vivi anche di queste cose e ti piace inzupparci il pane,ma io,o altri,che ne sono fuori,non sbattono la testa contro il muro perchè ci mancano le confidenze di una PR che fino a poco tempo fa se le domandavi di che forma fosse il pallone,ti avrebbe risposto "Cerchio".
E siccome l'atteggiamento che hai da mesi nei confronti di chi vive in provincia è quello di chi ha la puzza sotto il naso,ti ripeto che qui si vive bene anche senza le chiacchiere delle pettegole o pseudo tali...
"cosa cazzo c'entra Belodedic?!..."
Mi sa che ti arrovelli sui tuoi ragionamenti e non leggi quelli degli altri.. perchè è molto semplice: Belodedic era un libero vecchio stampo che giocava 10 metri dietro lo stopper ed, appunto, vinto la CDCampioni nel 91, quindi CONTEMPORANEAMENTE al Milan di Sacchi. Semplicemente: il meglio che c'era in Europa (anche il Marsiglia) giocava come si giocava nella preistoria.
"tutti gli zonisti sono arrivati in serie A"
A parte che Sacchi non è stato affatto il primo a fare la zona, ma il primo a VINCERE giocando a zona, appunto: chi? parlo di squadre di prima fascia ed allenatori di rilievo...
"l'Inter del triplete assomiglia al Milan di Rocco più di qualsiasi altra squadra vista negli ultimi 30anni...."
Ma stiamo scherzando? che c'entra l'attitudine della squadra? la zona è un sistema difensivo, oggi tutte le squadre anche le più difensive giocano applicando i concetti difensivi che, diciamo, ha "sdoganato" il Milan di Sacchi. Rocco, come tutte le altre squadre prima del 1988, faceva giocare le squadre con i centrocampisti che marcavano l'avversario a uomo per tutto il campo, lo stopper che non sapeva nemmeno palleggiare ed il libero che giocava 10 metri dietro tutti. In Inghilterra poi era palla lunga e pedalare... il calcio degli anni 80 è preistoria rispetto a quello dopo il 1988, in particolare dopo il 1995
"A parte il fatto che hai mischiato mezzali (Rui Costa giocava col 10 ma in realtà era un numero 8)"
Rido io ora... più 10 di Rui Costa ce ne sono stati pochi! Ha giocato tutta la carriera dietro le punte, in qualunque squadra. Mi piacerebbe sapere con che criterio tu identifichi un 10. Ronaldinho, per esempio, lo è o no? Tutta la gente che ti ho elencato, prima della zona avrebbe giocato da 10 (ok per Signori, che giocava da ala nel 433 di Zeman)
"avvisate quando arrivate a "grazie a Sacchi è stata esaltata la figura del fantasista" che parto con la pernacchia...."
Una cosa è sicura: prima della zona di fantasisti in squadra ce n'era 1, al massimo. Oggi siamo arrivati al Pirlo-Seedorf-Rui Costa o al Messi-Xavi-Iniesta, per fare due esempi. Poi se mi vuoi dire che prima della zona Pirlo avrebbe giocato al posto di Oriali allora chiudo.. Anzi, fammi capire, secondo te il "fantasista" è uno che gioca per i cazzi sua e qualche volta a partita fa una grande giocata? Messi è o no un fantasista? o Iniesta? o sei rimasto alla staffetta Mazzola-Rivera, perchè insieme non possono giocare???
"Oddio le lacrime!!!....faceva fatica a sopportarne uno e lo metteva pure di punta!.... :-DDD"
TUTTI ne sopportavano al massimo uno! Altro che Sacchi!
Ripeto: Sacchi è stato il primo (ad alto livello), per cui le sue idee (anche secondo me) erano primitive agli occhi del calcio di oggi (20 anni dopo), ma è stato il binomio Sacchi-Milan a dare il là al calcio moderno, come lo vediamo oggi, con squadre piene zeppe di fantasisti (l'Arsenal di Wenger, in certe partite, ne ha anche 6). Sarebbe successo anche se quel grande Milan l'avesse allenato Trapattoni? boh, ripeto che con i se ed i ma non si va da nessuna parte
il primo a VINCERE giocando a zona, appunto: chi?
Quello che aveva Donadoni e Van Basten anziché Ciocci e Fontolan?
Oggi siamo arrivati al Pirlo-Seedorf-Rui Costa o al Messi-Xavi-Iniesta, per fare due esempi.
E questo sarebbe merito di Sacchi?
Il Sacchi che avrebbe messo Pirlo seconda punta, Seedorf esterno a destra e Rui Costa in panchina?
Quel Sacchi lì?
Ma Boban ce lo ricordiamo?
Savicevic?
dire che Xavi è un numero 10 vuol dire confondere i giocatori di qualità coi numeri 10 veri e propri, allora diciamo che lo era anche Guardiola, tanto vale tutto
Scusa eh Andrea,ma a zona ci giocava (e vinceva) già Liedholm nei primi anni 80.
Poi per un paio di rigori sbagliati perse la coppa dei campioni.
E poi scusa,grazie a Sacchi avremmo le squadre zeppe di fantasisti? Cioè in quel Milan di fantasisti,per come la vedo io di fantasista c'era Donadoni. Per il resto c'erano grandi giocatori d'attacco,ma che non erano fantasisti.
Con questo metro anche la juve preistorica del trap,con platini,Boniek,Bettega e Rossi era zeppa di fantasisti.
Se ci mettiamo una mezzala come Tardelli che appena poteva si inseriva e Cabrini che si spingeva in attacco,diventa una squadra del 2050 come minimo
"..ed il libero che giocava 10 metri dietro tutti.."
quando si difendeva.
Poi c'erano liberi come Scirea che avevano una tecnica e una visione di gioco non comuni.
Allora ripartiamo dall'a,b,c
un giocatore tecnico non e' necessariamente un fantasista
seedorf non e' un fantasista, ne' lo e' iniesta
sacchi non odiava i fantasisti, semplicemente non li concepiva
Con sacchi, kaka' avrebbe fatto l'esterno di centrocampo e zidane il mediano.
Stiamo parlando di uno che dice "quando si va ai rigori vince comunque la squadra che ha giocato meglio"
"Quel Sacchi lì?
Ma Boban ce lo ricordiamo?
Savicevic?"
No, scusa Nick, mi sono perso; Sacchi lascia il Milan dopo il campionato 1990-1991 e Boban e Savicevic arrivano al Milan nel 1992-1993... Stiamo parlando del campionato 1996-1997? Boban in quella stagione segnò il record di presenze nel Milan, 28 e Savicevic era già sul viale del tramonto (l'anno successivo giocò solo 8 partite e poi lasciò il Milan).
O non colgo il discorso o stiamo facendo un po' di confusione...
@Axel e Transumante
Oddio, definire il termine fantasista non è semplice, perchè è chiaro che è un concetto che cambia a seconda del contesto tattico che consideriamo e che è cambiato molto nel tempo, come quello di terzino. Che Seedorf non lo sia, è discutibile per esempio. Il semplice fatto che giochi sulla mediana significa poco, perchè in un sistema di gioco basato sul controllo del ritmo di gara e sul possesso palla è chiaro che sia molto efficace in quel ruolo, meglio di un Flamini per esempio. Ma se lo inserisci in un sistema basato su una difesa bassa e verticalizzazioni per il contropiede giocherebbe sicuramente più avanti, sulla trequarti. Stesso discorso per Sneijder, per esempio. Ma secondo me semplicemente oggi non esistono più ruoli rigidi, come appunto il "fantasista" numero 10 di una volta, ma tutto è in funzione dell'identità di gioco che si vuole avere. Fabregas, Pirlo, D'Agostino, i casi sono tanti. Forse è vero, oggi si può parlare di giocatori di qualità o offensivi, il termine fantasista ha poco senso soprattutto per le grandi squadre perchè sono richiesti adattabilità ed intercambiabilità che rendono difficile la concezione del fantasista vero e proprio.
Comunque non voglio passare per un sostenitore di Sacchi come allenatore. Come ho scritto, la milestone del calcio moderno è stato il binomio Sacchi-Milan, inscindibile, nel quale Sacchi ha avuto il suo importante ruolo. Se fosse bravo o meno è opinabile
"Il "tutto questo me lo sarei perso" non sottende un "Meno male che sono andato via da...?""
Assolutamente no Campa, nessuna puzza sotto il naso: mi hai dato del millantatore e t'ho risposto. Tutto qui... ;-)
"Belodedic era un libero vecchio stampo che giocava 10 metri dietro lo stopper"
Dio perdonalo perchè non sa quello che dice!!!...
"A parte che Sacchi non è stato affatto il primo a fare la zona, ma il primo a VINCERE giocando a zona, appunto: chi? parlo di squadre di prima fascia ed allenatori di rilievo..."
Ma Sacchi è stato il primo a cui hanno dato un'occasione di quel tipo, ma che cazzo c'entra?!...l'avessero datta a Eriksson un'occaisione così (no, dico: Eriksson, nemmeno Liedholm!...)....
"Ma stiamo scherzando? che c'entra l'attitudine della squadra? la zona è un sistema difensivo, oggi tutte le squadre anche le più difensive giocano applicando i concetti difensivi che, diciamo, ha "sdoganato" il Milan di Sacchi."
Perchè grazie alle vittorie di Van Basten e Baresi la gente s'è convinta, altrimenti adesso Sacchi sarebbe in qualche comunità di recupero.....
p.s.: in ogni caso l'Inter di Mourinho ha giocato con la netta differenza tra lo stopper Samuel che va sull'attaccante e Lucio che chiude dietro. Quindi anche ammetendo che il calcio si sia sacchizzato, diciamo che Mouirnho epr vicnere in Europa con l'Inter ha dovuto allontanarsene un po'....
"Rocco, come tutte le altre squadre prima del 1988, faceva giocare le squadre con i centrocampisti che marcavano l'avversario a uomo per tutto il campo"
Ah sì sì, me li vedo Rivera e Dino Sani che rincorrono l'uomo!!!........
"lo stopper che non sapeva nemmeno palleggiare"
Siamo arrivati a "Sacchi privilegia la tecnica individuale", ma vai a vederti come giocavano Collovati e Rosato prima di dir certe cose va....
"Rido io ora... più 10 di Rui Costa ce ne sono stati pochi! Ha giocato tutta la carriera dietro le punte, in qualunque squadra."
Anche Baresi giocava dietro le punte. Molto dietro le punte........guarda, ti spiego una cosa. Numeri dieci ce ne sono tanti e di tutti i tipi, ma quando si dice "IL NUMERO 10" non si intende un numero o una caratteristica ma un ruolo. Il numero 10 è colui che gioca tra le linee di centrocampo e attacco, è una via di mezzo tra le due cose e assomma o interseca le caratteristiche dell'uno e dell'altro. Ora, Rui Costa veniva fatto giocare da numero 10 ma infatti ha navigato nella medietà tutta la carriera e l'unica occasione in una grande l'ha fallita. Perchè?! Perchè non era un numero 10: non aveva scatto, non aveva rapidità, non aveva dribbling, non aveva fantasia, non aveva senso del gol. Che cazzo di nuemero 10 è uno così?!...
Era un portatore di palla ed uno smistatore di palloni, di gran qualità e di grande intelligenza calcistica ma non era un numero 10 vero: semmai un numero 8. Tant'è che il miglior Rui Costa in assoluto è stato quello che giocava centrale con Malesani o quello che portava palla per le invenzioni di Edmundo. Nel Milan il meglio l'ha dato assieme a Kakà che faceva il numero 10 (dietro una sola punta invece che due, e vabbè) e avrebbe fatto benissimo al posto di Seedorf (giocò in quella posizione due sole partite e le giocò benissimo...) ma così non è stato.
Se pensiamo alla nazionale italiana degli anni 60 Rui Costa è più Bulgarelli che Rivera, se pensi al Brasile dell'82 è più Cerezo che Zico, e comunque il punto non è quello. Il punto è che per colpa del sacchismo s'è cominciato a pensare che un numero 10 in squadra fosse un lusso se non addiritura un impiccio per gli schemi, quando il numero 10 dovrebbe essere sempre il primo giocatore da mettere in campo perchè rappresenta l'essenza del calcio.
Se per dimostare che Sacchi ha fatto amare i numeri 10 mi citi 200 giocatori di cui tre quarti o non sono numeri 10 (altrimenti io ti cito Corso-Mazzola-Suarez, Anquilletti-Altafini-Hamrin con dietro Rivera, Prati-Sormani-Mora con dietro Rivera, Bettega-Boniek-Rossi con dietro Platini, etc..) o han giocato fuori ruolo (che è quello che ti sto dicendo) non solo menti ma pure grossolanamente: ti son stati citati Boban e Savicevic, due che potevano entrare benissimo nella fascia dei Platini o uno Zidane ma son stati stuprati perchè arrivati in Italia in un Era e metà tra il Terrore della Rivoluzione Francese e la Caccia alle Streghe Statunitense.......
"Una cosa è sicura: prima della zona di fantasisti in squadra ce n'era 1, al massimo."
Ma se Bearzot ha vinto un Mondiale nell'82 con Antognoni e Conti dietro due punte?! E nel 78 giocava così con Causio al posto di Conti?!...
"Oggi siamo arrivati al Pirlo-Seedorf-Rui Costa o al Messi-Xavi-Iniesta (...) ma è stato il binomio Sacchi-Milan a dare il là al calcio moderno, come lo vediamo oggi, con squadre piene zeppe di fantasisti"
Ah, ma stiamo allargando il discorso sulle squadre estere?! Cioè, siamo accusando l'intero universo mondo di aver giocato il catenaccio pieni di mediani finchè non è arrivato Sacchi?!... Falçao-Di Bartolomei-Conti, Liedholm-Schiaffino-Grillo per l'Italia. Didì-Pelè-Garrincha, Zico-Eder-Socrates. E limitandomi ai fantasisti, altrimenti come già fatto prima posso ubriacarti di nomi...
p.s.: e non cito la Maquina perchè ho pietà di te.....
"per fare due esempi. Poi se mi vuoi dire che prima della zona Pirlo avrebbe giocato al posto di Oriali allora chiudo..."
Prima della zona?! Ciccio, prima di tutto la zona non l'ha inventata Sacchi, secondo negli anni 70 ti sei perso un certo Neeskens che era bravino e giocava centrale di centrocampo senza essere mediano, terzo Pirlo giocava emtodista di regia: un ruolo che esiste dagli anni 30!!!...t'ho fatto i nomi a.S. (avanti Sacchi), se vuoi te li ripeto...
"Anzi, fammi capire, secondo te il "fantasista" è uno che gioca per i cazzi sua e qualche volta a partita fa una grande giocata?"
Esattamente, il fantasista è un giocatore che con la sua fantasia (ti dice nulla il nome?! O pensavi che si riferisse alla fantasia dell'allenatore?!...) varia lo schema per sorprendere gli avversari. Sacchi non amava i fantasisti perchè non seguivano lo schema, come tu faccia a dire il contrario non lo so......
"Messi è o no un fantasista? o Iniesta? o sei rimasto alla staffetta Mazzola-Rivera, perchè insieme non possono giocare???"
Allora prima di tutto caschi male perchè io ripeto sempre che la squadra in cui non potevano (o non volevano) far convivere Mazzola e Rivera perse in finale contro una squadra in cui di Rivera e Mazzola ne giocavano 5, E poi la staffetta fu inventata per non rinunciare a De Sisti (che era un Pirlo, appunto: 30 ANNI PRIMA DI PIRLO!!!!!.....) o ad una punta. Quindi stai supercazzolando di aspetti tattici che evidentemente non conosci.....
"Sacchi è stato il primo (ad alto livello), per cui le sue idee (anche secondo me) erano primitive agli occhi del calcio di oggi (20 anni dopo), ma è stato il binomio Sacchi-Milan a dare il là al calcio moderno"
Ma che cazzo stai a di'?!....l'Ururguay del 30 ha dato il là al calcio moderno successivo (ma cosa credi, che moderno lo usi solo tu?!...mi sembri i vecchietti del "ah, le generazioni di oggi!", poi magari da giovani litigavano col padre per portare i capelli lunghi...), la Maquina negli anni 40, l'Ungheria negli anni 50, l'Olanda negli anni 70, ma de che stai a parlà?!... Il Milan di Rocco giocava con un centravanti di qualità come Ibra, una seconda punta potente come Shevchenko, un ala destra come CRonaldo, un numero 10 come Messi, un metodista di regia come Pirlo, un terzino fluidificante come Maicon e un libero che partiva 5 metri dietro ma portava il pallone per iniziare l'azione come Lucio. Ma cosa cazzo intendi con calcio moderno?! Zona e fuorigioco?! Avere tanti giocatori offensivi in squadra?! Lo facevano meglio gli olandesi e i belgi negli anni 70, che almeno ci risparmiavano tutte le scarpate e le botte a centrocampo che si vedono oggi...
Andrea scusa ma ...il "fantasista" numero 10 di una volta... non esiste. Se parli di Baggio o Zola ok ma il fatto che avessero il n. 10 è solo un caso. "Una volta.." il 4 era il mediano, il 10 il centrocampista di regia e l'8 la mezzapunta. Poi i "fantasisti" ci sono sempre stati ma magari avevano altri numeri (spesso il 7 come Claudio Sala, Causio, Conti, Donadoni o addirittura Meroni... o l'11 come Corso, il 14 come Crujiff - siamo d'accordo che questi possono essere tutti considerati fantasisti, si...?..) Questo per ribadire che nel calcio da anni si inventa poco o niente e la bravura degli allenatori sta nel gestire un gruppo di persone, giocatori e staff, sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori, tenere alta l'attenzione e garantire la partecipazione di tutti, o quasi, al progetto, avere culo (si perchè conta anche quello).
"O non colgo il discorso o stiamo facendo un po' di confusione..."
Tutt'e due Krug: fai confusione e non cogli il senso del discorso. :-D
Boban e Savicevic nel Milan han dovuto piegarsi in un ruolo non loro e schiavizzati a fare il compitino per la malsana idea che nel loro ruolo avrebbero fatto danni.
Fu un eredità del sacchismo, e gli è già andata bene che come Direttore di Wakefield si son beccati Brubaker, che Sacchi per tutto il periodo sarebbe stato peggio....
Dane, letto i tuoi post dopo aver scritto il mio. Concordo in linea di massima ma da quello che dici a proposito di Rui Costa -che condivido - mi sembra di capire che per te il 10 è quello che giostra dietro le punte, l'8 il centrocampista più classico. Negli anni 60 - 70 era il contrario (Suarez il 10, Mazzola l'8, Rivera il 10 sormani l'8) a conferma del fatto che i numeri contano poco e per certi versi meno male che oggi non esistono più perchè sennò le seghe mentali sui moduli aumenterebbero al cubo ("mister, oggi abbiamo visto un 4-2-3-1 che a volte si è straformato in un 3-4-1-2 ma perchè Pinzillachero in quel ruolo con il numero 7...?)
"Fu un eredità del sacchismo, e gli è già andata bene che come Direttore di Wakefield si son beccati Brubaker, che Sacchi per tutto il periodo sarebbe stato peggio...."
Aaaah, capisco...
Quindi se ad un certo punto Ancelotti non ha più voluto Zola al Parma è colpa di Sacchi... Minchia, ha fatto il lavaggio del cervello a tutti... Effettivamente uno col carattere debole come Capello è facile da condizionare.
Scusate ma il 12 dicembre del 1969 Sacchi dov'era? Ed il 2 agosto del 1980? No, perchè io ci avrei un sospetto...
Errata corrige: l'8 del Milan era spesso Lodetti e Sormani il 9 ma i ruoli erano quelli....
"Cioè, siamo accusando l'intero universo mondo di aver giocato il catenaccio pieni di mediani finchè non è arrivato Sacchi?!"
No, ma è a partire da quegli anni che si è diffusa l'idea che, per vincere, tu debba avere giocatori che partecipano sempre e attivamente alla fase offensiva, in ogni ruolo, ed il Milan di Sacchi (non solo Sacchi, ribadisco, è un binomio inscindibile) ha avuto un ruolo determinante nel convincere tutti
"Falçao-Di Bartolomei-Conti, Liedholm-Schiaffino-Grillo per l'Italia. Didì-Pelè-Garrincha, Zico-Eder-Socrates. E limitandomi ai fantasisti, altrimenti come già fatto prima posso ubriacarti di nomi..."
Rui Costa non è un fantasista ma Falcao sì? o Liedholm boh... Mi sa che devo darti ragione sennò non la finiamo più
"prima di tutto la zona non l'ha inventata Sacchi"
chi l'ha detto che l'ha inventata Sacchi?
"secondo negli anni 70 ti sei perso un certo Neeskens che era bravino e giocava centrale di centrocampo senza essere mediano"
e tra gli anni 70 e l'88? Quanti ce n'erano di mediani che giocavano come Neeskens?
"terzo Pirlo giocava emtodista di regia"
Ma dai! Pirlo gioca centrocampista centrale di una linea a zona, macchè mediano metodista!
"Esattamente, il fantasista è un giocatore che con la sua fantasia (ti dice nulla il nome?! O pensavi che si riferisse alla fantasia dell'allenatore?!...) varia lo schema per sorprendere gli avversari."
ok, ruolo morto e sepolto, come il marcatore. Oppure dobbiamo inserirci anche Seedorf, Iniesta, Pirlo che sorprendono gli avversari eccome
"Ma che cazzo stai a di'?!....l'Ururguay del 30..."
Ma che cazzo stai a dì tu? mi sembra che vuoi solo ragione. è esattamente la stessa cosa che dico io: nel gruppo di squadre che stai citando, va inserito anche il Milan di Sacchi, che a te piaccia o no. Oggi anche il Sassuolo o l'Almeria giocano seguendo i principi, evoluti, che ha sdoganato (pubblicizzato) il Milan di Sacchi, il cui assunto di base è che un sistema tattico dovrebbe essere indipendente dagli interpreti, assunto che ha segnato una svolta, ispirando tutti quegli allenatori emergenti della seconda metà degli anni 90 che hanno raffinato ed evoluto quella zona sacchiana che, con gli occhi di oggi, era molto rigida e primitiva. Ma come ti ho scritto, Sacchi non aveva scelta: doveva essere intransigente per portare avanti quell'idea con quel gruppo di campioni. Per me non è stato un grande allenatore, ma è stato fondamentale per arrivare al calcio che giochiamo oggi
"a conferma del fatto che i numeri contano poco e per certi versi meno male che oggi non esistono più perchè sennò le seghe mentali sui moduli aumenterebbero al cubo"
Jeff, per numero 10 intendo quello che è contemporaneamente il centocamposta più avanzato e l'attacante più arretrato, per nuemro 8 la cosiddetta mezzala, meno attaccante del numero 10 ma anche meno "umile" del tradizionale mediano (poi può essere più muscolare tipo Tardelli o più qualitativa tipo Bulgarelli).
Per quanto riguarda i numeri, ho distinto tra "quello che si intende per numero 10" e le maglie effettivamente indossate, non facciamo confusione. Se dico "Roberto Carlos è un numero 3" sappiamo tutti che parlo di un terzino sinistro, anche se in Brasile usano il 6. Poi c'è caso e caso, ma perchè a calcio si gioca con 200 moduli diversi e quindi anche i numeri di maglia possono cambiare (cosa che nel rugby non succede): il Brasile del 70 giocava con 5 numeri 10, è chiaro che almeno 4 dovessero accontentarsi di un numero diverso.
E attenzione a citare i casi specifici, perchè fanno storia a sè: quando Suarez arrivò in Italia giocava esattamente dietro le punte, con un modulo offensivo che però intasava l'attacco che cozzava contro le difese chiuse. Allora fu arretrato da Herrera a metodista, per sfruttarne il contropiede e soprattutto regia e lanci lunghi (un po' quello che è successo con Pirlo).
Poi è chiaro che si tenesse il 10, è il numero più ambito e lui era la stella della squadra, non avrebbe mai rinunciato a quel numero (avrebbe dovuto avere il 5, visto il ruolo "sudamericano", col 10 a Mazzola o Corso, che era un 11 atipico...) come non vi rinunciò Matthaus quando arretrò libero a fine carriera... ;-)
Mazzola aveva l'8 nonostante fosse un attaccante (numero 10 lo divenne in seguito, secondo me per un complesso personale...) perchè veniva dalla Primavera e quello era l'unico numero a disposizione (7 Domenghini, 9 il centravanti Milani, 11 Corso, 10 Suarez, non è che avanzasse granchè... :-D ). Rivera era un numero 10 ed ebbe il 10, a parte l'inizio carriera dove venne provato in tutti i ruoli (nell'Alessandria giocò anche col 5) e il periodo del Colbacco in cui subì un certo numero di scempi.
Io comunque sono e resto per i vecchi numeri dall'1 all'11, anche se odio le confusioni, vedi Real dei Galacticos.....
p.s.: Sormani 9 e 8 Dino Sani, Lodetti arrivò dopo... ;-)
"Aaaah, capisco...
Quindi se ad un certo punto Ancelotti non ha più voluto Zola al Parma è colpa di Sacchi... Minchia, ha fatto il lavaggio del cervello a tutti..."
Per quanto possa far ridere (anche me) è proprio così!... :-D
p.s.: tant'è che poi al Milan Ancelotti è stato costretto a dimenticare i dettami del suo maestro più recente e a rispolverare quelli del primo e vero suo maestro... ;-)
"Effettivamente uno col carattere debole come Capello è facile da condizionare."
Si parlava di sacchismo e ondata filosofica: Vostro Onore, l'Accusa fa rispettosamente notare che l'idea che Sacchi abbia rivoluzionato il calcio è una prova depositata dalla Difesa.
p.s.: su, non facciamo i capziosi: prima della meravigliosa e paradisiaca Era inaugurata dal Vate della Piadina, nessun malato di mente si sarebbe sognato di mettere Savicevic ala o Boban mediano...
"Per me non è stato un grande allenatore, ma è stato fondamentale per arrivare al calcio che giochiamo oggi"
Bèh, visto quello che è diventato il calcio dopo di lui di questo apporto "fondamentale" ne avrei fatto volentieri a meno, grazie.....
"Rui Costa non è un fantasista ma Falcao sì? o Liedholm boh... "
A parte che avevi virato il discorso su tanti giocatori di qualità in squadra e quindi Falçao e Di Bartolomei ci stavano benissimo (con Conti unico fantasista nel senso letterale del termine), a parte che Falçao non era un fantasista ma di certo aveva una fantasia nelle giocate che Rui Costa se la sognava, a parte che Liehdolm era un numero 10 ed arretrò solo perchè al Milan arrivò Schiaffino (numero 10, fantasista, anni 50, un po' prima dell'era Sacchi...), poi tu mi hai citato (come numeri 10?! come fantasisti?! No, spiegami...) Xavi, Fabregas e D'Agostino, abbi pazienza ma è già tanto che non ti ci mando.....
@jeffbuckley
Sono pienamente d'accordo con te. Il fantasista non esiste più perchè le grandi squadre devono avere un sistema di gioco che riesca a farne a meno, dove i giocatori siano più o meno intercambiabili. Il modello ideale è il Barça di Guardiola, che è (sarà) una nuova milestone
""il 4 era il mediano, il 10 il centrocampista di regia e l'8 la mezzapunta."
Jeff, è esattamente il contrario... :-P
"Il modello ideale è il Barça di Guardiola, che è (sarà) una nuova milestone"
Che figata.....una volta le chiamavano lapidi.....
Orrico era un pirla perché aveva Paganin, Orlando, Ciocci,...
Scusate, ma cosa ha combinato Sacchi al di fuori del Milan?
A me non dice nulla l'apologia del sacchismo, e soprattutto mi irrita che tutto ciò che è venuto prima viene definito "medioevo". Ho fatto in tempo a vedere squadre giocare col libero ad alti livelli (Inter e Bayern alla fine degli anni '90, finali di Uefa e Champions) e non mi sembravano dei relitti della storia, tanto meno lo stupendo Messico di quest'anno, un giano bifronte con libero e due marcatori dietro, esterni a tutto campo e tre punte rapide alla Barcellona davanti. Tra l'altro si dice che lo stesso Guardiola cominci a usare in maniera sempre più difensiva Busquets, a fare quello che gli inglesi chiamano "sweeper" .
""Aaaah, capisco...
Quindi se ad un certo punto Ancelotti non ha più voluto Zola al Parma è colpa di Sacchi... Minchia, ha fatto il lavaggio del cervello a tutti..."
Per quanto possa far ridere (anche me) è proprio così!... :-D"
Quindi la colpa dei 6 milioni di ebrei morti nella seconda guerra mondiale è di Mussolini in quanto maestro di Hitler... Prendo atto...
"Scusate, ma cosa ha combinato Sacchi al di fuori del Milan?"
Non so, secondo me qui non si sa di cosa si parla. (Savicevic e Boban... Ossignur... Scusate, sono ancora lì...)
Campione d'Italia Primavera con il Cesena (eeeh, ma sì sa, coi giovani è tutto molto casuale), viene preso dalla Fiorentina x la Primavera; va' a Rimini in C1, prende una squadra di medio-bassa classifica e la porta ad un soffio dalla promozione (4° posto, eeeh ma con un po' più di pragmatismo saliva in B); passa a Parma, vince il campionato di C1 (eeeh, ma ha bombato i giocatori a suon di ruote di parmigiano e violini di prosciutto crudo), sale in B, salva il Parma con ampio anticipo (eeeh, ma doveva salire in A...) ed in Coppa Italia elimina il Milan di Liedholm mettendolo sotto sul piano del gioco (parliamo di Liedholm, non di Trapattoni...) e viene preso da Berlusconi (per la cronaca l'anno successivo il Parma prende Zeman che viene esonerato dopo poche giornate); dopo la Nazionale finisce a Madrid sponda Atletico da dove si dimette anche per la situazione caotica della società (Jesus Gil sotto processo ed anche arrestato per degli scandali finanziari legati alla sua attività di sindaco di Marbella); conclude a Parma dimettendosi dopo pochi mesi causa stress...
Incredibile, a me Sacchi sta pure sul culo ma qui ragazzi miei siete arrivati a livelli indicibili...
"No, ma è a partire da quegli anni che si è diffusa l'idea che, per vincere, tu debba avere giocatori che partecipano sempre e attivamente alla fase offensiva, in ogni ruolo, ed il Milan di Sacchi (non solo Sacchi, ribadisco, è un binomio inscindibile) ha avuto un ruolo determinante nel convincere tutti"
Oppure ,guardandola dall'altra parte è da quel momento che si è pensato che tu debba avere dei centravanti che partecipano sempre e attivamente alla fase difensiva.
Careca avrebbe dovuto far pressing su Costacurta,mentre Maradona chiudeva la diagonale,impedendo le linee di passaggio
E Gerd Muller in fase di non possesso palla,doveva rientrare velocemente per impedire lo scarico su Krol. Pronto però a scattare sul contropiede,pardon ripartenza,scatenato dal solito lancio di un Beckenbauer piazzato 10 metri dietro Vogts.
"dopo la Nazionale"...
che spettacolo quella nazionale. Colui che ha sempre blaterato di collettivo, va avanti solo grazie a un solista. Con il solo collettivo, non passa i gironi dell'europeo.
"finisce a Madrid sponda Atletico da dove si dimette anche per la situazione caotica della società"...
anche qua risultati scadenti. Ma non era il collettivo a far vincere? O magari Van Basten, Gullit,... ma qui è colpa della società.
"conclude a Parma dimettendosi dopo pochi mesi causa stress"...
e va bene Parma. Ci siamo dimenticati del ritorno al Milan. Anche qui, altro spettacolo indimenticabile... per i non milanisti.
Quindi ha fatto bene in provincia, dove puoi permetterti gli schemi, i moduli rigidi,... e in quel Milan che aveva 9 giocatori su 11 migliori al mondo.
Krug: again...
un conto é irregimentare tatticamente per sopperire a lacune tecniche: il parma diventa piú forte perché non ha individualitá
un conto é imbrigliare chi non ha lacune tecniche: scusa, ma tu appena leggi la rosa di quel milan cosa pensi?
"Cazzo che squadra! Pensa che roba se adesso faccio un 4-4-2 di soldatini. E io saro' il loro fantino! Sono perfetti per quel modulo e quella filosofia! Trotta cavallino!"
Oppure
"Cazzo che squadra! Distribuisco le maglie e cerco di far convivere questi fenomeni. Devo essere un moderatore fra queste grandi personalita', sia in campo che fuori"
scusate, ma all'inizio della stagione 87/88 erano già considerati dei fenomeni questi?..
eltopo: non lo so, vediamo...
gullit pallone d'oro e fifa world player 87, probabilmente grazie ai due mesi con sacchi...
van basten e rijkard vincevano la coppa coppe
maldini esordiva in A quindicenne
ancelotti con la roma aveva fatto qualcosina mi pare
baresi era gia' in nazionale nell'82
galli era portiere titolare ai mondiali 86
certo, senza berti e matteoli, pari e katanec, bruscolotti e carnevale, come si puó lavorare bene???
transumante
non so, ma nel 1987 pronti via l'unica vera stella mi pare gullit..
cerco solo di immedesimarmi in un'osservatore dell'epoca..
penso che facesse molta piu scena leggere maradona e careca in una rosa..
rijkaard è arrivato che erano gia campioni in carica..
gullit pallone d'oro ok
ancelotti ok e poi e poi
van basten è arrivato per un tozzo di pane..
baresi arrivava comunque dagli anni in B..
maldini quindici anni non è che fa la voce grossa nello spogliatoio immagino..
donadoni dall'atalanta non dal real madrid..
tassotti chi era scusate?
filippo galli idem..
colombo?..
galli portiere in nazionale piu o meno come marchetti in un mezzo disastro..
"Quindi la colpa dei 6 milioni di ebrei morti nella seconda guerra mondiale è di Mussolini in quanto maestro di Hitler... Prendo atto..."
Krug, siamo stati in disaccordo tante volte ma giuro che è la prima volta che ti vedo fare un esempio così tanto a cazzo che faccio fatica a replicare. Mussolini si complimentò con Montanelli per un articolo contro il razzismo dei nazisti tedeschi dicendo "bravo, il razzismo è una roba da biondi..."
Pertanto il razzismo di Hitler non è per nulla farina del sacco mussoliniano, cosa che non si può dire dell'irregimentazione dei numeri 10 all'interno di un rigido 4-4-2. Quindi sì, l'ultimatum di Ancelotti a Zola "o corri a centrocampo o ti giochi il posto con le altre seconde punte" è inequivocabilmente un eredità del pensiero sacchiano. Poi abbandonato quando (costretto dalla circostanze) al MIlan Ancelotti ha dovuto rispolverare il suo background liedholmiano per far convivere così tanti numeri 10 (veri, teorici, o assimilabili...) ridando loro il giusto ruolo...
"Non so, secondo me qui non si sa di cosa si parla. (Savicevic e Boban... Ossignur..."
Sì, è evidente....parlando di Boban e Savicevic non sai di cosa si parla.....
"va' a Rimini in C1, prende una squadra di medio-bassa classifica e la porta ad un soffio dalla promozione (4° posto, eeeh ma con un po' più di pragmatismo saliva in B); passa a Parma, vince il campionato di C1"
A un soffio dlala promozione, che disdetta! Oh, ma lo sai i vari Sonetti e Mondonico quante promozioni e salvezze hanno collezionato?! No, qua stiamo per Big Bang del calcio uno che ha vinto solo con una squadra mostruosa portando come prove una promozione dalla C1?!.... Oh, ma va che davero davero eh?!...
"Careca avrebbe dovuto far pressing su Costacurta,mentre Maradona chiudeva la diagonale,impedendo le linee di passaggio"
Eh bèh, sì eh?! E' per quello che "Evani ha vinto più di Maradona", cosa credi?!......
"Quindi ha fatto bene in provincia, dove puoi permetterti gli schemi, i moduli rigidi,... e in quel Milan che aveva 9 giocatori su 11 migliori al mondo."
Grande Cydella, in due righe hai scritto la biografia calcistica di Sacchi. Passiamo ad altro?!...
"scusate, ma all'inizio della stagione 87/88 erano già considerati dei fenomeni questi?.."
E due: http://www.youtube.com/watch?v=5uQuy5P0Unk
p.s.: mi raccomando, guardate solo le azioni in maglia Ajax... ;-)
"eltopo: non lo so, vediamo...gullit pallone d'oro e fifa world player 87, probabilmente grazie ai due mesi con sacchi..."
Transu, basterebbe ricordare che Pietro Paolo Virdis dalla stagione di Sacchi in poi divenne ufficialmente la prima riserva (gioco titolare l'anno dello scudetto per l'infortunio di Van Basten) di Gullit e Van Basten. L'anno prima era stato capocannoniere della serie A.....
"Eh bèh, sì eh?! E' per quello che "Evani ha vinto più di Maradona", cosa credi?!......"
Diciamo che io ho una considerazione di Sacchi superiore rispetto alla tua
Ma però farlo passare per colui che ha stravolto il gioco del calcio,come se prima si giocasse un misto di rugby e football australiano mi pare troppo
Eltopo, ma cosa dici?! All'arriv di Sacchi (stagione 87-88) Donadoni (che giocava in nazionale dal settembre dell'86) era la miglior ala del campionato da tre anni (non possiamo dire "del mondo" solo perchè non aveva ancora giocato le coppe). Van Basten era il miglior centravanti emergente sul mercato (il Milan scelse tra lui e Rush e preferì l'olandese perchè era più giovane), ma quale tozzo di pane (anche Shevhenko cannoniere di Champions fu pagato la metà di Mendieta: quando ti muovi per tempo...).
Tassotti l'unico terzino italiano con piedi da brasiliano (guardatevi le partite del Milan di Liedholm: l'ala destra la faceva anche lì), Filippo Galli uno dei migliori stopper in circolazione (tanto che lo zonista Liedholm gli affidava la marcatura dei vari Zico, Platini, etc. quando venivano a Milano...).
Quella di Baresi che viene dalla B poi mi ha fatto cadere dalla sedia: anche in serie B (dove ci son stati anche dei broccacci come Buffon, Del Piero, Nedved e Trezeguet...) era nel giro della nazionale (come Collovati, lui addirittura titolare...) e comunque giocava in serie A dalla stagione 83-84, quando era già il miglior libero in circolazione: il pur grandissimo Scirea andò ai Mondiali dell'86 per riconoscenza e Baresi stette a casa (al suo posto Tricella...) per il lippismo di Bearzot...
Il Milan di Liedholm mancava di risultati perchè aveva la difesa più forte in circolazione ma mancava di stelle là davanti che facessero la differenza: arrivati gli olandesi, un metodista esperto e già vincente come Ancelotti, il talentuoso Donadoni e i fuoriclasse olandesi, si potè fare il grande salto.
Ma eran tutti giocatori già fortissimi in più arrivati al Milan nel momento di rampa di lancio della carriera. Diamoglielo a Sacchi un quintetto d'attacco formato da 7Carotti, 8Wilkins, 9Hateley, 10Verza, 11Damiani e vediamo cosa cazzo combina.....
"Diciamo che io ho una considerazione di Sacchi superiore rispetto alla tua
Ma però farlo passare per colui che ha stravolto il gioco del calcio,come se prima si giocasse un misto di rugby e football australiano mi pare troppo"
Il famoso "medioevo"......che poi Giotto come artista era superiore a Cattelan, ma fa niente......
@Transumante, again un paio di maroni... Fino a qualche post qua eravamo al "Sacchi allenatore incompetente ed incapace che ha vinto solo al Milan perchè aveva dei campioni della madonna mentre altrove ha collezionato solo figure barbine"; adesso siamo arrivati a dire "Sacchi è un allenatore che fa' bene solo in provincia perchè può irregimentare ed uno che riesce a vincere, meno di quanto meriterebbe, solo quando ha degli squadroni"... Se non altro anche lui è riuscito a far bene da qualche parte...
@Dane, suvvia era un paradosso (do you know?); accusare Sacchi dell'ostracismo CAPELLIANO nei confronti di Savicevic e Boban equivale ad accusare Mussolini, in quanto riconosciuto da Hitler come maestro (cosa che tralaltro Capello non ha mai detto di Sacchi) dei crimini hitleriani. Giusto per cambiare motivo di scazzo ed incazzo il razzismo sarà stata anche roba da biondi ma resta il fatto che il pelato le leggi razziali le ha applicate pure lui in Italia, tanto che la canzoncina che il tuo caro Montanelli zufolava in Abissinia alla sua simpatica mogliettina indigena nel 1938 fu vietata perchè incitava alla comunione interrazziale; Montanelli che è morto continuando a negare, nonostante i documenti ritrovati nei nostri archivi, l'utilizzo dei gas nervini in Etiopia... L'eroe di guerra, il giglio di specchiata purezza... Magari se t'impegni trovi anche qualche articolo di Montanelli in difesa delle leggi razziali...
Tornando a bomba Dane cerca per favore di non scambiare lucciole per lanterne; col curriculum sacchiano sto semplicemente dicendo che venire a dire che Sacchi ha vinto SOLO al Milan (cydella, 23 settembre 2010 21:18 ma anche altri) è una pirlata galattica; vorrei rassicurarti; col curriculum sacchiano NON HO RISPOSTO alla domanda sulle origini del mondo... No, non si sa mai che...; dopodichè che ti devo dire, possiamo sostenere tutto ed il contrario di tutto; anche che Nereo Rocco era un emerito incompetente che vinceva solo perchè aveva Rivera in squadra perchè è stato esonerato quando allenava alla Triestina oppure che Bersellini vale più di Happel perchè lui ha vinto uno scudetto in Italia mentre Happel no... (ndr è una battuta, non si sa mai...)
Cmq secondo me c'è poco da dire; Lippi, Sacchi e Capello vi stanno antipatici quindi QUALSIASI loro successo non è merito loro bensì dei giocatori, dei dirigenti, del culo, del tempo, della situazione economica o di qualsiasi altra cosa...
dane
un conto essere forti (e quello nessuno lo nega) un conto è sentirsi tutti delle stelle a quell'epoca..
adesso che tassotti galli e donadoni si sentissero già tutti delle stelle fatico a crederlo..
perchè di quello parlo: arriva un sacchi semisconosciuto nel 1987 e si trova a gestire uno spogliatoio di superstelle?
allora arriva un povero allenatore al real di oggi e che fa?
deve bussare e chiedere il permesso di entrare nello spogliatoio?
@Eltopo: ma cosa c'entra "sentirsi stelle"?!...adesso siamo arrivati al punto che è stato Sacchi a convincere quei giocatori di esser bravi?!...oh, Baresi a 18 anni (quasi dieci anni prima, quindi...) sgridò Rivera perchè non gli aveva chiuso il triangolo, Donadoni (arrivato l'anno prima di Sacchi) divenne il fidanzato di San Siro dopo 5 minuti dell'esordio, Gullit vinse il pallone d'oro perchè (motivazione ufficiale) stava guidando l'Olanda alle qualificazioni Europee dopo anni di stenti, Van Basten aveva appena vinto la Coppe delle Coppe da protagonista decidendo la finale con un gol dei suoi (tipo quello all'URSS ma di testa...), Tassotti giocava in serie A da 10 anni e quando era assente Baresi faceva il libero e capitano (giusto per descrivere personalità ed esperienza), Galli fu descritto da Maradona in un intervista in patria dell'86 come il difensore che più lo limitava senza picchiarlo (con gli argentini che si chiesero "ma chi cazzo è sto Galli?!..."), Ancelotti era il leader dello spogliatoio romanista assieme a Di Bartolomei (furono i due che presero a schiaffi Falçao nell'84...) che vinse lo scudetto e arrivò in finale di Champions (CON LA ROMA!!!...), Maldini aveva 18 anni, aveva esordito in serie A a 15 anni, faceva già parte della nazionale e si aspettava che Cabrini sparasse le ultime cartucce per lo scambio di consegne......
Ma di cosa stiamo parlando?!.....eran tutti campioni, a cui mancava solo il sigillo internazionale perchè eran sparpagliati, una volta riuniti nel momento giusto della carriera in quella specie di formazione All Star sdraiarono il mondo.......se poi la metti sulla personalità, ti ricordo che dopo Espanyol e Fiorentina i giocatori eran già pronti a mangiarselo ma il Presidente (mentre contattava altri tre allenatori, tra cui Lucescu e Sonetti...) si recò negli spogliatoi e disse "fatevi piacere questo allenatore perchè resterà con noi 4 anni..." Senza la protezione di una società forte (e non mi stancherò mai di ripeterlo...) un allenatore non può far nulla, e Sacchi sarebbe stato divorato come i CT dell'Olanda (che tutte le volte che Van Basten si svegliava col mestruo, chiamava in Olanda e faceva esonerare il CT...).
No, perchè fra un po' vien fuori che Sacchi ha pure insegnato a Berlusconi a comprare i campioni..... :-D
Scusate,
ma dopo quel popò di curriculum postato da Krug,
di cosa stiamo parlando?
Oh: ha quasi centrato una promozione in B!
Un genio assoluto.
Aspettiamo l'apologia di Mandorlini.
dane
io prendevo spunto da questa frase di transumante, per me più applicabile alla situazione che si è trovato a fronteggiare capello anni dopo, piuttosto che a quella di sacchi nel 1987:
"Cazzo che squadra! Distribuisco le maglie e cerco di far convivere questi fenomeni. Devo essere un moderatore fra queste grandi personalita', sia in campo che fuori"
@Nick: grasso che cola, eh?!... :-D
@ElTopo: massì, io invece prendevo spunto dalle tue parole per chiarire la situazione. Quella di Transumante è una provocazione ma fino ad un certo punto. A Sacchi diedero in mano una macchina meravigliosa pronta a vincere. E lui invece di occuparsi di mettere in campo i giocatori nelle maniera a loro più congeniale per rendere al meglio, perse dei mesi per violentarli e piegarli al suo schema (se mi promettete di non ridere vi rammento la prima formazione di Sacchi...): così esce dalle coppe, perde terreno dal Napoli (5 punti di distacco prima dello scontro diretto di gennaio: stravince e si trova a 3 punti. Nell'era dei 2 punti per vittoria!...) e lo recupera solo per il misterioso crollo primaverile dei napoletani. Da lì comincia la leggenda: ci fosse stata la Juventus di Trapattoni, Boniperti e Platini, Sacchi avrebbe fatto per 4 anni la Coppa Uefa.....
...e nessuno ha ancora tirato in ballo Baresi che doveva sorbirsi i video dei movimenti di Signorini..
:-)
Però dopo aver dato una bottarella di là a sacchi,gliela do pure di qua.
Cremonese-Parma 86-87
Una delle partite più belle che abbia visto. Quasi esclusivamente per merito del Parma
Che però perse 2-1
:-)
Krug, con ordine che c'ho mal di testa ed ho ancora il brunch che mi va su e giù.
1) All'esempio di Mussolini ho risposto solo per dire che il razzismo di Hitler non c'entra un cazzo con Mussolini e per stabilire un rifeirmento temporale (le leggi razziali vennero succesivamente e per motivi articolati che non le mere idee di Mussolini, ma questo lo sai benissimo) punto. Senza per questo voler santificare nè Mussolini (il cui razzismo è ben diverso da quello hitleriano, hai mai presentato ai tuoi una fidanzata di colore?!...) nè Montanelli (di cui non sono l'avvocato).....
2) Capello odiava Sacchi e un certo sacchismo (legato ad un certo offensivismo, che lui da catenacciaro aborriva) ma ne condivide (magari senza saperlo) l'irregimentazione dei fantasisti. Verò che concesse un po' più di libertà ai fuoriclasse milanisti (più che altro dal punto di vista nervoso, staccando un po' la spina) per guarire il logorio mentale causato dal nevrastenico romagnolo, ma è un fatto che si è ritrovato una squadra impostata su certi dettami e per una sua innata pigrizia intellettuale (il bisiaco non è mai stato capace d'inventare alcunchè e quando c'ha provato ha fallito...) non ha derogato dall'irregimentazione dei numeri 10 nel 4-4-2. Boban mediano e Savicevic ala sono scempi di Capello, ma discendono se non da Sacchi direttamente (come l'ostracismo a Zola e Baggio di Ancelotti, quelli sì emanazione diretta del pensiero sacchiano...) da quell'ondata filosofica di cui parlavo..
3) Io l'ho detto dall'inizio che il Sacchi rimasto nella storia è solo quello che si è giovato dei campioni. Il resto è normale gavetta pari a quella di un Delneri o un Malesani (e anch'io qualche torneo a 7 l'ho vinto...) nel pre-Milan, nel post- Milan scempi e figure di merda perchè tu guardi i risultati ma continui a non osservare caso per caso, scelta per scelta: "Evani ha vinto più di Maradona", Signori all'ala, Boban seconda punta (visto veramente al suo ritorno al Milan), "vendetemi Weah e Boban e prendetemi Ravanelli e Kanchelskis", punizioni battute a tre tocchi (!!!)......cioè, voglio dire....parliamone!....
4) Il discorso su Lippi, Sacchi e Capello è molto semplice. Hanno diversi gradi di bravura, ed ognuno rispetto all'altro può sembrare un genio o un incompetente a seconda dei casi (la teoria dei contrasti di Itten...). Quello che rifuto io è l'idea secondo cui siccome han vinto tanto vanno considerati dei geni che hanno inventato il calcio. E la rifuto per due motivi: primo perchè gli allenatori non vanno giudicati contando i risultati ma pesandoli in base alla tara dei mezzi a disposizione, secondo perchè andando ad osservare mossa per mossa di questi Guru si scopre che sti gran geni non sono.
In conclusione: i fatti son questi, poi è ognuno è libero di dargli una propria intepretazione, nel rispetto dell'altrui opinione. ;-)
p.s.: sarà una battuta, ma quella su Rocco e Happel a me è parsa una bestemmia... :-D
A proposito di bestemmie
sarò limitato io
ma sono 15 anni che ogni volta che leggo o sento
"Boban mediano"
mi si ferma il cuore.
"Oh: ha quasi centrato una promozione in B!
Un genio assoluto."
'Sto pirla, che non è riuscito a vincere la coppa Campioni col Cesena Primavera... Ma guarda che incapace...
"A proposito di bestemmie
sarò limitato io
ma sono 15 anni che ogni volta che leggo o sento
"Boban mediano"
mi si ferma il cuore. "
Solo?! Beato te, significa che stai bene di salute...
p.s.: ho risposto alla tua mail, attendo controrisposta! ;-)
a me viene un po' di magone a pensare che quelli che (come me) avevano 7-8 anni nei primi Novanta sono stati gli ultimi a giocare nei Pulcini con il libero
sarà solo nostalgia...
Axel, tu pensa alle "leggi razziali" subite da quelli che negli anni 90 giocavano da numero 10 in categorie tra gli Allievi e la Primavera e di colpo si trovarono a subire la sorte degli ebrei, passando da un giorno all'altro da situazioni di privilegio a quelle di discriminazione...
p.s.: adesso arriva il cretino che mi dice: "ah, ecco perchè ce l'hai con Sacchi!....hai un complesso personale e ti servi di un alibi per scaricare le tue frustrazioni di scarpone fallito!"
10, 9, 8, 7......
Beh,ma come ha detto Dane,l'anno scorso l'inter ha giocato col libero
Samuel prendeva l'uomo e Lucio si staccava
@Dane: e chi ce l'aveva il numero 10, eravamo troppo scarsi :-D
avere un giocatore di qualità dietro, col compito esplicito di far ripartire l'azione (non solo tramite lancio lungo), ti fa capire l'abisso tra il prima e il dopo Sacchi/sacchismo, dove i difensori centrali il più delle volte sono i 2 più grossi che non sanno giocare altrove
ma vorrebbero dirmi che la tecnica individuale dei difensori di oggi è superiore a quella di quelli di una volta ("lo stopper che sapeva solo spazzare" cit.)?
il risultato è che 20 anni dopo tutti i nomi succitati la coppia centrale dell'Italia è Bonucci-Chiellini
un peggioramento qualitativo c'è stato, se sia stata colpa di Sacchi o solo del sacchismo se ne può discutere all'infinito, per fortuna da qualche anno la tendenza pare essersi invertita (anche se nemmeno un Eto'o oggi può sottrarsi agli sbattimenti difensivi)
"@Dane: e chi ce l'aveva il numero 10, eravamo troppo scarsi :-D"
Vabbè che c'entra?! Anche la squadra più scarsa deve andare in campo in 11, quindi qualcuno il numero 10 lo deve pur fare! :-D
"avere un giocatore di qualità dietro, col compito esplicito di far ripartire l'azione (non solo tramite lancio lungo), ti fa capire l'abisso tra il prima e il dopo Sacchi/sacchismo, dove i difensori centrali il più delle volte sono i 2 più grossi che non sanno giocare altrove"
Esatto! Ricordi quando da bambini il più scarso veniva messo solitamente in in porta?! Dall'inizio della Nuova Era il più scarso andava in porta, i due un po' meno scarsi al centro della difesa, i due un po' meno scarsi ancora centali di centrocampo, l'unico un po' decente seconda punta e vafanculo!
Eh ma "prima c'era il Medioevo" (cit.), poi fortunatamente è arrivato il calcio di Neanderthal.....
"un peggioramento qualitativo c'è stato, se sia stata colpa di Sacchi o solo del sacchismo se ne può discutere all'infinito"
Esatto, perchè Sacchi è solo un riferimento temporale (è stato "il primo" solo perchè è stato il primo a cui han dato certe possibilità) ma onestà intellettuale vorrebbe che se si attribuiscono a lui gli aspetti positivi visti da quel momento in poi (calcio offensivo anche in trasferta, etc...) gli si attribuiscano anche quelli negativi...
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